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ZERELLA

THERAMEXSpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Estradiolo 3,8 mg (corrispondenti a 3,9 mg di estradiolo emidrato).
ECCIPIENTI:
Etile oleato, isopropil miristato, gliceril monolaurato. Il sistema adesivo e` un copoli-mero acrilico. Film protettivo in poliestere.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Sistema terapeutico transdermico. Estrogeni naturali non as-sociati.
INDICAZIONI:
Terapia sostitutiva estrogena per pazienti affette da disturbi dovuti a menopausanaturale o chirurgicamente indotta (solo se conseguente a patologia non carcinomatosa), quali sintomi vasomotori (vampate di calore, sudorazione), condizioni atrofiche (quali vaginite/vulviteatrofica e/o uretrite atrofica, trigonite) provocate da carente produzione estrogena endogena.
CONTROINDICAZIONI:
Gravidanza, allattamento, disturbi gravi della funzionalita` epatica (inclusa laporfiria), tumori epatici pregressi o in atto, sindrome di Rotor, sindrome di Dubin-Johnson, gravi malattie cardiache o renali, ittero o prurito generalizzato durante una precedente gravidanza,trombosi venosa profonda in atto, processi tromboembolici o diagnosi di tromboembolie venose nell`anamnesi, anemia drepanocitica, gravi forme di diabete con modificazioni vascolari, di-sturbi ormono-dipendenti o tumore uterino, mammario o ovarico sospetti o accertati, emorragia vaginale irregolare di origine non accertata, disturbi del metabolismo lipidico, anam-nesi di herpes gravidico, otosclerosi peggiorata in gravidanze precedenti, endometriosi, ipersensibilita` a ciascuno dei componenti. Motivi per la sospensione immediata di Zerella
50 :
sospendere immediatamente la terapia in caso di emicrania o cefalea frequenti o insolitamente intense che insorgessero per la prima volta, o in caso di altri sintomi che possano denotare oc-clusione vascolare, ad esempio improvvisi disturbi visivi. Il rischio di tromboembolie venose puo` essere temporaneamente aumentato nel corso di un`immobilizzazione prolungata, nei trau-mi maggiori e nella chirurgia maggiore. Nelle donne in trattamento con terapia ormonale sostitutiva deve essere prestata particolare attenzione alle misure profilattiche per prevenirefenomeni tromboembolici venosi dopo interventi chirurgici. Nei casi in cui al trattamento chirurgico debba seguire un`immobilizzazione prolungata, particolarmente nella chirurgia addomina-le, o ortopedica agli arti inferiori, deve essere considerata l`opportunita`, dove possibile, di interrompere la terapia ormonale sostitutiva quattro settimane prima dell`intervento. Nel caso dicomparsa di un processo tromboembolico successivamente all`inizio della terapia, il trattamento dovra` essere interrotto. Segni premonitori di un evento tromboembolico possono essere tos-se con emissione di sangue, dolore o gonfiore insolito a gambe o braccia, dolore o sensazione di pesantezza al torace, improvvisa mancanza o difficolta` di respiro, sensazione di mancamen-to. E` stato osservato un aumento del rischio di malattia della cistifellea nelle donne in trattamento con estrogeni nel periodo menopausale. Sospendere immediatamente il trattamento incaso di ittero, colestasi, epatite o gravidanza, o in caso di aumento rilevante della pressione arteriosa, o aumento delle crisi epilettiche. In caso di ripetuta, persistente irritazione della cute no-nostante il cambiamento della sede di applicazione conformemente alle istruzioni, prendere in esame l`opportunita` di sospendere la terapia transdermica.
EFFETTI INDESIDERATI:
Prima dell`assunzione e` necessario interrompere una eventuale contraccezio-ne ormonale e consigliare alle pazienti altri metodi contraccettivi non ormonali se e` il caso. Durante i primi mesi di trattamento possono verificarsi emorragie intermestruali, spotting, tensioneo ingrossamento mammario. Questi eventi sono generalmente transitori e scompaiono di norma con il proseguimento del trattamento. Altri sintomi noti sono irritazione cutanea nella sededi applicazione, casi individuali di dermatite allergica da contatto con prurito postinfiammatorio ed esantema generalizzato, nausea, dolore addominale, gonfiore, mal di testa, emicrania, sensodi vertigine, sintomatologia ansioso-depressiva, variazioni di peso, edema, ipertensione, alterazione della libido, modifiche della secrezione vaginale, ingrossamento di fibroleiomiomi pre-esistenti, cloasma o melasma che puo` persistere. Alcune donne presentano una predisposizione per la colestasi in corso di terapia steroidea.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Prima di iniziare il trattamento e` indispensabile escludere la gravidanza.Prima del trattamento sottoporre le pazienti ad un`approfondita visita medica e ginecologica con
particolare attenzione a peso, pressione arteriosa, cuore, organi pelvici con valutazione endo-metriale se indicata, gambe e cute. Si consigliano visite di controllo periodiche in corso di trattamento. Eventuali fibroleiomiomi preesistenti possono aumentare di volume in corso di terapiaestrogena. In tal caso, interrompere il trattamento. Nelle donne con utero intatto l`esposizione prolungata a estrogeni non associati aumenta il rischio di insorgenza di carcinoma endometria-le. L`aggiunta di 10 -12 giorni di progestinico verso la fine del mese riduce pero` tale rischio. Il verificarsi di ripetute emorragie irregolari durante l`uso di Zerella 50 deve essere valutato, se ne-cessario, mediante biopsia endometriale. E` stato osservato un modesto incremento del rischio di diagnosi di tumore mammario nelle donne trattate con terapia ormonale sostitutiva per piu` di5 anni rispetto alle donne della stessa eta` che non sono mai state trattate con tale terapia. Tali osservazioni possono essere conseguenti ad una diagnosi piu` precoce o agli effetti biologicidella terapia ormonale sostitutiva o ad entrambi. Tale dato e` comparabile all`aumentato rischio di tumore mammario osservato nelle donne per ogni anno di ritardo della menopausa naturale.L`aumento del rischio scompare gradualmente nel corso dei primi 5 anni successivi alla sospensione del trattamento ormonale sostitutivo. E` importante che il maggiore rischio di una dia-gnosi di tumore mammario sia discusso con la paziente e valutato nei confronti dei noti benefici della terapia ormonale sostitutiva. Nell`arco di eta` compreso tra i 50 e i 70 anni, circa 45 donnesu 1.000 non sottoposte a terapia ormonale sostitutiva avranno una diagnosi di tumore mammario. Si stima che per ogni 1.000 donne in trattamento ormonale sostitutivo iniziato all`eta` di50 anni saranno rilevati nell`arco dei successivi 20 anni, ovvero entro il settantesimo anno di eta`, 2 ulteriori casi di tumore mammario per un trattamento di 5 anni, 6 ulteriori casi per un trat-tamento di 10 anni e 12 ulteriori casi per un trattamento di 15 anni. Esami regolari al seno e, quando appropriato, la mammografia devono essere effettuati nelle donne in trattamento ormo-nale sostitutivo. Lo stato mammario deve essere attentamente monitorato nelle donne con diagnosi o anamnesi di noduli mammari o malattie mammarie fibrocistiche. Alcuni studi hannosuggerito la possibilita` che la terapia sostitutiva ormonale sia associata ad un incremento del rischio relativo di sviluppo di tromboembolie venose, ad esempio trombosi venose profonde odembolia polmonare. Nel caso di donne mai sottoposte a terapia ormonale la probabilita` di avere un episodio tromboembolico ammonta ad 1 caso per 10.000 donne per ogni anno, mentre inquelle in terapia ormonale sostitutiva le probabilita` sono di 3 casi per 10.000 donne per ogni anno. I fattori di rischio generalmente riconosciuti per le tromboembolie venose includonoun`anamnesi personale o familiare positiva, uno stato di obesita`, uno stato di immobilizzazione prolungato e gravi traumi od interventi chirurgici. Nelle donne che presentano tali fattori, il be-neficio del trattamento con terapia ormonale sostitutiva richiede un`attenta valutazione nei confronti dei rischi. Non vi e` un generale consenso circa il possibile ruolo delle vene varicosenell`insorgenza delle tromboembolie venose. Durante il trattamento si dovranno tenere sotto controllo le malattie di cui e` nota la tendenza ad esacerbazione durante la gravidanza (comesclerosi multipla, epilessia, diabete, malattia mammaria benigna, vene varicose, ipertensione, disfunzione cardiaca, epatica e renale, emicrania, asma, porfiria, corea minor, tetania e otosclerosi) cosi` come le donne con precedenti familiari di tumore mammario. In rari casi, dopo l`usodi sostanze ormonali quali quelle contenute in Zerella 50 , si sono osservati tumori benigni e, in casi ancora piu` rari, tumori maligni del fegato che hanno dato luogo a casi isolati di emorragiaintraaddominale con pericolo di vita. Pertanto, ove si manifestino gravi disturbi nella regione addominale superiore, ingrossamento del fegato o sintomi di emorragia intraaddominale, la dia-gnosi differenziale dovra` comprendere la possibilita` di un tumore al fegato.
AVVERTENZE SPECIALI:
Le terapie con soli estrogeni come Zerella 50 possono essere usate solo indonne sottoposte a isterectomia. Se si usa il prodotto e non si e` state sottoposte ad isterectomia, e` necessario associare una terapia progestinica. Consultare il proprio medico in proposito.Zerella 50 non e` un contraccettivo. Il medico potra` dare dei consigli sulle singole esigenze di contraccezione e su un metodo idoneo se necessario.
INTERAZIONI:
I farmaci che inducono sistemi enzimatici microsomiali epatici, come barbiturici,carbamazepina, fenitoina, rifampicina, accelerano il metabolismo estrogeno, riducendo la biodisponibilita` sistemica e quindi l`efficacia. E` pero` probabile che gli estrogeni a somministrazionetransdermica siano meno influenzati da tale interazione rispetto agli estrogeni orali. Il fabbisogno di antidiabetici orali o insulina puo` variare a seguito degli effetti sulla tolleranza al glucosio.Vi sono inoltre alcuni test di laboratorio che possono essere influenzati dagli estrogeni, quali i test per la tolleranza al glucosio e della funzionalita` tiroidea.
POSOLOGIA:
Se non si e` gia` in trattamento ormonale, si puo` cominciare l`assunzione di Zerella50 immediatamente. In caso contrario, e` necessario aspettare una settimana dopo la sospensione della terapia in corso prima di iniziare, o finche` ritornano i sintomi qualora essi compaianoprima. A
PPLICAZIONE:
applicazione: Utilizzare il cerotto immediatamente dopo l`estrazione dallabusta protettiva. Applicare il cerotto su una superficie cutanea pulita e asciutta, preferibilmente
dello stomaco o dei glutei. Non applicare sul seno o vicino al seno. La zona scelta non deveessere unta, lesa o irritata, e si deve evitare il giro vita poiche` indumenti stretti potrebbero staccare il cerotto. Togliere il cerotto dall`involucro e gettare la bustina contenente il disseccante in-cluso nella confezione per conservare la freschezza del prodotto. Togliere la pellicola protettiva (vedi figura) e applicare immediatamente il cerotto nella posizione scelta premendo saldamentecol palmo della mano per almeno 10 secondi. Assicurarsi che il contatto con la pelle sia buono, soprattutto ai margini. Lasciare il cerotto in sito per 7 giorni, quindi staccarlo e sostituirlo conuno nuovo applicato in una posizione diversa. Se l`applicazione e` corretta, e` possibile fare il bagno o la doccia come di consueto. Sono comunque sconsigliati al fine di evitare il distacco delcerotto, bagni molto caldi o saune. In caso di distacco prima del termine dei sette giorni, il cerotto puo` essere nuovamente applicato. Se non si riesce a riattaccare il vecchio in modo sod-disfacente si puo` usare un cerotto nuovo, che dovra` essere mantenuto in loco per il periodo rimanente. Sebbene i cerotti debbano essere normalmente usati in successione continua, il me-dico potrebbe prescriverne l`uso su base ciclica. In tal caso, applicare un cerotto alla settimana per 3 settimane e lasciare trascorrere 7 giorni senza cerotto prima di iniziare il ciclo successivo.
SOVRADOSAGGIO:
Nel caso improbabile di sovradosaggio, si possono avvertire nausea e vomito.Dopo la rimozione del cerotto puo` verificarsi un`emorragia di una certa entita`. Non e` necessario
alcun trattamento particolare, ma se si hanno timori consultare il medico.


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