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VERAPAMILHEXAN

HEXAN SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Verapamil cloridrato.
ECCIPIENTI:
Compresse 120 mg a rilascio prolungato
:
lattosio, polividone, cellulosa microcri-stallina, sodio alginato, silice colloidale, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa, macrogol 4000, titanio biossido, ossido di ferro giallo. Compresse 80 mg: lattosio, amido di mais,povidone, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato, silice colloidale, magnesio stearato, metilidrossipropilcellulosa, idrossipropilcellulosa, macrogol 6000, titanio biossido.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Agente antiaritmico, vasodilatatore coronarico con attivita` cal-cio-antagonista.
INDICAZIONI:
Insufficienza coronarica cronica. Trattamento dei postumi dell`infarto miocardico.Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistoli. Ipertensione arteriosa.
CONTROINDICAZIONI:
Il verapamil non deve essere impiegato in caso di: shock cardiogeno, in-farto miocardico recente complicato da bradicardia, marcata ipotensione. Insufficienza contrattile del ventricolo sinistro. Gravi disturbi di conduzione dell`eccitazione come blocco AV di II eIII grado, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno, insufficienza cardiaca scompensata. Spiccata bradicardia (< 50 battiti/minuto). Ipotensione (pressione sistolica < di 90 mmHg).La terapia con verapamil a rilascio prolungato e` inoltre controindicata in associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti.
EFFETTI INDESIDERATI:
Effetti collaterali gravi sono insoliti se la terapia con verapamil viene iniziataaumentando progressivamente la dose fino alla massima dose consigliata. Le seguenti reazioni
al verapamil somministrato per via orale si sono verificate in misura superiore all`1.0%, oppurein percentuali inferiori ma chiaramente in relazione con il farmaco, nelle sperimentazioni cliniche. Stitichezza 8.4% Scompenso cardiaco edema polmonare 1.8%Vertigini 3.5%
Astenia 1.7% Nausea 2.7%Bradicardia (FC < 50/min) 1.4%
Ipotensione 2.5% Blocco AV totale del I-II-III grado 1.3%Edema 2.1%
Solo blocco di III grado 0.8% Cefalea 1.9% Vampe di calore 0.1% In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzatiche avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50/min. a riposo
si e` verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti. I seguentieffetti collaterali, riferiti nell`1.0% o meno dei pazienti, si sono verificati in condizioni (sperimentazioni aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto di causa/effetto e` incerto; essivengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto: Cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazioni, porpora (vasculite),sincope. Sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali, iperplasia gengivale. Ematici e linfatici: ecchimosi od abrasioni. Sistema nervoso: accidenti cerebrova-scolari, confusione, disturbi dell`equilibrio, insonnia, crampo muscolare, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza. Respiratori: dispnea. Cutanei: artralgia ed eruzioni cutanee,esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria. Organi di senso: offuscamento della visione. Urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza dellaminzione, perdite intermestruali. Trattamento di effetti collaterali cardiovascolari acuti: la frequenza di effetti collaterali cardiovascolari che richiedano una terapia e` rara; quindi l`esperienzacon il loro trattamento e` limitata. Ogni volta che si verificano un`ipotensione grave od un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente lemisure d`urgenza appropriate, per es. somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina, (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se e` neces-sario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravita` e dalla situazione clinicanonche` dal giudizio e dall`esperienza del medico curante.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil vie-ne notevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l`emivitad`eliminazione del verapamil a circa 14, 16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale per pazienti con normale funzionalita` epatica. Bisogna adottareun accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell`intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi. Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70%di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell`urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, il verapamil deve essere somministrato con cau-tela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell`intervallo PR od altri segni di sovradosaggio.
AVVERTENZE SPECIALI:
INSUFFICIENZA CARDIACA:
il verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nellamaggior parte dei pazienti, e` compensato dalle sue proprieta` di riduzione dell`afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare. Il verapamil deveessere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio: frazione di elezione inferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca). I pazienti con disfunzioneventricolare piu` lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil. Talvolta, l`azione farmacologica del verapamil puo`produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che puo` provocare stordimento od ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi, e` insolita una diminuzionedella pressione arteriosa al di sotto della norma. A
UMENTO DEGLI ENZIMI EPATICI:
sono stati segna-lati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anchecontinuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del "rechallenge"; meta` di questi casi presentavano sintomiclinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. E` quindi consigliabile un monitoraggio periodicodella funzionalita` epatica in pazienti trattati con verapamil. V
IA DI CONDUZIONE ACCESSORIA (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici e con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento dellaconduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con il verapamilper via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione e` stata usata con sicurezza edefficacia dopo la somministrazione di verapamil. B
LOCCO ATRIOVENTRICOLARE:
l`effetto del vera-pamil sulla conduzione AV e sul nodo SA puo` condurre ad un blocco AV asintomatico di I grado
ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolunga-mento del tratto PR e` correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi piu` elevati del blocco AV sonostati osservati di rado. Il blocco di I grado grave o l`evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con vera-pamil e l`istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica.
INTERAZIONI:
Digitale: l`impiego clinico del verapamil in pazienti digitalizzati ha dimostrato chel`associazione e` ben tollerata, se le dosi di digossina sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil puo` aumentare i livelli di digossina del siero del 50%, 75% durante laprima settimana di terapia, il che puo` provocare una tossicita` digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quando si somministra verapamil e bisogna controllare ac-curatamente il paziente, per evitare un`iper- od ipodigitalizzazione. Ogni volta che si sospetta un`iperdigitalizzazione, bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina.Dopo la sospensione del verapamil a rilascio prolungato il paziente deve essere riesaminato, per evitare un`ipodigitalizzazione. Farmaci antipertensivi: il verapamil somministrato contempo-raneamente ad altri farmaci antipertensivi orali (per esempio: vasodilatatori, inibitori dell`enzima di conversione dell`angiotensina I, diuretici, beta-bloccanti) di solito ha un effetto additivosull`abbassamento della pressione arteriosa. I pazienti trattati con queste associazioni devono essere controllati adeguatamente. In uno studio la contemporanea somministrazione di verapa-mil e prazosina ha determinato un`eccessiva caduta della pressione. Disopiramide: fino a quando non saranno stati ottenuti dati sulle possibili interazioni fra verapamil e disopiramide fosfato,la disopiramide non deve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti la somministrazione di verapamil. Nitrati: il verapamil e` stato somministrato in concomitanza connitrati ad azione di breve e lunga durata, senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo farmacologico di entrambi i farmaci e l`esperienza clinica indicano che le interazionisono positive. Cimetidina: due sperimentazioni cliniche hanno dimostrato assenza di una significativa interazione con la cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che la cimetidina riducevala clearance del verapamil ed aumentava l`emivita di eliminazione. Litio: la terapia orale con verapamil puo` provocare un abbassamento dei livelli serici di litio in pazienti che ricevono una te-rapia orale, stabile, cronica, con litio. Si puo` rendere necessaria una regolazione della dose di litio. Carbamazepina: la terapia con verapamil puo` aumentare le concentrazioni di carbamaze-pina durante la terapia di associazione. Rifampicina: la terapia con rifampicina puo` ridurre notevolmente la biodisponibilita` del verapamil. Anestetici: i dati clinici e le sperimentazionisull`animale indicano che il verapamil puo` potenziare l`attivita` di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione. Gravidanza: non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e bencontrollate in donne gravide; poiche` gli studi sulla riproduzione nell`animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell`uomo, il farmaco deve essere usato durante la gravi-danza solo se e` strettamente necessario. Madri che allattano: il verapamil a rilascio prolungato viene secreto nel latte umano. A causa della possibilita` di effetti collaterali dovuti al verapamilnei lattanti, bisogna sospendere l`allattamento durante la somministrazione di verapamil.
POSOLOGIA:
COMPRESSE RIVESTITE A RILASCIO PROLUNGATO:
Il verapamil a rilascio prolungato sem-plifica la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 240 mg/giorno. Nell`insufficienza coronarica di media gravita` e per la profilassi dei disturbi tachicar-dici, e` generalmente sufficiente somministrare 240 mg/giorno. 2 compresse da 120 mg alla mattina oppure 1 compressa da 120 mg alla mattina ed una da 120 mg alla sera. Se necessario,questa dose puo` essere aumentata a 2 compresse 2 volte al giorno (480 mg/giorno). C
OMPRESSE RIVESTITE:
Il verapamil viene somministrato alla dose di 1 compressa 3 volte al giorno, pre-feribilmente durante i pasti. Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza
ventricolare normale, il Verapamil Hexan puo` essere somministrato anche a intervalli piu` brevi(1 compressa ogni 3, 4 ore). Ragazzi: 1 compressa 2, 3 volte al giorno.
SOVRADOSAGGIO:
Il trattamento del sovradosaggio deve essere di sostegno. La stimolazione beta-adrenergica o la somministrazione parenterale di soluzioni di calcio puo` aumentare il flusso di ioni calcio attraverso i canali lenti e questi metodi sono stati usati con successo nel trattamentodi un sovradosaggio volontario con verapamil. Reazioni ipotensive clinicamente significative o blocco AV di grado elevato devono essere trattati rispettivamente con vasopressori o "pacing"cardiaco. L`asistolia deve essere trattata con le misure consuete, fra cui la rianimazione cardiopolmonare.


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