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ROFERON

ROCHE SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Interferone alfa-2a.
ECCIPIENTI:
Ammonio acetato, sodio cloruro, alcool benzilico, polisorbato 80, acido acetico, so-dio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Appartiene alla categoria delle citochine, farmaci ad azione im-munomodulante e antivirale.
INDICAZIONI:
Leucemia a cellule capellute. Pazienti affetti da AIDS con sarcoma di Kaposi asin-tomatico progressivo con una conta di CD4 > 250/mm
3. I pazienti affetti da AIDS con conta di
CD4 < 250/mm3, o quelli con storia di infezioni opportunistiche o sintomi costituzionali, hannominori probabilita` di rispondere alla terapia con Roferon-A e pertanto non devono essere trattati.
Leucemia mieloide cronica Philadelphia positiva in fase cronica. Roferon-A non e` un trattamen-to alternativo per pazienti con LMC che hanno un parente HLA identico o per coloro i quali e` possibile o e` programmato nell`immediato futuro un trapianto di midollo osseo allogenico. None` ancora noto se per questa indicazione Roferon-A possa essere considerato trattamento potenzialmente curativo. Linfoma cutaneo a cellule T. L`interferone alfa-2a (Roferon-A) puo` dimo-strarsi attivo in pazienti con malattia progressiva e che siano non responsivi o non sottoponibili alla terapia convenzionale. Pazienti in eta` adulta affetti da epatite cronica B comprovata istolo-gicamente, con marcatori sierici di replicazione virale, es. pazienti che risultino positivi per HBVDNA o HBeAg. Pazienti in eta` adulta con epatite cronica C comprovata istologicamente positiviper gli anticorpi anti-HCV e con elevati livelli enzimatici di alanino amino transferasi (ALT) senza scompenso epatico. Non esiste evidenza, su basi cliniche ed istologiche, di un beneficio a lun-go termine. Linfoma non Hodgkin follicolare. Carcinoma renale avanzato. Pazienti con melanoma maligno di stadio II secondo la classificazione AJCC (spessore del tumore secondo Breslowmaggiore di 1,5 mm, assenza di interessamento linfonodale o diffusione linfocutanea), che risultano liberi da malattia dopo resezione chirurgica.
CONTROINDICAZIONI:
E` controindicato in pazienti con: storia di ipersensibilita` all`interferone alfa-2a ricombinante o a qualsiasi componente della preparazione; pazienti con gravi cardiopatie
preesistenti o con storia di cardiopatia. Non e` stato dimostrato nessun effetto cardiotossico di-retto, ma e` probabile che tossicita` acute, auto-limitanti (ad es. febbre, brividi) frequentemente associate alla somministrazione di Roferon-A possano esacerbare patologie cardiache preesi-stenti; gravi disfunzioni renali, epatiche o midollari; sindromi convulsive non controllate e/o compromissione della funzione del sistema nervoso centrale; epatite cronica con forme di gra-do avanzato e scompensate di malattia epatica o cirrosi; epatite cronica che sia in trattamento o sia stata trattata di recente con agenti immunosoppressivi. L`alcool benzilico, che e` un ecci-piente del Roferon-A soluzione iniettabile, e` stato raramente associato ad eventi tossici potenzialmente fatali nel neonato. Pertanto, la soluzione iniettabile di Roferon-A non deve essereusata nel periodo neonatale.
EFFETTI INDESIDERATI:
I seguenti dati relativi alle reazioni avverse sono basati su informazioni prove-nienti dal trattamento di pazienti neoplastici con un`ampia gamma di neoplasie e spesso refrattari a precedenti terapie e con malattia in stadio avanzato, di pazienti con epatite B cronica e dipazienti con epatite C cronica. La maggior parte dei pazienti neoplastici ha ricevuto dosi significativamente piu` alte rispetto a quelle attualmente consigliate e questo spiega probabilmente lamaggiore frequenza e gravita` delle reazioni avverse in questo gruppo di pazienti rispetto a quanto osservato nei pazienti con epatite B, ove le reazioni avverse sono abitualmente transitorie conrecupero dello stato pretrattamento entro 1 o 2 settimane dal termine della terapia. Sintomi generali: la maggior parte dei pazienti ha avuto sindromi simil-influenzali come affaticabilita`, feb-bre, brividi, perdita di appetito, mialgie, cefalea, artralgie e sudorazione profusa. Questi effetti collaterali acuti possono abitualmente essere ridotti o eliminati grazie alla somministrazionecontemporanea di paracetamolo e tendono a diminuire nel corso della terapia o in seguito a riduzione del dosaggio anche se il proseguimento del trattamento puo` determinare letargia, de-bolezza ed affaticabilita`. Tratto gastroenterico: circa due terzi dei pazienti neoplastici hanno avuto anoressia ed una meta` nausea. Emesi, alterazioni del gusto, secchezza delle fauci, perditadi peso, diarrea e dolore addominale da lieve a moderato sono stati osservati meno frequentemente. Stipsi, flatulenza, ipermotilita` o pirosi retrosternale si sono verificati raramente e sonostati segnalati casi isolati di riattivazione di ulcera peptica e di sanguinamento gastroenterico non pericoloso per la vita. Sono state osservate alterazioni della funzione epatica dimostrate daun aumento in particolare di ALT, ma anche della fosfatasi alcalina, di LDH e della bilirubina ma in generale non si e` reso necessario un aggiustamento dei dosaggi. In rari casi e` stata riportatala comparsa di epatite. Nei pazienti affetti da epatite B, le modificazioni delle transaminasi segnalano abitualmente un miglioramento dello stato clinico del paziente. Sistema nervoso cen-trale: capogiri, vertigini, disturbi visivi, riduzione dello status mentale, scarsa memoria, depressione, torpore, confusione, disturbi del comportamento quali ansia e nervosismo, e di-sturbi del sonno non sono frequenti. Comportamento suicida, sonnolenza grave, convulsioni, coma, reazioni avverse cerebrovascolari, impotenza transitoria e retinopatia ischemica rappre-sentano complicazioni rare. Sistema nervoso periferico: si sono verificati occasionalmente parestesie, disestesie, neuropatie, prurito e tremore. Sistemi cardiovascolare e polmonare: in unquinto circa dei pazienti neoplastici sono stati osservati transitori episodi ipotensivi ed ipertensivi, edema, cianosi, aritmie, palpitazioni e dolori toracici. Tosse e lieve dispnea sono state ra-ramente osservate. Sono stati riportati rari casi di edema polmonare, di polmonite, di insufficienza cardiaca congestizia, di arresto cardiorespiratorio e di infarto del miocardio. I pro-blemi cardiovascolari sono stati osservati molto raramente tra i pazienti affetti da epatite B. Cute, mucose e annessi: sono stati raramente riportati riesacerbazioni di herpes labialis, rash,prurito, secchezza della cute e delle mucose, rinorrea ed epistassi. Una alopecia da lieve a moderata e` stata osservata in un quinto dei pazienti, ma reversibile in seguito alla sospensione deltrattamento. Un aumento della perdita di capelli puo` continuare per alcune settimane dopo la fine del trattamento. Sistema renale e urinario: in rari casi, e` stata osservata una ridotta funzio-nalita` renale. Sono stati osservati disturbi dell`equilibrio elettrolitico, generalmente in associazione con anoressia o disidratazione. I disturbi erano rappresentati soprattutto da proteinuria eda un aumento della conta delle cellule nel sedimento urinario. Aumenti di BUN, creatinina serica ed uricemia sono stati osservati in casi rari. Sono stati riferiti rari casi di insufficienza renaleacuta, soprattutto in pazienti neoplastici, aventi come fattori di rischio concomitanti patologie renali e/o co-trattamenti nefrotossici. Sistema ematopoietico: una leucopenia transitoria si e` ve-rificata in misura variabile in un terzo/meta` dei pazienti, ma raramente ha reso necessaria la riduzione del dosaggio. In pazienti senza mielodepressione, la trombocitopenia e` stata osservatacon minore frequenza e riduzioni di emoglobina ed ematocrito si sono verificate raramente. Nei pazienti con mielodepressione, trombocitopenia e riduzione dell`emoglobina si sono verificatecon maggiore frequenza. La correzione delle alterazioni ematologiche gravi a livelli pretrattamento si e` abitualmente verificata entro sette-dieci giorni dalla sospensione del trattamento conRoferon-A. Disturbi endocrini: in circa la meta` dei pazienti e` stata riscontrata ipocalcemia senza sequele. In pazienti trattati con Roferon-A in rari casi e` stata osservata iperglicemia. In alcunipazienti si sono verificate reazioni nei siti di iniezione. Anticorpi anti-interferone: gli anticorpi
neutralizzanti possono essere formati da alcuni individui in seguito a somministrazione di pro-teine omologhe. Gli anticorpi diretti contro tutti gli interferoni, sia quelli naturali che quelli ricombinanti, possono percio` essere osservati in una certa percentuale di pazienti. In alcunecondizioni cliniche (neoplasie, lupus eritematoso sistemico, herpes zoster) possono comparire spontaneamente anticorpi diretti contro l`interferone leucocitario umano in pazienti che non ab-biano mai ricevuto interferone esogeno. Nel corso di studi clinici nei quali e` stato utilizzato Roferon-A liofilizzato conservato a 25-oC, sono stati rilevati anticorpi neutralizzanti Roferon-A incirca un quinto dei pazienti. In pazienti con epatite C e` stata osservata, nei soggetti responsivi che sviluppavano anticorpi neutralizzanti, una tendenza alla perdita della risposta nel corso deltrattamento e una perdita della risposta anticipata rispetto ai pazienti che non sviluppavano tali anticorpi. Non e` stata documentata nessun altra correlazione clinica associata alla presenza dianticorpi verso Roferon-A. Il significato clinico dello sviluppo di anticorpi non e` stato ancora completamente chiarito. Non sono ancora disponibili dati relativi agli anticorpi neutralizzanti ot-tenuti da studi clinici nei quali sia stato utilizzato Roferon-A liofilizzato o in soluzione iniettabile, conservato a 4-oC. Tuttavia, in un modello murino, e` stato osservato che il potenziale immuno-genico di Roferon-A liofilizzato aumenta con il passare del tempo quando il materiale e` conservato a 25-oC, mentre non si rileva tale incremento quando Roferon-A liofilizzato e` conservato a4-oC, modalita` di conservazione raccomandata.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico qualifi-cato che abbia esperienza nella gestione della rispettiva indicazione. L`appropriata gestione della terapia e delle sue complicazioni e` possibile solo quando siano facilmente disponibiliadeguate strutture diagnostiche e terapeutiche. I pazienti devono essere informati non solo dei benefici della terapia ma anche del fatto che probabilmente andranno incontro a reazioni avver-se. Nel caso in cui sia presente una disfunzione renale, epatica o mieloide di grado da lieve a moderato, e` necessario un attento monitoraggio di queste funzioni. In rari casi l`interferone alfae` stato sospettato di causare un`esacerbazione di una malattia autoimmune latente in pazienti con epatite. Pertanto, occorre cautela quando vengono trattati pazienti affetti da epatite con sto-ria di malattia autoimmune. Se in questi soggetti si sviluppa un`alterazione della funzionalita` epatica, si deve prendere in considerazione la determinazione degli anticorpi autoimmuni. Senecessario si deve interrompere il trattamento. Si consiglia un meticoloso monitoraggio neuropsichiatrico periodico di tutti i pazienti. Nei pazienti che assumono Roferon-A raramente e`stato osservato un comportamento suicida. La terapia deve essere sospesa in pazienti che mostrano tendenza al suicidio. Particolare cautela deve essere posta nel somministrare Roferon-A a pazienti con grave mielosoppressione in quanto esso possiede effetto soppressivo sul midollo, che porta ad una caduta della conta leucocitaria, in particolare dei granulociti, della contapiastrinica e, meno frequentemente, della concentrazione di emoglobina. Questo puo` portare ad un aumentato rischio di infezione o di emorragie. E` importante monitorare attentamente que-sti eventi nei pazienti con l`esecuzione periodica di emocromi completi nel corso del trattamento con Roferon-A sia prima che ad opportuni intervalli durante la terapia. In pazienti trapiantati (ades. trapianti renali o di midollo osseo) l`immunosoppressione terapeutica puo` risultare indebolita in quanto gli interferoni esercitano anche una azione immunostimolante.
AVVERTENZE SPECIALI:
L`impiego di interferone alfa e` stato raramente associato all`esacerbazione oalla comparsa di psoriasi. In rari casi, sono state riportate gravi disfunzioni epatiche ed insufficienza epatica dopo trattamento con interferone alfa. In pazienti trattati con Roferon-A raramen-te e` stata osservata iperglicemia. Tutti i pazienti che sviluppano sintomi di iperglicemia devono essere conseguentemente monitorati e seguiti per mezzo di misurazioni periodiche dei livelli cir-colanti di glucosio. Pazienti con diabete mellito possono necessitare di aggiustamenti del trattamento anti-diabetico. E` stato riportato lo sviluppo di diversi auto-anticorpi nel corso deltrattamento con interferoni alfa. Le manifestazioni cliniche della patologia autoimmunitaria durante la terapia con interferone si verificano con frequenza maggiore in soggetti predisposti allosviluppo di disturbi autoimmunitari. Nei pazienti in trattamento con Roferon-A sono stati raramente osservati fenomeni autoimmuni come vasculite, artrite, anemia emolitica, disfunzione ti-roidea e sindrome lupoide. In pazienti con una situazione latente o con storia clinica di disturbi autoimmuni, si raccomanda sia il monitoraggio dei sintomi caratterizzanti tali disturbi sia la de-terminazione dei livelli di auto-anticorpi e di TSH. L`impiego di Roferon-A nei bambini non e` consigliato in quanto non sono state stabilite sicurezza ed efficacia del Roferon-A in questa classedi pazienti. L`efficacia in pazienti con epatite B o C cronica in emodialisi o affetti da emofilia o coinfettati dal virus dell`immunodeficienza umana non e` stata dimostrata. EFFETTI SULLA GUIDA E SULL`USO DI MACCHINARI A seconda della dose e dello schema di somministrazione come anchedella sensibilita` del singolo paziente, Roferon-A puo` avere un effetto sulla velocita` di reazione e
questo puo` inficiare alcune operazioni quali la guida, l`impiego di macchinari, ecc. G RAVIDANZA E ALLATTAMENTO Uomini e donne che assumono Roferon-A devono mettere in atto una contrac-cezione efficace. In gravidanza, Roferon-A deve essere somministrato solo se il beneficio per
la donna giustifica il rischio potenziale per il feto. Anche se test su animali non indicano unateratogenicita` di Roferon-A, non e` possibile escludere un danno al feto in seguito all`impiego del farmaco in gravidanza. Quando sono state somministrate dosi largamente in eccesso rispettoalla dose consigliata a scimmie rhesus gravide dall`inizio sino a meta` gravidanza, e` stato osservato un effetto abortigeno. Non e` noto se il farmaco venga escreto nel latte umano. E` necessariodecidere se sospendere l`allattamento al seno o sospendere il farmaco, tenendo presente l`importanza del farmaco per la madre.
INTERAZIONI:
Poiche` gli interferoni alfa alterano il metabolismo cellulare, esiste la possibilita` chevenga modificata l`attivita` di altri farmaci. In un piccolo studio, e` stato dimostrato che RoferonA ha un effetto su specifici sistemi enzimatici microsomiali. La rilevanza clinica di queste os-servazioni non e` nota. Gli interferoni alfa possono interferire con i processi metabolici ossidativi; questo fatto deve essere tenuto presente quando si prescrivono terapie concomitanti a base difarmaci metabolizzati secondo questa via metabolica. D`altro canto, non sono ad oggi disponibili informazioni specifiche. E` stato dimostrato che Roferon-A riduce la clearance della teofillina.Poiche` Roferon-A puo` interferire con le funzioni del sistema nervoso centrale, possono verificarsi interazioni in seguito alla somministrazione concomitante di farmaci ad azione centrale.Gli effetti neurotossici, ematotossici o cardiotossici di farmaci somministrati in precedenza o contemporaneamente possono essere potenziati dagli interferoni.
POSOLOGIA:
LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE Dosaggio Iniziale. Tre milioni di UI al giorno, sommi-nistrate con iniezione sottocutanea o intramuscolare per 16-24 settimane. Se compare intolleranza, occorre ridurre la dose a 1,5 milioni di UI oppure portare la somministrazione a tre voltela settimana, o effettuare entrambe le cose. Dosaggio di mantenimento. Tre milioni di UI, somministrati tre volte alla settimana con iniezione sottocutanea o intramuscolare. Se compare in-tolleranza, occorre ridurre il dosaggio a 1,5 milioni UI tre volte alla settimana. Durata del trattamento. I pazienti devono essere trattati per circa sei mesi prima che il medico possa de-cidere se continuare il trattamento per i pazienti responsivi o sospenderlo in quelli non responsivi. Alcuni pazienti sono stati trattati anche per 20 mesi consecutivi. La durata ottimale deltrattamento con Roferon-A nella tricoleucemia non e` ancora stata determinata. La somministrazione sottocutanea e` consigliata per i pazienti trombocitopenici (conta piastrinica inferiore a 50x 10
9/l) o per i pazienti a rischio di sanguinamento. La minima dose efficace di Roferon-A nella
tricoleucemia non e` stata stabilita. SARCOMA DI KAPOSI CORRELATO AD AIDS Roferon-A e` indicato
per il trattamento di pazienti affetti da AIDS con sarcoma di Kaposi asintomatico progressivocon una conta di CD4 > 250/mm
3. I pazienti affetti da AIDS con conta di CD4 < 250/mm3, o
quelli con storia di infezioni opportunistiche o sintomi costituzionali, hanno minori probabilita` dirispondere alla terapia con Roferon-A e pertanto non devono essere trattati. La posologia ottimale non e` ancora stata definitivamente stabilita. Roferon-A non deve essere utilizzato in asso-ciazione con inibitori delle proteasi. Ad eccezione della zidovudina, non esistono dati di sicurezza relativamente alla combinazione di Roferon-A con gli inibitori della trascrittasi inversa.Dosaggio iniziale. Roferon-A deve essere somministrato per iniezione sottocutanea o intramuscolare con dosaggio crescente fino a 18 milioni UI al giorno e, se possibile, fino a 36 milioniUI al giorno per un totale di dieci-dodici settimane in pazienti di 18 anni o piu` di eta`. Lo schema consigliato per l`aumento del dosaggio e` il seguente: giorni 1-3 3 milioni UI al giornogiorni 4-6 9 milioni UI al giorno
giorni 7-9 18 milioni UI al giorno e, se tollerato, incremen-to a: giorni 10-84 36 milioni UI al giorno. Dosaggio di mantenimento. Roferon-A deve essere somministrato per iniezione sottocutaneao intramuscolare tre volte alla settimana alla dose massima tollerata dal paziente, ma senza superare i 36 milioni UI. I pazienti affetti da sarcoma di Kaposi correlato ad AIDS trattati con 3milioni UI di Roferon-A al giorno hanno mostrato un tasso di risposta inferiore rispetto a quelli trattati con i dosaggi consigliati. Durata del trattamento. E` necessario documentare l`evoluzione delle lesioni allo scopo di determinare la risposta alla terapia. I pazienti devono essere trattatiper un periodo minimo di 10 settimane e preferibilmente per almeno dodici settimane prima che
il medico possa decidere se proseguire il trattamento per i pazienti responsivi o sospenderloper quelli non responsivi. I pazienti hanno generalmente mostrato segni di risposta dopo circa tre mesi di terapia. Alcuni pazienti sono stati trattati per 20 mesi consecutivi. Se si verifica ri-sposta al trattamento, esso deve proseguire almeno fino a quando non resta nessun segno di neoplasia. La durata ottimale del trattamento con Roferon-A del sarcoma di Kaposi correlato ad AIDS non e` stata determinata. Le lesioni del sarcoma di Kaposi recidivano frequentementequando il trattamento con Roferon-A e` sospeso. L
EUCEMIA MIELOIDE CRONICA Roferon-A e` indi-cato per il trattamento di pazienti affetti da leucemia mieloide cronica Philadelphia positiva in
fase cronica. Roferon-A non e` un trattamento alternativo per pazienti con LMC che hanno un parente HLA identico o per coloro i quali e` possibile o e` programmato nell`immediato futuro untrapianto di midollo osseo allogenico. Roferon-A determina remissione ematologica nel 60%
dei pazienti con LMC in fase cronica, indipendentemente dai precedenti trattamenti. Due terzi di questi pazienti hanno risposte ematologiche complete che si verificano entro 18 mesi dall`iniziodel trattamento. Contrariamente alla chemioterapia citotossica, l`interferone alfa-2a e` in grado
di determinare prolungate risposte citogenetiche di durata superiore ai 40 mesi. Non e` ancoranoto se Roferon-A possa essere considerato trattamento potenzialmente curativo per questa indicazione. Dosaggio. Si consiglia di somministrare Roferon-A per via sottocutanea o intramu-scolare per 8-12 settimane nei pazienti di 18 anni o piu` di eta`. Lo schema consigliato e` il seguente: giorni 1-3 3 milioni UI al giornogiorni 4-6 6 milioni UI al giorno
giorni 7-84 9 milioni UI al giorno. Durata del trattamento. I pazienti devono essere trattati per un periodo minimo di otto settima-ne, preferibilmente per almeno dodici settimane, prima che il medico possa decidere se continuare o meno il trattamento nei pazienti responsivi o sospenderlo in quelli che non mostranomodificazioni dei parametri ematologici. I pazienti responsivi devono essere trattati fino al conseguimento della risposta ematologica completa o per un periodo massimo di 18 mesi. Tutti ipazienti che ottengono una risposta ematologica completa devono proseguire il trattamento con 9 milioni UI al giorno (ottimale) o 9 milioni UI tre volte alla settimana (minimo) allo scopo di ottenere una risposta citogenetica nel minor tempo possibile. La durata ottimale del tratta-mento con Roferon-A per la leucemia mieloide cronica non e` stata determinata anche se sono
state osservate risposte citogenetiche due anni dopo l`inizio del trattamento. La sicurezza, l`ef-ficacia e il dosaggio ottimale di Roferon-A nei bambini affetti da LMC non sono stati ancora stabiliti. LINFOMA CUTANEO A CELLULE T (LCCT) L`interferone alfa-2a (Roferon-A) puo` essere attivoin pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T in progressione che siano refrattari o non elegibili alla terapia convenzionale. Il dosaggio ottimale non e` stato ancora stabilito. Dosaggio iniziale. Roferon-A deve essere somministrato per iniezione sottocutanea o intramuscolare a dosicrescenti fino ad arrivare a 18 milioni UI al giorno per un totale di 12 settimane in pazienti di 18
anni o piu` di eta`. Lo schema consigliato per l`aumento di dosaggio e` il seguente: giorni 1-3 3 milioni UI al giorno giorni 4-6 9 milioni UI al giornogiorni 7-84 18 milioni UI al giorno
Dosaggio di mantenimento. Roferon-A deve essere somministrato per iniezione sottocutaneao intramuscolare tre volte alla settimana al dosaggio massimo tollerato dal paziente, che non deve comunque superare i 18 milioni UI. Durata del trattamento. I pazienti devono essere trattati per un periodo minimo di otto settimane e, preferibilmente, per almeno 12 settimane prima cheil medico possa decidere se continuare il trattamento nei pazienti responsivi o se sospenderlo
in quelli non responsivi. La durata minima del trattamento nei pazienti responsivi deve essere di 12 mesi allo scopo di rendere massime le possibilita` di ottenere risposte complete e di mi-gliorare la possibilita` di una risposta prolungata. Alcuni pazienti sono stati trattati per 40 mesi
consecutivi. La durata ottimale del trattamento con Roferon-A per il linfoma cutaneo a cellule Tnon e` stata determinata. Non sono state osservate risposte tumorali obiettive nel 40% circa dei pazienti con LCCT. Le risposte parziali compaiono abitualmente entro 3 mesi e quelle completeentro 6 mesi anche se occasionalmente e` possibile che sia necessario piu` di un anno per ottenere la risposta migliore. EPATITE B CRONICA Roferon-A e` indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da epatite B cronica comprovata istologicamente con markers della replicazionevirale, cioe` quelli positivi per HBV-DNA o HBeAg. Dosaggio consigliato. Lo schema ottimale di
trattamento non e` ancora stato stabilito. La dose e` abitualmente compresa tra 2,5 milioni UI e5 milioni UI/m
2 di superficie corporea somministrati per iniezione sottocutanea tre volte alla settimana per un periodo di 4-6 mesi. Il dosaggio puo` essere aggiustato in base alla tolleranza delpaziente nei confronti del farmaco. Se non si osserva alcun miglioramento dopo 3-4 mesi di
trattamento, deve essere presa in considerazione l`ipotesi di sospendere la terapia. Sono state somministrate, senza pericolo, dosi fino a 10 milioni UI/m2 a bambini affetti da epatite B croni-ca. D`altro canto, non e` stata dimostrata una efficacia della terapia. E
PATITE C CRONICA Roferon-A e` indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da epatite C cronica comprovata istologicamente, positivi per gli anticorpi anti-HCV, con elevati livelli enzimatici delle alanino amino transferasi (ALT) e senza scompenso epatico. Non esiste evidenza, su basi cliniche ed istolo-giche, di un beneficio a lungo termine. Nei pazienti responsivi al trattamento si osserva una normalizzazione delle ALT seriche e/o una diminuzione significativa dell`HCV-RNA serico. Dosaggio iniziale. Roferon-A deve essere somministrato come terapia di induzione ad una dose
da 3 a 6 milioni UI per iniezione sottocutanea o intramuscolare tre volte la settimana per seimesi se tollerato dal paziente. Nei pazienti che non rispondono dopo tre o quattro mesi di trattamento, deve essere presa in considerazione la sospensione di Roferon-A. DOSAGGIO DI MANTENIMENTO. I pazienti che hanno ottenuto la normalizzazione di alanino amino transferasi (ALT)richiedono una terapia di mantenimento alla dose di 3 milioni UI di Roferon-A tre volte la settimana per ulteriori sei mesi, al fine di consolidare la risposta completa. La durata ottimale deltrattamento non e` stata ancora stabilita. Dopo un adeguato trattamento la comparsa di una eventuale recidiva avviene, nella maggior parte dei pazienti, entro quattro mesi dal termine del ciclo terapeutico. LINFOMA NON HODGKIN FOLLICOLARE Roferon-A prolunga la sopravvivenza liberada malattia e da progressione della malattia quando viene utilizzato come trattamento addizionale a regimi chemioterapici di tipo CHOP in pazienti con linfoma non Hodgkin follicolare avanzato (massa tumorale elevata). Tuttavia, l`efficacia del trattamento additivo con interferone alfa-2a sulla sopravvivenza a lungo termine di questi pazienti non e` stato ancora definito. Dosaggio
raccomandato. Roferon-A deve essere somministrato contemporaneamente ad un regime chemioterapico convenzionale (quale la combinazione di ciclofosfamide, prednisone, vincristina edoxorubicina) alla dose di 6 milioni UI/m
2 per iniezione sottocutanea o intramuscolare dal giorno 22 al giorno 26 di ciascun ciclo di 28 giorni. CARCINOMA RENALE AVANZATO La terapia con Roferon-A in combinazione con vinblastina induce una percentuale di risposte globali di circa il17-26%, ritarda la progressione della malattia e prolunga la sopravvivenza complessiva in pazienti con carcinoma renale avanzato. Dosaggio raccomandato. Roferon-A deve essere somministrato per iniezione sottocutanea o intramuscolare alla dose di 3 milioni UI tre volte lasettimana per una settimana, 9 milioni UI tre volte la settimana per la settimana seguente e 18
milioni UI tre volte la settimana successivamente. La vinblastina deve essere somministrata contemporaneamente per via endovenosa secondo le modalita` di impiego raccomandate, alladose di 0,1 mg/kg una volta ogni tre settimane. Se il Roferon-A alla dose di 18 milioni UI tre
volte la settimana non e` tollerato la dose puo` essere ridotta a 9 milioni UI tre volte la settimana. Il trattamento deve essere effettuato da un minimo di tre mesi fino ad un massimo di 12 o finoa comparsa di segni di progressione della malattia. I pazienti che raggiungono una risposta
completa possono interrompere il trattamento tre mesi dopo la stabilizzazione della risposta. MELANOMA MALIGNO TRATTATO CHIRURGICAMENTE La terapia adiuvante con bassi dosaggi di Rofe-ron-A prolunga l`intervallo libero da malattia in pazienti con linfonodi indenni o assenza di metastasi a distanza dopo resezione chirurgica di melanoma (spessore del tumore > 1.5 mm). Dosaggio raccomandato. Roferon-A deve essere somministrato per via sottocutanea o intra-muscolare lla dose di 3 milioni UI tre volte la settimana per 18 mesi, iniziando il trattamento non
piu` tardi di 6 settimane dopo l`intervento chirurgico. In caso di intolleranza al trattamento, la dose deve essere ridotta a 1,5 milioni UI tre volte la settimana.
ISTRUZIONI PER L`USO E LA MANIPOLAZIONE:
Per la somministrazione di Roferon-A soluzione iniettabile siraccomanda l`uso di siringhe di plastica. Il coperchio del flacone deve essere tamponato con
un disinfettante con tecnica asettica prima di prelevare una dose e la data del primo prelievodeve essere scritta nell`apposito spazio sull`etichetta del flacone. Per il prelievo della dose si devono sempre utilizzare siringhe e aghi sterili nuovi. Siringhe ed aghi gia` utilizzati non devono piu`essere reinseriti nel flacone multidose. I flaconi multidose da 18 MUI/3 ml devono essere utilizzati entro 30 giorni dal primo prelievo.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio, ma ripetute, grosse dosi di inter-ferone possono essere associate a grave letargia, affaticabilita`, prostrazione e coma. Questi pazienti devono essere ospedalizzati per osservazione e per la somministrazione di adeguateterapie di supporto. I pazienti che sperimentano reazioni gravi a Roferon-A si riprendono abitualmente entro qualche giorno dalla sospensione della terapia in seguito ad adeguate terapiedi supporto. Il coma e` stato osservato nello 0,4% dei pazienti neoplastici inseriti negli studi clinici.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare i flaconi a temperatura compresa tra 2-o e 8-oC.Proteggere dalla luce. Non congelare.


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