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SANDOSTATINA

NOVARTISFARMA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Octreotide.
ECCIPIENTI:
Acido lattico, mannitolo, sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili, fenolo(solo Flacone multidose 5 ml).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Inibitore dell`ormone della crescita, delle cellule endocrine delsistema APUD, della secrezione di enzimi pancreatici e della secrezione intestinale di acqua e di elettroliti.
INDICAZIONI:
Trattamento delle sindromi da tumori endocrini gastroenteropancreatici, in partico-lare: carcinoidi (sindrome del carcinoide); VIPomi; glucagonomi; gastrinomi/sindrome di Zollinger-Ellison (eventualmente in associazione con farmaci anti-H 2, con o senza antiacidi);insulinomi (per la prevenzione delle crisi ipoglicemiche pre-intervento e terapia di mantenimento); GRFomi. Per il trattamento sintomatico e la riduzione dei livelli plasmatici di GH e Somato-medina-C nei casi di acromegalia non adeguatamente controllati con terapia chirurgica, radiante o farmacologica (con dopamino-agonisti). Il trattamento con Sandostatina e` anche in-dicato nei pazienti acromegalici in cui l`intervento chirurgico sia controindicato o comunque non accettato o nei pazienti precedentemente sottoposti a radioterapia, in attesa che quest`ultimointervento raggiunga la massima efficacia. Trattamento profilattico delle complicazioni postoperatorie conseguenti ad interventi sul pancreas. Trattamento coadiuvante delle fistole pan-creatiche. Trattamento della diarrea refrattaria severa correlata ad immunodeficienza. Trattamento d`urgenza e protezione dalle recidive precoci dell`emorragia da varici esofagee in pazienticirrotici. Sandostatina e` da utilizzarsi in associazione al trattamento endoscopico.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` ai componenti del prodotto o alla somatostatina. Gravidanza.Allattamento. Eta` pediatrica.
EFFETTI INDESIDERATI:
I principali effetti indesiderati consistono in disturbi localizzati al sito di iniezio-ne o in manifestazioni generali a carico dell`apparato gastroenterico. Generalmente gli effetti locali consistono in dolore, a volte di tipo puntiforme, formicolii e bruciore nel sito di iniezioneaccompagnati da arrossamento e gonfiore di breve durata (generalmente meno di 15 minuti). Tale sintomatologia puo` essere attenuata somministrando il farmaco a temperatura ambiente,o riducendo il volume somministrato (con l`uso di una formulazione piu` concentrata). Gli effetti indesiderati a carico dell`apparato gastrointestinale si manifestano in genere con anoressia,nausea, vomito, crampi addominali, meteorismo, flatulenza, feci molli, diarrea e steatorrea. Anche in presenza di quest`ultimo sintomo non sono mai state dimostrate, durante trattamenti alungo termine, sindromi da malassorbimento con i conseguenti deficit nutrizionali. In rari casi gli effetti indesiderati a carico dell`apparato gastroenterico assumono le caratteristiche di un`oc-clusione intestinale acuta, con progressiva distensione addominale, grave dolore in sede epigastrica e conseguente reazione di difesa addominale. L`incidenza degli effetti indesiderati acarico dell`apparato gastroenterico puo` essere ridotta somministrando Sandostatina lontano dai pasti (nell`intervallo fra un pasto e l`altro o al momento di coricarsi). L`uso prolungato di Sando-statina puo` dar luogo alla formazione di calcoli biliari. Sandostatina inibisce la produzione di insulina; e` quindi teoricamente possibile una conseguente alterazione della risposta glicemicapost-prandiale. Uno stato di iperglicemia persistente e` stato osservato comunque molto raramente, durante trattamenti cronici. Sono stati descritti i seguenti casi isolati di alterazione dellafunzionalita` del fegato e delle vie biliari: epatite acuta senza colestasi (la normalizzazione delle transaminasi e` stata osservata alla sospensione di Sandostatina); progressivo aumento delleconcentrazioni plasmatiche di bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT e piu` raramente di transaminasi.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Poiche` i tumori ipofisari secernenti GH possono talvolta espandersicausando serie complicazioni (es.: alterazioni del campo visivo), e` necessario che tutti i pazienti siano attentamente controllati. In caso di espansione del tumore dovrebbe essere valutata lapossibilita` di altre misure terapeutiche. Poiche` sono stati riportati casi di formazione di calcoli biliari nel 10 - 20% dei pazienti trattati cronicamente con Sandostatina, e` opportuno eseguireindagini ecografiche della colecisti prima e durante la terapia con Sandostatina, a intervalli di 6 - 12 mesi. In rari casi, nel trattamento dei tumori endocrini gastroenteropancreatici, e` stata de-scritta un`improvvisa perdita di efficacia, caratterizzata da una recrudescenza dei sintomi caratteristici della malattia. Nei pazienti con insulinomi e` possibile che Sandostatina produca unaggravamento e un prolungamento degli episodi di ipoglicemia, in quanto il farmaco e` dotato di una maggiore attivita` inibitoria della secrezione di GH e glucagone che non dell`insulina. I pa-zienti con insulinomi devono quindi essere attentamente seguiti, in particolare nel caso di variazioni posologiche. Eventuali variazioni della glicemia possono essere controllatesomministrando dosi minori ad intervalli piu` brevi. Nel caso di diabete mellito insulino-dipendente e` possibile che in taluni casi si rilevi la necessita` di ridurre la posologia di insulina. Poiche`durante l`episodio emorragico il paziente cirrotico puo` presentare squilibri glicemici o, in caso di diabete concomitante, modificazioni del fabbisogno di insulina, i livelli glicemici vanno atten-tamente controllati.
AVVERTENZE SPECIALI:
L`uso dell`octreotide e` controindicato in gravidanza e durante l`allattamento.Non sono state rilevate alterazioni di tipo psicofisico che possano alterare la capacita` di guidare e di impiegare macchinari.
INTERAZIONI:
Sandostatina riduce l`assorbimento intestinale di ciclosporina e ritarda quello di ci-metidina. La somministrazione contemporanea di octreotide e bromocriptina aumenta la biodisponibilita` della bromocriptina.
POSOLOGIA:
TUMORI GASTROENTEROPANCREATICI ENDOCRINI. La posologia viene stabilita in base allarisposta clinica, alle variazioni delle concentrazioni plasmatiche dei peptidi di origine tumorale
(o, in caso di tumori carcinoidi, delle concentrazioni urinarie di 5HIAA) e alla tollerabilita`; e` op-portuno iniziare con una dose di 0,05 mg per 1 o 2 volte al giorno, per via sottocutanea, e aumentare gradatamente la posologia fino a 0,2 mg per 3 volte al giorno. In alcuni casi e`necessario ricorrere a dosaggi superiori. Le dosi di mantenimento sono estremamente variabili e comunque devono essere adattate al singolo paziente. Si raccomanda di somministrare il pro-dotto per via sottocutanea. Tuttavia nelle situazioni in cui sia necessaria una risposta rapida (per esempio crisi carcinoide) si puo` somministrare Sandostatina per via endovenosa, controllandola frequenza cardiaca. La somministrazione endovenosa deve essere effettuata da parte di un medico. ACROMEGALIA. Inizialmente 0,05 - 0,1 mg ogni 8 - 12 ore per via sottocutanea. Eventualivariazioni posologiche devono essere stabilite in base a controlli mensili della concentrazione plasmatica di GH, della sintomatologia clinica e della tollerabilita`. Nella maggioranza dei pazientila dose ottimale giornaliera e` di 0,2 - 0,3 mg. Si consiglia di non superare la dose massima di 1,5 mg al giorno. Se entro 3 mesi di trattamento con Sandostatina non si ottiene una consisten-te riduzione dei livelli di GH e un miglioramento dei sintomi clinici, e` opportuno prendere in considerazione la sospensione della terapia. T RATTAMENTO PROFILATTICO DELLE COMPLICAZIONI POSTOPERATORIE CONSEGUENTI AD INTERVENTI SUL PANCREAS. 0,1 mg 3 volte al giorno per via sottocuta-nea nel periodo peri e post-operatorio, cominciando almeno un`ora prima dell`intervento e proseguendo sino alla settima giornata post-operatoria compresa. TRATTAMENTO COADIUVANTE DELLE FISTOLE PANCREATICHE. 0,1 mg 3 volte al giorno per via sottocutanea sino alla chiusura della fistola, se essa puo` avvenire spontaneamente, o sino alla terapia chirurgica definitiva. D IARREA REFRATTARIA SEVERA CORRELATA AD IMMUNODEFICIENZA. Si consiglia di iniziare la terapia con 0,1 mg3 volte al giorno, per via sottocutanea. La dose puo` essere aumentata progressivamente sino
a 0,25 mg 3 volte al giorno, in base alla risposta clinica e alla tollerabilita`. Se con la sommini-strazione di 0,25 mg 3 volte al giorno per una settimana non si ottiene alcun miglioramento, e` opportuno prendere in considerazione la sospensione del farmaco. EMORRAGIA DA VARICI ESOFAGEE. 25 mcg/h in infusione venosa continua per 5 giorni. Sandostatina puo` essere somministra-ta in soluzione fisiologica. Nel paziente cirrotico Sandostatina e` stata usata in infusione venosa
continua fino a 50 mcg/h. Nel paziente anziano non sono stati descritti particolari problemi ditollerabilita` ne` regimi posologici differenti da quelli precedentemente indicati. Note: I pazienti che desiderano effettuare da soli le iniezioni sottocutanee devono farsi dare le spiegazioni ne-cessarie da un medico o da un`infermiera. Per una migliore tollerabilita` locale e` opportuno somministrare il preparato a temperatura ambiente e non effettuare, in tempi ravvicinati, ripetuteiniezioni in zone circoscritte. Nel caso di utilizzo dei flaconi multidose e` opportuno non effettuare piu` di 10 prelievi di farmaco dallo stesso flacone per evitare fenomeni di contaminazione.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono state descritte reazioni di particolare gravita` in caso di sovradosaggioacuto. La dose piu` alta, riportata in letteratura, somministrata in un soggetto adulto e` di 1 mg
somministrato per bolo endovenoso. In questo caso sono stati osservati i seguenti sintomi:bradicardia di breve durata, vasodilatazione localizzata al viso, crampi addominali, diarrea, nausea e sensazione di vuoto allo stomaco; questi sintomi sono completamente scomparsi entro24 ore dall`inizio del trattamento. Un paziente e` stato accidentalmente trattato con un`infusione continua di 0,25 mg/h per 48 ore consecutive (invece della dose prevista di 0,025 mg/h). Inquesto caso non sono stati osservati effetti collaterali. Il trattamento delle eventuali conseguenze da sovradosaggio e` di tipo sintomatico.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Per lunghi periodi di conservazione sia le fiale che i flaconimultidose devono essere tenuti ad una temperatura tra 2-o e 8-oC, al riparo dalla luce. Durante
l`uso quotidiano e` possibile la conservazione a temperatura ambiente per un periodo di 2 setti-mane. Flacone multidose: non congelare.


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