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RIBATRAN


RIBATRAN

1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA` MEDICINALE
RIBATRAN
2. COMPOSIZIONE QUALI-QUANTITATIVA
COMPRESSE 300 MG
Ogni compressa contiene:
Principio attivo:
Pirazolac mg 300
Eccipienti:
amido di mais mg 76,50
pilivinilpirrolidone mg 11,25
magnesio stearato mg 2,25
COMPRESSE 600 MG
Ogni compressa contiene:
Principio attivo
Pirazolac mg 600
Eccipienti:
amido di mais mg 153,00
polivinilpirrolidone mg 22,50
magnesio stearato mg 4,50
3. FORMA FARMACEUTICA
Compresse.
4. PROPRIETA` FARMACOLOGICHE E TOSSICOLOGICHE ED ELEMENTI DI
FARMACOCINETICA.
4.1 Farmacologia
Il pirazolac e` un nuovo derivato eterociclico-sostituito
dell`acido acetico dotato di attivita` antiinfiammatorie,
analgesiche ed antipiretiche analoghe a quelle dei piu` comuni
antiinfiammatori non steroidei. L`attivita` di pirazolac si
esplica tuttavia attraverso meccanismi in parte differenti, con
azione prevalente sulla via lipossigenasica dell`acido
arachidonico e sulla risposta infiammatoria cellulomediata nonche`
sulla sintesi dei trombossani, essendo per contro assai ridotta
quella sulla sintesi delle prostaglandine. Gli studi di
farmacologia sperimentale nel ratto evidenziano infatti per
pirazolac un ottimo margine di sicurezza, valutato da 7 a 40 volte
superiore a quello di acido acetilsalicilico, naprossene e
ibuprofen e 4-6 volte superiore a quello di indometacina in base
al rapporto tra dosi ulcerogene e dosi attive per via orale.
4.2 TOSSICOLOGIA
La soglia di tossicita` acuta per via orale e` in diverse specie
animali (topo, ratto, coniglio, cane) dell`ordine di 300-500
mg/kg.
Negli studi di tossicita` per somministrazioni ripetute sono
risultate perfettamente tollerate dosi orali fino a 25 mg/kg per 3
mesi nel ratto e 10 mg/kg per 2 anni nel ratto e nel topo; nella
scimmia, in cui pirazolac presenta un comportamento
farmacometabolico assimilabile a quello umano, non si sono
riscontrati esgni evidenti di tossicita` fino alla dose di 100
mg/kg per 1 anno.
Il quadro tossicologico osservato con dosi piu` elevate e` quello
caratteristico dei FANS e consiste in effetti lesivi a carico del
tratto gastroenterico e, soltanto per trattamenti molto
prolungati, a carico del rene.
Pirazolac non risulta mutageno nei test di comune impiego, non e`
cancerogeno nel topo e nel ratto e non manifesta potenziale
immunogeno nella cavia; nell`animale sperimentale non si osservano
inoltre effetti farmacologici significativi non correlati a
quelli terapeutici.
4.3 Farmacocinetica
Nell`uomo l`assorbimento di pirazolac dopo somministrazione
orale e` rapido e pressoche` completo al pari di quanto si osserva
nella maggior parte degli animali da laboratorio (ratto, coniglio
scimmia) e la cinetica risulta di tipo lineare in un ampio range
di dosi. Una volta assorbito, pirazolac si lega quasi
completamente alle proteine plasmatiche e si distribuisce
efficacemente nei distretti periferici, tra cui il liquido
sinoviale ove la quota libera risulta maggiore (9%) rispetto al
compartimento vascolare (minore 1%).
L`unico metabolita evidenziato e` il glucuronoconiugato.
L`eliminazione di Pirazolac in forma immodificata e come
metabolita avviene prevalentemente per via renale, con una quota
di eliminazione biliare pari a circa il 20%.
Pirazolac presente una lunga emivita di eliminazione plasmatica
(17 ore).
Il passaggio attraverso la barriera ematoencefalica non e`
elevato, mentre apprezzabile risulta il passaggio attraverso la
barriera placentare e, presumibilmente, anche nel latte materno.
5. INFORMAZIONI CLINICHE
5.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico delle affezioni reumatiche infiammatorie
e degenerative.
5.2 Controindicazioni
Ipersensibilita` verso uno dei componenti del prodotto. Ulcera
gastrica e duodenale, manifestazioni erosivo emorragiche del tubo
digerente, gastrite, dispepsie, gravi disturbi epatici e renali,
grave insufficienza cardiaca, grave ipertensione, alterazioni
ematologiche gravi, stati di diatesi emorragica. Gravidanza
accertata o presunta, allattamento e soggetti in eta` pediatrica.
Esiste la possibilita` di sensibilita` crociata con acido
acetilsalicilico o altri antiinfiammatori non steroidei. Pirazolac
non deve essere somministrato a pazienti nei quali l`ac.
acetilsalicilico o altri antiinfiammatori provocano sintomi di
asma, rinite, orticaria.
5.3 Effetti indesiderati
Con l`impiego di farmaci antiinfiammatori non steroidei i
disturbi gastrointestinali costituiscono gli effetti collaterali
piu` comunemente segnalati; essi comprendono: anoressia,
stomatite, dolore epigastrico, nausea, flatulenza, stipsi,
diarrea, dolori addominali. In una piccola percentuale di pazienti
sono stati notati altri sintomi quali vertigini, sordita`,
cefalea, alterazioni dei parametri ematologici, rash cutaneo,
edema, fotosensibilita`.
Come per altri antiinfiammatori non steroidei possono svilupparsi
rari casi di sindrome di Stevens-Johnson.
Sono stati osservati casi di diminuizione dell`emoglobina e
dell`ematocrito, disgiunte da emorragie gastrointestinali. Come
per altre sostanze ad azione analoga, sono stati osservati in
alcuni pazienti aumenti dell`azotemia, che non progrediscono con
il protrarsi della somministrazione; oltre un certo livello
ritornano ai valori normali una volta sospesa la terapia. tale
aumento non e` associato ad un incremento della creatininemia.
Sono stati riferiti alcuni casi di ematuria, disuria,
insufficienza renale acuta, ritenzione idrica che puo`
manifestarsi in forma di edema, soprattutto nelle regioni declivi
degli arti inferiori o di disturbi cardiocircolatori (ipertensione
arteriosa, scompenso); in casi sporadici sono stati riferiti
vomito, ematemesi, melena, sanguinamento gastrointestinale,
secchezza delle fauci, eritema multiforme, ecchimosi,
desquamazione cutanea, ipersensibilita` cutanea anche di tipo
esantematico, sudorazione, sindrome di Lyell, trombocitopenia,
pancitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, ipoglicemia,
modificazioni del peso corporeo, eretismo, insonnia, depressione,
sordita`, disturbi della vista, edema allergico del volto e delle
mani, alopenia e turbe dell`accrescimento ungueale, shock e
sintomi premonitori.
5.4 Speciali precauzioni per l`uso
Con l`uso di farmaci antiinfiammatoria non steroidei e`
opportuno uno stretto controllo dei pazienti con anamnesi
positiva per affezioni della parte alta del tubo gastro-enterico,
essendo stati riferiti casi di ulcera peptica o di sanguinamento
gastro-intestinale, emorragie e perforazioni gastro-intestinali.
Il pirazolac diminuisce il potere aggregante piastrinico ed
allunga il tempo di coagulazione: tale caratteristica deve
essere considerata qualora si effettuino esami ematologici e
qualora un paziente fosse in trattamento con altre sostanze
inibenti l`aggregazione piastrinica.
Dal momento che il pirazolac viene escreto prevalentemente per via
renale, i pazienti nei quali detta funzionalita` risulti alterata
devono essere periodicamente monitorati. Pirazolac deve essere
usato con particolare cautela in pazienti con compromissione
cardiaca, ipertensione arteriosa o altre condizioni che
predispongano alla ritenzione di liquidi. Cautela deve essere pure
adottata nel trattamento di pazienti con ridotta funzionalita`
epatica. Anche per questi e` consigliabile ricorrere al
monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio,
specialmente in caso di trattamento prolungato. Essendosi rilevate
alterazioni oculari nel corso di terapie con FANS si raccomanda,
in caso di trattamenti prolungati, di effettuare periodici
controlli oftalmologici. E` consigliabile, inoltre, controllare
frequentemente il tasso glicemico nei pazienti diabetici e il
tempo di protrombina nei soggetti che effettuano un concomitante
trattamento anticoagulante con derivati dicumarolici.
5.5 Uso in gravidanza ed allattamento
Il prodotto e` controindicato in caso di gravidanza accertata o
presunta, durante l`allattamento e nell`infanzia.
5.6 Interazioni medicamentose.
Pirazolac interagisce con acido acetilsalicilico, con altre
sostanze antiinfiammatorie non steroidee, con sostanze che
inibiscono l`aggregazione piastrinica (vedi controindicazioni e
precauzioni per l`uso).
La contemporanea somministrazione di litio e FANS provoca aumento
dei livelli plasmatici del litio.
5.7 Posologia e modo di somministrazione
La posologia e la durata del trattamento variano in relazione
alle indicazioni cliniche, ma il dosaggio non deve superare i 1200
mg al giorno.
La poslogia raccomandata e` di 1 compressa da 600 mg al giorno
oppure 2 compresse da 300 mg (mattina e sera), a stomaco pieno.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere
attentamente stabilita dal medico che dovra` valutare un`eventuale
riduzione dei dosaggi sopraindicati.
5.8 Sovradosaggio
Adottare le terapie sintomatiche d`urgenza piu` idonee, quali
carbone attivo, emesi, lavanda gastrica, dialisi.
5.9 Avvertenze
Non sono segnalati fenomeni di assuefazione o dipendenza dal
farmaco.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
5.10 Effettu sulla capacita` di guidare e sull`uso di macchine.
Gli antiinfiammatori non steroidei possono modificare il grado
di vigilanza in modo tale da compromettere la guida di autoveicoli
e l`impegno in attivita` che richiedono prontezza di riflessi.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Incompatibilita`
Non sono note.
6.2 Durata di stabilita` a confezionamento integro
36 mesi.
6.3 Speciali precauzioni per la conservazione
Nessuna
6.4 Natura del contenitore, confezioni e relativi prezzi
Blister in PVC bianco opaco termosaldato su supporto semirigido
di alluminio.
Astuccio di 30 compresse da 300 mg e foglio illustrativo L.
Astuccio di 15 compresse da 600 mg e foglio illustrativo L.
7. NOME E DOMICILIO DEL TITOLARE DELL`AIC
MEDIOLANUM FARMACEUTICI
8. NUMERO DI REGISTRAZIONE E DATA DI PRIMA COMMERCIALIZZAZIONE
- 30 compresse da 300 mg - A.I.C. N. 028865018
- 15 compresse da 600 mg - A.I.C. N. 028865020
9. EVENTUALE TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
La specialita` non e` soggetta.
10. REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
*1999*


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