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PREMPAK

WYETHLEDERLE SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Compresse marroni: estrogeni coniugati naturali 0,625 mg; compresse bian-che: medrogestone 5 mg.
ECCIPIENTI:
Compresse marroni: lattosio, metilcellulosa 15 cps, magnesio stearato, shellac pol-vere, glicole polietilenico 20.000, gliceril monooleato, calcio solfato anidro, saccarosio, cellulosa microcristallina, Opalux maroon AS 3910, cera carnauba, titanio biossido, acido stearico.Compresse bianche: glicole polietilenico, amido, lattosio, magnesio stearato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Associazione di estrogeni coniugati naturali, attivi per via ora-le, e medrogestone, un progestinico sintetico molto simile al progesterone naturale.
INDICAZIONI:
Sintomi vasomotori da moderati a gravi associati con il climaterio. Osteoporosi(perdita della sostanza ossea indotta da insufficienza estrogenica). Vaginite atrofica. Uretrite atrofica. Ipoestrogenismo dovuto a ipogonadismo, castrazione o insufficienza ovarica primaria.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` nota verso i componenti. Cancro mammario sospetto o ac-certato. Accertato o sospetto carcinoma endometriale o altre neoplasie estrogeno-dipendenti.
Gravidanza accertata o presunta e allattamento. Emorragie genitali anomale non diagnosticate.Tromboflebiti, trombosi o processi tromboembolici in atto o nell`anamnesi. Alterazioni della funzionalita` epatica o malattie epatiche.
EFFETTI INDESIDERATI:
Gli effetti collaterali piu` gravi associati con l`uso degli estrogeni e/o dei proge-stinici sono indicati ai paragrafi precedenti. I seguenti ulteriori effetti collaterali sono stati riportati con l`uso di preparati contenenti estrogeni o progestinici, compresi i contraccettivi orali, manon necessariamente con Prempak: Apparato Urogenitale: emorragie da rottura; spotting; modificazione del flusso mestruale; sindrome di tipo pre-mestruale; amenorrea durante e dopo iltrattamento; ingrossamento di leiomiomi uterini; candidosi vaginale; alterazione del grado di secrezione cervicale; sindrome di tipo cistitico. Apparato Cardiocircolatorio: tromboembolia ve-nosa, embolia polmonare, tromboflebite, esacerbazioni delle vene varicose, aumento della pressione sanguigna. Ghiandole Mammarie: dolorabilita` al tatto, ingrossamento, secrezionemammaria. Apparato Digerente: nausea, vomito, crampi addominali, gonfiore, ittero colestatico, pancreatite. Cute: cloasma o melasma, che puo` persistere dopo la fine della terapia; eritemamultiforme; eritema nodoso; eruzione emorragica; perdita di capelli; irsutismo; in casi isolati allergia da contato, prurito generalizzato. Apparato Oculare: Alterazioni della curvatura corneale;intolleranza alle lenti a contatto. Sistema Nervoso Centrale: cefalea; emicrania; vertigini; depressione mentale; corea. Altri Effetti: aumento o perdita di peso; intolleranza ai carboidrati; ag-gravamento della porfiria; edema; modificazioni della libido, reazioni anafilattoidi (specie in pazienti con precedenti di allergie o disturbi allergici).
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (HRT), oltread eseguire una visita generale e ginecologica, dovrebbe essere valutata l`anamnesi personale
e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precau-zioni d`impiego. Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mam-mografia in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessita` cliniche individuali. Prima e periodicamente durante la terapia, la paziente deve es-sere sottoposta ad un completo esame fisico, comprendente, oltre l`esame delle mammelle, anche la determinazione della pressione arteriosa e l`esame degli organi addominali e pelvici. E`opportuno inoltre eseguire uno striscio di Papanicolaou. Pazienti non isterectomizzate devono essere controllate almeno su base annuale per l`accertamento di eventuali sintomi d`iperplasiao carcinoma endometriale. Alcune pazienti possono sviluppare manifestazioni indesiderate dovute ad eccessiva stimolazione estrogenica, come anormale o eccessivo sanguinamento ute-rino, mastodinia, ecc. In caso di anormali sanguinamenti vaginali adeguate misure diagnostiche, compresi se necessario prelievi endometriali, devono essere effettuate per scar-tare l`eventualita` di formazioni maligne. Laddove non viene trovata una causa patologica del sanguinamento vaginale anormale, una riduzione del dosaggio o una terapia ciclica possonoessere indicate. Fibromi uterini preesistenti possono aumentare di grandezza durante l`uso degli estrogeni. Non ci sono prove che gli estrogeni siano efficaci nel trattamento di sintomi nervosio di depressione che possono verificarsi durante la menopausa; gli estrogeni quindi non dovrebbero essere usati nel trattamento di tali condizioni. Se possibile, la terapia estrogenica deveessere interrotta almeno quattro settimane prima di un intervento chirurgico, se questo e` associato ad un aumentato rischio di tromboembolia, oppure durante periodi di prolungata immobi-lizzazione. Poiche` gli estrogeni possono determinare ritenzione idrica, bisogna seguire attentamente quelle patologie che possono essere influenzate da cio`, come per esempio asma,epilessia, emicrania, disfunzioni cardiache o renali. L`uso prolungato degli estrogeni puo` alterare il metabolismo del calcio e del fosforo trasferendoli dal compartimento plasmatico al tes-suto osseo. Gli estrogeni dovrebbero essere usati con cautela in pazienti con disfunzioni del metabolismo osseo non legate a carenza estrogenica. Gli estrogeni possono essere scarsa-mente metabolizzati in pazienti con insufficiente funzione epatica e devono essere somministrati con cautela in tali pazienti. La terapia estrogenica puo` essere associata a massivi aumenti deitrigliceridi nel plasma conducendo a pancreatiti o ad altre complicazioni in pazienti con difetti familiari del metabolismo lipoproteico. Le pazienti devono essere avvisate che la ricomparsadei flussi mestruali durante la terapia sostitutiva estrogenica nelle donne in post-menopausa non e` indicativa di fertilita`. Il Prempak non e` un contraccettivo. Le donne in eta` fertile, che de-siderano adottare un metodo contraccettivo, devono essere informate di usare metodi contraccettivi non-ormonali durante la terapia con Prempak.
AVVERTENZE SPECIALI:
E` stato osservato che gli estrogeni somministrati senza l`aggiunta di un pro-gestinico in donne con utero possono aumentare il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale. Questo rischio sembra dipendere sia dalla durata del trattamento che dal dosaggiodell`estrogeno. L`aggiunta di un progestinico alla terapia estrogenica, come avviene con il Prempak, riduce il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale. Comunque, in caso di trattamentoprolungato, la paziente deve essere controllata almeno ogni 6 mesi. Attualmente i dati clinici disponibili (derivati dalla valutazione dei dati emersi da cinquantuno studi epidemiologici) sug-geriscono che nelle donne in postmenopausa che si sottopongano o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva (HRT), vi sia un aumento da lieve a moderato della probabilita` didiagnosi di cancro mammario. Cio` puo` essere dovuto sia ad una diagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della terapia ormonale sostitutiva, che alla combinazione di am-bedue. La probabilita` di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della HRT. Ilcancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente HRT sembrerebbe di natura meno invasiva di quello trovato in donne non trattate. Nelle donne di eta` com-presa tra i cinquanta e i settanta anni, che non usano HRT, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all`eta`. E` statostimato che nelle donne che fanno uso di HRT, per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sara` tra due e dodici per ogni mille soggetti, cio` inrelazione all`eta` in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso. E` importante
che il medico discuta l`aumento di probabilita` di diagnosi di cancro mammario con la pazientecandidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai benefici della HRT. Si raccomandano regolari controlli mammari e l`autoesame della mammella. Un aumentato rischio di affe-zioni della cistifellea e` stato riportato in donne in post-menopausa in trattamento estrogenico. E` consigliabile tenere conto che: il prodotto va usato sotto la stretta sorveglianza del medico;in alcuni studi epidemiologici, donne in terapia estrogeno-sostitutiva sola o combinata con progestinici, hanno mostrato un`aumentato rischio di tromboflebite e/o malattia tromboembolica,benche` non sia stato definitivamente stabilito un rapporto causale con la terapia estrogenica. Il medico deve essere consapevole della possibilita` di disturbi trombotici (comprendenti trombo-flebite, trombosi della retina, embolia cerebrale e polmonare) durante la terapia ormonale sostitutiva ed essere attento alle primissime manifestazioni di questi disturbi (emicrania o cefaleaintensa, turbe della coscienza o della motilita` volontaria, afasia, turbe del visus, dispnea, ecc.). Se uno qualsiasi di questi si manifestasse o vi fosse il sospetto, la terapia ormonale sostitutivadeve essere immediatamente interrotta. Le pazienti con fattori di rischio per disturbi trombotici devono essere tenute sotto stretto controllo. In caso di eccessiva emorragia vaginale, consul-tare il proprio medico onde individuare un`eventuale causa organica. Poiche` alcuni test di funzionalita` epatica od endocrina possono essere influenzati dalla terapia estrogenica, e` preferibileeffettuare tali dosaggi dopo che la somministrazione di estrogeni sia stata sospesa per un ciclo. Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelleche soffrano o abbiano sofferto delle patologie che seguono: Colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza. Alterazioni della funzionalita` epatica. Insufficienza renale o car-diaca. Noduli al seno o mastopatia fibrocistica. Epilessia. Asma. Otospongiosi. Diabete mellito. Sclerosi multipla. Lupus eritematoso sistemico. E` prudente interrompere immediatamente laterapia nei casi di: emicrania e frequenti mal di testa, rari prima dell`inizio della terapia; disturbi visivi di ogni tipo; traumi (per tutta la durata del periodo di convalescenza); ittero (colestatico).Poiche` gli estrogeni possono influenzare il metabolismo dei carboidrati, si raccomanda di sorvegliare attentamente le pazienti diabetiche in terapia associata.
E FFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E SULL`USO DELLE MACCHINE:
non sono stati riportati episodi specifici: tenere percio` presentequanto riportato tra gli effetti collaterali.
USO IN GRAVIDANZA:
Gli estrogeni ed i progestinici non devono essere usati durante la gravidanza.La terapia estrogenica durante la gravidanza e` associata ad un aumentato rischio di malformazioni congenite degli organi riproduttivi del feto di sesso maschile o femminile, a un aumentatorischio di adenosi vaginale, displasia a cellule squamose della cervice uterina e cancro vaginale successivamente nella vita. Durante la gravidanza non esiste nessuna indicazione a supportodi una terapia estrogenica. Gli estrogeni e i progestinici sono inefficaci per la prevenzione o il trattamento della minaccia d`aborto o dell`aborto abituale. Non somministrare durante l`allatta-mento.
INTERAZIONI:
E` stato osservato che la rifampicina, se assunta concomitantemente agli estroge-ni, diminuisce l`attivita` di questi ultimi. Questo effetto e` stato attribuito ad un aumentato metabolismo degli estrogeni presumibilmente attraverso l`induzione degli enzimi microsomaliepatici. Altri farmaci che possono diminuire l`effetto degli estrogeni e dei progestinici sono i barbiturici, l`idantoina, la carbazepina, il meprobamato e il fenilbutazone. Gli estrogeni possono ri-durre l`azione degli anticoagulanti orali ed antidiabetici. Il medico dovrebbe essere informato in ogni caso di un`eventuale terapia concomitante con altri farmaci.
POSOLOGIA:
Deve essere scelta la dose piu` bassa in grado di controllare i sintomi. L`assunzionedi Prempak puo` essere iniziata in un giorno qualsiasi. Tuttavia, in presenza di un ciclo mestruale
regolare, e` preferibile iniziare l`assunzione di Prempak il 1-o giorno della mestruazione. Iniziarel`assunzione con le compresse colorate di estrogeni coniugati, prendendo la compressa n. 1 e continuando con una compressa al giorno per 28 giorni consecutivi seguendo la numerazione.Dal 17-o al 28-o giorno di assunzione prendere in aggiunta anche una compressa bianca di medrogestone. Appena terminata la confezione, il giorno successivo deve essere iniziato imme-diatamente un altro ciclo di trattamento: in questo modo l`assunzione delle compresse contenenti estrogeni avviene senza alcuna interruzione. Alla fine di ogni ciclo di trattamento, ge-neralmente 2-3 giorni dopo l`assunzione dell`ultima compressa di estrogeni e dell`ultima compressa di medrogestone, si presentera` una leggera emorragia da sospensione.
SOVRADOSAGGIO:
Sono stati riportati numerosi episodi di ingestione da parte di bambini di alte dosidi contraccettivi orali contenenti estrogeni che indicano come non vi sia l`insorgenza di episodi
tossici gravi. L`iperdosaggio da estrogeni puo` causare nausea e nelle donne tensione mamma-ria e/o insorgenza di sanguinamenti vaginali e/o ritenzione di liquidi o edema.


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