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RETROVIR

GLAXOWELLCOME SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Capsule: zidovudina 100 - 250 mg. Compresse: zidovudina 300 mg. Scirop-po: 5 ml contengono: zidovudina 50 mg.
ECCIPIENTI:
Capsule: amido di mais, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato, magnesiostearato. Compresse: cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato, povidone K30, magnesio stearato, metilidrossipropilcellulosa, titanio biossido, polietilenglicole 400, polietilenglicole8000. Sciroppo: sciroppo di glucosio idrogenato, glicerolo, acido citrico, sodio benzoato, saccarina sodica, aroma di fragola, aroma di zucchero bianco, acqua depurata.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
La Zidovudina e` un antivirale molto attivo in vitro contro i Re-trovirus compreso il Virus della Immunodeficienza Umana (HIV).
INDICAZIONI:
Le formulazioni per via orale di Retrovir sono indicate per il trattamento di pazienticon malattia da Virus dell`Immunodeficienza Umana (HIV) in fase avanzata, come quelli affetti da Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) o dal complesso correlato all`AIDS (ARC).In pazienti adulti con infezione da HIV, le formulazioni per via orale sono anche indicate: in pazienti sintomatici, con malattia in fase precoce e con numero di CD4 inferiore a 500/mm3; o inpazienti asintomatici con indici prognostici indicanti la presenza di rischio di progressione verso stadi avanzati della malattia, includendo il numero dei CD4 ripetutamente inferiore a 200/mm 3o con numero di CD4 compreso tra 500/mm
3 e 200/mm3 con un decremento rapido di tali valori. Il Retrovir e` anche indicato nei bambini infettati da HIV con sintomi HIV-correlati od asinto-matici con indici indicanti la presenza di una significativa immunosoppressione HIV-correlata.
Il Retrovir deve essere preso in considerazione per l`uso in donne HIV-positive in gravidanza (ol-tre le 14 settimane di gestazione) ed i loro neonati, poiche` ha mostrato di ridurre il tasso di trasmissione materno-fetale dell`HIV.
CONTROINDICAZIONI:
Le formulazioni per via orale sono controindicate nei pazienti con ipersen-sibilita` nota alla Zidovudina o ad uno dei componenti della formulazione. Non devono essere
somministrate a pazienti con marcata neutropenia (meno di 0,75 x 109/l) oppure con livelli mol-to bassi di emoglobina (meno di 7,5 g/dl o 4,65 mmol/l). Il Retrovir e` controindicato nei neonati con iperbilirubinemia che necessitino di trattamento diverso dalla fototerapia, o con incrementodei livelli di transaminasi superiore a cinque volte il limite massimo di normalita`.
EFFETTI INDESIDERATI:
Adulti: tra gli effetti indesiderati piu` gravi vi sono anemia (che spesso richiededelle trasfusioni), neutropenia e leucopenia. Questi insorgono piu` frequentemente ai dosaggi maggiori (1200 - 1500 mg/die) ed in pazienti con malattia da HIV in fase avanzata (specialmen-te in caso di compromissione midollare antecedente al trattamento) e particolarmente in pazienti con numero di cellule CD4+ inferiore a 100/mm3. Puo` rendersi necessaria la riduzionedella posologia o la sospensione della terapia. L`incidenza della neutropenia e` altresi` aumentata nei pazienti con neutropenia, anemia o bassi livelli di vitamina B12 al momento dell`inizio dellaterapia ed in quelli che assumono contemporaneamente il paracetamolo. Altri frequenti effetti collaterali, osservati in estesi studi clinici, controllati con placebo, comprendevano nausea, vo-mito, anoressia, dolori addominali, cefalea, esantema, febbre, mialgia, parestesia, insonnia, malessere, astenia e dispepsia. A parte la reazione avversa rappresentata dalla nausea, che erasignificativamente piu` comune in tutti gli studi in pazienti sotto trattamento con Retrovir, l`incidenza degli altri eventi avversi non si mostrava significativamente maggiore rispetto a quelli oc-corsi nei pazienti riceventi placebo. Cefalea grave, mialgia ed insonnia erano piu` frequenti nei pazienti trattati con Retrovir ed affetti da malattia da HIV in fase avanzata, mentre vomito, ano-ressia, malessere generale ed astenia erano piu` frequenti nei pazienti con malattia da HIV in fase precoce, trattati con Retrovir. Altri effetti collaterali osservati includevano sonnolenza, diarrea,vertigini, sudorazione, dispnea, flatulenza, disgeusia, dolore toracico, perdita di acutezza mentale, ansia, pollachiuria, depressione, algie generalizzate, brividi, tosse, orticaria, prurito e sin-drome simil-influenzale. L`incidenza di questi e di altri effetti collaterali meno frequenti era generalmente simile sia nei pazienti trattati con Retrovir che nei pazienti trattati con placebo. Idati disponibili relativi a studi sia controllati con placebo che in aperto, indicano che l`incidenza di nausea e di altri eventi avversi di frequente osservazione si riducono costantemente nel tem-po durante le prime settimane di terapia con Retrovir. In pazienti trattati con Retrovir sono stati inoltre segnalati gli eventi seguenti, che possono far parte del quadro patologico di base o co-stituire il risultato di un ampio spettro di farmaci impiegati nel trattamento della malattia da HIV. La relazione fra tali eventi e l`uso del Retrovir e` pertanto di difficile valutazione, specialmente insituazioni cliniche complicate tipiche delle fasi avanzate della malattia da HIV. Se la gravita` dei sintomi lo giustifica, una riduzione o sospensione della terapia puo` aiutare nella valutazione enella gestione di queste condizioni: miopatia; pancitopenia con ipoplasia midollare e casi isolati di trombocitopenia; acidosi lattica in assenza di ipossiemia, turbe della funzionalita` epaticacome epatomegalia grave con steatosi, incremento dei livelli plasmatici degli enzimi epatici e della bilirubina; pancreatite; pigmentazione ungueale, della pelle e della mucosa orale. In pa-zienti riceventi trattamento in aperto con Retrovir sono state riportate convulsioni ed altri episodi cerebrali. Tuttavia, la relazione tra questi episodi e l`uso di Retrovir appare difficile da valutare.Inoltre, il peso dell`evidenza indica un effetto complessivo di giovamento del Retrovir sui disordini neurologici associati all`HIV. Bambini: a causa della mancanza di studi controllati con pla-cebo, sono disponibili unicamente dati limitati da studi in aperto, nei bambini con infezione sintomatica da HIV. Come negli adulti, le reazioni avverse piu` gravi includono anemia (che puo`richiedere trasfusioni), neutropenia e leucopenia. Possono rendersi necessari adattamenti posologici. Il profilo degli eventi avversi in bambini ed adulti riceventi Retrovir appare simile. Re-azioni avverse al Retrovir impiegato nella prevenzione della trasmissione materno-fetale . In uno studio controllato con placebo, il quadro generale degli eventi avversi e delle anormalita` dilaboratorio risultava simile nelle donne riceventi Retrovir ed in quelle riceventi placebo. Tuttavia, si osservava una tendenza all` anemia di grado lieve e moderato, nelle donne riceventi Zidovu-dina, prima del parto. Nella stessa sperimentazione, le concentrazioni di emoglobina dei neonati esposti al Retrovir per questa indicazione, erano marginalmente inferiori rispetto ai neonati delgruppo con placebo, ma non vi era necessita` di trasfusioni. L`anemia si risolveva entro 6 settimane dal completamento della terapia con Retrovir . Altri eventi avversi clinici e le anormalita`dei test di laboratorio erano simili nei gruppi Retrovir e placebo. Le conseguenze a lungo termine dell`esposizione intrauterina e neonatale al Retrovir sono sconosciute.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Il Retrovir non rappresenta una cura per l`infezione da HIV ed i pazientirimangono a rischio per lo sviluppo di malattie associate alla immunosoppressione, comprese
infezioni opportunistiche e neoplasie. Mentre il farmaco si e` dimostrato in grado di ridurre leinfezioni opportunistiche, i dati relativi alla comparsa di neoplasie, compresi i linfomi, sono limitati. I dati disponibili relativi a pazienti trattati per la malattia da HIV in stadio avanzato indicanoche il rischio di sviluppo di linfoma e` simile a quello osservato in pazienti non trattati. In pazienti affetti da malattia iniziale da HIV in terapia a lungo termine il rischio di insorgenza di linfoma e`sconosciuto. Va somministrato sotto il controllo di Medici esperti nel trattamento di pazienti con infezione da HIV o con AIDS/ARC. Un trattamento adeguato richiede l`accesso a strutture sani-tarie appropriate, ad esempio per l`esecuzione di controlli ematologici, compresa la determinazione dei linfociti CD4+ e per l`esecuzione, se necessario, di trasfusioni ematiche. Reazioni
avverse ematologiche. In pazienti affetti da malattia da HIV in fase avanzata riceventi Retrovirpuo` essere frequentemente attesa la comparsa di anemia (generalmente osservata dopo 6 settimane di terapia ma occasionalmente anche prima), neutropenia (generalmente osservatadopo 4 settimane di terapia ma talora anche piu` precocemente) e leucopenia (in genere secondaria alla neutropenia). Pertanto si devono attentamente monitorare i parametri ematologici. Perpazienti con malattia da HIV sintomatica ed in fase avanzata si raccomanda generalmente di effettuare controlli ematologici almeno ogni due settimane per i primi tre mesi di terapia ed al-meno mensilmente in seguito. Attenzione particolare andra` posta in pazienti con pre-esistente compromissione midollare (ad es. con valori di emoglobina inferiori a 9 g/dl (5,59 mmol/l) ocon numero di neutrofili inferiore a 1 x 10
9/l). In tali pazienti possono essere appropriati dosaggi
iniziali piu` bassi. In pazienti con infezione da HIV in fase precoce (la cui funzione midollare e` ingenere buona) le reazioni avverse ematologiche sono meno frequenti. A seconda delle condizioni globali del paziente, gli esami ematologici possono essere eseguiti meno frequentemente,ad esempio ogni 1-3 mesi. Decrementi dai valori basali del livello di emoglobina superiori al 25% e dei neutrofili maggiori del 50% possono richiedere controlli piu` frequenti. Se si manifestaanemia grave o mielosoppressione, si consigliano modificazioni posologiche. Tali anormalita` sono in genere rapidamente reversibili con l`interruzione della terapia. In pazienti con anemia digrado significativo, le modificazioni posologiche non eliminano necessariamente il bisogno di trasfusioni. Acidosi lattica ed Epatomegalia grave con steatosi . Sono stati riportati rari casi,potenzialmente fatali, di acidosi lattica in assenza di ipossiemia ed epatomegalia grave con steatosi; non e` noto se questi eventi siano o meno in relazione all`assunzione di Retrovir ma sonostati riportati in pazienti HIV-positivi senza AIDS. Il trattamento con Retrovir deve essere interrotto in caso di livelli di aminotransferasi in rapido incremento, epatomegalia progressiva, o aci-dosi metabolico/lattica ad etiologia sconosciuta. Deve porsi attenzione nel somministrare Retrovir a pazienti, specialmente se donne obese, con epatomegalia, epatite, od altri fattori dirischio noti di patologia epatica. Tali pazienti devono essere seguiti assiduamente durante il trattament.
AVVERTENZE SPECIALI:
I pazienti devono essere messi in guardia sull`uso concomitante di farmaciauto-prescritti. I pazienti vanno avvertiti che la terapia non si e` dimostrata in grado di impedire
la trasmissione dell`HIV ad altri, tramite contatti sessuali o per contaminazione ematica. Non visono studi volti a valutare gli effetti del Retrovir sulla capacita` di guidare o sulla abilita` ad usare macchinari. Inoltre, un effetto negativo su tali azioni non puo` essere predetto dalla farmacologiadel farmaco. Cio` nonostante, le condizioni cliniche dei pazienti ed il profilo degli eventi avversi del Retrovir deve essere tenuto presente ove si consideri l`abilita` dei pazienti a guidare od usaremacchinari.
USO IN GRAVIDANZA:
L`uso nelle donne in gravidanza oltre le 14 settimane di gestazione, con sus-seguente trattamento dei loro neonati, ha mostrato di ridurre in modo significativo il tasso di trasmissione materno-fetale dell`HIV, in base a colture virali effettuate nei neonati. L`analisi adinterim dello studio fondamentale statunitense, controllato verso placebo, indica che il Retrovir riduce la trasmissione materno-fetale di circa il 70%. In tale studio, le donne gravide avevanouna conta di CD4+ compresa tra 200 e 1818/mm
3 (valori mediani nel gruppo trattato di 560/
mm3) ed iniziavano la terapia tra la 14a e la 34a settimana di gestazione e non presentavano in-dicazioni cliniche per la terapia con Retrovir; i loro neonati ricevevano Retrovir sino a 6 settimane di eta`. Una decisione di ridurre il rischio di trasmissione materno-fetale dell`HIV deve esserebasata sul bilanciamento dei benefici potenziali e del potenziale rischio. Le donne in gravidanza che considerino l`eventualita` dell`uso del Retrovir durante la gravidanza, per la prevenzione dellatrasmissione dell`HIV ai loro neonati, devono essere avvisate che la trasmissione puo` ancora verificarsi, in taluni casi, nonostante la terapia. L`efficacia della Zidovudina nel ridurre la trasmis-sione materno-fetale, in donne con pregresso prolungato trattamento con Zidovudina od altri farmaci antiretrovirali o in donne infettate con ceppi di HIV con ridotta sensibilita` nei confrontidella Zidovudina, non e` nota. Non e` noto se vi siano conseguenze a lungo termine inerenti l`esposizione intra-uterina e neonatale al Retrovir. Sulla base delle osservazioni di carcinogene-si/mutagenesi condotte sugli animali, non puo` essere escluso un rischio carcinogenico. La Zidovudina e` risultata mutagenica in alcuni, ma non tutti, test convenzionali in vitro ed in vivo.Sebbene il valore predittivo sulla specie umana, di studi di cancerogenesi nei roditori, sia incerto, tumori vaginali a comparsa tardiva (dopo 19 mesi di somministrazione continua per os)sono stati osservati in roditori a seguito di somministrazioni di Zidovudina protrattesi per tutto il ciclo vitale. La rilevanza di tali osservazioni nel caso di neonati infettati o meno ed esposti aRetrovir non e` nota. Tuttavia, donne in gravidanza che considerino l`uso del Retrovir nel corso della stessa, devono essere rese consapevoli di tali osservazioni. Alla luce dei dati limitatisull`uso generale del Retrovir in gravidanza, deve essere impiegato solo prima della 14
a settimana di gestazione quando il beneficio potenziale per la madre sia superiore ai rischi per il feto.Studi condotti su ratti e conigli in gravidanza e riceventi rispettivamente Zidovudina per os a dosi
fino a 450 e 500 mg/kg/die durante il periodo principale dell`organogenesi, non hanno mostratoeffetti teratogeni. Si e` tuttavia osservato un incremento statisticamente significativo del riassorbimento fetale, nei ratti riceventi da 150 a 450 mg/kg/die e nei conigli riceventi 500 mg/kg/die.In uno studio separato, riportato successivamente, si e` osservata la comparsa di evidente tossicita` materna ed un incremento delle malformazioni fetali, in ratti riceventi una dose di 3000mg/kg/die, che e` molto vicina alla dose mediana letale per os (3683 mg/kg). In tale studio non si e` osservata teratogenicita` ai dosaggi piu` bassi studiati (600mg/kg/die o meno). Informazionilimitate suggeriscono che la Zidovudina e` escreta nel latte animale. Non si sa se la Zidovudina sia escreta nel latte umano. Poiche` il farmaco puo` passare nel latte materno, si raccomandache le madri in trattamento con Retrovir non allattino al seno i loro bambini. Fertilita`. La Zidovudina non ha pregiudicato la fertilita` maschile o femminile in ratti sottoposti a dosaggi orali finoa 450 mg/kg al giorno. Non vi sono dati disponibili sugli effetti del Retrovir a carico della fertilita` femminile nella specie umana. Negli uomini, non ha mostrato di avere effetti sulla conta, la mor-fologia o la motilita` spermatica.
INTERAZIONI:
Data l`esigua esperienza di interazioni farmacologiche con il Retrovir, occorre pre-stare molta attenzione nell`associarvi altri regimi terapeutici. Le interazioni riportate di seguito non devono essere considerate esaurienti ma sono rappresentative delle classi di farmaci cherichiedono cautela. E` stato segnalato che i livelli ematici di Fenitoina sono piu` bassi in alcuni pazienti in terapia con Retrovir, mentre in un paziente si e` osservato un incremento degli stessi.Tali osservazioni suggeriscono che i livelli di Fenitoina devono essere attentamente controllati in pazienti che ricevono entrambi i farmaci. L`impiego di Paracetamolo durante il trattamentocon Retrovir, in uno studio controllato con placebo, si e` associato ad un incremento di incidenza della neutropenia, specialmente a seguito di terapia cronica. Tuttavia, i dati di farmacocine-tica disponibili indicano che il Paracetamolo non incrementa i livelli plasmatici ne` della Zidovudina ne` del suo metabolita glucuronide. Altri farmaci (tra i quali - ma non solo - aspirina,codeina, morfina, indometacina, chetoprofene, naproxene, oxazepam, lorazepam, cimetidina, clofibrato, dapsone ed isoprinosina) possono alterare il metabolismo della Zidovudina inibendocompetitivamente la glucuronazione o inibendo direttamente il metabolismo microsomiale epatico. Prima di impiegare questi farmaci occorre vagliare attentamente la possibilita` di interazionifarmacologiche, particolarmente per la terapia prolungata in associazione con il Retrovir. La terapia concomitante, specialmente la terapia acuta, con farmaci potenzialmente nefrotossici o
mielosoppressivi (es. pentamidina sistemica, dapsone, pirimetamina, cotrimossazolo, amfote-ricina, flucitosina, ganciclovir, interferone, vincristina, vinblastina e doxorubicina) puo` incrementare anche il rischio di tossicita` del Retrovir. Ove la terapia concomitante con uno qualsiasi di questi farmaci si renda necessaria, ulteriore cautela andra` posta nel monitoraggio della funzionalita` renale e dei parametri ematologici e, se richiesto, il dosaggio di uno o piu` farmaci deveessere ridotto. L`analogo nucleosidico ribavirina antagonizza l`attivita` antivirale, in vitro, della Zidovudina e pertanto l`uso concomitante di tale farmaco dovrebbe essere evitato. Poiche` alcuni pazienti in terapia con Retrovir possono continuare a presentare episodi di infezioni opportunistiche, puo` rendersi necessario l`uso concomitante di una terapia profilattica antimicrobica cheinclude il cotrimoxazolo, la pentamidina per aerosol, la pirimetamina e l`aciclovir. Dati limitati,
relativi a studi clinici, non indicano un rischio significativo aumentato di tossicita` con tali farmaci. Informazioni limitate indicano che il probenecid aumenta l`emivita media e l`area sotto la curva concentrazione-tempo plasmatica della Zidovudina, riducendo la glucuronizzazione. L`escrezione renale del glucuronide (e forse della Zidovudina stessa) e` ridotta in presenza diprobenecid.
POSOLOGIA:
ADULTI. Nonostante sia stato impiegato un ampio spettro di regimi posologici, sono stati utilizzati comunemente ovunque 500 o 600 mg/die in dosi divise da 2 a 5. In alternativa,in studi clinici e` stato utilizzato un dosaggio giornaliero di 1000 mg/die in 2 dosi divise. L`efficacia di dosaggi inferiori nel trattamento o prevenzione delle disfunzioni neurologiche associate all`HIV e nelle neoplasie e` sconosciuta. B AMBINI. In bambini di eta` superiore ai 3 mesi la dose iniziale raccomandata e` di 180 mg/m 2 di superficie corporea, ogni 6 ore (720 mg/m 2/die). Ildosaggio massimo non dovrebbe superare i 200 mg ogni 6 ore. Il regime posologico ottimale
rimane da determinare e puo` variare da paziente a paziente. E` stata utilizzata una serie di dosaggi, generalmente compresi tra 120 e 180 mg/m2 di superficie corporea, ogni 6 ore (tra 480 e 720 mg/m2/die). L`efficacia di dosaggi inferiori nel trattamento o nella profilassi di disfunzionineurologiche HIV-associate e di neoplasie, nei bambini, non e` nota. L`efficacia di dosaggi meno
frequenti, nei bambini, rimane da determinare. In bambini di eta` inferiore a 3 mesi i limitati dati disponibili sono insufficienti per proporre specifiche raccomandazioni posologiche. Prevenzione della trasmissione materno-fetale. Sebbene il regime posologico ottimale non sia stato identificato, lo schema posologico seguente ha dimostrato di essere efficace. Le donne ingravidanza (oltre le 14 settimane di gestazione) devono ricevere 500 mg/die per os (100 mg 5
volte al giorno) sino all`inizio del travaglio. Durante il travaglio ed il parto il Retrovir deve esseresomministrato per via endovenosa alla dose di 2 mg/kg di peso corporeo per piu` di 1 ora , seguito da una infusione endovenosa continua alla dose di 1 mg/kg/ora sino al clampaggio delcordone ombelicale. Ai neonati devono essere somministrati 2 mg/kg di peso corporeo per os ogni 6 ore, iniziando entro 12 ore dalla nascita e continuando sino a 6 settimane di eta`. Ai neonati non in grado di ricevere il trattamento per bocca deve essere somministrato Retrovir per via endovenosa al dosaggio di 1,5 mg/kg di peso corporeo , per infusione di oltre 30 minuti ogni 6 ore. Nel caso si preveda un parto cesareo, l`infusione deve essere iniziata 4 ore primadell`intervento. Nell`eventualita` di un falso travaglio, l`infusione di Retrovir deve essere interrotta
e ripresa la somministrazione per via orale. Modificazioni posologiche in pazienti con reazioni avverse ematologiche. Un adattamento posologico puo` rendersi necessario in pazienti con reazioni avverse ematologiche. Cio` e` piu` probabile in quelli con compromissione midollare ante-cedente al trattamento, particolarmente in pazienti con malattia da HIV in fase avanzata. Se il
livello di emoglobina scende sotto a valori compresi tra 7,5 g/dl (4,65 mmol/l) e 9 g/dl (5,59 mmol/l), oppure se il numero dei neutrofili si abbassa a valori compresi tra 0,75-1,0 x 109/l, la dose giornaliera puo` essere ridotta fino a quando vi sia l`evidenza di un ripristino delle funzioni midollari; in alternativa, tale ripristino puo` essere incrementato mediante una breve (da 2 a 4settimane) interruzione della terapia. Ove si consideri una riduzione posologica, la dose giornaliera puo`, per esempio, essere dimezzata e successivamente riportata, a seconda della tollerabilita` da parte del paziente, a quella originaria. La terapia con Retrovir deve essere interrotta se il livello dell`emoglobina scende al di sotto di 7,5 g/dl (4,65 mmol/l) o se il numero dei neutrofili si abbassa al di sotto di 0,75 x 10 9/l. Generalmente, il recupero midollare si osserva entro 2 settimane, dopo di che puo` essere ripresa la terapia con dosi ridotte. Dopo altre 2-4 settimanesi puo` aumentare gradualmente la dose in relazione alla tolleranza del paziente sino al raggiungimento della posologia originaria. ANZIANI. Non sono disponibili dati specifici al riguardo, ma si consiglia particolare attenzione in questo gruppo di eta` a causa delle modificazioni associateall`incremento dell`eta` quali il decremento della funzionalita` renale e le alterazioni dei parametri
ematologici. Soggetti con compromissione renale. In confronto a soggetti sani, i pazienti con grave alterazione della funzionalita` renale presentano un incremento del 50% delle concentrazioni plasmatiche massime di Zidovudina. L`esposizione sistemica (misurata come area sotto la curva concentrazione-tempo della Zidovudina) e` incrementata del 100% ; l`emivita non e` si-gnificativamente alterata. Nell`insufficienza renale si osserva un sostanziale accumulo del metabolita glicuronide, ma cio` non appare causa di tossicita`. I pazienti con insufficienza renale in stadio avanzato devono ricevere i dosaggi piu` bassi di Retrovir previsti dai regimi posologici. Iparametri ematologici e la risposta clinica possono influenzare la necessita` di successivi aggiustamenti posologici. L`emodialisi e la dialisi peritoneale non hanno un effetto significativo sull`eliminazione della Zidovudina, mentre l`eliminazione del metabolita glicuronide risulta aumentata. Soggetti con compromissione epatica. Informazioni limitate in pazienti portatori di cirrosi suggeriscono che l`accumulo di Zidovudina puo` verificarsi in pazienti con funzione epatica compromessa a causa della ridotta glicuronizzazione. Adattamenti posologici possono rendersinecessari ma attualmente non si possono fornire precise raccomandazioni al riguardo. Ove non
sia possibile effettuare un controllo dei livelli plasmatici della Zidovudina, si raccomanda di porre particolare attenzione all`eventuale comparsa di segni di intolleranza e di incrementare l`intervallo tra le singole dosi in modo appropriato.
SOVRADOSAGGIO:
Sintomi e segni: sono disponibili informazioni limitate riguardo alle conseguenze dell`ingestione di forti dosi sia in adulti che in bambini. Non sono stati osservati decessi e tutti i pazienti si ristabilivano. Il piu` elevato livello ematico di Zidovudina osservato era di 185 microM(49,4 mcg/ml). Non sono stati evidenziati sintomi o segni specifici a seguito di tale iperdosaggio. Dosaggi fino a 1250 mg per os ogni 4 ore per 4 settimane sono stati somministrati a duepazienti con malattia da HIV in fase avanzata. Uno andava incontro ad anemia e neutropenia mentre l`altro non manifestava eventi avversi. Trattamento: i pazienti devono essere attentamen-te osservati al fine di evidenziare la comparsa di tossicita` e ricevere la necessaria terapia di sostegno. L`emodialisi e la dialisi peritoneale possiedono un effetto limitato sulla eliminazione della Zidovudina ma incrementano l`eliminazione del metabolita glicuronide.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Capsule: Conservare in luogo asciutto, al riparo dalla luce e a temperatura inferiore a 30-oC. Compresse: Conservare al riparo dalla luce e a temperatura inferiore a 30-oC. Sciroppo: Conservare a temperatura inferiore a 30-oC.
MINSAN Confezioni Euro CL N026697019 100CPS 100MG 178,69 A DP 026697058 SCIR FL 200ML 41,26 ADP
026697108 60CPR 300MG 280,25 ADP


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