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UNIPRIL

ASTRAZENECA SpA
CONCESSIONARIO:
SIMESA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Ramipril.
ECCIPIENTI:
Idrossipropilmetilcellulosa; amido pregelatinizzato; cellulosa microcristallina; sodiostearilfumarato; ossido di ferro giallo E 172 (solo Unipril 2,5); ossido di ferro rosso E 172 (solo
Unipril 5).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
ACE-inibitore non associato.
INDICAZIONI:
Ipertensione arteriosa. Insufficienza cardiaca congestizia. Postumi dell`infarto mio-cardico acuto in pazienti con segni e sintomi di insufficienza cardiaca congestizia. Nefropatia
conclamata in soggetti non diabetici per rallentare la velocita` di progressione dell`insufficienzarenale e lo sviluppo di insufficienza renale terminale che necessita di dialisi e trapianto renale.
CONTROINDICAZIONI:
Non deve essere usato: nei pazienti con ipersensibilita` verso il ramipril overso gli eccipienti; nei pazienti con precedenti di edema angioneurotico; nei pazienti con stenosi bilaterale dell`arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con un solo rene, emodinami-camente rilevanti (col rischio di pericolo di vita per caduta pressoria e insufficienza renale); nei pazienti con impedimenti circolatori a carico del ventricolo sinistro (stenosi valvolare aortica omitralica) emodinamicamente rilevanti (col rischio di pericolo di vita per caduta pressoria e insufficienza renale); nei pazienti ipotesi o emodinamicamente instabili (col rischio di pericolo divita per caduta pressoria e insufficienza renale). Nei pazienti trattati con ACE-inibitori e contemporaneamente sottoposti a dialisi con alcune membrane a flusso elevato (ad esempio: mem-brane poliacrilonitriliche) sono state riportate reazioni di ipersensibilita` e di tipo allergico (anafilattoide) e che tal volta possono progredire sino allo shock circolatorio (si vedano anchele istruzioni del costruttore delle membrane). L`impiego concomitante di queste membrane e di Unipril, per esempio in caso di dialisi d`emergenza o di emofiltrazione, deve essere evitato o uti-lizzando altre membrane o passando ad una terapia senza ACE-inibitori. Reazioni simili sono state osservate nell`aferesi delle lipoproteine a bassa densita` con destrano solfato; questo me-todo non deve, percio`, essere impiegato nei pazienti in terapia con ACE-inibitori. Unipril non deve essere assunto in gravidanza e allattamento. La gravidanza, pertanto, deve essere esclusaprima di iniziare il trattamento. Nel caso che la terapia con ACE-inibitori sia ritenuta indispensabile la gravidanza deve essere evitata. In caso di concepimento durante il trattamento con Uni-pril, e specialmente durante il primo trimestre di gravidanza, questo deve essere sostituito il piu` presto possibile con un`altra terapia senza ACE-inibitori (e quindi senza Unipril, in caso contrariovi e` pericolo di danni al feto. Se il trattamento con Unipril e` ritenuto necessario durante il periodo di allattamento, la paziente deve interrompere l`allattamento al seno per evitare che le piccolequantita` di ramipril che passano nel latte materno vengano assunte dal lattante.
EFFETTI INDESIDERATI:
CARDIOVASCOLARI. Come conseguenza della riduzione della pressione arteriosaai livelli desiderati, soprattutto all`inizio del trattamento, possono aversi sintomi quali sensazione di vuoto alla testa, talvolta accompagnata da difficolta` di concentrazione, rallentamento dei ri-flessi, affaticamento, debolezza e senso di vertigine. Inoltre, in seguito ad una eccessiva riduzione della pressione arteriosa possono aversi altri sintomi comprendenti aumento dei battiti delcuore (tachicardia), palpitazioni, alterata regolazione pressoria in ortostatismo (con perdita di coscienza e senso di debolezza), aritmie cardiache, nausea, sudorazione, rumore nelle orec-chie (tinnito), disturbi dell`udito, disturbi della vista, cefalea, ansieta`, sonnolenza. Puo` verificarsi anche temporanea perdita di coscienza (sincope). In rari casi possono presentarsi aritmie car-diache causate, per esempio, da una eccessiva riduzione della pressione arteriosa. Indesiderate cadute pressorie possono avvenire soprattutto dopo la dose iniziale e dopo ogni incremento po-sologico di Unipril, ma anche dopo la dose iniziale e dopo ogni incremento posologico di un diuretico in associazione. Un`accentuata caduta pressoria, che talvolta puo` progredire sino ashock circolatorio, talvolta fatale, puo` essere piu` probabile in pazienti con: ipertensione grave, in particolare ipertensione maligna; insufficienza cardiaca, particolarmente grave o gia` in trat-tamento con altri farmaci potenzialmente ipotensivi; pretrattamento diuretico; alterazioni dell`equilibrio idro-elettrolitico (come risultato di una insufficiente assunzione di sali e/o liquidioppure come conseguenza di vomito, diarrea o eccessiva sudorazione non compensati); riduzione di flusso nell`arteria renale (da stenosi emodinamicamente rilevante). I disturbi della per-fusione secondari a stenosi vascolare possono aggravarsi durante il trattamento con Unipril. Soprattutto nei pazienti con cardiopatia coronarica o stenosi carotidea emodinamicamente ri-levante puo` verificarsi ischemia cardiaca o cerebrale, a seguito dell`eccessiva caduta della pressione arteriosa che puo` mettere in pericolo la vita del paziente. Cio` puo` essere complicatoda angina pectoris, infarto del miocardio, da attacco ischemico transitorio o da ictus. Generalmente, il trattamento con Unipril puo` essere ripreso dopo adeguato ripristino di pressione arte-riosa e volume circolante. R
ENALI E DEL BILANCIO ELETTROLITICO. Durante il trattamento con Uniprilpuo` verificarsi alterazione della funzione renale che in certe circostanze puo` peggiorare sino ad
insufficienza renale acuta, cio` particolarmente: nei pazienti con alterazioni vascolari renali (co-me, ad esempio, stenosi arteriosa renale emodinamicamente rilevante); nei pazienti con trapianto renale; in caso di una piu` marcata caduta della pressione arteriosa, soprattutto neipazienti con concomitante insufficienza cardiaca. Come segni di alterazione della funzione renale possono aumentare la concentrazione sierica di creatinina e di azoto ureico, in particolarese sono somministrati contemporaneamente diuretici. Una preesistente proteinuria puo` aggravarsi. Al contrario la proteinuria puo` anche ridursi in particolare nei pazienti con nefropatia dia-betica. La riduzione della formazione di angiotensina II e di secrezione di aldosterone puo` provocare diminuzione della sodiemia ed incremento della potassiemia. Quest`ultima puo` veri-ficarsi soprattutto in pazienti con insufficienza renale (ad esempio nefropatia diabetica) o quando siano somministrati contemporaneamente diuretici risparmiatori di potassio. All`inizio dellaterapia puo` manifestarsi un aumento della escrezione urinaria, da considerare conseguenza di una aumentata attivita` cardiaca. REAZIONI ALLERGICHE, CUTANEE, VASALI. Raramente durante trat-tamento con Unipril, come conseguenza dell`inibizione dell`ACE, si verifica edema angioneurotico. In tali casi necessita l`immediata interruzione del trattamento con Unipril e non devonoessere utilizzati altri ACE-inibitori. L`edema angioneurotico puo` manifestarsi, per esempio, come gonfiore alle estremita`, viso (ad es. palpebre, labbra), lingua, faringe o laringe con diffi-colta` di deglutizione o di respirazione. L`edema angioneurotico, ad esempio, della lingua, faringe o laringe puo` mettere in pericolo la vita del paziente e necessita di immediate misure d`emer-genza. E` anche possibile lieve edema - non angioneurotico - ad esempio alle caviglie. Possono inoltre verificarsi le seguenti reazioni cutanee o mucose: arrossamento di aree cutanee con sen-sazione di calore, congiuntivite, prurito, orticaria, altre eruzioni cutanee o mucose (esantema lichenoide e maculopapulare ed enantema, eritema multiforme), talvolta notevole caduta dei ca-pelli (alopecia), scatenamento od intensificazione del fenomeno di Raynaud (attacchi di disturbi circolatori con impallidimento delle dita o solo delle punte) Con altri ACE-inibitori sono stati os-servati anche altri tipi di reazioni cutanee o mucose (esantema ed enantema psoriasiforme o pemfigoide), ipersensibilita` cutanea alla luce, lesioni alle unghie (onicolisi). In caso di pruritocon orticaria, il paziente deve informare immediatamente il medico. Sotto l`influenza degli ACEinibitori puo` aumentare la probabilita` di insorgenza e la severita` delle reazioni anafilattiche e anafilattoidi (reazioni allergiche o di tipo allergico ad insorgenza rapida talvolta pericolose per la vi-ta). Cio` deve essere tenuto in considerazione durante pratiche di desensibilizzazione. V
IE RESPIRATORIE. Come con altri ACE-inibitori assumendo Unipril si puo` verificare tosse secca chepeggiora la notte e quando il paziente e` sdraiato e piu` frequentemente nelle donne e nei non
fumatori. Talvolta passare ad un altro ACE-inibitore puo` migliorare i sintomi; tuttavia la tossepuo` spingere il paziente a interrompere del tutto l`assunzione di ACE-inibitori. Derivano probabilmente ancora dalla stessa ACE-inibizione i seguenti effetti indesiderati: rinite, sinusite, bron-chite e, in particolare nei pazienti con tosse secca, broncospasmo. In caso di dispnea il paziente deve informare immediatamente il medico. GASTROINTESTINALI. Il trattamento con Unipril puo` es-sere associato a sintomi quali secchezza, irritazione od infiammazione della mucosa orale, disturbi digestivi, costipazione, diarrea, nausea e vomito, gastralgia, epigastralgia (a volte conaumento dei livelli degli enzimi pancreatici), pancreatite, aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubinemia (itterizia colestatica), altre forme di alterazione epatica ed epatite, talvolta perico-losa per la vita del paziente. Q
UADRO EMATICO. Possono verificarsi lieve o marcata riduzione deglieritrociti e dell`emoglobina (in casi isolati anche dovuta ad anemia emolitica), delle piastrine e
dei leucociti talvolta con coinvolgimento parziale della serie bianca (neutropenia). Con altri ACE-inibitori sono state riportate anche depressione midollare e pancitopenia (riduzione marcata del numero totale di cellule ematiche). Queste alterazioni del quadro ematico, che talvolta possonomettere in pericolo la vita del paziente, possono verificarsi piu` facilmente in caso di deterioramento della funzione renale, in pazienti con concomitanti collagenopatie come lupus eritema-toso o sclerodermia o trattati con altri farmaci che possono alterare il quadro ematico. A
LTRI EFFETTI INDESIDERATI. Possono verificarsi disturbi dell`equilibrio, nervosismo, irrequietezza, tre-mori, disturbi del sonno, confusione, perdita dell`appetito, depressione dell`umore, stato d`ansia, parestesie, alterazione (gusto metallico) o riduzione e talvolta perdita del gusto, crampimuscolari e, come in generale e` possibile in caso di marcata ipotensione, impotenza e riduzione del desiderio sessuale. Possono inoltre aversi: vasculite, dolori muscolari, e alle articolazioni,febbre o eosinofilia. Con altri ACE-inibitori e` stato anche osservato aumento del titolo degli anticorpi antinucleari.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Il trattamento con Unipril richiede regolare controllo medico. Eventualistati di disidratazione, ipovolemia o deplezione elettrolitica devono essere corretti prima di iniziare il trattamento (nei pazienti con insufficienza cardiaca, tuttavia, cio` deve essere accurata-mente valutato per il rischio di un eccesso di volume). Quando tali condizioni siano clinicamente rilevanti, il trattamento con Unipril deve essere iniziato o continuato solo dopo chesiano stati presi gli opportuni provvedimenti per prevenire una eccessiva caduta della pressione arteriosa ed un deterioramento della funzione renale. I seguenti gruppi di pazienti devono esseretenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Unipril in quanto e` piu` probabile che possa verificarsi marcata ipotensione, con possibile deterioramento della funzione renale: pa-zienti con ipertensione grave, in particolare ipertensione maligna; pazienti con insufficienza cardiaca, in particolare se grave o se trattati con altre sostanze con potenziale antiipertensivo;pazienti pretrattati con diuretici; pazienti che presentano, o nei quali possono verificarsi, alterazioni del bilancio idro-elettrolitico; pazienti con stenosi arteriosa renale emodinamicamente ri-levante. Stretto controllo medico e` ancora necessario nei pazienti nei quali una reazione ipotensiva pronunciata possa costituire un grave rischio (ad esempio quelli con rilevante ste-nosi coronarica o carotidea). Per valutare l`entita` di una riduzione pressoria acuta e, se necessario, per prendere le opportune contromisure, la pressione arteriosa deve essere misurataripetutamente, generalmente dopo la prima dose e dopo ogni incremento posologico di Unipril, anche per anticipare una successiva riduzione pressoria acuta. Cio` e` consigliabile anche nelcaso dell`associazione con un diuretico, dopo la dose iniziale e ad ogni successiva variazione dello schema posologico. In caso di eccessiva ipotensione puo` essere necessario far sdraiareil paziente in posizione supina con le gambe rialzate, fargli assumere liquidi o adottare altre misure. La funzione renale deve essere controllata, particolarmente nelle prime settimane di trat-tamento. In particolare un attento controllo e` richiesto in pazienti con funzione renale alterata (ad esempio, con stenosi arteriosa renale non ancora emodinamicamente rilevante), in pazienticon preesistente funzione renale compromessa o nei pazienti con trapianto renale. La potassiemia deve essere controllata regolarmente. Un piu` frequente controllo e` richiesto nei pazienti confunzione renale compromessa; tale controllo deve essere molto frequente nei pazienti che associano diuretici risparmiatori di potassio (ad esempio spironolattone) o che assumono sali dipotassio. Nei pazienti trattati anche con diuretici e` necessario il controllo regolare della sodiemia. La conta leucocitaria deve essere tenuta sotto controllo cosi` da poter individuare una pos-sibile leucopenia. Un controllo piu` frequente e` raccomandato nella fase iniziale del trattamento dei pazienti che fanno parte dei gruppi a rischio. Il quadro ematico deve essere controllato nelcaso di possibili segni di immunodeficienza secondaria a leucopenia (ad es. febbre, ingrossamento dei linfonodi, tonsillite). Deve anche essere controllato nel caso di eventuali segni di ten-denza a sanguinamento dovuta a trombocitopenia: ad esempio petecchie, porpora o sanguinamento delle gengive di difficile controllo. Nel caso di gonfiore del viso (labbra, palpe-bre) o della lingua, o nel caso che il paziente abbia difficolta` a deglutire e a respirare, si deve pensare alla possibilita` di essere di fronte al manifestarsi di un edema angioneurotico. Il pazien-te deve informare immediatamente il proprio medico ed interrompere l`assunzione di Unipril. Un edema angioneurotico della lingua, faringe o laringe (evidenziato da possibili sintomi quali dif-ficolta` di deglutizione e di respiro) puo` mettere in pericolo la vita del paziente e necessita di immediate misure di emergenza. Non ci sono ancora sufficienti esperienze circa l`uso di Uniprilnei pazienti in eta` pediatrica, nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min/1,73 m2 di superficie corporea) e nei pazienti dializzati.
AVVERTENZE SPECIALI:
La riduzione della pressione arteriosa puo` modificare la capacita` di concen-trazione e di reazione del paziente e quindi, ad esempio, la capacita` di guidare veicoli od utilizzare macchinari. Cio` puo` verificarsi piu` facilmente all`inizio del trattamento o dopo assunzionedi alcool.
INTERAZIONI:
Quando Unipril e` somministrato contemporaneamente ad altri farmaci o sostanze,devono essere prese in considerazione le seguenti interazioni: con allopurinolo, farmaci immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici ed altri farmaci che possono alterare ilquadro ematico: aumenta la probabilita` di modificazioni del quadro ematico; la somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) puo`causare un aumento dell`effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti confunzionalita` renale compromessa; con altri farmaci antiipertensivi (ad esempio diuretici) o con potenziale antiipertensivo (ad esempio nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici): deve essereprevisto potenziamento dell`effetto antiipertensivo; con supplementi di potassio o diuretici risparmiatori di potassio: deve essere previsto aumento della potassiemia. I supplementi di po-tassio non dovrebbero essere somministrati contemporaneamente a Unipril; altri ACE-inibitori, e quindi presumibilmente anche il ramipril, riducono l`escrezione dei sali di litio. Cio` puo` deter-minare un aumento della concentrazione sierica del litio con un incremento del rischio di effetti neurotossici e cardiotossici propri di questa sostanza, nei pazienti in trattamento con Unipril esali di litio; quando gli ACE-inibitori, e quindi probabilmente anche Unipril, sono impiegati insieme a farmaci analgesici o antiinfiammatori (ad esempio: farmaci antiinfiammatori non steroidei
come acido acetilsalicilico ed indometacina), deve essere prevista riduzione dell`effetto antii-pertensivo cosi` come insorgenza di insufficienza renale acuta; durante la dialisi con alcune membrane ad alto flusso (ad esempio membrane poliacrilonitriliche) di pazienti in trattamentocon ACE-inibitori sono state descritte reazioni di ipersensibilita` (anafilattoidi) che talvolta progrediscono sino allo shock. Reazioni simili sono state osservate nell`aferesi delle lipoproteine abassa densita` con destrano solfato; Unipril puo` potenziare l`effetto dell`alcool; l`aumentata assunzione di sale con la dieta puo` diminuire l`effetto antiipertensivo di Unipril.
POSOLOGIA:
La posologia e` basata sull`effetto desiderato e sulla tollerabilita` del farmaco da partedel paziente. La terapia con Unipril e` generalmente a lungo termine: la durata del trattamento
nel singolo caso e` determinata dal medico. T RATTAMENTO DELL`IPERTENSIONE. Si raccomanda diassumere Unipril una volta al giorno iniziando con una dose di 2,5 mg. Se necessario, ed in base alla risposta del paziente, la dose puo` essere raddoppiata ad intervalli di 2-3 settimane. Ladose usuale di mantenimento e` compresa fra 2,5 e 5 mg al giorno; la dose massima e` di 10 mg al giorno. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina com-presa tra 50 e 20 ml/min/1,73 m
2 di superficie corporea) la dose iniziale di Unipril va ridotta a
1,25 mg. In questi pazienti la dose giornaliera massima e` di 5 mg. La clearance della creatininaquando non e` possibile accertarla, puo` essere calcolata sulla base della creatininemia usando
la seguente formula (equazione di Cockroft): Clearance della creatinina = peso corporeo (kg)x [140 - eta` (in anni)] / 72 x creatininemia (mg/dl). Per le donne il risultato della formula va moltiplicato per 0,85. Nei pazienti con alterazione del bilancio idro-elettrolitico o con ipertensionegrave e concomitante insufficienza cardiaca, come pure nei pazienti nei quali una reazione ipotensiva possa costituire un rischio particolare (ad esempio in quelli con stenosi coronarica ocarotidea) e` consigliata la dose iniziale di 1,25 mg di Unipril. Nei pazienti gia` in terapia diuretica, occasionalmente dopo la dose iniziale di Unipril si puo` avere ipotensione sintomatica. Per ridurre tale eventualita` bisognerebbe, se possibile, sospendere il diuretico 2-3 giorni o piu`, a secon-da della sua durata d`azione, prima di iniziare la terapia con Unipril, o quanto meno diminuirne
la posologia. Il medico decidera` caso per caso se e quando ridurre la dose o sospendere il trat-tamento. In questi pazienti la dose iniziale giornaliera di Unipril e` generalmente di 1,25 mg. Nei pazienti con ridotta funzionalita` epatica, la risposta al trattamento con Unipril puo` essere sia ri-dotta che aumentata. Il trattamento con ramipril in questi pazienti deve quindi essere iniziato solo sotto stretto controllo medico. In questi pazienti la dose massima giornaliera di Unipril e` di2,5 mg. T
RATTAMENTO DELL`INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA. La dose iniziale raccomandata di Unipril e` di 1,25 mg una volta al giorno. In relazione alla risposta del paziente la dose puo` essereaumentata. In questo caso si raccomanda di raddoppiare la dose in 1 o 2 settimane. Dosi di
2,5 mg o superiori possono essere assunte in una volta sola o suddivise in due volte al giorno.La dose massima permessa e` di 10 mg al giorno. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina compresa tra 50 e 20 ml/min/1,73 m2 di superficie corporea) la doseiniziale di Unipril va ridotta a 1,25 mg. In questi pazienti la dose giornaliera massima e` di 5 mg. La clearance della creatinina quando non e` possibile accertarla, puo` essere calcolata sulla basedella creatininemia usando la seguente formula (equazione di Cockroft): clearance della creatinina = peso corporeo (kg) x [140 - eta` (in anni)] / 72 x creatininemia (mg/dl). Per le donne ilrisultato della formula va moltiplicato per 0,85. Nei pazienti gia` in terapia diuretica, occasionalmente dopo la dose iniziale di Unipril si puo` avere ipotensione sintomatica. Per ridurre tale even-tualita` bisognerebbe, se possibile, sospendere il diuretico 2-3 giorni o piu`, a seconda della sua durata d`azione, prima di iniziare la terapia con Unipril, o quanto meno diminuirne la posologia. Nei pazienti con ridotta funzionalita` epatica, la risposta al trattamento con Unipril puo` essere siaridotta che aumentata. Il trattamento con ramipril in questi pazienti deve quindi essere iniziato
solo sotto stretto controllo medico. In questi pazienti la dose massima giornaliera di Unipril e` di2,5 mg. T
RATTAMENTO DOPO INFARTO DEL MIOCARDIO ACUTO. La dose iniziale raccomandata e` di 5 mg di Unipril al giorno da suddividere in due somministrazioni di 2,5 mg ciascuna, una al mat-tino ed una alla sera. Se questa dose iniziale non e` tollerata si consiglia la somministrazione di
1,25 mg due volte al giorno per due giorni. In entrambe le precedenti circostanze, in base allarisposta del paziente, la dose iniziale puo` essere successivamente aumentata fino a 10 mg al giorno in due assunzioni. In tal caso si raccomanda che la dose venga raddoppiata ad intervallidi 1-3 giorni. Successivamente la dose giornaliera, inizialmente suddivisa in due somministrazioni, puo` essere assunta in una sola volta. La dose massima giornaliera di Unipril permessa e`di 10 mg. Non vi e` ancora sufficiente esperienza nel trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca grave (grado IV NYHA) subito dopo infarto del miocardio. Nel caso tuttavia che si deb-ba prendere la decisione di trattare questi pazienti si raccomanda di iniziare la terapia con la dose piu` bassa possibile (1,25 mg di Unipril una volta al giorno) e che l`aumento del dosaggiovenga fatto solo con particolare prudenza. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina compresa tra 50 e 20 ml/min/1,73 m 2 di superficie corporea) la doseiniziale di Unipril va ridotta a 1,25 mg. In questi pazienti la dose giornaliera massima di Unipril e` di 5 mg. La clearance della creatinina quando non e` possibile accertarla, puo` essere calcolatasulla base della creatininemia usando la seguente formula (equazione di Cockroft): Clearance della creatinina = peso corporeo (kg) x [140 - eta` (in anni)] / 72 x creatininemia (mg/dl). Per le donne il risultato della formula va moltiplicato per 0,85. Nei pazienti con alterazione del bilan-cio idro-elettrolitico o con ipertensione grave e concomitante insufficienza cardiaca, nei pazienti
nei quali una reazione ipotensiva possa costituire un rischio particolare (ad esempio in quellicon rilevante stenosi coronarica o carotidea) come pure nei pazienti pretrattati con diuretici, e` consigliata la dose iniziale di 1,25 mg di Unipril. Nei pazienti con ridotta funzionalita` epatica, larisposta al trattamento con Unipril puo` essere sia ridotta che aumentata. Il trattamento con ramipril in questi pazienti deve quindi essere iniziato solo sotto stretto controllo medico. In questipazienti la dose massima giornaliera di Unipril e` di 2,5 mg. T
RATTAMENTO DELLA NEFROPATIA CONCLAMATA DI ORIGINE NON DIABETICA. La dose iniziale raccomandata e` di 1,25 mg di ramipril 1 voltaal giorno. In relazione alla tollerabilita` dei pazienti la dose puo` essere incrementata. Nel caso
fosse necessario si raccomanda di raddoppiarla ad intervalli di 2-3 settimane. La massimadose giornaliera consigliata e` di 5 mg. P
AZIENTI PRE-
TRATTATI CON DIURETICI:
deve essere presa in considerazione la possibilita` di interrompere il trattamento con diuretici almeno 2-3 giorni primadell`inizio del trattamento con ramipril o almeno di ridurne la dose in relazione alla durata dell`attivita` del diuretico.
PAZIENTI CON FUNZIONALITA` EPATICA RIDOTTA:
la risposta al trattamento con ra-mipril potrebbe essere aumentata o ridotta. Il trattamento di questi pazienti deve pertanto essere iniziato solo sotto stretta sorveglianza medica. La massima dose giornaliera in questi casi e` di2,5 mg di ramipril.
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
Le compresse di Unipril vanno deglutite con adeguata quantita` di liquido, indifferentemente prima, durante o dopo il pasto.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di sovradosaggio o di dosaggio improprio puo` verificarsi ipotensione. Il trattamento raccomandato consiste nell`infusione endovenosa di soluzione fisiologica e/o nellasomministrazione di angiotensina II.


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