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PROGLICEM

SCHERINGPLOUGH SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Diazossido
ECCIPIENTI:
Lattosio, magnesio stearato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Inibisce la secrezione dell`insulina, ed e` pertanto in grado dicorreggere l`ipoglicemia sintomatica.
INDICAZIONI:
Trattamento dell`ipoglicemia sintomatica da iperinsulinismo di diversa etiologia. Ilfarmaco si e` dimostrato efficace nelle seguenti forme: I
POGLICEMIA IDIOPATICA DELL`INFANZIA:
leu-cino-sensibile; non classificata.
T UMORI INSULARI FUNZIONANTI:
maligni; benigni se inasportabili.N EOPLASIE EXTRAPANCREATICHE DETERMINANTI. IPOGLICEMIA. IPOGLICEMIA NEONATALE. TESAURISMOSI GLICOGENICA. IPOGLICEMIA AD ETIOLOGIA SCONOSCIUTA. Puo` essere usato in periodo preoperatoriocome rimedio temporaneo e dopo l`intervento se l`ipoglicemia persiste. Nei casi in cui altri rimedi specifici medici o chirurgici risultino inefficaci o inattuabili, si prendera` in considerazioneil trattamento con Proglicem.
CONTROINDICAZIONI:
Ipoglicemia funzionale, ipersensibilita` al diazossido o ad altri tiazidici.
EFFETTI INDESIDERATI:
I piu` comuni effetti collaterali osservati sono: ritenzione idrosolica che in ge-nere risponde al trattamento diuretico. Ipertricosi, specie nei bambini e nelle donne, che si manifesta sotto forma di peli lanuginosi alla parte superiore del viso, alla schiena e agli arte e che,di norma regredisce dopo sospensione del farmaco. La comparsa di ipertricosi non dovrebbe indurre a sospendere la terapia quando i benefici effetti del farmaco assumono importanza vi-tale. Disturbi gastrointestinali: anoressia, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, perdita transitoria del senso del gusto. Tachicardia, palpitazioni ed ipotensione. Iperuricemia di solitoasintomatica. Trombocitopenia che in genere richiede la sospesione della terapia. Neutropenia, di solito transitoria. Cefalea. Sonnolenza. Iperglicemia e glicosuria che richiedono la riduzionedel dosaggio, onde evitare il progressivo instaurarsi di diabete chetoacidosico e coma iperosmolare (vedi anche sovradosaggio). Sono stati riferiti occasionalmente anche i seguenti effetticollaterali, sebbene lo stato del paziente abbia talvolta reso difficile stabilire quale effetto collaterale sia veramente ascrivibile al farmaco: reazioni dermatologiche (esantemi da medicamenti,fotosensibilizzazione), alterazioni ematologiche (alterazioni del tasso di emoglobina, diminuzione delle IgG), alterazioni epatorenali (aumento della SGOT e dell`azotemia, ematuria, albuminu-ria), alterazioni neurologiche (ansia, vertigini, sintomi extrapiramidali), cataratta transitoria e turbe del visus, osteodistrofia, cardiomegalia, galattorrea, ginecomastia, necrosi pancreatica.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Nei casi in cui sia indicata la terapia continua con Proglicem capsule sidevono eseguire regolarmente gli esami ematologici onde poter escludere alterazioni del quadro leucocitario e delle piastrine, oltre al controllo periodico della glicemia, della glicosuria e del-la chetonuria. Nei bambini si deve inoltre procedere alla valutazione della crescita e dello sviluppo osseo e psichico. La ritenzione dei liquidi risponde bene, in genere, all`uso contempo-raneo di un diuretico benzotiazidico orale: poiche` i diuretici potenziano l`azione iperglicemizzante del diazossido, in questi pazienti si deve attuare una riduzione proporzionale della dose diProglicem. Raramente l`ipopotassiemia rappresenta un problema, anche se il diazossido viene associato ad un diuretico tiazidico. Le prove sugli animali fanno ritenere che la deplezione po-tassica possa ridurre l`effetto iperglicemizzante. Nei pazienti con insuffcienza renale si ha un allungamento della emivita plasmatica del farmaco e la necessita` di ridurre opportunamente ildosaggio. In tali pazienti e` richiesto anche il controllo degli elettroliti sierici.
AVVERTENZE:
Come altri farmaci non deve essere somministrato, se possibile, in gravidanza e du-rante l`allattamento. Nei casi in cui la vita della gestante sia in pericolo, si devono valutare i benefici che dalla terapia puo` trarre la madre contro i rischi degli effetti dannosi a carico del feto e del neonato. Qualora insorgano ipotensione posturale o sonnolenza si devono avvertire i pa-zienti dei rischi connessi con la guida di autoveicoli, con l`uso di macchinari, ecc.
INTERAZIONI:
Il diazossido, per l`elevato legame sieroproteico, puo` spiazzare da questo legamealtre sostanze, come la bilirubina, elevandone i livelli ematici. Questo e` da tener presente durante il trattamento con diazossido particolarmente nei neonati con iperbilirubinemia. Durante iltrattamento con diazossido per via orale puo` essere richiesta una riduzione del dosaggio degli anticoagulanti. Puo` inoltre aversi accentuazione dell`effetto iperglicemizzante ed iperuricemiz-zante dei tiazidici ed altri diuretici potenti e dell`effetto antiipertensivo di altri farmaci. L`uso contemporaneo a difenilidantoina puo` ridurre l`effetto anticonvulsivante.
POSOLOGIA:
Lo schema posologico va stabilito secondo le necessita` cliniche e la risposta delsingolo paziente. E` essenziale la regolare determinazione della glicemia nei primi giorni di trattamento.
ADULTI E RAGAZZI:
la dose media giornaliera e` di 3-8 mg/kg da somministrare frazionatiin 2-3 dosi uguali. Una dose iniziale di 3 mg/kg/die, frazionata in due o tre somministrazioni nelle 24 ore, fornira` la risposta del paziente al farmaco. Si potra` poi aumentare tale dose in modoche i sintomi e la glicemia rispondano in modo soddisfacente. Nei pazienti affetti da tumori insulari benigni o maligni che producono grandi quantita` di insulina sono state eccezionalmenteimpiegate dosi fino a 1000 mg al giorno. B
AMBINI E NEONATI:
nei bambini affetti da ipoglicemialeucino-sensibile viene suggerita una dose media di 8-15 mg/kg/die frazionata in due o tre dosi,
iniziando da 8 mg/kg/die. Pratico si e` dimostrato il seguente schema posologico ricavato dalleposologie descritte nei lavori clinici sinora apparsi.
Dovrebbe, per quanto possibile, essere somministrato dopo i pasti. Si deve tener presente chele formule comuni per ottenere i dosaggi pediatrici non sono applicabili al diazossido orale. La durata del trattamento con Proglicem varia in base all`indicazione. Nel caso di tumori maligni che provocano ipoglicemia il trattamento puo` durare indefinitamente. L`ipoglicemia dei bambinie dei ragazzi puo` regredire spontaneamente, per quanto non possa essere predetta l`eta` in cui
cio` avverra`. E` utile il ricovero ad intervalli regolari di questi pazienti per cercare di ridurre la dose di diazossido e per tentare di rendere piu` agevole la terapia, cosa che deve essere naturalmente
INDICAZIONI ADULTI BAMBINI Ipoglicemia leucino-sensibile ------ 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die)
Ipoglicemia idiopatica dell`infanzia ------ 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die) Tumore insulare 2,5-15 mg/kg/die (sino a 1000 mg/die) 5-60 mg/kg/die (sino a 600 mg/die) Neoplasie extrapancreatiche 2,5-10 mg/kg/die (sino a 600 mg/die) 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die) Tesaurismosi glicogenica ------ 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die) Ipoglicemia ad etiologia sco-nosciuta 2,5-10 mg/kg/die (sino a 600 mg/die) 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die) Ipoglicemia post-gastrectomia 2,5-5 mg/kg/die (sino a 300 mg/die) -----
attuata sotto stretto controllo medico. In caso di mancata risposta terapeutica entro 2-3 setti-mane il farmaco deve essere sospeso.
SOVRADOSAGGIO:
La comparsa di iperglicemia o glicosuria puo` richiedere riduzione della posolo-gia. Una iperglicemia spiccata da sovradosaggio, eventualmente associata a chetoacidosi, risponde prontamente all`insulina ed al ripristino dell`equilibrio idrico ed elettrolitico; il controllodel paziente deve essere prolungato in considerazione della lunga emivita del diazossido (circa 30 ore).


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