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RIFAPIAM


RIFAPIAM

1) Denominazione della specialita`
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RIFAPIAM
2) Composizione quali-quantitativa
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Ogni capsula da 200 mg contiene: principio attivo:
rifampicina 0,150 g; eccipienti: talco 0,020 g, cellulosa
microcristallina 0,020 g, silice precipitata 0,010 g; ogni
capsula da 400 mg contiene: principio attivo: rifampicina 0,300
g; eccipienti: talco 0,040 g, cellulosa microcristallina 0,040 g,
silice precipitata 0,020 g; ogni compressa da 0,670 g contiene:
principio attivo: rifampicina 0,600 g; eccipienti: cellulosa
microgranulare 0,030 g, sodio carbossimetilcellulosa 0,015 g,
magnesio stearato 0,030 g, idrossimetilcellulosa 0,005 g.
3) Forme farmaceutiche
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Capsule e compresse.
4) Proprieta` farmacologiche e tossicologiche, elementi di
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farmacocinetica
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4.1) Attivita`
Meccanismo d`azione. Sembra che la rifampicina blocchi
la sintesi dell`RNA della cellula batterica, attraverso
l`inibizione dell`attivita` catalitica dell`RNA polimerasi; il
conseguente arresto dellasintesi proteica bloccherebbe il
ciclo riproduttivo dei batteri. Questa attivita` si
esplicherebbe elettivamente sulle cellule batteriche,spiegando la
bassa tossicita` del farmaco nei mammiferi, le cui cellule
sarebbero sensibili alla sua azione. Attivita` antibatterica,
resistenza. L`attivita` antibatterica della rifampicina e` di
tipo battericida ed e` superiore a quella della rifamicina S.V&gt.
Per quanto riguarda lo spettro d`azione, essa e` molto attiva
sugli stafilococchi produttori di penicillasi e su altri germi
Gram-positivi, escluso lo streptococco beta-emolitico; il farmaco
e` meno attivo nei riguardi di germi Gram-negativi: tuttavia
presenta una buona attivita` antibatterica su alcuni ceppi di E.
coli, di proteus e di Klebsiella, ma soprattutto sulla N.
meningitis. particolarmente importante e` l`attivita` della
rifampicina sui microbatteri, anche in fase di sviluppo
rallentato e a livello intracellulare: il farmaco e` attivo non
soltanto sui vari ceppi di M. tubercolosis ma quasi su tutti i
ceppi di micobatteri atipici (M. kansasii, M. scrofulaceum, M.
intracellulare). L`indicazione elettiva della rifampicina e` la
terapia della malattia tubercolare: oggi infatti questo
antibiotico viene considerato uno dei piu` importanti farmaci d
azione antitubercolare, soprattutto per l`azione sui
micobatteri atipici scarsamente sensibili all`azione di altri
farmaci antimicobatterici. L`applicazione clinica della
rifampicina e` inoltre molto importante anche nel trattamento
delle infezioni stafilococciche, soprattutto quelle resistenti ad
altri antibiotici e nelle infezioni delle vie biliari.
Fondamentale e` l`azione del farmaco nella sterilizzazione
dei portatori di N. meningitis e nella chemioprofilassi
dell`infezione meningococcica. La resistenza primaria verso la
rifampicina di ceppi micobatterici infettanti e` eccezionale: se
insorge durante il trattamento, la resistenza al farmaco e`
stabile ma non e` crociata con altri antibiotici.
4.2) Tossicita` acuta
Tossicita` acuta (DL50) di rifampicina
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Specie animale Via di som_ DL50 (mg/kg) limiti fiduciali
ministrazione
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topo os 885,0 855,0 - 915,9
os 858,4 828,3 - 888,4
e.v. 260,0 242,9 - 278,2
e.p. 640,0 613,6 - 667,5
e.p. 620,8 595,1 - 674,4
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ratto os 1720,0 1343,7 - 2201,6
os 1668,4 1303,3 - 2135,5
e.v. 330,0 314,2 - 346,5
e.v. 329,5 280,0 - 390,0
e.p. 550,0 531,4 - 569,2
e.p. 533,5 515,4 - 552,1
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cavia e.p. 639,0 570,5 - 715,6
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coniglio os 2120,0 1709,6 - 2628,8
os 1500,0
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La rifampicina risulta piu` tossica nel topo che nel ratto sia
per via endovenosa sia orale, mentre per via endo-peritoneale
e` meno tossica nel topo che nel ratto. Nella cavia la sola
via saggiata e` stata del tutto simile a quella riscontrata
nel topo; anche la DL50 per via orale nel coniglio non
differisce molto da quella del ratto. La tossicita` acuta
della rifampicina e` simile a quella di altre rifamicine
impiegate nell`uso terapeutico (per es.: rifamicina SV) e
inferiore a quella di molti antibiotici gia` da tempo di largo
uso. In conclusione, la rifampicina puo` essere inclusa fra le
sostanze a tossicita` debole. Tossicita` cronica. Nel ratto
trattato per 6 mesi con dosi orale di 50-100-200 mg/kg/die non
si sono riscontrati decessi e l`accrescimento ponderale non e`
risultato in alcun gruppo significativamente diverso da quello
dei controlli. Gli esami emocromocitometrici e l`esame istologico
dei principali organi non hanno dimostrato significative e
costanti variazioni rispetto agli animali di controllo. Cani
dei due sessi trattati con 25 mg/kg/die per os per 6 mesi hanno
tollerato il trattamento senza alterazioni evidenti all`esame
clinico e hanno mostrato solo modeste e reversibili
alterazioni degli esami funzionali e morfologici. Con la dose di
50 mg/kg si sono riscontrate lievi riduzioni del peso corporeo e
modeste alterazioni a carico delle serie rossa.
4.3) Farmacocinetica
A differenza della rifamicina SV, viene ottimamente e
rapidamente assorbita per via orale: tuttavia il cibo ne
ostacola e ritarda l`assorbimento. Anche la somministrazione
temporanea di acido para-aminosalicilico ritarda l`assorbimento
della rifampicina. Ottima e` la diffusibilita` tissutale di
questo antibiotico e discreto appare anche il pasaggio della
barriera ematoliquorale. L`antibiotico penetra anche a livello
intracellulare ed agisce anche sui batteri fagocitati dai
leucociti. Il legame con le sieroproteine e` abbastanza
elevato: 80%. La semivita plasmatica e` di circa 2-3 ore.
l`antibiotico viene parzialmente disacetilato (40%) a livello
epatico: tutavia la desacetil-rifampicina conserva intatta
l`attivita` antibatterica. Sembra ormai dimostrato che la
rifampicina sia un induttore enzimatico: per tale ragione i
tassi emtici del farmaco diminuiscono dopo la prima settimana
di trattamento. L`antibiotico viene eliminato prevalentemente per
via biliare, sia in forma metabolizzata, sia in forma
immodificata; una minor quota di farmaco (20%) viene eliminata
per via renale sia per filtrazione glomerulare, sia per
escrezione tubolare e determina una colorazione rosa-arancione
delle urine. A proposito della eliminazione del farmaco
caratteristico appare il rapporto tra le due vie di eliminazione.
Infatti se viene aumentata la dose somministrata ed aumenta
quindi la quota di farmaco da eliminare, la quantita` eliminata
pe via biliare rimane fissa ed aumenta quindi la quota di
farmaco eliminata per via renale, potendosi addirittura invertire
il rapporto tra le due vie di eliminazione. Nei pazienti on
insufficienza renale l`emivita plasmatica del farmaco non appare
modificata, per cui in questi pazienti non e`necessario
modificare il dosaggio. Invece la emivita plasmatica
dell`antibiotico e` nettamente aumentata in caso di grave
insufficienza epatica, per cui occorre ridurre opportunamente il
dosaggio.
5) Informazioni cliniche
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5.1) Indicazioni terapeutiche
Infezioni da microorganismi sensibili alla rifampicina
ed in particolare da micobatterio tubercolare o da altri
micobatteri. la sensibilita` dei germi patogeni o la loro
possibile resistenza primaria o acquisita, dovrebbe essere
determinta per mezzo di un antibiogramma, analogamente a quanto
e` previsto in generale per un corretto uso degli antibiotici.
Nel caso he l`infezione non rispondesse entro un ragionevole
periodo di tempo, il trattamento dovra` essere cambiato e,
nell`eventualita` di una ricaduta si consiglia la
somministrazione di rifampicine senza aver effettuato esami
batteriologici preliminari.
5.2) Controindicazioni
Rifapiam non deve essere somministrato a pazienti con
ipersensibilita` alle rifamicine, in caso di ittero e durante i
primi tre mesi di gravidanza o presunta. Durante i rimanenti
mesi di gravidanza e nella primissima infanzia il farmaco va
somministrato nei casi di effettiva necessita` sotto il diretto
controllo del medico.
5.3) Effetti secondari
Anche se raramente, con l`uso della rifampicina sono
stati riferiti disturbi gastrointestinali quali dolori
epigastrici, anoressia, nausea, vomito, meteorismo, crampi e
diarrea. In altri casi sono state segnalate cefalea,
sonnolenza, astenia, vertigini, diminuzione del potere di
concentrazione, disturbi della vista, debolezza muscolare, dolori
alle estremita`, disturbi mestruali. Reazioni secondarie di
ipersensibilita` sono state descritte con eruzioni cutanee,
urticaria, prurito, eosinofilia, stomatiti e glossiti ulcerative.
In casi isolati, trombocitopenia, leucopenia, anemia emolitica,
epatite con ittero, insufficienza renale, ematuria,
emoglobinuria, variazione dei tassi della bilirubina, della
fosfatasi alcalina e delle transaminasi,nonche` delle prove con
BSF.
5.4) Speciali precauzioni d`uso
La somministrazione di rifampicina puo` accompagnarsi ad
induzione dei sistemi enziamtici farmaco-metabolizzanti del
fegato. Il metabolismo di quei composti che sono substrati di
tali sistemi puo` percio` essere alterato e, in alcuni casi,
accelerato, con la possibile conseguenza di un ridotto effetto
farmacologico dei composti stessi. A tutt`oggi, modificazioni
di possibile significato clinico sono state riportate per
anticoagulanti, antidiabetici orali e digitalici puo` rendersi
pertanto necessario un aggiustamento del dosaggio quando
essi vengano impiegati simultaneamente e, in particolare,
all`inizio ed alla fine della terapia con l`antibiotico. Alle
donne in trattamento con contraccettivi orali, durante la
terapia con Rifapiam si suggerisce l`uso di mezzi
anticoncezionali di tipo non ormonale, in quanto nel corso di
trattamento combinato puo` essere compromesso, sia pure in rari
casi, l`effetto dei preparati ormonici ovariostatici. La
somministrazione del prodotto deve essere contenuta in periodi
limitati di tempo e, tutte le volte che risulti possibile, deve
essere effettuata a bassi dosaggi e con somministrazione alterna
di altri sussidi terapeutici. Agli epatopatici, particolarmente
nei casi di alcoolismo cronico e di cirrosi epatica, Rifapiam
dovra` essere somministrato solamente in caso di necessita` e
sotto controllo medico. In tali casi si raccomanda inoltre di
impiegare una posologia ridotta dell`antibiotico e di ridurre al
minimo l`uso e il dosaggio di altri eventuali farmaci
somministrati, specie se potenzialmente spetotossici e di
controllare la funzionalita` epatica. In questi pazienti,
nonche` in soggetti anziani in cattivo stato di nutrizione e
nella prima infanzia, si deve usare cautela particolare,
specialmente in caso di simultanea somministrazione di
isoniziade.
5.5) Uso in caso di gravidanza e di allattamento
Non deve essere somministrato durante i primi tre mesidi
gravidanza accertata o presunta. Durante i rimanenti mesi di
gravidanza e nella primissima infanzia il farmaco va
somministrato nei casi di effettiva necessita`, sotto il
controllo diretto del medico.
5.6) Interazioni medicamentose
La rifampicina, comporandosi da induttore enzimatico,
intensifica la metabolizzazione degli estrogeni e quindi riduce
l`efficacia dei contraccettivi orali; ne conseguono irregolarita`
mestruali e gravidanza indesiderata; inoltre la rifampicina
puo` determinare gravi quadri epatotossici, anche mortali,
quando venga somministrata immediatamente dopo anestesia con
allotano.
5.7) Posologia e modalita` di somministrazione
Adulti. In genere, 300 mg ogni 12 ore. Se necessario
la dose giornaliera puo` essere elevata fino a 1200 mg.
bambini. la dose girnaliera consigliata e` di 10/20 mg/kg di
peso corporeo, suddivisa in due uguali somministrazioni. Si
raccomanda di non superare la dose giornaliera di 600 mg. Per un
piu` rapido e completo assorbimento, si consiglia la
somministrazione di Rifapiam a stomaco vuoto, lontano dai pasti.
Nella tubercolosi e` consigliabile un`unica somministrazione
giornaliera di 600 mg (o di 450 mg per soggetti di peso
inferiore ai 50 kg) azssociata ad altri farmaci antitubercolari.
Nei casi di primo acertamento il trattamento piu` efficace e`
quello continuativo di ridotta durata, ossia di 9 mesi, con le
suddette dosi, associato ad isoniazide e, nei primi tre mesi,
ad un terzo antitubercolare.
5.8) Sovradosaggio
Non sono stati riportati, fino ad oggi, casi imputabili
a sovradosaggio di rifampicina.
5.9) Avvertenze
Nei pazienti sottoposti a trattamento cronico con
rifampicina, sono consigliabili controlli periodici del quadro
ematico e della funzionalita` epatica. Per quest`ultima non
si deve praticare il test della bromosulfonftaleina in quanto
la rifampicina ha un`azione competitiva rispetto
all`eliminazione della bromosulfonftaleina stessa e potrebbe
dare l`impressione di un`alterazione funzionale del fegato.
nel trattamento di infezioni non tubercolari, se si sospetta una
forma tubercolare associata, Rifapiam non deve essere usato
prima che sia chiarita la diagnosi per non mascherare il
processo tubercolare e non provocare l`insorgere di una
resistenza micobatterica. La somministrazione di Rifapiam puo`
causare un colore rossastro piu` o meno marcato delle urine,
dalla secrezione lacrimale, dell`espettorato. Tali fenomeni non
devono destare preoccupazione.
5.10) Effetti sulla capacita` di giudizio e sull`uso di
macchine
Nessuno.
6) Informazioni farmaceutiche
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6.1) Incompatibilita`
Se Rifapiam viene usato in combinazione con PAS nelle
forme farmaceutiche per via orale contenenti come
eccipienti la bentonite, i due farmaci non devono essere
somministrati contemporaneamente ma con un intervallo di
almeno 8 ore.
6.2) Durata di stabilita` a confezionamento integro
4 anni.
6.3) Speciali precauzioni per la conservazione
Nessuna.
6.4) Natura del contenitore, confezione e relativo prezzo
Capsule: blister PVC?alluminio 8 capsule 150 mg L.
3.290; blister PVC/alluminio 8 capsule 300 mg L. 5.260.
COmpresse: blister PVC/alluminio 8 compresse 600 mg L. 9160.
6.5) Ragione sociale e sede del fabbricante
Vecchi &
C:
PIAM s.a.p.a. - Via Padre G. Semeria 5 -
16131 Genova.
6.6) Codice di registrazione e data di prima
commercializzazione
Capsule Rifapiam 150 mg Cod. 023464011. Capsule
Rifapiam 300 mg cod. 023464023. Compresse Rifapiam 600 mg cod.
023494047; data di prima commercializzazione: 1977.
6.7) Eventuale tabella di appartenenza
Nessuna.
6.8) Regime di dispensazione al pubblico
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
*R1987*


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