A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Home > S > SEROFENE





SEROFENE

SERONOPHARMA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Clomifene citrato.
ECCIPIENTI:
Lattosio, cellulosa microcristallina, amido, sodio amido glicolato, biossido di siliciocolloidale, magnesio stearato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Stimolatore della funzione riproduttiva
INDICAZIONI:
Trattamento degli stati di anovularieta` o di brevita` della fase luteinica di pazienti chedesiderano una gravidanza. Rientrano nelle indicazioni del farmaco le forme classificate come
emorragie uterine funzionali, l`amenorrea secondaria o la grave oligomenorrea; la sindrome daovaio policistico tipo Stein-Leventhal.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` verso i componenti o verso altre sostanze strettamente cor-relate dal punto di vista chimico. Gravidanza: Poiche` il clomifene provoca interruzioni della gravidanza e malformazioni fetali in ratti o conigli, il prodotto non deve essere somministratodurante la gravidanza; per evitare cio` e` necessario valutare esattamente l`avvenuta ovulazione, misurando la temperatura basale durante tutti i cicli di trattamento. Allattamento. Epatopatie:Poiche` il clomifene citrato viene metabolizzato nel fegato, Serofene non deve essere somministrato a pazienti con alterazioni epatiche preesistenti. Nei casi dubbi occorre eseguire esami cli-nici e di laboratorio della funzionalita` epatica. Menometrorragie. Disturbi visivi in atto o pregressi: Nei casi dubbi e` raccomandabile un esame oculistico. Le pazienti dovrebbero essereavvertite della possibile insorgenza di disturbi visivi e di offuscamento della visione nel corso della terapia. Questi disturbi possono rendere piu` difficoltose alcune attivita` che richiedono par-ticolare acutezza visiva specie in condizione di luce variabile (guida di autoveicoli, operazioni di macchinari, ecc.). Se essi compaiono il trattamento con Serofene deve essere definitivamentesospeso. Il farmaco non dovrebbe essere somministrato in presenza di cisti ovarica per il pericolo di un ulteriore ingrossamento delle ovaie. Disfunzioni tiroidee o surrenali.
EFFETTI INDESIDERATI:
L`insorgenza di alcuni effetti indesiderati e` direttamente proporzionale alle dosie alla durata del trattamento. I piu` comuni effetti indesiderati comprendono: Sintomi vasomotori: Consistono in vampe di calore, talvolta accompagnate da sudorazioni. Il loro determinismo,legato verosimilmente a modificazioni neurovegetative, puo` essere ricollegato in parte alla secrezione ipofisaria ed in parte agli effetti antiestrogeni del farmaco. Questi disturbi vengono ac-cusati abbastanza frequentemente ma non sono abitualmente fastidiosi e spariscono prontamente dopo interruzione del trattamento. Sintomi addominali: Sono dati da tensione ad-dominale, senso di gonfiore, dolore e dolenza gonadica. Si verificano abbastanza frequentemente e possono essere anche accentuati. Il dolore gonadico e` spesso in rapporto conl`ovulazione ("mittelschmerz" secondo la nomenclatura tedesca: il fenomeno rappresenta infatti il segno fondamentale della sindrome premestruale) o con l`ingrossamento ovarico. Le pazientiche accusano dolore pelvico devono pero` essere sottoposte ad attento esame per accertare un eventuale ingrossamento ovarico. Ingrossamento delle ovaie e cisti ovariche: Questa compli-cazione, indubbiamente indesiderata, e` segnalata pressoche` da tutti gli autori; tuttavia alle dosi consigliate un ingrossamento ovarico abnorme si verifica in un numero limitato di casi e nondetermina in genere alcun disturbo alla paziente. Esso puo` essere rilevato dalla elevazione termica abnormemente elevata o con le normali esplorazioni ginecologiche e in genere regrediscespontaneamente con la sospensione della terapia: in letteratura sono citati solo due casi che hanno richiesto l`intervento chirurgico. Se si verifica un ingrossamento ovarico e` necessario so-spendere il trattamento fino a che le ovaie siano ritornate alle dimensioni normali e devono essere ridotti il dosaggio e/o la durata del trattamento successivo. La terapia di ogniingrossamento cistico dovrebbe essere sempre conservativa, a meno che non sussistano indicazioni chirurgiche. Disturbi visivi: Questi disturbi, consistenti in annebbiamenti o macchie olampeggiamenti, compaiono dapprima o sono accentuati con l`esposizione a luce ambientale intensa. Sono probabilmente correlati ad un effetto midriatico del medicamento e scompaionocon la sospensione del trattamento. E` stato descritto un solo caso di grave diminuzione dell`acutezza visiva, peraltro reversibile con la sospensione della terapia. Nel caso d`insorgenzadi disturbi alla vista, il trattamento deve essere sospeso; puo` essere consigliabile inoltre sottoporre la paziente ad esame oculistico. Altri disturbi: Altri disturbi segnalati meno frequentementeed insorgenti in genere per cicli prolungati comprendono: nausea, vomito, nervosismo, stanchezza, vertigini o senso di vuoto alla testa, insonnia, cefalea, dolenzia al seno, mestruazioniabbondanti, orticaria o dermatiti allergiche, aumento di peso, poliuria, pollachiuria, lieve perdita di capelli reversibile. In un alto numero di pazienti trattate con clomifene e` stata osservata riten-zione della BSE da colestasi intraepatica in genere asintomatica. In un solo caso e` stata segnalata la comparsa di ittero. Sono stati riferiti rari casi di convulsioni; pazienti con anamnesipositiva per episodi di epilessia potrebbero avere un rischio maggiore. Effetti sulla gravidanza e gravidanze multiple: Tra le 2269 gravidanze a termine gia` riportate in precedenza in madri trat-tate con clomifene e` stata riportata la nascita di 58 bambini con malformazioni congenite. Le malformazioni riferite sono state: vizi congeniti del cuore (8), sindrome di Down (5), piede equi-no (4), difetti congeniti dell`intestino (4), ipospadie (3), microcefalia (2), labbro leporino e palatoschisi (2), lussazione congenita dell`anca (2), emangioma (2), ritenzione dei testicoli (2),polidattilia (2), gemelli siamesi con malformazioni teratomatose (pervieta` del dotto arterioso, amaurosi (cecita`), fistola arterovenosa, ernia inguinale, ernia ombelicale, sindattilia, pectusexcavatum, miopatia, cisti dermoide del cuoio capelluto, omofalocele, spina bifida occulta, ittiosi, persistenza del frenulo linguale), malformazioni somatiche multiple (7). Otto neonatidell`intero gruppo di 58 erano nati dalle 7 delle 158 madri che erano state sottoposte ad un ciclo di clomifene citrato durante le prime 6 settimane dopo il concepimento. Inoltre sono state ripor-tate le seguenti condizioni per le quali pero` non c`e` una dimostrazione causa-effetto: 4 casi di cataratta capsulare (in studi sperimentali), un caso di distacco del vitreo posteriore, un caso dispasmo di arteriole retiniche, un caso di trombosi alle arterie temporali della retina, 8 casi di mola idatiforme. E` provato che il clomifene aumenta in modo rilevante l`incidenza di gravidanzemultiple. Pertanto la paziente ed il marito devono essere avvertiti di questa possibilita` cosi` come dei potenziali rischi insiti nei concepimenti multipli. A seguito di trattamenti per l`infertilita` e` statasegnalata in rari casi l`insorgenza di neoplasie ovariche; l`infertilita` stessa rappresenta un importante fattore di rischio. Dati epidemiologici suggeriscono che trattamenti prolungati con ilfarmaco potrebbero aumentare questo rischio. E`, pertanto, consigliabile non prolungare il trattamento oltre i tempi consigliati.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
La somministrazione del farmaco e` indicata soltanto nei casi in cui siadimostrata la funzionalita` ovarica. Una secrezione estrogena normale o di poco inferiore alla
norma (rilevabile da strisci vaginali, da biopsia dell`endometrio, dal dosaggio degli estrogeni uri-nari o da emorragia di risposta al progesterone) costituisce elemento favorevole per il trattamento con Serofene ; un livello ridotto di estrogeni non esclude il buon esito del trattamento.La terapia con Serofene e` di solito scarsamente efficace nelle pazienti in cui una primaria insufficienza ipofisaria od ovarica (amenorrea primaria) precluda la possibilita` di stimolarne la nor-male funzione. La terapia con Serofene non puo` ovviamente essere considerata come sostitutiva della terapia specifica delle alterazioni di altri organi che possono provocare anovu-larieta` (tiroide, surrenali, ecc.). E` d`obbligo eseguire un accurato esame della pelvi prima del
trattamento e ripeterlo prima di ogni successivo ciclo terapeutico. Il farmaco non dovrebbe es-sere somministrato in presenza di cisti ovarica per il pericolo di un ulteriore ingrossamento delle ovaie. Particolare attenzione va posta alle pazienti in fase avanzata della vita riproduttiva per lamaggiore incidenza di disturbi anovulatori o l`accresciuta tendenza di carcinomi dell`endometrio. Analoga attenzione va posta alle pazienti con emorragie abnormi prima del trattamento: inparticolare e` necessario assicurarsi che non sia sfuggita all`osservazione la presenza di lesioni neoplastiche. In entrambe le categorie di pazienti e` necessario eseguire una biopsia dell`endo-metrio. La terapia con Serofene deve essere sempre preceduta dall`accertamento clinico della funzionalita` epatica. Allo scopo di ridurre al minimo il rischio di un abnorme ingrossamento ova-rico, occorre impiegare la minima dose di Serofene atta a dare un risultato positivo; talune pazienti con sindrome da ovaio policistico possono presentare una risposta esagerata a dosinormali. In tal caso sono consigliate dosi e durata del ciclo ridotte. Bisogna infine tener presente che il massimo ingrossamento dell`ovaio, sia esso fisiologico o abnorme, non si verifica se nondopo parecchi giorni dalla sospensione delle dosi raccomandate del farmaco.
AVVERTENZE SPECIALI:
Serofene e` un farmaco di elevata potenza e deve essere somministato soltan-to sotto il diretto e costante controllo del medico. Non superare la dose e la durata del trattamento prescritti dal medico curante. Alle pazienti che desiderano la gravidanza occorresottolineare la grande importanza di una appropriata scelta di tempo per il coito. Sconsigliabile una terapia ciclica prolungata: poiche` l`innocuita` di una terapia ciclica protratta non e` stata an-cora dimostrata, Serofene non deve essere somministrato come terapia di mantenimento mensile in quelle pazienti in cui ricorra la mancanza dell`ovulazione con la sospensione deltrattamento. Valutazione dell`efficacia del trattamento: nelle pazienti con amenorrea od oligomenorrea il trattamento con Serofene, se efficace, ripristina i flussi mestruali regolari con ovula-zione. Un metodo semplice e abbastanza sicuro per rilevare l`avvenuta ovulazione anche nelle pazienti in cura per emorragia anovulatoria e` la misura della elevazione termica che ha luogonella fase luteinica (temperatura basale). Si puo` ritenere che sia avvenuta l`ovulazione se la paziente ha riscontrato un aumento della temperatura basale che si mantiene per 10-12 giorni ede` seguito da mestruazione. La presenza di mestruazioni non precedute dal normale aumento della temperatura basale od una elevazione termica prolungata non seguita da mestruazione de-vono essere considerate come risposte negative. Ad evitare la somministrazione di Serofene durante il primo periodo di gravidanza, se la temperatura basale risulta bifasica e non e` seguitada mestruazione, si rende necessario un attento esame della paziente per accertare la presenza di una cisti ovarica e una prova di gravidanza. Il successivo ciclo di terapia non dovra` essereintrapreso fino a quando non sia stata fatta una esatta diagnosi. Il test della temperatura basale puo` essere completato fra l`altro con l`esame del muco cervicale, la citologia vaginale e la biop-sia dell`endometrio. L`eventuale comparsa di effetti indesiderati puo` ridurre la capacita` di guidare veicoli o di azionare macchinari.
INTERAZIONI:
Non sono state finora segnalate interazioni con altri farmaci.
POSOLOGIA:
Si instaura un primo ciclo di prova con 50 mg al giorno per 5 giorni in una unicadose lontano dai pasti. Nelle pazienti che non abbiano avuto emorragie uterine recenti il trattamento puo` essere iniziato in qualsiasi momento. Se l`ovulazione compare con questa dose, nonc`e` vantaggio ad aumentare la dose nei successivi cicli di terapia. Se dopo il primo ciclo di prova non compare l`ovulazione, si puo` iniziare, dopo 30 giorni da quello precedente, un secondo ci-clo terapeutico della durata di 5 giorni con 100 mg al giorno ripartiti in due dosi lontano dai pasti. Non deve essere mai intrapreso un trattamento con dosi o durata superiore a 100 mg/giornoper 5 giorni. Un eventuale terzo ciclo di terapia puo` essere istituito con le stesse modalita`. La maggior parte delle pazienti opportunamente selezionate otterra` l`ovulazione in risposta al primociclo. Una amenorrea prolungatasi per un periodo di qualche anno potrebbe pero` rendere l`endometrio meno sensibile, e due o tre cicli possono rendersi necessari prima che si noti una ef-fettiva mestruazione. Tre cicli di terapia possono costituire una adeguata prova terapeutica: raramente si sono ottenute ovulazioni dopo 3 cicli di trattamento infruttuosi. Se non si ottengo-no mestruazioni ovulatorie dopo tre cicli di terapia e` consigliabile procedere ad un riesame della diagnosi. Numero dei cicli di trattamento: Una volta stabilita l`ovulazione ai fini della regolarita`della risposta ciclica ovulatoria, e` importante che ciascun ciclo di trattamento venga iniziato verso il 5-o giorno del ciclo mestruale. Il numero dei cicli di trattamento deve essere determinatoa giudizio del medico. Se la gravidanza non si verifica dopo 6 cicli di terapia e` improbabile che un ulteriore trattamento possa avere successo ed e` sconsigliabile una terapia supplementare.
SOVRADOSAGGIO:
Mancano riferimenti della letteratura su casi d`intossicazione acuta dopo sovra-dosaggio di clomifene citrato. In caso di ingestione accidentale di una dose eccessiva avvertire
immediatamente il proprio medico o recarsi al piu` vicino ospedale.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Validita
`:
5 anni. Conservare a temperatura ambiente. Te-nere al riparo dalla luce e dall`umidita`.


©MedicineLab.net