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TENSADIUR

CRINOSIND.FARMACOBIOLOG. SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Benazepril cloridrato 10 mg; idroclorotiazide 12,5 mg.
ECCIPIENTI:
Olio di ricino idrogenato; lattosio; polivinilpirrolidone, metilidrossipropilcellulosa; fer-ro ossido rosso; polietilenglicole 8000; talco; titanio biossido.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Ipotensivo (per abbassare la pressione arteriosa). ACE-inibi-tore+diuretico.
INDICAZIONI:
Ipertensione arteriosa.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` alle sostanze attive ed ai loro derivati, ad altri ACE-inibitori oad altri farmaci sulfonamide derivati. Anuria, grave insufficienza epatica o renale (clearance della creatinina <30 ml/min), ipopotassiemia e iposodiemia refrattarie, iperuricemia sintomatica.Precedenti di edema angioneurotico. Gravidanza. Allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Gli effetti collaterali riscontrati sono stati generalmente lievi e transitori. Som-ministrando dosi comprese tra 5 mg di benazepril/6,25 mg di idroclorotiazide una volta al di` e 20 mg/25 mg due volte al di` la frequenza di effetti collaterali e` risultata in relazione all`entita` delladose ma non al sesso, all`eta`, alla razza, o alla durata della terapia. Non sono state studiate dosi giornaliere superiori a due compresse di Tensadiur 20/25 mg. Gli effetti collaterali piu` frequen-temente causa di interruzione del trattamento con l`associazione benazepril/idroclorotiazide sono stati: vertigini, cefalea e affaticamento. Gli effetti collaterali piu` frequentemente osservati,indipendentemente dalla dose e dalla relazione di causalita` con il farmaco sono: cefalea, disturbi delle vie respiratorie superiori, ipertonia, vertigini, dolori muscolo-scheletrici, tosse, rini-te, nausea, faringite, mal di schiena, diarrea, sindrome simil-influenzale, affaticamento, capogiri posturali. Raramente si sono osservati: prurito, rash, arrossamenti, sonnolenza, insonnia, ner-vosismo, palpitazioni, dolore toracico, edema periferico, dispepsia, sinusite, disturbi delle vie urinarie, dolore addominale, vomito, impotenza. Occasionalmente si sono osservati: riduzioneeccessiva della pressione arteriosa, ipotensione posturale, edema labiale o facciale senza altre manifestazioni di angioedema, gastrite, flatulenza, costipazione, astenia, ansia, depressione,ipoestesia, parestesia, incoordinazione, dispnea, edema generalizzato, diminuzione della libido, sudorazione, artrite, tinnito, sincope, tachicardia, disturbi della visione e della attivita` oniri-ca, anoressia, iperidrosi, artralgia, mialgia, infezione delle vie respiratorie superiori, epistassi, bronchite, alterazioni della voce, congiuntivite. Lieve aumento dell`azotemia (BUN) e della cre-atinina sierica reversibile dopo sospensione della terapia. E` piu` facile che tali aumenti si manifestino nei pazienti con stenosi della arteria renale. Ipopotassiemia, iposodiemia, innalzamentodell`acido urico, di SGOT, di SGPT e glucosio, diminuzione dell`emoglobina. Con l`uso di ACEinibitori e` stata segnalata tosse non produttiva e persistente che si risolve con la sospensionedella terapia: questa condizione deve quindi essere considerata nel caso di diagnosi differenziale della tosse. Reazioni di ipersensibilita` possono verificarsi in pazienti con anamnesi positivaper allergia o asma bronchiale. Un`improvvisa caduta della pressione arteriosa puo` dar luogo ad un insufficiente apporto di sangue agli organi vitali. L`ipopotassiemia si verifica frequente-mente in trattamento con diuretici tiazidici.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Deve essere usato con cautela nei pazienti con ridotta funzionalita` epa-tica in quanto eventuali alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono precipitare un coma epatico. In caso di interventi chirurgici importanti, od in caso di anestesia con sostanze che in-ducono ipotensione arteriosa, benazepril puo` bloccare la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. Se si manifesta ipotensione, e si pensa sia dovuta almeccanismo suddetto, questa puo` essere corretta con espansione del volume circolante. In corso di monoterapia con benazepril e` stata osservata iperkaliemia, risoltasi comunque in molticasi senza sospensione della terapia. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia possono essere insufficienza renale, diabete mellito e uso contemporaneo di diuretici a risparmio di po-tassio e/o l`integrazione di potassio. I dati disponibili non hanno evidenziato un maggior rischio di effetti collaterali nei pazienti anziani trattati con benazepril o l`associazione benazepril/idroclo-rotiazide rispetto a quelli piu` giovani. Cio` nonostante, come per tutti gli altri farmaci antipertensivi, deve essere prestata particolare attenzione ai pazienti anziani ed a quelli con insufficienzacardiaca, o con arteriosclerosi coronarica o cerebrale.
AVVERTENZE:
Angioedema del volto, delle estremita`, delle labbra, della lingua, della glottide e della laringe e` stato riportato in pazienti trattati con ACE-inibitori. Se si manifestassero tali sintomi, iltrattamento deve essere immediatamente sospeso ed il paziente osservato attentamente fino
alla scomparsa dell`edema. L`angioedema, associato a edema laringeo o a shock, puo` essere fatale. Quando siano coinvolte lingua, glottide, o laringe, potrebbero ostruirsi le vie aeree per cuisi deve subito istituire una idonea terapia. I pazienti devono pertanto essere avvertiti di riferire
immediatamente qualsiasi segno e sintomo che suggerisca l`angioedema (gonfiore del viso,degli occhi, delle labbra, della lingua, stridore laringeo, difficolta` a respirare) e di non assumere piu` il farmaco prima di aver consultato il medico. In pazienti con ipertensione arteriosa non complicata, trattati con benazepril da solo, raramente e` stata riscontrata una riduzione ecces-siva della pressione arteriosa, generalmente asintomatica. L`ipotensione e` una possibile conseguenza del trattamento con ACE-inibitori in pazienti con deplezione salina o di volume, quali quelli in pretrattamento con forti dosi di diuretici (come l`idroclorotiazide) od in dialisi, dieta ipo-sodica, o con diarrea o vomito. In caso di ipotensione e` opportuno porre il paziente in posizione
supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. Il volume e/o la deplezione salina devono essere corretti prima di iniziare la terapia con Ten-sadiur. L`effetto antipertensivo del componente tiazidico puo` essere potenziato in pazienti
simpatectomizzati. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave, associata o meno a insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo` causare eccessiva ipotensione che puo`accompagnarsi ad oliguria, iperazotemia e, raramente, insufficienza renale acuta. In questi pazienti la terapia con Tensadiur deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e i pazienti devono essere seguiti nelle prime 2 settimane di trattamento e quando venga aumentata la dosedi farmaco. Altri farmaci ACE-inibitori hanno determinato agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti che non presentavano complicazioni, piu` frequentemente in pazienti con insufficienza renale, particolarmente se associata a collagenopatia vascolare come il lupuseritematoso sistemico o la sclerodermia. I dati attuali ricavati dalle sperimentazioni cliniche su
benazepril sono insufficienti ad escludere che il farmaco provochi nella stessa percentuale agranulocitosi. E` opportuno quindi monitorare la conta dei globuli bianchi nei pazienti con col-lagenopatia vascolare, particolarmente se associata ad insufficienza renale od a trattamento
con farmaci quali i corticosteroidi o gli antimetaboliti. Un`ipotensione transitoria non costituisce una controindicazione al proseguimento del trattamento. In pazienti trattati con ACE-inibitorisono state osservate reazioni anafilattoidi in corso di emodialisi con membrane in poliacrilonitrile ad alto flusso (AN69). Si consiglia pertanto di non impiegare queste membrane in tali pazienti. Un trattamento con tiazidici puo` attivare un lupus eritematoso. Somministrandol`associazione benazepril/idroclorotiazide, il benazepril minimizza la perdita di potassio indotta
dai diuretici. In caso di ipopotassiemia essa puo` essere trattata con potassio supplementare, sorvegliandone attentamente i livelli. A causa dell`effetto natriuretico di ACE-inibitore e idroclorotiazide, l`uso della loro associazione puo` causare iposodiemia. E` consigliabile effettuare pe-riodiche determinazioni del sodio, specialmente in pazienti affetti da malattie croniche (per es. cirrosi epatica) che sono piu` soggetti a disturbi regolatori del bilancio elettrolitico. Oltre ad ipo-potassiemia e iposodiemia, in alcuni pazienti trattati con alte o prolungate dosi di idroclorotiazide da sola, sono stati riportati ipomagnesiemia, alcalosi ipocloremica e variazioni patologiche delle paratiroidi con ipercalcemia e ipofosfatemia. L`escrezione del calcio e` diminuita dai tiazi-dici. Livelli elevati di acido urico si sono riscontrati con incidenza maggiore nei pazienti trattati
con l`associazione benazepril/idroclorotiazide rispetto a quelli trattati con placebo. Pertanto e` consigliabile effettuare controlli periodici dei livelli di acido urico. Ipoglicemia, glicosuria, au-mento del livello dei lipidi ematici, anemia, neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e depressione del midollo osseo possono verificarsi in pazienti trattati con dosi elevate di idroclorotiazide da sola. In pazienti con insufficienza renale grave i tiazidici non esercitano piu`un adeguato effetto diuretico e si verifica un accumulo di benazepril. In tali casi sono indicati i
diuretici osmotici associati a benazepril. Come con altri inibitori dell`ACE il trattamento dei pazienti con stenosi dell`arteria renale unilaterale o bilaterale, richiede particolare attenzione. In al-cuni di questi pazienti e` stato osservato un aumento dell`azotemia e della creatinina sierica. Tali
aumenti erano reversibili con la sospensione del trattamento con benazepril o l`associazione benazepril/idroclorotiazide. In tali pazienti, ma anche in tutti gli altri con funzionalita` renale alterata,quest`ultima deve essere accuratamente controllata durante le prime settimane di trattamento
con benazepril o Tensadiur e, successivamente, a intervalli periodici. Alcuni pazienti con ipertensione e senza un apparente disturbo vascolare renale trattati con benazepril hanno presen-tato un aumento dell`azotemia e della creatininemia, particolarmente se in associazione ad un
diuretico. In questi casi e` necessaria una riduzione del dosaggio di Tensadiur. E` sempre quindi opportuna la valutazione della funzione renale nei pazienti con ipertensione.
USO IN GRAVIDANZA:
Le pazienti in trattamento segnalino al piu` presto al proprio medico un`even-tuale gravidanza.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
In corso di trattamento con l`associazione benazepril/idroclo-rotiazide raramente sono stati osservati disturbi del sistema nervoso centrale. Come con altri farmaci antipertensivi, occorre comunque tenere presente la possibilita` di un`alterazione delgrado di vigilanza durante la guida o l`uso di macchinari.
INTERAZIONI:
L`effetto antipertensivo di benazepril o di Tensadiur viene potenziato da farmaci an-tipertensivi che aumentano l`attivita` plasmatica reninica o alterano il bilancio sodico (per esempio diuretici come l`idroclorotiazide). Tensadiur deve essere pertanto usato con cautela inpazienti trattati contemporaneamente con altri antipertensivi. Il componente tiazidico di Tensadiur puo` potenziare l`azione di altri farmaci antipertensivi, quali soprattutto sostanze antiadre-nergiche ad azione periferica o ganglio-bloccanti. Il benazepril puo` attenuare la perdita di potassio causata dall`idroclorotiazide. L`associazione con diuretici a risparmio di potassio (qualispironolattone, amiloride, triamterene, ecc) puo` aumentare il rischio di iperkaliemia. Nel caso quindi in cui fosse opportuno l`uso contemporaneo con questi farmaci e` necessario effettuarecontrolli frequenti della potassiemia. Gli ACE-inibitori possono comportare un aumento dei livelli ematici e della tossicita` del litio. Visto inoltre che la clearance renale del litio e` ridotta dai tiazidicie` presumibile che il rischio di tossicita` aumenti se il litio viene somministrato contemporaneamente a Tensadiur. E` opportuno quindi usare cautela nella somministrazione contemporaneadei due farmaci ed e` necessaria una frequente verifica dei livelli sierici di litio. Alcool, barbiturici, narcotici: puo` verificarsi un potenziamento del calo pressorio in ortostatismo. I tiazidici poten-ziano l`effetto dei derivati del curaro e degli ipotensivi (per esempio guanetidina, metildopa, beta-bloccanti, vasodilatatori, calcio-antagonisti, ACE-inibitori). L`effetto ipopotassiemico deitiazidici puo` essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, amfotericina e carbenoxolone. Puo` essere necessario riadattare il dosaggio dell`insulina e degli antidiabetici orali. L`ipopotassiemia el`ipomagnesiemia, che possono verificarsi come effetti collaterali, favoriscono l`insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. La somministrazione contemporanea di alcuni farmaci an-tiinfiammatori non steroidei (per esempio indometacina) puo` diminuire l`effetto diuretico ed antipertensivo dei tiazidici; sono stati riportati casi isolati di peggioramento della funzionalita`renale in pazienti predisposti.
POSOLOGIA:
La dose iniziale di Tensadiur consigliata per pazienti con ipertensione lieve o mode-rata, in grado di ridurre adeguatamente i valori pressori nella maggioranza dei pazienti, e` di 5/ 6,25 mg una volta al giorno. Per ottenere una ulteriore riduzione della pressione arteriosa oc-corre raddoppiare la dose dopo 3 o 4 settimane. La dose consigliata, nei casi particolarmente resistenti, e` di 40/50 mg di Tensadiur al di`. I pazienti che non rispondono alla monoterapia conbenazepril o con idroclorotiazide possono ottenere una significativa riduzione pressoria con Tensadiur. Nei pazienti pretrattati con diuretici la terapia dovrebbe essere sospesa almeno 3giorni prima dell`inizio del trattamento. I pazienti pretrattati con 25 o 50 mg di idroclorotiazide una volta al di` dovrebbero iniziare la terapia con Tensadiur da 10/12,5 mg ed aggiustare suc-cessivamente il dosaggio. A pazienti con una clearance della creatinina >30 ml/min possono essere somministrate le usuali dosi di Tensadiur. In pazienti con una clearance della creatinina<30 ml/min, quando sia necessaria una terapia con diuretici, e` preferibile l`impiego di un diuretico osmotico, piuttosto che tiazidico, in associazione con benazepril. In questi casi non e` rac-comandato l`uso di Tensadiur. Tollerabilita` ed efficacia di Tensadiur nei bambini non sono state studiate.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di assunzione di dosi molto elevate di Tensadiur potrebbero verificarsicapogiri, nausea, sonnolenza, spasmi muscolari, ipovolemia, ipotensione, disturbi del bilancio
elettrolitico associati con aritmia cardiaca. In attesa del medico e` opportuno provocare il vomitoe sollevare le gambe al paziente.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Proteggere dal calore e dall`umidita`.


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