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SCANDINE

ZAMBONITALIA Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Ibopamina cloridrato 56, 112 o 224 mg, pari a ibopamina 50, 100 o 200 mg.
ECCIPIENTI:
Cellulosa microgranulare, polivinilpirrolidone, crospovidone, olio di ricino idrogena-to, idrossipropilmetilcellulosa, polietilenglicole 6000, ferro ossido giallo (E172), ferro ossido
rosso (E172).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Vasodilatatore dopaminergico per uso orale, non selettivo, adattivita` dose dipendente. L`azione DA1 induce vasodilatazione periferica ed incremento della
diuresi e natriuresi. L`azione DA2 attenua l`iperventilazione neuromorale, tipica dello scompensocardiocircolatoria cronico, tramite riduzione della secrezione della noradrenalina e dell`aldosterone.
INDICAZIONI:
Trattamento della insufficienza cardiaca lieve (classe NYHA II) in associazione coni diuretici in pazienti nei quali gli ACE inibitori sono controindicati o no sono tollerati.
CONTROINDICAZIONI:
E` controindicato nelle forme moderate e gravi di insufficienza cardiaca(classe NYHA III e IV). E` inoltre controindicato nei pazienti in terapia con amiodarone. Non deve essere usato in quei pazienti in cui e` nota una ipersensibilita` al farmaco, nei pazienti con feo-cromocitoma o in quelli con gravi aritmie cardiache soprattutto ventricolari o con edema polmonare acuto. Non essendone stata stabilita la sicurezza d`impiego, il prodotto non va utilizzatoin gravidanza e durante l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
La somministrazione di Scandine e` a volte associata a sintomi di intollerenzagastrica (pirosi, nausea o, raramente, gastralgie); nella maggior parte dei casi questi sintomi non richiedono la sospensione del trattamento e scompaiono spontaneamente nel corso di es-so. Tali disturbi possono comunque essere ridotti od evitati somministrando Scandine in associazione con antiacidi. La somministrazione di Scandine e` raramente associata a palpitazioni otachicardia. In questi casi il disturbo, che tende a scomparire spontaneamente nel corso del trattamento, puo` a volte richiedere la riduzione della dose.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Scandine deve essere somministrato con cautela o a dosi ridotte e sot-to controllo medico nei pazienti che hanno da poco subito un infarto miocardico o risultano affetti da cardiopatia ischemica in fase di instabilita`. Infatti, in taluni di questi pazienti, Scandinepotrebbe condizionare un incremento del consumo di ossigeno del cuore superiore alle possibilita` di adeguamento del letto coronarico. L`eventuale sospensione di un trattamento digitalicoo diuretico concomitante all`uso di Scandine nei pazienti molto gravi deve essere effettuata sotto stretto controllo del medico. Nella malattia del nodo del seno e nell`ipertiroidismo il trattamen-to con Scandine deve essere iniziato a dosi ridotte.
AVVERTENZE:
Durante uno studio clinico effettuato in pazienti con insufficienza cardiaca da mode-rata a grave (in terapia convenzionale con un trattamento comprendente diuretici, ACE inibitori e/o digossina) che sono stati seguiti per un periodo della durata media di 13 mesi, e` stato riscontrato un aumento di tutte le cause di mortalita` nei pazienti trattati con ibopamina rispetto aquanto osservato in quelli trattati con placebo. L`eccesso di mortalita` e` circoscritto ai pazienti
con insufficienza cardiaca grave. Inoltre l`aumento di mortalita` e` risultato maggiore nei pazienti in trattamento con ibopamina e amiodarone e pertanto l`uso dell`ibopamina in questi pazientinon e` raccomandato. La piu` alta differenza riscontrata nei vari gruppi di trattamento e` stata riscontrata nel sottoggruppo di pazienti trattati con digossina e amiodarone. L`impiego di ibopa-mina deve essere interrotto in caso di aggravamento dello scompenso cardiaco durante il trattamento, valutabile mediante sintomi quali astenia e dispnea sia a riposo che durante la normale attivita` giornaliera.
INTERAZIONI:
La somministrazione di ibopamina in associazione con inibitori delle monoamino-ossidasi (IMAO) puo` produrre un potenziamento degli effetti. La somministrazione congiunta di
ibopamina ed antagonisti della dopamina o beta-bloccanti puo` ridurne l`efficacia. La sommini-strazione di ibopamina insieme con inibitori delle fosfodiesterasi non e` raccomandata perche` questa associazione puo` risultare aritmogena. E` probabile l`esistenza di una interazioni tra ibo-pamina e amiodarone.
POSOLOGIA:
100 mg tre volte al giorno o 200 mg due volte al giorno. Uso in pazienti con insuf-ficienza renale: la dose richiede aggiustamenti. Uso in pazienti anziani e con insufficienza epatica: e` opportuno iniziare con la dose di 100 mg due volte al giorno aumentando a 100 mg trevolte al giorno dopo alcuni giorni. L`ibopamina dovrebbe essere somministrata preferibilmente 1 ora prima dei pasti.
SOVRADOSAGGIO:
In studi effettuati su volontari sani sono state impiegate dosi singole di 2 g senzacomparsa di effetti indesiderati. Tuttavia, in casi di ingestione di dosi elevate accidentali o volontarie, puo` essere praticata una lavanda gastrica quando il farmaco e` stato ingerito da pocotempo; qualora fosse trascorso molto tempo dall`ingestione, va tenuto presente che le attivita` farmacologiche possono essere utilmente antagonizzate dall`uso di farmaci bloccanti i recettoriadrenergici e beta e dagli antagonisti dopaminergici specifici quali aloperidolo e sulpride.


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