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PROZIN

LUSOFARMACO SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Gocce: 100 ml contengono: clorpromazina cloridrato 4 g. Compresse: clor-promazina cloridrato 25 - 100 mg.
ECCIPIENTI:
Gocce: colorante E 150, acido citrico, saccarosio, metile p-idrossibenzoato, propilep-idrossibenzoato, alcool, acqua depurata. Compresse: lattosio, amido di mais, amido di patate, silice precipitata, acido stearico, talco, copolimeri dell`acido metacrilico, titanio biossido, po-lietilenglicole 6000, trietilcitrato, colorante E 110 (solo cpr 100 mg).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Psicolettici antipsicotici.
INDICAZIONI:
Trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e della mania. Psicosi tossiche(amfetamine, LSD, cocaina, ecc.). Sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Disturbi d`ansia se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con ansiolitici tipici. Depressionese accompagnata da agitazione e delirio, per lo piu` in associazione con antidepressivi. Vomito e singhiozzo incoercibili. Trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con anal-gesici stupefacenti. Medicazione pre-anestetica.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` verso i componenti o verso altre sostanze strettamente cor-relate dal punto di vista clinico. Stati comatosi specie quelli causati da sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (alcool, barbiturici, oppiacei, ecc.); pazienti con sospettoo riconosciuto danno cerebrale sottocorticale; gravi stati di depressione; discrasie ematiche; affezioni epatiche e renali. Il prodotto non e` indicato nella prima infanzia. Feocromocitoma, mia-stenia grave e epilessia non trattata. Allattamento al seno. Il rischio di effetti dannosi a carico del feto a seguito di somministrazione della clorpromazina non e` escluso; pertanto l`uso in gra-vidanza e` da riservare, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessita`. Le fiale contengono potassio metabisolfito e sodio solfito; tali sostanze possono provocare in soggetti sensibili eparticolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.
EFFETTI INDESIDERATI:
Sistema Nervoso Centrale: con l`uso di fenotiazine possono verificarsi, speciedurante le prime settimane di terapia, sedazione e sonnolenza che per lo piu` scompaiono con la prosecuzione della cura o con una opportuna riduzione del dosaggio. Altri effetti comporta-mentali che si sono manifestati con varia frequenza sono insonnia, irrequietezza, ansia, euforia, agitazione psicomotoria, depressione dell`umore o aggravamento dei sintomi psicotici. All`atti-vita` anticolinergica delle fenotiazine e` dovuta l`eventuale comparsa di secchezza delle fauci, midriasi, turbe della visione, stipsi, ritenzione urinaria ed altri segni di ridotta attivita` parasimpatica.Sono inoltre possibili convulsioni e modificazioni della temperatura corporea. Un aumento significativo e non altrimenti spiegabile della temperatura corporea puo` essere dovuto ad intolle-ranza verso il prodotto; in tal caso e` necessario interrompere la terapia. Per la depressione del centro della tosse possono verificarsi affezioni ab ingestis. Reazioni di tipo extrapiramidalesono comuni durante il trattamento con fenotiazine. Esse sono ordinariamente rappresentate da distonie muscolari, acatisia, sindromi pseudo-parkinsoniane e discinesie persistenti tardive.Le distonie e l`acatisia sono piu` frequenti nei bambini, mentre i segni di parkinsonismo prevalgono negli anziani soprattutto se portatori di lesioni organiche cerebrali. Le distonie compren-dono spasmi dei muscoli del collo e del tronco fino al torcicollo e all`opistotono, crisi oculogire, trisma, protrusione della lingua e spasmi carpo-podalici. Queste reazioni compaiono molto pre-cocemente e scompaiono entro 24-48 ore dalla sospensione della terapia. Molto raramente le distonie possono determinare laringospasmo associato a cianosi e asfissia. L`acatisia e` carat-terizzata da irrequietezza motoria e talora da insonnia. Piu` frequente nei primi giorni di terapia, puo` comparire anche tardivamente. I disturbi spesso regrediscono spontaneamente; in casocontrario possono essere ben controllati riducendo il dosaggio o associando un anticolinergico antiparkinson. Le sindromi pseudo-parkinsoniane (acinesia, rigidita`, tremore a riposo, ecc.)sono per lo piu` sensibili ai farmaci specifici; nei casi persistenti puo` essere necessaria la riduzione del dosaggio o la sospensione del trattamento. Le discinesie persistenti tardive si mani-festano per lo piu` durante terapia a lungo termine e con alti dosaggi, anche nel periodo successivo alla sospensione del farmaco. Sono colpiti con maggiore frequenza gli anziani e ledonne. Consistono in movimenti ritmici involontari della lingua, delle labbra e del volto, piu` raramente delle estremita`, e sono generalmente precedute da fini movimenti vermicolari della lin-gua. La sospensione della terapia puo` impedire lo sviluppo della sintomatologia, della quale non si conosce tuttavia una terapia specifica. La riduzione periodica del dosaggio dei neurolettici,se clinicamente possibile, puo` aiutare a riconoscere precocemente l`insorgenza di discinesia tardiva. Molto raramente puo` comparire distonia tardiva non associata con la discinesia tardiva.E` caratterizzata da movimenti coreici o movimenti distonici ad insorgenza ritardata, spesso persistente ed ha la potenzialita` di divenire irreversibile. Apparato cardiovascolare: ipotensione,tachicardia, vertigini, manifestazioni sincopali sono abbastanza comuni in pazienti che assumono fenotiazine. Poiche` sono piu` frequenti e gravi per via parenterale, l`iniezione deve essereeseguita in clinostatismo, mantenendo il paziente in tale posizione da 30 a 60 minuti. Gli effetti ipotensivi sono piu` evidenti nei soggetti con feocromocitoma e insufficienza della mitrale. Sonopossibili alterazioni del tracciato elettrocardiografico. Aritmie cardiache: aritmie atriali, blocco A-V, tachicardia ventricolare e fibrillazione ventricolare, probabilmente correlata al dosaggio.Apparato emopoietico: gli effetti sulla crasi ematica sono piuttosto rari, ma gravi. Essi comprendono leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, porpora, anemia emolitica ed anemiaaplastica. Cute: sono possibili reazioni d`ipersensibilita` (generale o da contatto) e fotosensibilita`, che per lo piu` sono rappresentate da eritemi, orticaria, eczemi, dermatiti esfoliative. Nelleterapie a lungo termine sono state segnalate pigmentazioni brune specie nelle zone foto esposte. Sistema endocrino ed effetti sul metabolismo: le fenotiazine possono provocare iperpro-lattinemia, riduzione degli estrogeni, del progesterone e delle gonadotropine ipofisarie. Come conseguenza possono comparire nelle donne ingrossamento e tensione mammaria, lattazioneabnorme, amenorrea e nell`uomo ginecomastia e riduzione del volume testicolare, impotenza. Altri effetti possibili sono un aumento del peso corporeo, edema periferico, iperglicemia e gli-cosuria. Reazioni d`ipersensibilita
`:
oltre a quelle cutanee ed ematologiche si puo` verificare con varia frequenza un ittero colestatico, clinicamente simile ad una epatite infettiva e caratterizzatoda iperbilirubinemia, ipertransaminasemia, aumento della fosfatasi alcalina ed eosinofilia. In caso di segni o sintomi di sofferenza epatica la terapia deve essere immediatamente sospesa.Altre reazioni d`ipersensibilita` sono rappresentate da edema laringeo o angioneurotico, laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche, sindromi tipo lupus eritematoso sistemico. Oc-chio: in caso di terapia protratta e` stata segnalata la comparsa nella cornea e nel cristallino di materiale particellare di natura non determinata che in certi pazienti ha determinato deficit visi-vo. Retinopatia pigmentaria. Poiche` sembra che i danni oculari siano in relazione con il dosaggio e la durata della terapia si suggerisce che i pazienti in trattamento con alte dosi o da lungotempo siano controllati periodicamente. Altro: Sindrome Neurolettica Maligna. Danno epatico e renale. Come con tutte le fenotiazine in pazienti in trattamento prolungato con clorpromazina sipuo` sviluppare "polmonite silente".
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Come con tutti i neurolettici i pazienti trattati con clorpromazina devonoessere tenuti sotto diretto controllo medico. Per le sue proprieta` farmacologiche il prodotto deve essere usato con particolare cautela negli anziani, nei soggetti portatori di affezioni cardiovascolari, malattie polmonari acute e croniche, glaucoma, ipertrofia prostatica ed altre malattiestenosanti dell`apparato digerente ed urinario e morbo di Parkinson. In caso di ipotensione non utilizzare adrenalina che puo` determinare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa.Dosi protratte nel tempo determinano un aumento del livello plasmatico della prolattina con possibili effetti sugli organi bersaglio. I prodotti contenenti fenotiazine debbono pertanto essereusati con le opportune attenzioni nelle donne con neoplasie mammarie. Durante la terapia, specie se prolungata o ad alte dosi, bisogna tenere sempre presente l`evenienza di effetti collaterali a carico del SNC, del fegato, del midollo osseo, dell`occhio e dell`apparato cardiovascolare ede` quindi necessario eseguire periodici controlli clinici e di laboratorio. In particolare dal momento che con i derivati fenotiazinici sono state descritte alterazioni della crasi ematica e` consiglia-bile durante la terapia cronica con Prozin eseguire periodicamente un esame emocromocitometrico. Cosi` come sono opportuni ripetuti controlli della funzione renale ed epa-tica. I pazienti trattati con alte dosi di clorpromazina e che devono essere sottoposti ad interventi operatori abbisognano di dosaggi inferiori di anestetici e di farmaci depressori del sistema ner-voso centrale. Gli effetti sulla crasi ematica debbono essere particolarmente seguiti tra la quarta e la dodicesima settimana. L`esordio di una discrasia puo` essere tuttavia improvviso e quindila comparsa di manifestazioni infiammatorie a carico della bocca e delle prime vie aeree deve essere seguita immediatamente da opportuni controlli ematologici. Le fenotiazine aumentanolo stato di rigidita` muscolare in individui affetti da morbo di Parkinson o forme simili o da altri disturbi motori; esse possono inoltre abbassare la soglia convulsiva e facilitare la comparsa di crisi epilettiche. I pazienti in trattamento con fenotiazine debbono evitare l`eccessiva esposizio-ne alla luce solare, ricorrendo, se necessario, all`uso di speciali creme protettive. Usare con
cautela in soggetti esposti a temperature particolarmente alte o basse in quanto le fenotiazinepossono compromettere gli ordinari meccanismi di termoregolazione.
AVVERTENZE SPECIALI:
Poiche` i fenotiazinici inducono sedazione e sonnolenza, di cio` si deve tenereconto nei soggetti che conducono autoveicoli o altri macchinari o che svolgono lavori pericolosi. Speciale attenzione richiede l`impiego di tale sostanza nei bambini soprattutto durante unamalattia infettiva o in caso di intervento chirurgico o di vaccinazione, in quanto in tali condizioni e` stata riscontrata una piu` elevata incidenza di reazioni extrapiramidali. L`effetto antiemetico deifenotiazinici puo` mascherare i segni di iperdosaggio di altri farmaci o puo` rendere piu` difficile la diagnosi di concomitanti affezioni specie del tratto digerente o del SNC come l`ostruzione intestinale, i tumori cerebrali, la sindrome di Reye. Per questo motivo tali sostanze debbono es-sere usate con prudenza in associazione ad antiblastici che a dosi tossiche possono provocare
vomito. Poiche` il rischio di discinesie persistenti tardive e` stato correlato con la durata della te-rapia, il trattamento cronico con neurolettici deve essere riservato a quei pazienti con affezioni che rispondano al farmaco e per i quali non e` possibile un`appropriata terapia alternativa. Ledosi e la durata del trattamento dovrebbero essere quelle minime per ottenere una soddisfacente risposta clinica. Se compaiono segni o sintomi della discinesia tardiva nel corso della terapiasospendere la somministrazione. In generale le fenotiazine non producono dipendenza psichica. Tuttavia, a seguito di brusca interruzione, possono comparire nausea, vomito, vertigini, tre-mori, irrequietezza motoria. Speciale attenzione va posta ai pazienti con depressione psichica ovvero durante la fase maniacale delle psicosi cicliche per la possibilita` di un rapido cambia-mento del tono dell`umore verso la depressione. In corso di trattamento con farmaci antipsicotici e` stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna. Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono: iperpiressia, ridigita` mu-scolare, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarita` del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie); alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allostupore e al coma. Il trattamento della S.N.M. consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell`istituire una terapiasintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l`ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento conantipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato. In corso di terapia si informi il proprio medico nel caso si accerti uno stato di gravidanza; occorre altresi` consultarlo qualorasi desideri procedere all`allattamento materno o si voglia iniziare una gravidanza. Nelle pazienti che allattano, occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamentoo viceversa, proseguire l`allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
INTERAZIONI:
L`associazione con altri psicofarmaci richiede speciale cautela e vigilanza da partedel medico per evitare inattesi, indesiderati effetti da interazione. Tenuto conto delle loro proprieta` fondamentali, le fenotiazine possono variamente interferire con numerosi gruppi di far-maci. Tra questi: Sostanze che deprimono il
SNC :
barbiturici, ansiolitici, ipnotici, anestetici, antistaminici, analgesici oppiacei. In caso di associazione evitare dosaggi elevati e controllareaccuratamente il paziente per evitare un`eccessiva sedazione o depressione centrale. Anticonvulsivanti: per il noto effetto delle fenotiazine sulla soglia convulsiva, nei soggetti epilettici puo`rendersi necessario un aggiustamento della terapia specifica. Il rispettivo dosaggio dei farmaci in caso di associazione deve essere accuratamente determinato essendo possibile tra l`altro,che le fenotiazine riducano il metabolismo della fenilidantoina, accentuandone la tossicita`, e che i barbiturici, al pari di altri induttori enzimatici a livello microsomiale, possano accentuare il metabolismo delle fenotiazine. Litio: il litio puo` ridurre la concentrazione della clorpromazina nelplasma e inoltre aumentare il rischio di reazioni di tipo extrapiramidale. E` segnalato un caso di
fibrillazione ventricolare in seguito alla sospensione del litio nel corso di una terapia in associa-zione con la clorpromazina. Sebbene raramente, l`associazione con fenotiazine ha determinato una encefalopatia acuta. Se presente febbre di natura non determinata insieme ad effetti inde-siderati di natura extrapiramidale la somministrazione del litio e del Prozin deve essere sospesa. Antiipertensivi: l`interazione con farmaci usati nella terapia dell`ipertensione comporta un au-mento dell`effetto ipotensivo. Tuttavia le fenotiazine possono antagonizzare gli effetti della guanetidina e farmaci simili. Anticolinergici: cautela richiede l`associazione di fenotiazine e farmaciparasimpaticolitici che puo` favorire la comparsa di caratteristici effetti collaterali. Gli anticolinergici possono ridurre l`azione antipsicotica del Prozin. Farmaci ad attivita` leucopenizzante
:
per il sinergico effetto depressivo sulla crasi ematica le fenotiazine non devono essere associate a fenilbutazone, derivati tiouracilici ed altri farmaci potenzialmente mielotossici. Metrizamide: tale sostanza aumenta il rischio di convulsioni da fenotiazina. E` necessario quindi sospenderela terapia almeno 48 ore prima di un esame mielografico e la somministrazione non deve essere
ripresa prima di 24 ore dall`esecuzione di questo. Alcool: e` sconsigliabile l`assunzione di alcooldurante la terapia in quanto puo` facilitare gli effetti collaterali centrali da fenotiazine. Lisuride, Pergolide e Levodopa: gli effetti di tale sostanza sono specificatamente antagonizzati dalle fe-notiazine; di cio` si tenga conto nei soggetti con morbo di Parkinson. Antiacidi: evitare l`ingestione del prodotto assieme ad antiacidi o altre sostanze che possano ridurre l`assorbimento dellefenotiazine. Interazioni con i tests di laboratorio: i metaboliti urinari delle fenotiazine possono impartire una colorazione scura alle urine e dare false risposte positive ai tests dell`amilasi,dell`urobilinogeno, delle uroporfirine, dei porfobilinogeni e dell`acido 5-idrossi-indolacetico. Nelle donne in trattamento con fenotiazine sono stati segnalati falsi positivi ai tests di gravidanza.Antidiabetici: poiche` la clorpromazina puo` causare iperglicemia il dosaggio degli ipoglicemizzanti orali o dell`insulina deve essere accuratamente determinato. Antiaritmici: i neurolettici possono indurre alterazioni del tracciato ECG come il prolungamento dell`intervallo QT. Essi devono
essere usati con cautela nei pazienti che assumono sostanze come gli antiaritmici che hannoeffetti simili. Antidepressivi: l`associazione di fenotiazine e antidepressivi triciclici accentua gli effetti antimuscarinici. Deferossamina: la somministrazione della deferossamina e della pro-clorperazina ha determinato una encefalopatia metabolica transitoria. E` possibile che tale situazione possa verificarsi anche con la clorpromazina, poiche` questa mostra molte delle attivita`farmacologiche della proclorperazina.
POSOLOGIA:
Il dosaggio della clorpromazina deve essere strettamente individualizzato in rappor-to all`eta` del paziente, alla natura e alla gravita` dell`affezione, alla risposta terapeutica e alla tollerabilita` del farmaco. E` sempre consigliabile iniziare con dosaggi bassi, aumentandoprogressivamente le dosi. Usualmente l`intervallo terapeutico e` di 6-8 ore. A titolo di esempio si fornisce il seguente schema di massima. Nel trattamento dei disordini psichiatrici il dosaggioe` estremamente vario. In genere nei pazienti ambulatoriali e con sintomi di lieve o media gravita` sono necessari 30-75 mg per os suddivisi nel corso della giornata. Il dosaggio puo` essere quin-di aumentato fino ad ottenere l`effetto terapeutico desiderato. Successivamente esso puo` essere gradualmente ridotto fino a determinare la dose di mantenimento. Nei pazienti ospedalizzatipossono essere necessarie, sia per os che per i.m., dosi sensibilmente superiori a seconda del giudizio dello specialista. Nei bambini il dosaggio consigliato e` di 1 mg/kg/die ripetuto se ne-cessario, 2-3 volte al giorno. Vomito: 25-50 mg per via i.m. ripetuti eventualmente 2-3 volte al giorno. Ottenuto l`effetto terapeutico, la terapia, se necessaria, deve essere continuata per viaorale. Singhiozzo incoercibile: 25-50 mg 2-3 volte al giorno. Medicazione pre-anestetica: 25- 50 mg per os, 12,5-25 mg per i.m. qualche ora prima dell`intervento. Nel trattamento di pazientianziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra` valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Prozin av-vertire immediatamente il proprio medico o recarsi al piu` vicino ospedale. Esaltazione degli effetti indesiderati: instaurare idonea terapia antiparkinson, miorilassante e/o antistaminica. Inassenza di un antidoto specifico si deve praticare la lavanda gastrica. In caso di grave ipotensione, stendere il paziente in posizione supina con la testa inclinata in basso e somministrarecon precauzione plasma expanders; eventualmente fenilefrina o noradrenalina per infusione venosa lenta e con particolare cautela, in quanto il Prozin puo` modificare la normale risposta. Nonusare mai l`adrenalina. Istituire un trattamento sintomatico della depressione del sistema nervoso come nei casi d`intossicazione acuta da barbiturici, compresa fisioterapia e trattamentocon antibiotici per prevenire le broncopolmoniti. L`emodialisi non e` efficace. Quando la temperatura corporea scende a livelli particolarmente bassi, possono comparire aritmie cardiache. Sideve esercitare una particolare sorveglianza per controllare fenomeni di distensione dell`intestino e della vescica.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare al riparo dalla luce.


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