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SELEDIE

INVERNIDELLA BEFFA SpA
CONCESSIONARIO:
ITALFARMACO SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Nadroparina calcica (U.I.antiXa): 1.400 - 15.200 - 19.000.
ECCIPIENTI:
Calcio idrossido soluzione o acido cloridrico diluito q.b. a pH 5-7,5 acqua per pre-parazioni iniettabili q. b.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antitrombotici - derivati dall`eparina.
INDICAZIONI:
Trattamento delle trombosi venose profonde.
CONTROINDICAZIONI:
Anamnesi positiva per trombocitopenia con nadroparina. Sanguinamentoattivo o tendenze emorragiche legati a disturbi dell`emostasi, ad eccezione delle coagulopatie
da consumo non legate ad eparina. Lesioni organiche a rischio di sanguinamento (ulcera pep-tica in fase attiva, retinopatie, sindrome emorragica). Nefropatie e pancreopatie gravi, ipertensione arteriosa grave, traumi cranioencefalici gravi nel periodo post-operatorio. Endocarditeinfettiva acuta (ad eccezione di quelle relative a protesi meccaniche). Accidenti cerebrovascolari emorragici. Ipersensibilita` alla nadroparina. Generalmente controindicato in gravidanza e al-lattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
In comune con altre eparine: manifestazioni emorragiche in vari siti, e preva-lentemente legate a preesistenti fattori di rischio, quali lesioni organiche con tendenza emorragica, oppure ad effetti iatrogeni. Alcuni casi di trombocitopenia a volte trombogenica. Alcuni raricasi di necrosi cutanea, generalmente localizzate nel punto d`iniezione, osservati sia con le eparine classiche che con le eparine a basso peso molecolare. Questi fenomeni sono preceduti dal-la comparsa di porpora o di placche eritematose, infiltrate e doloranti con o senza sintomi generali. In questi casi e` necessario sospendere immediatamente il trattamento. Piccoli ema-tomi nel punto di iniezione. In alcuni casi si puo` notare la comparsa di noduli compatti che non sono indice di un incistamento di eparina. Generalmente questi noduli scompaiono dopo alcunigiorni. Reazioni cutanee. Possono presentarsi anche i seguenti eventi:eosinofilia reversibile in seguito ad interruzione del trattamento; reazioni di ipersensibilita` generalizzata, comprendentiangioedema; aumento, generalmente transitorio, delle transaminasi; in casi eccezionali priapismo e alcuni casi di iperkaliemia reversibile correlata all`arresto della secrezione di aldosterone,indotto da eparina, in particolare nei pazienti a rischio.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Seledie non va somministrato per via intramuscolare. Raramente sonostati riportati casi di trombocitopenia talvolta grave, che possono essere (o non essere) associati a trombosi arteriosa o venosa. In questi casi si deve interrompere il trattamento. Si deveprendere in considerazione tale diagnosi non solo nei casi di trombocitopenia, o qualsiasi riduzione significativa della conta piastrinica (dal 30 al 50% del valore base), ma anche in caso dipeggioramento della trombosi iniziale durante terapia, di trombosi che si presenta durante il trattamento o di coagulazione intravascolare disseminata. Questi effetti sono probabilmente di na-tura immunoallergica e, qualora il paziente sia trattato per la prima volta, si presentano principalmente tra il quinto e il ventunesimo giorno di terapia, ma possono presentarsi moltoprima nel caso di una precedente trombocitopenia con eparina. In caso di anamnesi positiva per trombocitopenia conseguente a trattamento con eparina (sia standard che a basso pesomolecolare), si puo` prendere in considerazione un trattamento con nadroparina calcica, se e` richiesta la somministrazione di un`eparina. In questo caso sono necessari una sorveglianza al-meno quotidiana del numero delle piastrine e un attento monitoraggio clinico. Se si presenta nuovamente trombocitopenia il trattamento deve essere interrotto immediatamente, poiche`sono state riportate recidive che si presentano molto precocemente. Nel caso di insorgenza di trombocitopenia con eparina (sia standard che a basso peso molecolare) e se si considera in-dispensabile continuare la terapia eparinica, si puo` prendere in considerazione la sostituzione con un`altra eparina a basso peso molecolare. In questo caso deve essere effettuato almeno unmonitoraggio quotidiano ed il trattamento dovra` essere interrotto appena possibile poiche` sono stati riportati casi in cui la trombocitopenia iniziale si e` mantenuta, anche dopo la sostituzionedi eparina. I test di aggregazione piastrinica in vitro hanno un valore solo orientativo. Le eparine a basso peso molecolare differiscono per il metodo impiegato nella produzione, nel peso mo-lecolare e nella attivita` specifica. Si raccomanda pertanto di non passare da un marchio all`altro durante il trattamento. Da usare con precauzione in caso di insufficienza epatica, insufficienzarenale (per i pazienti con insufficienza renale grave si possono prendere in considerazione dosi ridotte), ipertensione arteriosa grave, anamnesi di ulcera peptica o di altre lesioni organiche su-scettibili di sanguinamento, o di malattie vascolari della corioretina. Periodo post-operatorio a seguito di chirurgia cerebrale o del midollo spinale o dell`occhio e nei traumi cranici. L`eparinapuo` arrestare la secrezione surrenalica di aldosterone con conseguente iperkaliemia, particolarmente in quei pazienti con potassio plasmatico elevato o a rischio di aumento dei livelli dipotassio plasmatico, in seguito a diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica pre-esistente o ad assunzione di farmaci che possono aumentare la kaliemia (per esempioACE inibitori, FANS). Sembra che il rischio di iperkaliemia aumenti in relazione alla durata della terapia, ma e` generalmente reversibile. Nei pazienti a rischio si deve monitorare il potassio pla-smatico. Il rischio di ematomi spinali/epidurali viene aumentato dall`inserimento di cateteri a livello epidurale o dall`uso concomitante di altri farmaci che possono influenzare l`emostasi,come i FANS, gli inibitori piastrinici o altri anticoagulanti. Anche le iniezioni epidurali o spinali, traumatiche o ripetute sembra possano aumentare tale rischio. Quindi la prescrizione concomi-tante di un blocco a livello nervoso centrale e di una terapia anticoagulante deve essere decisa dopo un`attenta valutazione individuale del rischio/beneficio nelle seguenti situazioni: - nei pa-zienti gia` trattati con anticoagulanti, i benefici di un blocco nervoso centrale devono essere attentamente valutati rispetto ai rischi - per i pazienti che devono sottoporsi ad un interventochirurgico d`elezione con blocco nervoso centrale, i benefici di una terapia anticoagulante devono essere attentamente valutati rispetto ai rischi. E` necessario osservare un intervallo di tem-po adeguato tra l`iniezione e l`inserzione o la rimozione del catetere o dell`ago spinale/epidurale nel caso di pazienti sottoposti a iniezione lombare, anestesia spinale o epidurale. I pazienti de-vono essere monitorati frequentemente per eventuali segni e sintomi di insufficienza neurologica, se si nota una compromissione neurologica si deve iniziare un trattamento urgente.
AVVERTENZE:
Gravidanza: gli studi nell`animale non hanno evidenziato nessuna attivita` teratogenao embriotossica. Tuttavia, le informazioni, riguardanti il passaggio attraverso la membrana placentare nell`uomo, sono limitate. Quindi se ne sconsiglia l`uso in gravidanza, a parte il caso incui il beneficio terapeutico superi il rischio possibile. Allattamento: le informazioni sull`escrezione di nadroparina calcica nel latte sono limitate. Quindi se ne sconsiglia l`uso durante l`allatta-mento. Non miscelare nadroparina calcica con altre preparazioni.
INTERAZIONI:
ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Acido acetilsalicilico ed altri salicilati (per via generale):aumento del rischio di emorragia (inibizione della funzione piastrinica ed aggressione della mucosa gastroduodenale da salicilati). Utilizzare altre sostanze per un effetto antalgico o antipire-tico. FANS (per via generale): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica ed aggressione della mucosa gastroduodenale da farmaci antiinfiammatori non ste-roidei). Se non e` possibile evitare l`associazione, istituire un`attenta sorveglianza clinica e biologica. Antiaggreganti piastrinici (ticlopidina, dipiridamolo, sulfinpirazone, ecc)
:
aumento
del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). E` sconsigliata l`associazione adalte dosi di eparina e di ticlopidina. L`associazione di ticlopidina a basse dosi di eparina (eparinoterapia preventiva) richiede un`attenta sorveglianza clinica e biologica. A SSOCIAZIONI CHE NECESSITANO DI PRECAUZIONI D`USO. Anticoagulanti orali: potenziamento dell`azione anticoagulante.Al momento della sostituzione dell`eparina con gli anticoagulanti orali rinforzare la sorveglianza
clinica e biologica (tempo di Quick espresso in INR) per controllare l`effetto dell`anticoagulanteorale. A causa del tempo di latenza necessario affinche` l`anticoagulante orale sia pienamente efficace, si deve continuare il trattamento con eparina fino a quando l`INR si sia stabilizzato nelrange terapeutico (compreso tra 2 e 3). Glucocorticoidi (via generale): aggravamento del rischio emorragico proprio della terapia con glucocorticoidi (mucosa gastrica, fragilita` vascola-re), a dosi elevate o in trattamento prolungato superiore a dieci giorni. L`associazione deve essere giustificata; potenziare la sorveglianza clinica. Destrano (via parenterale): aumento delrischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). Adattare la posologia dell`eparina in modo da non superare una ipocoagulabilita` superiore a 1,5 volte il valore di riferimento, durantel`associazione e dopo la sospensione di destrano. In caso di somministrazione contemporanea di acido ascorbico, antiistaminici, digitale, penicilline e.v., tetracicline o fenotiazine si puo` avereuna inibizione dell`attivita` del farmaco.
POSOLOGIA:
Si deve porre particolare attenzione al dosaggio in quanto per ciascuna eparina abasso peso molecolare vengono usati sistemi di unita` differenti per esprimere le dosi (Unita` o mg). Seledie deve essere somministrato per via sottocutanea. L`iniezione deve essere praticatanella cintura addominale anterolaterale o posterolaterale, alternando il lato destro ed il sinistro. L`ago deve essere introdotto interamente, perpendicolarmente e non tangenzialmente, nellospessore di una plica cutanea realizzata tra il pollice e l`indice dell`operatore. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell`iniezione. Al termine dell`iniezione non strofinare la cute,ma operare una modica pressione sulla sede. In caso di posologia adattata al peso del paziente si aggiusta il volume da somministrare portando il pistone sulla tacca desiderata tenendo la si-ringa in posizione verticale. Seledie non va somministrato per via intramuscolare. T
RATTAMENTO DELLE TROMBOSI VENOSE PROFONDE Somministrazione per via sottocutanea. Un`iniezione AL GIOR-NO per 10 giorni alla dose di 171 U.I. antiXa/kg. A titolo d`esempio e in funzione del peso del
paziente le posologie da somministrare sono le seguenti:Peso corporeo Volume di Seledie per iniezione kg 1 iniezione al giorno< 50 0,4 ml 50 - 59 0,5 ml60 - 6 0,6 ml 70 - 79 0,7 ml 80 - 89 0,8 ml>= 90 0,9 ml
Se non ci sono controindicazioni, iniziare appena possibile una terapia orale anticoagulante. Non si deve interrompere il trattamento con Seledie prima di aver raggiunto l`INR richiesto. Pertutta la durata del trattamento con Seledie si deve effettuare il monitoraggio della conta piastrinica.
SOVRADOSAGGIO:
La manifestazione clinica piu` evidente del sovradosaggio, sia per via sottocuta-nea che endovenosa, e` l`emorraggia. In tal caso deve essere effettuata una conta piastrinica e
devono essere misurati altri parametri di coagulazione. I sanguinamenti minori raramente ri-chiedono una terapia specifica e generalmente e` sufficiente ridurre o ritardare le dosi successive di Seledie. Soltanto nei casi piu` seri si deve prendere in considerazione l`uso dellaprotamina solfato, che neutralizza in gran parte l`effetto anticoagulante di Seledie, anche se rimane parte dell`attivita` antiXa. 0,6 ml di protamina solfato neutralizzano circa 0,05 ml di Seledie.Per la quantita` di protamina da iniettare tenere conto del tempo trascorso dall`iniezione di eparina ed effettuare quindi un`eventuale riduzione della dose dell`antidoto.


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