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UROKINASIPH

PH&T SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Urochinasi umana.
ECCIPIENTI:
Mannitolo, disodio edetato, disodio fosfato dodecaidrato. Fiala solvente: sodio clo-ruro, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antitrombotico.
INDICAZIONI:
L`urochinasi trova indicazione in tutte le forme di tromboembolia e di trombosi divene e arterie di recente formazione e comunque prima che si siano manifestate lesioni ischemiche irreversibili.
CONTROINDICAZIONI:
L`urochinasi e` controindicata nelle condizioni in cui la sua attivita` fibrinoli-tica puo` aggravare situazioni preesistenti di grave rischio emorragico, in particolare nei casi di:
diatesi emorragica nota; recente sanguinamento clinicamente rilevante; storie di emorragia ce-rebrale o di intervento chirurgico cerebrale o spinale negli ultimi due mesi; neoplasie intracraniche; anamnesi recente di trombosi o embolie cerebrali quando non si possa escludere lapresenza di concomitanti fenomeni emorragici; stati congeniti o acquisiti di ipo-coagulabilita` o di iperfibrinolisi ematica; retinopatia emorragica, soprattutto nei diabetici; importante e recente(meno di 10 giorni) trauma o intervento chirurgico; protesi vascolari recenti; ipertensione grave; endocardite batterica e pericardite; pancreatite acuta; ulcera gastrica o duodenale, o altre affe-zioni ulcerative dell` apparato gastrointestinale documentate negli ultimi 3 mesi; varici esofagee, aneurisma arterioso, malformazioni arteriose o venose; puntura recente (ultimi 10 giorni) di unvaso sanguigno non comprimibile (p.es. vena succlavia o giugulare); stroke negli ultimi 3 mesi; grave epatopatia, compresa cirrosi epatica, ipertensione portale ed epatite attiva; insufficienzarenale; edema polmonare; periodo pre-e post-partum ed aborto; gravidanza; allattamento; eta` pediatrica. Rappresentano controindicazioni relative all`uso di urochinasi le seguenti condizioni:biopsia d`organo, elevato rischio di formazione di trombi nel cuore sinistro (ad es. stenosi della mitrale con fibrillazione atriale, malattie cerebrovascolari).
EFFETTI INDESIDERATI:
L`emorragia e` l`effetto indesiderato piu` frequente e grave della terapia a basedi urochinasi. Nel corso della terapia fibrinolitica, soprattutto durante infusioni protratte per piu`
di 48 ore, possono manifestarsi emorragie specialmente a livello della sede di perfusione. Sol-tanto in rari casi sono stati segnalati fenomeni embolici acuti causati da frammenti del primitivo coagulo. Eccezionalmente sono stati osservati episodi di emorragie gengivali, di porpora, diemorragia intestinale. Durante la terapia con urochinasi sono stati segnalati casi di sanguinamenti spontanei anche ad esito letale dovuti ad emorragia cerebrale. Se si manifesta grave san-guinamento spontaneo l`infusione di urochinasi deve essere immediatamente interrotta e devono essere instaurate le opportune misure per ripristinare il volume ematico (plasma expan-ders); se la perdita ematica e` stata abbondante e` preferibile somministrare emazie concentrate invece di sangue intero. Il destrano non deve essere usato. In situazioni di emergenza si puo`prendere in considerazione la somministrazione di un agente antifibrinolitico naturale come l`aprotinina o sintetico come l`acido epsilon-amino-caproico, sebbene il suo valore clinico nelcontrollo del sanguinamento dopo terapia con urochinasi non e` stato documentato. Rispetto alla streptochinasi, l`urochinasi non ha proprieta` antigeniche per l`uomo; comunque sono stairiferiti rari casi di reazioni allergiche lievi comprendenti broncospasmo e rash. In attesa di sperimentare ulteriormente la sostanza, la possibilita` di gravi reazioni allergiche, compresa l`anafi-lassi, deve essere tenuta in considerazione. Il manifestarsi di eventuali reazioni febbrili alcune ore dopo l`iniezione di urochinasi e` ascrivibile alla formazione di prodotti secondari di scissionedei coaguli di fibrina. In alcuni casi di trattamento di embolie polmonari e` stato segnalato un abbassamento dell`ematocrito. Una rapida lisi dei trombi delle arterie coronariche puo` occasio-nalmente causare aritmie atriali o ventricolari da riperfusione, tali da richiedere un trattamento immediato.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Particolari precauzioni devono essere osservate in pazienti con segni divasculopatie cerebrali specie se ipertesi; in pazienti di eta` avanzata; durante il periodo mestruale; in pazienti con fibrillazione atriale. Prima di iniziare il trattamento e nel corso del trattamentocon urochinasi, specialmente alle dosi piu` elevate, e` necessario mantenere sotto controllo lo stato di coagulazione ematica ed in particolare della fibrinolisi (ematocrito, conta delle piastrine,tempo di trombino-coagulasi, tempo di Howell, tempo di lisi dell`euglobina, tasso del fibrinogeno e del plasminogeno). Pertanto e` necessario che la terapia fibrinolitica per via generale vengaattuata da medici esperti, in ambiente ospedaliero, dotato di adeguate attrezzature di monitoraggio. E` possibile intervenire chirurgicamente, dopo sospensione del trattamento con urochi-nasi. Uso pediatrico: la sicurezza e l`efficacia nei bambini non sono state ancora stabilite. Lo stato clinico globale e l`anamnesi del paziente devono essere attentamente valutati prima di ini-ziare la terapia con urochinasi. I procedimenti arteriosi invasivi devono essere evitati prima e durante il trattamento in modo da ridurre al minimo il sanguinamento: se una puntura arteriosae` assolutamente indispensabile, deve essere eseguita da un medico esperto usando un`arteria radiale o brachiale piuttosto che una femorale; nella sede della puntura deve essere applicatauna pressione per almeno 30 minuti (applicare una medicazione stretta) e la zona deve essere controllata frequentemente per evidenziare l`eventuale sanguinamento. I procedimenti invasivivenosi devono essere eseguiti attentamente ed il meno frequentemente possibile.
AVVERTENZE SPECIALI:
Per la buona condotta del trattamento trombolitico e` consigliabile effettuareogni 6-12 ore il dosaggio del fibrinogeno. Il rischio emorragico, teoricamente possibile con valori di fibrinogenemia inferiori a 100 mg/dl diventa notevole quando la fibrinogenemia raggiungeil valore di 60 mg/dl. G
RAVIDANZA E ALLATTAMENTO. Da non usarsi in gravidanza accertata o pre-sunta. Dal momento che non e` noto se l`urochinasi passa nel latte, nelle pazienti che allattano
occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa,proseguire l`allattamento evitando la somministrazione del medicinale. E
FFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E SULL`USO DI MACCHINE. La sostanza non interferisce sulla capacita` di guida e sull`usodi macchine.
INTERAZIONI:
L`uso contemporaneo di salicilati, indometacina, fenilbutazone ed in genere antiin-fiammatori non steroidei, anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, dipiridamolo e destrano puo` aumentare il rischio di emorragie e pertanto andra` evitato. L`eventuale associazione coneparino-terapia richiede l`osservanza delle controindicazioni proprie a questo anticoagulante e l`opportuno monitoraggio dello stato della coagulazione (tempo di tromboplastina parziale atti-vata), onde evitare la comparsa di stai di iper o ipocoagulabilita`. Non somministrare contemporaneamente, nello stesso flacone, per infusione, a: acido epsilon-amino-caproico, acidotranexaminico, aprotinina, bromfeniramina, desametazone, isoprenalina, prometazina L`attivita` dell`urochinasi puo` risultare diminuita se la soluzione per perfusione contiene cloruro di potas-sio o quando l`enzima viene associato a soluzioni iniettabili di cefalotina sodica o di alfatocoferolo.
POSOLOGIA:
Pur nella molteplicita` degli schemi terapeutici usati dai diversi Autori, recenti rasse-gne indicano i seguenti dosaggi per il trattamento per via generale delle occlusioni trombotiche
od emboliche vascolari. Nell`embolia polmonare: dose d`attacco da 3.300 a 4.400 U.I./Kg dipeso in 10-15 minuti per infusione rapida endovenosa seguita da una dose di mantenimento di 3.300-4.400 U.I./Kg/ora per 12 ore per infusione lenta del preparato diluito in adeguati volumi
di soluzioni saline o glucosate. Buoni risultati terapeutici sono stati ottenuti anche sommini-strando una dose iniziale di 200.000-250.000 U.I./soggetto adulto in 15 minuti per infusione rapida endovenosa, seguita da infusione lenta continua per 8-12 ore fino ad un totale di1.500.000 U.I. Nell`infarto del miocardio: 15.000-30.000 U.I./Kg somministrate per infusione endovenosa di durata non superiore ai 90 minuti. E` determinante, per il successo terapeutico,iniziare la somministrazione di Urokinasi il piu` precocemente possibile. Nelle trombosi venose profonde e` stato usato con successo il seguente schema terapeutico: dose di 75.000 U.I./ora/soggetto per 12-24 ore, preceduta o meno da una dose di attacco di 150.000 U.I./soggetto. Al trattamento trombolitico con urochinasi e` utile associare, o fare seguire, un trattamento epari-nico. L`associazione con eparino-terapia richiede tuttavia l`osservazione delle controindicazioni proprie a questo anticoagulante e richiede l`opportuno monitoraggio dello stato della coagula-zione (tempo di tromboplastina parziale attivata), onde evitare la comparsa di stati di iper o ipocoagulabilita`. Impiego oftalmologico: trombosi dei vasi centrali retinici: somministrazione eposologia come indicato per il trattamento per via generale. Emorragie del vitreo e della camera anteriore dell`occhio: da 5.000 a 25.000 U.I. direttamente "in loco", in dose unica in piccolo vo-lume. Depositi fibrinosi vari: 5.000-10.000 U.I. direttamente "in loco" per via intrasierosa, intratecale o intraventricolare in somministrazione unica, eventualmente ripetibile secondol`evoluzione clinica. Disostruzione degli shunts artero-venosi: 5.000-25.000 U.I. immessi nello shunt ostruito lasciati "in situ" per 1-2 ore. Liberazione per aspirazione meccanica ed eventualeripetizione del procedimento.
SOVRADOSAGGIO:
L`iperdosaggio puo` determinare fenomeni emorragici: in generale e` sufficiente in-terrompere l`infusione per arrestare il sanguinamento. Se necessario, si possono somministrare antifibrinolitici naturali come l`aprotinina, o sintetici, come l`acido epsilon-amino-caproico (EA-CA). Nei casi di grave carenza dei fattori della coagulazione e` opportuno somministrare fibrinogeno umano, oppure frazione plasmatica I o plasma intero.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Forma liofilizzata: stabile per due anni a temperatura in-feriore a 25-oC.
STABILITA`:
Dopo ricostituzione: dovrebbe essere utilizzata al momento, tuttavia se necessario puo`essere conservata in frigorifero tra 2-o e 8-o C per 48 ore.


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