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SPIRIDAZIDE

SITLABORATORIO FARMAC. Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Spironolattone 25 mg; idroclorotiazide 25 mg.
ECCIPIENTI:
Amido di mais; magnesio stearato. capsula opercolata: indigotina (E 132); titanio biossido (E 171); gelatina.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Diuretico.
INDICAZIONI:
Stati edematosi da iperaldosteronismo secondario (scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica in fase ascitica, sindrome nefrosica)
CONTROINDICAZIONI:
Spiridazide e` controindicata in presenza di insufficienza renale acuta, anuria, ipersensibilita` ai tiazidici o sulfonamidici.
EFFETTI COLLATERALI:
In corso di trattamento con Spiridazide possono raramente verificarsi sonnolenza, torpore, turbe a carico dell`apparato gastroenterico, ginecomastia, turbe dell`erezione, lievi effetti di tipo androgeno, cefalea, eruzioni cutanee, rialzi termici ed atassia. ono stati talora segnalati anche: vertigini, xantopsia, fotosensibilizzazione, processi angioitici, ipotensione ortostatica, spasmi muscolari, stati astenici. In presenza di manifestazioni di intolleranza grave, si consiglia di ridurre il dosaggio o sospendere il trattamento.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Come ogni farmaco ad alta attivita` biologica, il preparato va somministrato nei casi di effettiva necessita`. In particolare nelle donne in gravidanza presunta o accertata e nelle nutrici, l`impiego di Spiridazide richiede che i potenziali effetti terapeutici siano valutati in rapporto con i possibili rischi per la madre e il feto. Nei pazienti trattati con Spiridazide che manifestano vomito insistente o che sono contemporaneamente sottoposti a fluidoterapia parenterale si consiglia di tenere sotto controllo gli elettroliti ematici ed urinari. In soggetti con grave cirrosi epatica o in quelli in trattamento con gluco-corticoidi o con ACTH, l`eventuale stato ipokaliemico con diuresi accentuata puo` essere contrastato mediante adeguato apporto di elettroliti per via orale. Nei pazienti con grave stato di sofferenza epatica la somministrazione del solo diuretico tiazidico, determinando deplezione potassica, potrebbe scatenare la rapida evoluzione verso il coma epatico. In questo senso Spiridazide si configura come un farmaco piu` completo e sicuro, in quanto la componente spironolattonica riduce al minimo gli effetti kaliuretici dell`idroclorotiazide. In corso di anestesie locali o generali si dovra` tener conto che l`idroclorotiazide e lo spironolattone deprimono la sensibilita` dei vasi alle catecolamine.
AVVERTENZE:
In corso di terapia con Spiridazide e` in genere superfluo fornire un apporto supplementare di potassio. Infatti il maggior vantaggio e` rappresentato dall`a zione potassioritentiva esplicata dallo spironolattone. Si potra` eventualmente prescrivere un supplemento di potassio solo in caso di contemporanea terapia con glucocorticoidi, dando la preferenza ad una dieta ad elevato tenore potassico. Per la componente tiazidica, nei pazienti affetti da lupus eritematoso la somministrazione di Spiridazide puo` accentuare la sintomatologia sistemica. Preparati digitalici possono di per se` modificare il quadro elettrolitico del sangue, ed esaltare pertanto gli effetti metabolici della ipokaliemia nei soggetti che siano contemporaneamente trattati con Spiridazide. I primi sintomi patognomonici di eventuali turbe del ricambio idroelettrolitico sono secchezza delle fauci, sete, astenia, sonnolenza, agitazione, crampi muscolari, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali. Nel corso di trattamenti prolungati con tiazidici sono stati raramente osservati segni di alterato equilibrio funzionale delle paratiroidi, con ipercalcemia ed ipofosfatemia. Comunque non sono mai state segnalate le tipiche complicanze dell`iperparatiroidismo quali litiasi renale ed osteoporosi. I tiazidici possono determinare una riduzione dello jodio sierico legato alle proteine, senza peraltro che cio` sia indice di distiroidismo. Alcuni pazienti portatori di edema refrattario possono manifestare iperazotemia e iperammonie mia a seguito del trattamento. Tale fenomeno sembra correlato a variazioni del filtrato glomerulare (iperazotemia prerenale) piuttosto che nefrotossicita`. Tali manifestazioni regrediscono spontaneamente a seguito della sospensione temporanea della terapia. La piu` frequente alterazione del quadro elettrolitico in corso di terapia con Spiridazide e` l`iponatriemia da diluizione; questa puo` essere corretta mediante restrizione dell`apporto di liquidi, mediante terapia corticosteroidea oppure con l`impiego di diuretici osmotici (mannitolo, urea) i quali non possono peraltro essere usati nei soggetti uremici e nei portatori di insufficienza renale grave. Raramente in corso di terapia con Spiridazide puo` instaurarsi una sindrome iposalina conclamata, che si differenzia dall`iponatriemia da diluizione in quanto non si accompagna a ritenzione idrica. La correzione di tale condizione si basa sulla temporanea sospensione della terapia diuretica e sulla somministrazione di sali di sodio. Sebbene raramente per la presenza dello spironolattone puo` manifestarsi anche iperkaliemia, che pero` consegue solo a regimi dietetici particolarmente ricchi di potassio, oppure si manifesta in soggetti defedati ed in presenza di spiccata contrazione della diuresi (meno di un litro nelle 24 ore). In tali pazienti e` utile la determinazione seriata degli jonogrammi sierici. Una volta che si sia diagnosticato uno stato di iperkaliemia, esso puo` essere prontamente contrastato mediante infusione rapida di soluzione glucosata ipertonica (20-50%) e insulina pronta (0,25-0,5 Unita` per grammo di glucosio). Ovviamente, si dovra` anche sospendere la somministrazione di Spiridazide, evitare supplementi di sali di potassio e limitare la quantita` di potassio assunta con il regime alimentare. I tiazidici possono anche indurre iperuricemia secondaria e ridurre la tolleranza al glucosio, esaltando transitoriamente le turbe metaboliche nei pazienti diabetici. Nei rarissimi casi di edema resistente alla Spiridazide, la somministrazione associata di glucocorticoidi (per esempio 15-20 mg di prednisone al giorno) puo` migliorare la risposta diuretica. Come altre sostanze che interferiscono con attivita` ormonali, lo spironolattone, somministrato a dosi molto piu` elevate di quelle terapeutiche e per tempi molto prolungati, puo` talora determinare nel ratto un aumento dell`incidenza di alcuni tipi di processi eteroplastici. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non e` possibile attribuire a queste osservazioni alcun sicuro significato per l`uomo.
INTERAZIONI:
I tiazidici possono potenziare la risposta alla tubocurarina. Gli effetti antiipertensivi dell`idroclorotiazide possono inoltre essere esaltati nei soggetti simpaticectomizzati.
POSOLOGIA:
SCOMPENSO CARDIACO:
la posologia media di Spiridazide nello scompenso cardiocircolatorio e` di una capsula tre-quattro volte al giorno; questa puo` essere variata in funzione della risposta individuale.
CIRROSI EPATICA CON ASCITE ED EDEMA:
la posologia media di Spiridazide nella cirrosi epatica e` di una capsula 4 volte al giorno; tale posologia puo` essere variata in rapporto alla risposta individuale.
SOVRADOSAGGIO:
Il sovradosaggio puo` indurre ipotensione e sintomi correlati: in tal caso ridurre la posologia.


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