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RILUTEK

RHONEPOULENC RORER SpA
CONCESSIONARIO:
GRUPPO LEPETIT SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Riluzolo.
ECCIPIENTI:
Nucleo: calcio fosfato bibasico anidro, cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, magnesio stearato, sodio carbossimetilcellulosa reticolata (croscarmellosio sodico). Rivestimento: idrossipropilmetilcellulosa, Macrogol 6000 e titanio biossido (E 171).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Altri farmaci del sistema nervoso.
INDICAZIONI:
II riluzolo e` indicato per prolungare la vita o posticipare il ricorso alla ventilazione assistita dei pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Alcuni studi clinici hanno dimostrato che Rilutek prolunga la sopravvivenza in pazienti con SLA. La sopravvivenza e` stata definita considerando i pazienti viventi non sottoposti ad intubazione per ventilazione meccanica e non tracheotomizzati. Non e` stato evidenziato un effetto terapeutico di riluzolo sulla funzionalita` motoria e polmonare, sulle fascicolazioni, sulla forza muscolare e sui sintomi motori. Riluzolo non si e` dimostrato efficace negli stadi piu` avanzati della SLA. La sicurezza e l`efficacia di riluzolo sono state studiate solo nella SLA. Pertanto il riluzolo non deve essere usato in altre malattie del motoneurone.
CONTROINDICAZIONI:
Anamnesi positiva per ipersensibilita` grave verso il riluzolo o verso altri componenti contenuti nella preparazione. Pazienti con epatopatie o con livelli basali di transaminasi maggiori di 3 volte il limite superiore di normalita`. Pazienti in gravidanza o che allattano.
EFFETTI INDESIDERATI:
Molto raramente sono stati riportati casi di reazione anafilattoide, angioedema e pancreatite. Negli studi di fase III condotti in Europa e nel Nord America gli effetti indesiderati piu` frequenti correlati a riluzolo sono stati astenia, nausea, aumento dei parametri di funzionalita` epatica. In circa l`11% dei pazienti trattati con riluzolo e nel 4,2% dei pazienti trattati con placebo, sono stati osservati aumenti dei livelli sierici di alanina-aminotransferasi (ALT) piu` di tre volte maggiori rispetto al limite superiore del range di normalita` (LSN); i livelli sono aumentati fino a piu` di 5 volte il LSN in circa il 3,8% dei pazienti trattati con riluzolo, rispetto all` 1,7% dei pazienti trattati con placebo. Gli aumenti di ALT sono stati rilevati generalmente entro 3 mesi dall`inizio della terapia con riluzolo, solitamente erano transitori e tornavano a valori 2 volte inferiori al LSN dopo 2-6 mesi di trattamento. Raramente tali aumenti erano associati a ittero. Nei pazienti in cui si rilevarono aumenti dei valori di ALT piu` di 5 volte superiori rispetto al LSN, il trattamento e` stato interrotto e i livelli di ALT sono ritornati a valori 2 volte inferiori rispetto al LSN entro 2- 4 mesi. Tra i circa 5000 pazienti trattati con riluzolo per SLA, sono stati riportati tre casi di marcata neutropenia (conta assoluta dei neutrofili inferiore a 500/mm3), tutti osservati durante i primi 2 mesi di trattamento con riluzolo. In un caso, la conta dei neutrofili e` aumentata pur continuando il trattamento, in un secondo caso la conta e` aumentata dopo l`interruzione della terapia. In un terzo caso, si e` associata una grave anemia
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
RIDOTTA FUNZIONALITA` EPATICA. II riluzolo dovrebbe essere prescritto con cautela in pazienti con anamnesi di ridotta funzionalita` epatica o in pazienti con lieve aumento delle transaminasi sieriche (ALT/SGPT; AST/SGOT superiori di 3 volte il li-mite superiore normale (LSN)), della bilirubina e/o della gamma-gluta-mil transferasi (GGT). L`aumento dei valori basali di diversi parametri di funzionalita` epatica (in particolar modo elevati valori di bilirubina) deve precludere l`utilizzo di riluzolo. Si raccomanda, prima e durante la terapia con riluzolo, di controllare le transaminasi sieriche compreso l`ALT. L`ALT dovrebbe essere controllato mensilmente durante i primi 3 mesi di trattamento, trimestralmente durante i mesi successivi del primo anno e, poi, periodicamente. Nei pazienti con livelli elevati di ALT, i controlli sierici dovrebbero essere effettuati piu` frequentemente. Se i livelli di ALT aumentano fino a 5 volte il LSN, il trattamento con riluzolo dovrebbe essere sospeso. Non sono stati condotti studi con dosi inferiori o con trattamento ripetuto in pazienti che hanno sviluppato un aumento dei livelli di ALT fino a 5 volte il LSN. Per questo tipo di pazienti si sconsiglia una risomministrazione di riluzolo. NEUTROPENIA. I pazienti devono essere avvertiti di avvisare il proprio Medico in caso di comparsa di febbre. La segnalazione di febbre deve indurre il Medico ad effettuare un controllo della conta dei globuli bianchi e ad interrompere la terapia con riluzolo in caso di neutropenia. BAMBINI. La sicurezza e l`efficacia di riluzolo nei processi neurodegenerativi dei bambini o degli adolescenti non sono state studiate. P AZIENTI CON RIDOTTA FUNZIONALITA` RENALE. Non sono stati condotti studi in questo tipo di popolazione.
USO IN GRAVIDANZA:
In femmine di ratto gravide, si e` rilevato il passaggio di 14C-riluzolo nel feto attraverso la placenta. Somministrato nei ratti riluzolo diminuiva il numero di gravidanze e di annidamenti a livelli di esposizione superiori di almeno due volte rispetto all`esposizione sistemica nell`uomo a dosi terapeutiche. Nessuna malformazione si e` evidenziata in studi di riproduzione animale. Non esiste esperienza clinica con riluzolo in donne gravide, quindi non deve essere usato in gravidanza. 14C-riluzolo, e` stato rilevato nel latte di femmine di ratto. Non e` noto se riluzolo venga escreto nel latte materno, quindi non deve essere usato in donne che allattano.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
I pazienti devono essere avvisati circa la potenziale comparsa di capo-giri o vertigini. Si deve quindi sconsigliare di guidare e utilizzare macchinali qualora tali sintomi dovessero apparire.
INTERAZIONI:
Non sono stati eseguiti studi clinici di valutazione delle interazioni di riluzolo con altri farmaci. Studi in vitro su preparazioni di microsomi epatici umani hanno stabilito che il principale isoenzima coinvolto nel metabolismo ossidativo iniziale del riluzolo e` il CYP 1A2. Gli inibitori dell`enzima CYP 1A2 (es. caffeina, diclofenac, diazepam, nicergolina. clomipramina, imipramina, fluvoxamina, fenacetina, teofi`llina, amitriptilina e chinoloni) possono potenzialmente diminuire il tasso di eliminazione del riluzolo, mentre gli induttori del CYP 1A2 (es. fumo di sigaretta, cibi cotti alla brace, rifampicina e omeprazolo) potrebbero aumentare il tasso di eliminazione del riluzolo.
POSOLOGIA:
Negli adulti o negli anziani, la dose giornaliera raccomandata e` di 100 mg (50 mg ogni 12 ore). Non ci si aspetta un significativo aumento del benefi`cio utilizzando dosi giornaliere maggiori. Il trattamento con riluzolo deve essere iniziato da medici specialisti con esperienza di malattie del motoneurone. Bambini: Rilutek non e` raccomandato per il trattamento dei bambini, poiche` la sicurezza e l`efficacia di riluzolo nei processi neurodegenerativi dei bambini o degli adolescenti non sono state studiate. Pazienti con ridotta funzionalita` renale: Rilutek non e` raccomandato in pazienti con ridotta funzionalita` renale, poiche` non sono stati condotti studi in questo tipo di popolazione.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di sovradosaggio, istituire un trattamento sintomatico e di supporto.


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