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PRAMEXYL


PRAMEXYL

1)
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE:
----------------------------
PRAMEXYL 20 mg compresse rivestite con film
PRAMEXYL 40 mg compresse rivestite con film
2)
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA:
PRAMEXYL 20 mg compresse rivestite con film rivestite
Ogni compressa contiene: Principio attivo: citalopram bromidrato
mg 24,98 (pari a citalopram 20,00 mg)
PRAMEXYL 40 mg compresse rivestite con film rivestite
Ogni compressa contiene: Principio attivo: citalopram bromidrato
mg 49,96 (pari a citalopram 40,00 mg).
Per gli eccipienti, vedere 6.1
3)
FORMA FARMACEUTICA:
Compresse rivestite con film divisibili.
4)
INFORMAZIONI CLINICHE:
---------------------
4.1)
INDICAZIONI TERAPEUTICHE:
Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle
ricorrenze. Disturbi d`ansia con crisi di panico con o senza
agorafobia.
4.2)
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE:
SINDROMI DEPRESSIVE ENDOGENE
Adulti: PRAMEXYL viene somministrato in un`unica dose giornaliera.
La dose iniziale e` di 20 mg al giorno, la sera.
Sulla base della risposta clinica individuale, questa puo` essere
aumentata fino a 40 mg/die.
Solo se necessario, la dose potra` essere ulteriomente aumentata
fino a 60 mg/die (dose massima).
L`effetto antidepressivo si manifesta generalmente in 2-4
settimane dall`inizio della terapia; e` opportuno che il paziente
venga seguito dal medico fino a remissione dello stato depressivo.
Poiche` il trattamento con antidepressivi e` sintomatico, esso
deve essere continuato per un appropriato periodo di tempo, in
genere 4-6 mesi nelle malattie maniaco-depressive.
In pazienti con depressione unipolare ricorrente puo` essere
necessario continuare la terapia di mantenimento per lungo tempo
al fine di prevenire nuovi episodi depressivi.
DISTURBI D`ANSIA CON CRISI DI PANICO CON O SENZA AGORAFOBIA
La dose iniziale e` di 10 mg al giorno. Dopo una settimana la dose
puo` essere aumentata a 20 mg al giorno. Il dosaggio giornaliero
ottimale e` di norma di 20-30 mg. In caso di risposta
insufficiente la dose puo` essere aumentata fino ad un massimo di
60 mg al giorno.
La massima efficacia viene raggiunta dopo circa 3 mesi di
trattamento.
Nei disturbi con crisi di panico il trattamento e` a lungo
termine. Il mantenimento della risposta clinica e` stato
dimostrato durante trattamento prolungato (1 anno).
In caso di insonnia o di forte irrequietezza si raccomanda un
trattamento addizionale con sedativi in fase acuta.
INSUFFICIENZA EPATICA:
nei pazienti con insufficienza epatica e`
consigliabile una dose giornaliera non superiore a 20-30 mg.
INSUFFICIENZA RENALE:
in questi pazienti e` consigliabile
attenersi al dosaggio minimo consigliato.
ANZIANI
Ai pazienti al di sopra dei 65 anni di eta` deve essere
somministrata meta` della dose raccomandata a causa di un
rallentato metabolismo.
Quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono
essere ridotte in modo graduale per minimizzare l`entita` dei
sintomi di astinenza.
BAMBINI
Non esistono esperienze cliniche relative all`impiego pediatrico
di citalopram; pertanto se ne sconsiglia la somministrazione a
pazienti di eta` inferiore a 14 anni (vedere 4.3).
4.3)
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` al principio attivo o ad uno qualsiasi degli
eccipienti.
Eta` inferiore a 14 anni.
La somministrazione contemporanea di SSRI e MAO-inibitori puo`
causare gravi reazioni avverse, a volte letali. Pertanto
citalopram non deve essere somministrato a pazienti in trattamento
con MAO-inibitori e comunque non prima di almeno 14 giorni dopo la
loro sospensione. Un trattamento a base di MAO-inibitori puo`
essere iniziato 7 giorni dopo la sospensione di citalopram (vedere
anche 4.4 e 4.5).
Generalmente controindicato in gravidanza e durante l`allattamento
(vedere anche 4.6).
4.4)
AVVERTENZE SPECIALI E OPPORTUNE PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
La somministrazione contemporanea di citalopram e MAO-inibitori
puo` causare crisi ipertensive. Pertanto citalopram non deve
essere somministrato a pazienti in trattamento con MAO-inibitori e
comunque non prima di almeno 14 giorni dopo la loro sospensione.
Un trattamento a base di MAO-inibitori puo` essere iniziato 7
giorni dopo la sospensione del citalopram (vedere 4.3 e 4.5).
Non somministrare a pazienti di eta` inferiore a 14 anni.
Qualora il paziente entrasse in una fase maniacale, il trattamento
deve essere sospeso e si deve istituire un trattamento appropriato
con neurolettici.
Il rischio di suicidio nei pazienti depressi persiste fino a
quando non si ottiene una significativa remissione, poiche` il
blocco inibitorio puo` venire meno prima che si stabilisca una
efficace azione antidepressiva. E` importante monitorare
assiduamente il paziente durante il periodo iniziale di
trattamento.
Alcuni pazienti con disturbi d`ansia con crisi di attacchi di
panico possono riferire un`accentuazione dei sintomi d`ansia
all`inizio della terapia con antidepressivi. Tale aumento
paradosso dei sintomi d`ansia e` piu` marcato durante i primi
giorni di terapia e scompare con il proseguire del trattamento (in
genere entro due settimane)..
E` stata segnalata iponatriemia, probabilmente dovuta ad una
secrezione inappropriata di ormone antidiuretico, come reazione
avversa rara all`uso di SSRI. Sembra che le donne anziane
costituiscano un gruppo particolarmente a rischio. E` stata
raramente segnalata una "sindrome sertoninica" nei pazienti in
trattamento con SSRI. La comparsa di una serie di sintomi, tra cui
agitazione, confusione, tremore, mioclonie ed ipertemia, possono
costituire i prodromi della sindrome.
Quando si interrompe bruscamente il trattamento con inibitori
della ricaptazione della serotonina possono comparire: insonnia,
vertigini, sudorazione, palpitazioni, nausea, ansia,
irritabilita`, parestesie e cefalea. Pertanto quando si decide di
interrompere il trattamento le dosi devono essere diminuire in
modo graduale per ridurre al minimo l`entita` di tali sintomi.
Porre attenzione a non interpretare tali sintomi attibuendoli ad
un peggioramento della malattia psichiatrica trattata.
Gli effetti indesiderati possono essere piu` frequenti durante
l`uso contemporaneo di inibitori della ricaptazione della
serotonina (SSRI), nefazodone, trazodone, triptani e preparazioni
a base di Hypericum perforatum.
I farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi inibitori
della ricaptazione della serotonina vanno somministrati con
cautela in pazienti che ricevano in concomitanza anticoagulanti,
farmaci che influenzano l`aggregazione piastrinica (FANS, acido
acetilsalicilico, ticlopidina, ecc.) o altri farmaci che possono
accrescere il rischio di sanguinamento. Inoltre, tali farmaci
vanno somministrati con cautela nei pazienti con precedenti di
disordini della coagulazione.
Sebbene gli studi sugli animali non abbiano mostrato per
citalopram potenziali effetti epilettogenici come per gli altri
antidepressivi, citalopram deve essere usato con cautela in
pazienti con storia di convulsioni.
Il farmaco deve essere sospeso qualora si osservi un incremento
della frequenza degli attacchi convulsivi.
Nei pazienti con diabete, una terapia a base di SSRI puo` alterare
il controllo glicemico; questo potrebbe essere una conseguenza del
miglioramento della depressione. E` possibile che sia necessario
aggiustare il dosaggio dell`insulina e/o di antidiabetici orali.
Nei pazienti con diabete, una terapia a base di SSRI puo` alterare
il controllo glicemico; questo potrebbe essere una conseguenza del
miglioramento della depressione. E` possibile che sia necessario
aggiustare il dosaggio dell`insulina e/o di antidiabetici orali.
Il medicinale non e` adatto per i soggetti con deficit di lattasi,
galattosemia o sindrome di malassorbimento di glucosio/galattosio.
4.5) INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI ED ALTRE FORME DI
INTERAZIONE:
La biotrasformazione di citalopram a demetilcitalopram viene
mediata dagli isoenzimi CYP2C19 (circa il 60%), CYP3A4 (circa il
30%) e CYP2D6 (circa il 10%) del sistema citocromo P450.
L`inibizione degli isoenzimi (CYP2E1 e CYP3A4 da parte di
citalopram e demetilcitalopram e` trascurabile ed i due composti
sono solo inibitori deboli degli isoenzimi CYP1A2, CYP2C19 e
CYP2D6 rispetto ad altri SSRI, con cui e` stata dimostrata una
inibizione significativa. Pertanto, e` improbabile che citalopram
inibisca il metabolismo di farmaci mediato da P450 a dosi
terapeutiche.
La somministrazione contemporanea di MAO-inibitori, ivi compresi i
MAO-inibitori reversibili (RIMA), quali la moclobemide, puo`
causare gravi reazioni avverse, a volte letali, quali crisi
ipertensive o una sindrome serotoninergica (vedere anche 4.3 e
4.4).
Non sono state riportate interazioni legate alla assunzione
contemporanea dell`alcool.
La cimetidina determina un modesto aumento dei livelli medi di
citalopram allo stato stazionario. Si consiglia pertanto di
procedere con cautela quando vengono somministrati i dosaggi
terapeutici piu` elevati di citalopram in associazione a dosaggi
elevati di cimetidina (potente inibitore di CYP2D6, 3A4).
Vi sono state segnalazioni di un potenziamento degli effetti
quando gli SSRI vengono somministrati assieme al litio od al
triptofano; pertanto, e` necessario procedere con cautela quando
questi farmaci vengono usati contemporaneamente.
Non vi sono studi clinici che documentano i rischi o i benefici
dell`associazione di citalopram con la terapia elettroconvulsiva
(ECT).
Uno studio sulla intrazione farmacodinamica e farmacocinetica tra
citalopram e metoprololo (un substrato di CYP2D6) ha evidenziato
un raddoppiamento delle concentrazioni di metoprololo, ma nessun
aumento significativo degli effetti di metoprololo sulla pressione
arteriosa e sulla frequenza cardiaca in volontari sani.
I farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi inibitori
della ricaptazione della serotonina possono accrescere il rischio
di sanguinamento quando sono somministrati in concomitanza con
anticoagulanti o con farmaci che influenzano l`aggregazione
piastrinica (FANS, acido acetilsalicilico, ticlopidina, ecc. -
vedere 4.4).
La somministrazione concomitante di altri farmaci serotoninergici,
quali il tramadolo ed il sumatriptan, puo` potenziare gli effetti
5HT associati.
Sono stati effettuati studi sull`interazione farmacocinetica con
la levomepromazina (un inibitore dell`isoenzima CYP2D6 e prototipo
delle fenotiazine) e con l`imipramina (un inibitore parziale di
CYP2D6, un prototipo degli antidepressivi triciclici). Non sono
state rilevate interazioni di natura farmacocinetica aventi
importanza clinica.
4.6)
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO:
L`innocuita` di citalopram in gravidanza non e` stata stabilita.
Sebbene gli studi effettuati sugli animali da esperimento non
abbiano evidenziato segni di potenziale teratogenicita` ne`
effetti sulla riproduzione o sulle condizioni perinatali, poiche`
il citalopram con i suoi metaboliti passa la barriera placentare e
viene secreto anche se in piccolissima quantita` nel latte
materno, se ne sconsiglia l`uso durante la gravidanza e
l`allattamento.
4.7)
EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E DI USARE MACCHINARI:
Citalopram ha scarsi effetti sulla performance psicomotoria.
Tuttavia, data la possibile insorgenza di sonnolenza, e` opportuna
una dovuta cautela da parte di cui si appresti a guidare o a
manovrare macchinari.
4.8)
EFFETTI INDESIDERATI:
Le reazioni secondarie osservate sono in generale, di lieve
entita` e di tipo transitorio. Esse si manifestano soprattutto
nella prima o seconda settimana di terapia, per poi sparire con il
miglioramento dello stato depressivo.
Gli effetti indesiderati frequenti (maggiore 1% - minore 10%)
sono:
- disturbi del metabolismo e nutrizione: riduzione dell`appetito
- disturbi psichiatrici: riduzione della libido ed anormalita`
dell`orgasmo (donne)
- disturbi del sistema nervoso: agitazione, insonnia, sonnolenza,
capogiro
- disturbi dell`apparato respiratorio: sbadigli
- disturbi gastrointestinali: nausea, secchezza delle fauci,
diarrea, stipsi
- affezioni della cute e del tessuto sottocutaneo: aumento della
sudorazione
- disturbi a carico dell`apparato riproduttivo: disturbi della
eiaculazione, impotenza
- compromissione delle condizioni generali: affaticamento
Effetti indesiderati molto rari (minore 1/10.000) sono:
- disturbi dell`apparato endocrino: secrezione inappropriata di
ADH (specie nelle donne anziane)
- disturbi del metabolismo e nutrizione: iponatremia
- disturbi dell`apparato nervoso: convulsioni, disturbi
extrapiramidali
- affezioni della cute e del tessuto sottocutaneo: ecchimosi,
porpora
- compromissione delle condizioni generali: reazioni da
ipersensibilita`, sindrome serotoninergica, sintomi da astinenza
(capogiro, nausea e parestesie)
Raramente, in seguito alla somministrazione di antidepressivi
inibitori della ricaptazione della serotonina si possono
verificare manifestazioni emorragiche quali ecchimosi, emorragie,
ginecologiche, manifestazioni emorragiche a carico del tratto
gastrointestinale, delle mucose o anche di altri distretti
dell`organismo.
Quando si interrompe bruscamente il trattamento possono comparire
sintomi di astinenza.
Tali sintomi sono, in genere, lievi e di completa risoluzione e
comprendono, ad esempio: insonnia, vertigini, sudorazione,
palpitazioni, nausea, ansia, irritabilita`, parestesie e cefalea.
Quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono
essere ridotte in modo graduale per minimizzare l`entita` di tali
sintomi.
Altri effetti indesiderati che sono stati osservati con farmaci
SSRI sono:
- apparato cardiovascolare: ipotensione posturale,
- disturbi dell`occhio anormalita` della vista
- disturbi gastrointestinali: vomito
- disturbi epatobiliari: alterazioni degli esami di funzionalita`
epatica
- disturbi muscolo-scheletrici: artralgia, mialgia
- disturbi psichiatrici: allucinazioni, mania, confusione, ansia,
depersonalizzazione, attacchi di panico, nervosismo
- disturbi dell`apparato urinario: ritenzione urinaria
- disturbi dell`apparato riproduttivo: galattorea
- affezioni della cute e dei tessuti sottocutanei: prurito
4.9)
SOVRADOSAGGIO:
I sintomi possibili con una dose fino a 600 mg sono: stanchezza,
debolezza, sedazione, tremore, nausea e tachicardia.
Con dosi superiori a 600 mg si possono verificare convulsioni
entro poche ore dall`assunzione. Possono verificarsi anche
alterazioni dell`ECG e, raramente, rabdomiolisi. E` raro che il
sovradosaggio sia fatale. Un paziente adulto e` sopravvissuto dopo
aver ingerito 5.200 mg di citalopram.
Il trattamento del sovradosaggio e` sintomatico e di supporto in
quanto non esiste un antidoto specifico; una lavanda gastrica
dovrebbe essere effettuata non appena possibile dopo l`ingestione
orale; deve essere inoltre mantenuta la pervieta` delle vie aeree,
ricorrendo, se necessario, all`intubazione.
Somministrare ossigeno in caso di ipossia e diazepam in caso di
convulsioni. E` consigliabile la sorveglianza del medico per circa
24 ore, nonche` un monitoraggio ECG se la dose ingerita e`
superiore a 600 mg. Un allargamento del complesso QRS puo` essere
normalizzato da una infusione di NaCl ipertonica.
5)
PROPRIETA` FARMACOLOGICHE:
-------------------------
Categoria farmacoterapeutica: - Antidepressivi, Inibitori
selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), codice
ATC:
N06AB04.
5.1)
PROPRIETA` FARMACODINAMICHE:
Citalopram e` un derivato biciclico ftalenico con effetto
antidepressivo.
Studi biochimici e comportamentali hanno dimostrato che l`effetto
farmacodinamico del citalopram e` strettamente correlato a una
potente inibizione dell`uptake della 5-HT (5-idrossitriptamina =
serotonina).
Citalopram non ha effetto sull`uptake della NA (Noradrenalina) ed
e` quindi l`inibitore piu` selettivo dell`uptake della serotonina
finora descritto, come dimostrato dal rapporto pari a 5000 tra le
concentrazioni inibenti l`uptake della NA e della serotonina.
Citalopram non presenta alcuna influenza sull`uptake della DA
(dopamina) o del GABA (acido gamma-aminobutirrico). Inoltre, ne`
citalopram ne` i suoi metaboliti hanno proprieta`
antidopaminergiche, antiadrenergiche antiserotoninergiche,
antiistaminergiche o anticolinergiche e non inibiscono le MAO
(monoaminossidasi).
Citalopram non si lega ai recettori delle benzodiazepine, del GABA
o degli oppioidi. Dopo trattamento prolungato, l`efficacia
inibitoria sull`uptake della 5-HT e` invariata; inoltre,
citalopram non induce variazioni nella densita` dei neurorecettori
come accade con la maggior parte degli antidepressivi triciclici e
con i piu` recenti antidepressivi atipici.
Sono assenti gli effetti sui recettori colinergici muscarinici,
sui recettori istaminici e sugli alfa-adrenorecettori, con
conseguente mancata insorgenza degli effetti collaterali legati
alla inibizione di questi recettori, seccheza delle fauci,
sedazione, ipotensione ortostatica, presenti dopo trattamento con
molti farmaci antidepressivi.
Citalopram e` quindi unico per la sua estrema selettivita` di
blocco dell`uptake e per l`assenza di attivita` agonista o
antagonista sui recettori.
5.2)
PROPRIETA` FARMACOCINETICHE:
ASSORBIMENTO
Citalopram e` rapidamente assorbito dopo somministrazione orale
(Tmax media di 2 ore dopo assunzione di gocce e Tmax media di 3
ore dopo assunzione di compresse). La biodisponibilita` della
formulazione in compresse e` dell`80%. La biodisponibilita`
relativa alla formulazione in gocce e` approssimativamente il 25%
piu` elevata della formulazione in compresse.
DISTRIBUZIONE
Il volume apparente di distribuzione e` circa 14 l/kg (range 12-16
l/kg). Il legame alle proteine plasmatiche e` inferiore all`80%.
Come altri farmaci psicotropi, citalopram si distribuisce
nell`organismo; le concentrazioni piu` elevate di farmaco e di
metaboliti demetilati si trovano nei polmoni, nel fegato, nei
reni; concentrazioni inferiori si riscontrano nella milza, nel
cuore e nel cervello.
Il farmaco e i suoi metaboliti passano la barriera placentare e si
distribuiscono nel feto in modo simile a quanto visto nella madre.
Una piccolissima quantita` di citalopram e dei suoi metaboliti
sono secreti nel latte materno.
BIOTRASFORMAZIONE
Citalopram e` metabolizzato a demetilcitalopram,
didemetilcitalopram, citalopram N-ossido e, per deaminazione, a un
derivato deaminato dell`acido propionico.
Mentre il derivato dell`acido propionico e` inattivo,
demetilcitalopram, didemetilcitalopram e citalopram N-ossido, sono
pure inibitori selettivi dell`uptake della serotonina, sebbene
piu` deboli del composto di origine.
Nei pazienti, il citalopram non metabolizzato e` il composto
predominante nel plasma.
Il rapporto di concentrazione citalopram/demetilcitalopram nel
plasma, allo stato stazionario, e` mediamente di 3,4 dopo 15 ore e
di 2 dopo 24 ore dalla somministrazione.
I livelli plasmatici di didemetilcitalopram e citalopram N-ossido
sono generalmente molto bassi.
ELIMINAZIONE
L`emivita biologica e` di circa un giorno e mezzo.
La clearance plasmatica sistemica e` pari a circa 0,4 l/min.
L`escrezione avviene con le urine e con le feci.
LINEARITA`
E` stata dimostrata una relazione lineare tra le concentrazioni
plasmatiche allo stato stazionario e la dose somministrata, e
nella maggior parte dei pazienti lo stato stazionario e` raggiunto
entro la prima settimana di terapia.
Nella maggior parte dei pazienti i livelli dello stato stazionario
sono compresi nel range 100-400 nM per una dose giornaliera pari a
40 mg.
PAZIENTI ANZIANI
Nei pazienti anziani, in seguito alla riduzione della velocita` di
metabolizzazione, la emivita si allunga (1,5-3,75 giorni) ed i
valori di clearance si riducono (0,08-0,3 l/min); le
concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario sono due volte
piu` elevate che nei pazienti giovani trattati con la medesima
dose.
FUNZIONALITA` EPATICA RIDOTTA
Nei pazienti con compromissione della funzionalita` epatica
citalopram viene eliminato piu` lentamente; la emi-vita biologica
raddoppia e le concentrazioni plasmatiche nello stato stazionario
sono circa due volte piu` elevate che nei pazienti con
funzionalita` epatica normale.
FUNZIONALITA` RENALE RIDOTTA
Citalopram viene eliminato piu` lentamente nei pazienti con
compromissione della funzionalita` renale da lieve a moderata, ma
il fenomeno non ha alcuna influenza importante sulla
farmacocinetica del farmaco. Attualmente non vi sono informazioni
sulla farmacocinetica del citalopram nell`insufficienza renale
grave (clearance della creatinina minore 20 ml/min).
RAPPORTO FARMACOCINETICA/FARMACODINAMICA
Non e` stata effettuata una valutazione tra concentrazione
plasmatica ed effetto; nemmeno gli effetti collaterali sembrano
correlati alle concentrazioni plasmatiche del farmaco.
Il fattore di conversione da nM a ng/ml (riferito alla base) e`
0,32 per il citalopram e 0,31 per il demetilcitalopram.
5.3)
DATI PRECLINICI DI SICUREZZA:
Il farmaco non ha potere teratogeno e non influisce sulla
riproduzione o sulle condizioni perinatali, non ha effetto
mutageno ne` carcinogenetico.
6)
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE:
--------------------------
6.1)
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI:
Amido di mais, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina,
polivinilpirrolidone vinilacetato, glicerina, croscarmellosa
sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento: titanio diossido,
idrossipropilmetilcellulsa, polietilenglicole 400.
6.2)
INCOMPATIBILITA`:
Nessuna.
6.3)
PERIODO DI VALIDITA`:
3 anni.
6.4)
SPECIALI PRECAUZIONI PER LA CONSERVAZIONE:
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
6.5)
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE:
Astuccio di cartone contenente in blister PVC/alluminio bianco
opaco
PRAMEXYL 20 mg compresse rivestite con film, 28 compresse
PRAMEXYL 40 mg compresse rivestite con film, 14 compresse
6.6)
ISTRUZIONI PER L`IMPIEGO E LA MANIPOLAZIONE:
Nessuna istruzione particolare.
7)
TITOLARE DELL`AUTORIZZAZIONE ALL`IMMISSIONE IN COMMERCIO:
--------------------------------------------------------
EPIFARMA S.R.L.
Vai San Rocco, 6
EPISCOPIA (POTENZA)
8)
NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL`IMMISSIONE IN COMMERCIO:
-------------------------------------------------------
PRAMEXYL 20 mg compresse rivestite con film, AIC n.: 036124016
PRAMEXYL 40 mg compresse rivestite con film, AIC n.: 036124028
9) DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/
RINNOVO DELL`AUTORIZZAZIONE:
-----------------------------------------------------------
10)
DATA DI REVISIONE DEL TESTO:
---------------------------
(GIOFIL GENNAIO 2005)


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