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REOPRO

ELILILLY ITALIA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Abciximab.
ECCIPIENTI:
Sodio fosfato bibasico diidrato, sodio fosfato monobasico monoidrato, sodio cloru-ro, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antitrombotici.
INDICAZIONI:
E` indicato, in associazione con eparina ed aspirina, nel: 1) Intervento sull`alberocoronarico per via percutanea. Per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull`albero coronarico per via percutanea (angioplasticacon palloncino, aterectomia e stent). 2) Angina instabile: per la riduzione del rischio di infarto del miocardio a breve termine (1 mese), in pazienti con angina instabile che non rispondonoalla terapia medica convenzionale completa e che sono candidati a un intervento sull`albero coronarico per via percutanea.
CONTROINDICAZIONI:
Pazienti con ipersensibilita` nota all`abciximab, ad un qualsiasi componentedel prodotto o ad anticorpi monoclonali murini. Dato che l`inibizione dell`aggregazione piastrinica aumenta il rischio di emorragia, il ReoPro e` controindicato nelle seguenti situazioni cliniche:emorragia interna in atto; storia di accidente cerebrovascolare nei due anni precedenti; recente intervento chirurgico o trauma a livello cranico o spinale (entro i due mesi precedenti); recenteintervento chirurgico maggiore (entro i due mesi precedenti), neoplasia intracranica, malformazione arterovenosa od aneurisma; diatesi emorragica conclamata od ipertensione grave noncontrollata; trombocitopenia preesistente; vasculite; retinopatia ipertensiva o diabetica; grave insufficienza epatica o renale. Gravidanza e allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Nello studio EPIC, in cui e` stato utilizzato un regime di eparina standard, nonaggiustato sul peso corporeo, le piu` comuni complicanze verificatesi in corso di terapia con
ReoPro sono state di tipo emorragico e si sono manifestate durante le prime 36 ore. L`inciden-za di complicanze emorragiche maggiori (diminuzione dei livelli ematici di emoglobina >5 g/ dL), di complicanze emorragiche minori (macroematuria spontanea, o ematemesi, o perditaematica con riduzione dei livelli di emoglobina >3 g/dL, o con diminuzione dell`emoglobina >=4 g/dL senza perdita ematica evidente) e di necessita` di trasfusioni di emoderivati, e` risultata circadoppia. Nei pazienti che hanno presentato complicanze emorragiche maggiori, queste si sono verificate, nel 67% dei casi, in regione inguinale a livello del sito di accesso arterioso. In unostudio clinico successivo (studio EPILOG), usando il regime di eparina, la rimozione della cannula e gli accorgimenti per l`accesso all`arteria femorale, l`incidenza di complicanze emorragi-che maggiori non associate ad intervento di by-pass aorto-coronarico nei pazienti trattati con ReoPro (1,1%) non e` risultata essere differente rispetto a quella osservata nei pazienti trattaticon placebo (1,1%), e non vi e` stato un aumento significativo nell`incidenza di emorragie intracraniche. La riduzione delle complicanze emorragiche maggiori osservate nello studio EPILOGe` stata ottenuta senza alcuna perdita di efficacia. Allo stesso modo, nello studio EPILOG Stent, l`incidenza delle complicanze emorragice maggiori non associate ad intervento di by-pass aor-to-coronarico in pazienti trattati con ReoPro piu` angioplastica con palloncino (0,6%) o con ReoPro e impianto di stent (0,8%) non e` risultata essere significativamente diversa da quellaosservata nei pazienti trattati con placebo e impianto di stent (1,0%). Nello studio CAPTURE, in cui non e` stato usato un regime di eparina a basse dosi, l`incidenza di complicanze emorragichemaggiori non associate con l`intervento di by-pass aorto-coronarico fu piu` alta nei pazienti trattati con ReoPro (3,8%) rispetto a quelli trattati con placebo (1,9%). Sebbene i dati siano limitati,il trattamento con ReoPro in pazienti sottoposti a by-pass aorto-coronarico non e` stato accompagnato da un eccesso di complicanze emorragiche maggiori. Alcuni pazienti che presentava-no un tempo di sanguinamento prolungato, prima di sottoporsi all`intervento chirurgico hanno ricevuto trasfusioni di piastrine per correggere il tempo di sanguinamento. L`incidenza totale diemorragia intracranica e di ictus non emorragico nei 4 principali studi e` stata simile, con 9 casi su 3.023 (0,30%) per i pazienti trattati con placebo e 15 casi su 4.680 (0,32%) per i pazientitrattati con ReoPro. L`incidenza di emorragia intracranica e` stata dello 0,10% nei pazienti trattati con placebo e dello 0,15% nei pazienti trattati con ReoPro. Pazienti trattati con ReoPro manife-starono trombocitopenia (conta delle piastrine inferiore a 100.000 cellule/uL) con maggiore probabilita` rispetto ai pazienti trattati con placebo. L`incidenza della trombocitopenia negli studiclinici EPILOG e EPILOG Stent utilizzando ReoPro con il regime raccomandato di eparina a basse dosi, aggiustato sul peso corporeo, e` stata del 2,8% rispetto all`1,1% dei pazienti trattati conplacebo. Gli eventi avversi piu` frequenti sono stati la dorsalgia, l`ipotensione, la nausea, il dolore toracico, il vomito, la cefalea, la bradicardia, la febbre, il dolore nel sito di accesso arterioso ela trombocitopenia. Raramente sono stati riscontrati tamponamento cardiaco e la sindrome da distress respiratorio dell`adulto. L`anticorpo antichimerico umano (HACA) e` rilevabile, general-mente a basso titolo, in circa il 5-6% dei pazienti dopo 2-4 settimane. Dopo trattamento con ReoPro sono state osservate raramente reazioni allergiche o di ipersensibilita`. Comunque, po-tenzialmente, una reazione anafilattica si puo` verificare in qualsiasi momento durante la somministrazione.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Prima di iniziare il trattamento con ReoPro e` necessario effettuare un`at-tenta valutazione del rapporto rischio/beneficio nel singolo paziente. Nei pazienti con basso rischio e di eta` superiore ai 65 anni non e` stato stabilito un rapporto rischio/beneficio favorevole.N
ECESSITA` DI STRUTTURE SPECIALIZZATE:
Deve essere somministrato solo quando sia disponibilel`assistenza di personale medico e infermieristico specializzato. Si deve inoltre poter disporre di
tests ematologici e di strutture per la somministrazione di emoderivati.
T ERAPIA CONCOMITANTE CON ASPIRINA ED EPARINA:
Deve essere usato in associazione con aspirina ed eparina.
ASPIRINA:
Si raccomanda di somministrare l`aspirina per via orale ad una dose giornaliera non inferiore ai
300 mg.
EPARINA:
1. Intervento sull`albero coronarico per via percutanea: Bolo di eparina primadella
PTCA:
se l`ACT (Tempo di coagulazione attivata) del paziente prima dell`inizio della PTCA e` inferiore a 200 secondi, al momento della puntura dell`arteria di accesso si dovra` sommini-strare un bolo iniziale di eparina secondo il seguente algoritmo: ACT < 150 secondi: somministrare 70 U/Kg. ACT 150-199 secondi: somministrare 50 U/Kg. La dose del bolo iniziale dieparina non dovra` superare 7.000 U. L`ACT deve essere controllato almeno 2 minuti dopo il bolo di eparina. Se l`ACT e` inferiore a 200 secondi, si dovranno somministrare altri boli di epa-rina di 20 U/kg. Se l`ACT si mantiene inferiore a 200 secondi, si devono somministrare altri boli di eparina di 20 U/kg finche` non si ottenga un ACT >= 200 secondi. In situazioni cliniche nellequali si ritenga necessaria la somministrazione di dosi piu` elevate di eparina (malgrado un maggior rischio di emorragie), si consiglia di utilizzare boli di eparina aggiustati sul peso corporeoe avendo come obiettivo un ACT non superiore a 300 secondi. Bolo di eparina durante la
PTCA:
durante la PTCA, l`ACT deve essere controllato ogni 30 minuti. Se l`ACT e` inferiore a 200 se-condi, potranno essere somministrati boli addizionali di eparina di 20 U/kg. Se l`ACT permane <200 secondi, potranno essere somministrati boli addizionali di eparina di 20 U/kg fino ad ot-tenere un ACT >= 200 secondi. L`ACT deve essere controllato prima della somministrazione di ogni bolo di eparina ed almeno 2 minuti dopo. In alternativa alla somministrazione di boli ag-giuntivi di eparina come sopra descritto, si potra` iniziare una infusione continua di eparina alla velocita` di 7 U/kg/ora, dopo che il bolo iniziale abbia permesso di raggiungere un ACT >= 200
secondi. Tale infusione dovra` essere continuata per tutta la durata della procedura. Infusione dieparina dopo la
PTCA:
si raccomanda fortemente di interrompere l`infusione di eparina immediatamente dopo il completamento della procedura, e di rimuovere la cannula arteriosa entro 6ore. Se, in casi particolari, si intenda prolungare la terapia eparinica dopo PTCA o si decida di rimuovere la cannula piu` tardi, si raccomanda una infusione iniziale alla velocita` di 7 U/kg/ora.Rimozione della cannula dall`arteria femorale
:
in qualsiasi circostanza, l`eparina deve essere sospesa almeno 2 ore prima della rimozione della cannula arteriosa. 2. Stabilizzazione dell`An-gina instabile: un trattamento anticoagulante con eparina deve essere iniziato per mantenere l`APTT compreso tra 60 e 85 secondi. L`infusione di eparina deve essere mantenuta durantel`infusione di ReoPro. Per la modalita` di impiego dell`eparina dopo l`angioplastica, si rimanda a quanto riportato al punto 1. Intervento sull`albero coronarico per via percutanea.
PRECAUZIONI PER RIDURRE L`INCIDENZA DI EMORRAGIA:
sede di accesso all`arteria femorale. La somministrazione diReoPro si associa ad un aumento della frequenza di emorragia, soprattutto nella sede di inserzione della cannula in arteria femorale. La sede di accesso dovra` essere trattata con le seguentiraccomandazioni: Inserimento della cannula in arteria femorale
:
quando possibile, inserire solo la cannula arteriosa (evitare l`inserimento di cannule venose). Nella ricerca dell`accesso ad un vaso, pungere solo la parete anteriore dell`arteria o della vena. Per identificare una strutturavascolare, e` fortemente sconsigliato ricorrere alla tecnica "passante". A cannula posizionata in
arteria femorale: controllare durante la prima ora, ogni 15 minuti, la sede di inserzione dellacannula ed i polsi distali della gamba o delle gambe interessate e, successivamente, una volta ogni ora per 6 ore. Riposo completo in un letto la cui testiera sia mantenuta ad un`angolazione<= 30-o. Mantenere bloccata/e la gamba interessata dal cateterismo, rincalzando le lenzuola del letto o mediante una leggera contenzione. Quando necessario, somministrare farmaci che ridu-cano il dolore alla schiena o all`inguine. Istruire il paziente sul comportamento da tenere dopo la PTCA. Rimozione della cannula dall`arteria femorale: interrompere l`eparina almeno 2 ore pri-ma della rimozione della cannula arteriosa. Controllare l`APTT (Tempo di protrombina parziale attivata) o l`ACT prima della rimozione della cannula arteriosa: non rimuovere la cannula fino ache l`APTT non sia <= 50 secondi o l`ACT non sia <= 175 secondi. Effettuare una compressione nella sede di accesso per almeno 30 minuti dopo la rimozione della cannula, manualmente ocon un dispositivo meccanico. Applicare un bendaggio compressivo dopo aver ottenuto l`emostasi. Dopo la rimozione della cannula dall`arteria femorale: controllare la regione inguinale perla presenza di emorragia/ematoma ed i polsi arteriosi periferici ogni 15 minuti per la prima ora o fino alla stabilizzazione, successivamente ogni ora per 6 ore dopo la rimozione della cannula.Far continuare il riposo completo a letto con la testiera mantenuta ad un`angolazione <= 30-o e con la/e gamba interessata tenuta diritta per 6-8 ore dopo la rimozione della cannula dall`arteriafemorale, per 6-8 ore dopo l`interruzione dell`infusione di ReoPro o per 4 ore dopo l`interruzione dell`infusione di eparina, quale che sia l`evento che si verifica per ultimo. Togliere il bendaggiocompressivo prima di far deambulare il paziente. Continuare la somministrazione di farmaci per alleviare il dolore. CONSIGLI IN CASO DI EMORRAGIA/
FORMAZIONE DI EMATOMA NELLA SEDE DI ACCESSO ALL`ARTERIA FEMORALE:
In caso di emorragia in sede inguinale, con o senza formazione di ematoma, si raccomanda di procedere nel modo seguente: Abbassare la testiera del letto a 0-o. Ef-fettuare in tale sede una pressione manuale o con dispositivo di compressione fino
all`ottenimento dell`emostasi. Misurare e seguire nel tempo le dimensioni di ogni ematoma.Quando necessario, cambiare il bendaggio compressivo. Se e` in corso la somministrazione di eparina, misurare l`APTT e riaggiustarne la dose in modo adeguato. Mantenere un accesso ve-noso se la cannula e` stata rimossa. Se durante l`infusione di ReoPro l`emorragia in sede inguinale non si arresta o se l`ematoma tende ad espandersi malgrado l`attuazione delle suddettemanovre, interrompere immediatamente l`infusione di ReoPro ed estrarre la cannula arteriosa con le precauzioni sopra indicate. Dopo la rimozione della cannula mantenere una via venosafino al controllo dell`emorragia. S
EDI POTENZIALI DI EMORRAGIA:
porre particolare attenzione al con-trollo di tutte le sedi potenziali di emorragia, comprese le sedi delle punture arteriose e venose,
i siti di inserzione dei cateteri, le sedi di sutura chirurgica e quelle di iniezioni.
EMORRAGIA RETROPERITONEALE:
la somministrazione di ReoPro si accompagna ad un maggiore rischio di emorra-gia retroperitoneale associata alla puntura dei vasi femorali. Limitare l`uso di cannule venose e,
nella ricerca dell`accesso vascolare, si deve perforare solo la parete anteriore dell`arteria o dellavena. P
ROFILASSI DELL`EMORRAGIA GASTROINTESTINALE:
al fine di evitare emorragia gastrointestinalespontanea, si raccomanda di somministrare preventivamente farmaci H2-antagonisti od antiacidi in formulazione liquida. Se necessario, si dovranno somministrare antiemetici per evitare il vomito.
ASSISTENZA GENERALE AI PAZIENTI:
si dovranno evitare punture arteriose e venose non ne-cessarie, iniezioni intramuscolari, uso di routine di cateteri urinari, intubazione nasotracheale,
sondini nasogastrici e bracciali automatici per la misurazione della pressione sanguigna. Pergarantirsi una via venosa, si dovranno evitare le sedi non comprimibili (ad es. vena succlavia o giugulare). Per i prelievi ematici si devono utilizzare rubinetti sulla via di infusione di soluzionefisiologica o di eparina. Le sedi di puntura vascolare devono essere documentate e controllate. Nel togliere i bendaggi agire in modo molto delicato.
MONITORAGGIO:
prima di effettuare un trat-tamento con ReoPro, sulla base della morfologia delle lesioni coronariche definite angiograficamente, si deve riesaminare il cineangiogramma per verificare la gravita` delle lesioni datrattare. Prima della somministrazione di ReoPro si dovra` controllare la conta piastrinica, l`ACT, il tempo di protrombina (PT) e l`APTT per identificare anomalie preesistenti della coagulazione.Si dovra` inoltre dosare l`emoglobina e l`ematocrito prima della somministrazione del ReoPro, dopo 12 ore dalla somministrazione del bolo e, di nuovo, dopo 24 ore dalla somministrazionestessa. Si dovranno effettuare controlli elettrocardiografici a dodici derivazioni prima della somministrazione del bolo di ReoPro, prima che il paziente lasci la sala di cateterismo per far ritornoin reparto ed infine 24 ore dopo il bolo. I segni vitali (come pressione sanguigna e polso arterioso) dovranno essere controllati ogni ora nelle prime 4 ore e, successivamente, dopo 6, 12,18 e 24 ore dalla somministrazione del bolo di ReoPro. U
SO NEI BAMBINI E NEGLI ADULTI CON ETA` SUPERIORE AGLI 80 ANNI:
non sono disponibili dati relativi al trattamento di bambini o di adulti dieta` superiore agli 80 anni. U
SO IN PAZIENTI CON MALATTIA RENALE E MALATTIA VASCOLARE PERIFERICA:
I benefici del trattamento con ReoPro possono essere inferiori nei pazienti con malattia renale
e malattia vascolare periferica.
AVVERTENZE SPECIALI:
RI-
SOMMINISTRAZIONE:
Ci sono dati limitati riguardo alla ri-somministrazione diReoPro. Dopo singole somministrazioni di ReoPro si sono osservati anticorpi umani antichimerici (HACA), generalmente a basso titolo, in circa il 5-6% dei pazienti. I dati fino ad ora dispo-nibili suggeriscono che gli anticorpi umani verso altri anticorpi monoclonali non presentano una reazione crociata con il ReoPro. La ri-somministrazione di ReoPro a 29 patienti HACA-negativinon ha condotto a nessuna modifica dei parametri farmacocinetici del ReoPro, ne` a qualsiasi riduzione dell`effetto antipiastrinico. Comunque, non si puo` escludere la possibilita` di reazioni allergiche o di ipersensibilita` o di una diminuzione dei benefici quando il ReoPro venga sommi-nistrato a pazienti che siano stati sottoposti in precedenza ad una terapia con anticorpi monoclonali.
RIPRISTINO DELLA FUNZIONE PIASTRINICA:
Nell`uomo, trasfusioni di piastrine fresche di unpool di donatori effettuate in modo empirico sono state capaci di ristabilire la funzione piastrinica. In caso di emorragia grave e non controllata o nella necessita` di un intervento chirurgicodi emergenza, il trattamento con ReoPro deve essere interrotto. Nella maggior parte dei pazienti, il tempo di sanguinamento ritorna intorno ai 12 minuti nel giro di 12 ore. Il tempo di sanguinamento deve essere determinato con il metodo di Ivy. Se il tempo di sanguinamento si mantienesuperiore ai 12 minuti, potranno essere trasfuse 10 unita` di piastrine. Il ReoPro puo` essere spiazzato dai recettori delle piastrine del paziente e successivamente legarsi alle piastrine tra-sfuse. Un`unica trasfusione puo` essere sufficiente a ridurre il blocco dei recettori al 60-70%, livello per il quale viene ripristinata la funzione piastrinica. Per mantenere il tempo di sanguina-mento <= 12 minuti possono essere necessarie ripetute trasfusioni di piastrine. M
ETODO DI IVY PER LA DETERMINAZIONE DEL TEMPO DI SANGUINAMENTO:
Mediante uno strumento automatico, prati-care una piccola incisione sulla superficie volare laterale dell`avambraccio, mentre con il bracciale dello sfigmomanometro viene mantenuta una pressione di 40 mmHg sul braccio stesso.Misurare con un cronometro il tempo necessario alla cessazione del sanguinamento. Si potra` usare una carta da filtro per togliere il sangue dalla sede dell`incisione, ogni 15-30 secondi, masenza che la carta venga in contatto con l`incisione stessa.U
SO DI TROMBOLITICI,
ANTICOAGULANTI ED ALTRI AGENTI ANTIPIASTRINICI:
Dato che il ReoPro inibisce l`aggregazione piastrinica, si dovra`porre particolare attenzione nell`associare ad esso altri farmaci che influenzino l`emostasi come
l`eparina, gli anticoagulanti per via orale come la warfarina, i trombolitici e gli agenti antipiastri-nici diversi dall`aspirina come il dipiridamolo, la ticlopidina o i destrani a basso peso molecolare. Dati limitati in pazienti trattati con agenti trombolitici suggeriscono un aumento del rischio diemorragia quando il ReoPro viene somministrato a pazienti trattati con trombolitici a dosi sufficienti a determinare uno stato di fibrinolisi sistemica. Se e` necessario effettuare un interventourgente in un paziente in trattamento con ReoPro (o che abbia ricevuto il farmaco nelle 48 ore precedenti) per scarso controllo della sintomatologia, si raccomanda di eseguire una PTCAcome primo intervento risolutivo. Prima di effettuare ulteriori interventi chirurgici, si dovra` determinare il tempo di sanguinamento con il metodo di Ivy: il valore ottenuto dovra` essere minoreo uguale a 12 minuti. Se la PTCA o altre procedure idonee risulteranno inefficaci e se l`angiografia suggerira` un`eziologia trombotica della sindrome acuta, si potra` prendere in considera-zione la terapia trombolitica intracoronarica. Evitare, per quanto possibile, uno stato di fibrinolisi sistemica.
TROMBOCITOPENIA:
per ridurre l`incidenza della trombocitopenia, si dovra` controllarela conta piastrinica prima del trattamento, da 2 a 4 ore dopo il bolo di ReoPro e dopo 24 ore. Nel caso che il soggetto presenti una marcata riduzione della conta piastrinica, se ne dovrannoeffettuare ulteriori controlli. A tal fine, il sangue prelevato dovra` essere immesso in provette separate contenenti, rispettivamente, acido etilendiaminotetracetico (EDTA), citrato ed eparina perescludere l`eventualita` di pseudotrombocitopenia dovuta all`interazione anticoagulante in vitro. Se invece viene verificata l`esistenza di una vera trombocitopenia, l`infusione di ReoPro deveessere interrotta immediatamente e si dovranno effettuare i controlli ed i trattamenti piu` adeguati. Si dovra` effettuare un controllo giornaliero della conta piastrinica fino alla sua normalizzazio-ne. Se la conta piastrinica sara` inferiore a 60.000 cellule/uL, si dovra` interrompere la somministrazione di eparina ed aspirina. Se la conta piastrinica sara` inferiore alle 50.000 cel-lule/uL, si dovra` provvedere alla trasfusione di piastrine.
USO IN GRAVIDANZA:
Non e` noto se il ReoPro possa causare un danno fetale quando somministratoa donne in gravidanza o se possa comprometterne la capacita` di procreare. Dovra` essere somministrato ad una donna in gravidanza solo in caso di effettiva necessita`. Si consiglia di inter-rompere l`allattamento al seno in quanto non e` noto se l`abciximab sia secreto nel latte umano o animale.
INTERAZIONI:
In presenza di ReoPro, l`infusione di eparina si accompagna ad un aumento dell`in-cidenza di emorragia. L`esperienza limitata con ReoPro in pazienti che sono stati trattati con
agenti trombolitici suggerisce un aumento del rischio di emorragia. Anche se non sono stati ef-fettuati studi specifici, l`associazione di ReoPro con altri farmaci cardiovascolari d`uso comune per la terapia dell`angina, dell`infarto miocardico o dell`ipertensione non ha provocato reazioniavverse. I farmaci cardiovascolari ai quali si fa riferimento comprendono la warfarina (prima e dopo, ma non durante la PTCA), i bloccanti dei recettori beta-adrenergici, i calcio-antagonisti,gli ACE-inibitori ed i nitrati sia per via orale che endovenosa. Reazioni avverse non si sono verificate neppure con l`impiego dei comuni liquidi per infusione endovenosa.
POSOLOGIA:
Si utilizza in pazienti adulti per somministrazione endovenosa. Adulti: la dose rac-comandata e` di 0,25 mg/kg in bolo endovenoso, seguita immediatamente dalla somministrazione di 0,125 ug/kg/min (fino ad un massimo di 10 ug/min) per infusione endovenosacontinua. Per la stabilizzazione dei pazienti con angina instabile, la somministrazione del bolo seguita dall`infusione endovenosa deve essere iniziata fino a 24 ore prima del possibile inter-vento e conclusa 12 ore dopo. Per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull`albero coronarico per via percutanea e che nonstanno ricevendo una infusione di ReoPro, il bolo deve essere somministrato da 10 a 60 minuti prima dell`intervento e seguito da un`infusione per 12 ore.
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
1) Prima della somministrazione, controllare che le preparazioni diReoPro non contengano particelle opache; in tal caso, tali preparazioni non devono essere usate. 2) Come per ogni altra soluzione contenente proteine, anche per il ReoPro si deve conside-rare la possibilita` che si possano verificare reazioni di ipersensibilita`. Devono pertanto essere rapidamente disponibili adrenalina, dopamina, teofillina, antistaminici e corticosteroidi. Se compaiono sintomi di reazione allergica od anafilassi, l`infusione deve essere interrotta imme-diatamente. E` indispensabile la somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 mL di adrenalina in
soluzione acquosa (diluizione
1:
1.000), l`uso di corticosteroidi, l`assistenza della funzione respiratoria ed altri interventi di rianimazione. 3) Come per tutti i prodotti farmaceutici per uso pa-renterale, anche per il ReoPro si deve assicurare l`asepsi. 4) Aspirare in una siringa la quantita`
di ReoPro necessaria per effettuare il bolo. Filtrare il farmaco attraverso un filtro sterile per siringa, non pirogenico ed a basso legame con le proteine, da 0,2 um o 0,22 um (MilliporeSLGV025LS o equivalente). La somministrazione del bolo deve essere effettuata in un (1) minuto. 5) Aspirare in una siringa la quantita` di ReoPro necessaria per effettuare l`infusione continua. Diluire in soluzione salina sterile allo 0,9% o destrosio al 5% ed infondere il tutto medianteuna pompa per infusione continua alla velocita` calcolata. L`infusione continua deve essere filtrata al momento della diluizione utilizzando un filtro per siringa, sterile, non pirogenico ed a basso legame con le proteine, da 0,2 um o 0,22 um (Millipore SLGV025LS o equivalente), odurante la somministrazione utilizzando un filtro in linea, sterile, non pirogenico ed a basso legame con le proteine , da 0,2 um o 0,22 um (Abbott 4524 o equivalente). Al termine del periodo di infusione eliminare la quantita` di soluzione non usata. 6) Si raccomanda, quando possibile,di somministrare il ReoPro per una via endovenosa indipendente, senza miscelarlo con altri farmaci. 7) Non e` stata dimostrata incompatibilita` con bottiglie di vetro, sacche di PVC o presidi per infusione endovenosa.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono noti eventi avversi in caso di sovradosaggio. Comunque, in caso di re-azioni allergiche acute, trombocitopenia od emorragia non controllata, la somministrazione di
ReoPro deve essere interrotta immediatamente. Se compare trombocitopenia od emorragianon controllata, si consiglia di effettuare una trasfusione di piastrine. Emorragia non controllata . Se si ritiene necessaria una trasfusione, e` importante determinare il volume circolante del pa-ziente. In caso di ipovolemia, il volume intravascolare dovra` essere adeguatamente ripristinato con cristalloidi. Nei pazienti asintomatici, l`anemia normovolemica (livelli di emoglobina pari a7-10 g/dL) puo` essere ben tollerata; la trasfusione non e` indicata a meno che non si osservi un deterioramento dei segni vitali, o il paziente non ne sviluppi i segni o i sintomi. Per ripristinare
il volume circolante nei pazienti sintomatici (ad es. con sincope, dispnea, ipotensione ortosta-tica, tachicardia) si raccomanda l`impiego di cristalloidi. Se i sintomi persistono, si raccomanda l`impiego di globuli rossi concentrati o di sangue intero, unita` dopo unita`, fino alla remissionedei sintomi; una unita` puo` essere sufficiente. Negli studi sull`animale e` stato osservato che la trasfusione di piastrine ripristina la funzione piastrinica perduta dopo la somministrazione diReoPro; nell`uomo, il ripristino della funzione piastrinica e` stato ottenuto con trasfusioni effettuate in modo empirico. In caso di emorragia grave e non controllata o nella necessita` di unintervento chirurgico di emergenza, il trattamento con ReoPro deve essere interrotto. Nella maggior parte dei pazienti, il tempo di sanguinamento ritorna intorno ai 12 minuti nel giro di 12ore. Se il tempo di sanguinamento si mantiene superiore ai 12 minuti, potranno essere trasfuse 10 unita` di piastrine. Il ReoPro puo` essere spiazzato dai recettori piastrinici del paziente per le-garsi alle piastrine trasfuse. Un`unica trasfusione puo` essere sufficiente per ridurre il blocco dei recettori al 60-70%, livello per il quale viene ripristinata la funzione piastrinica. Per mantenere iltempo di sanguinamento <= 12 minuti possono essere necessarie ripetute trasfusioni di piastrine. Trombocitopenia. Per ridurre l`incidenza della trombocitopenia, si dovra` controllare la contapiastrinica prima del trattamento, da 2 a 4 ore dopo il bolo di ReoPro e dopo 24 ore. Nel caso che il soggetto presenti una marcata riduzione della conta piastrinica, si dovranno effettuare ul-teriori conte piastriniche. A tal fine, il sangue prelevato dovra` essere immesso in tre provette separate contenenti, rispettivamente, acido etilendiaminotetracetico (EDTA), citrato ed eparinaper escludere l`eventualita` di pseudotrombocitopenia dovuta all`interazione anticoagulante in vitro. Se invece viene verificata l`esistenza di una vera trombocitopenia, l`infusione di ReoPro deveessere interrotta immediatamente e si dovranno effettuare i controlli ed i trattamenti piu` adeguati. Si dovra` effettuare un controllo giornaliero della conta piastrinica fino alla sua normalizzazio-ne. Se la conta piastrinica sara` inferiore a 60.000 cellule/uL, si dovra` interrompere la somministrazione di eparina ed aspirina. Se la conta piastrinica sara` inferiore alle 50.000 cel-lule/uL, si dovra` provvedere alla trasfusione di piastrine. Reazioni allergiche. Sospendere l`infusione di ReoPro.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare in frigorifero (tra +2-oC e +8-oC). Evitare ilcongelamento e non usare il prodotto se e` stato congelato.


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