A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Home > P > PENTASA





PENTASA

FERRING SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Mesalazina
ECCIPIENTI:
Polivinilpirrolidone, etilcellulosa, magnesio stearato, talco, cellulosa microcristallina.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antinfiammatorio intestinale.
INDICAZIONI:
Colite ulcerosa. Morbo di Crohn. Il Pentasa e` indicato sia nel trattamento della faseattiva della malattia che nella prevenzione delle recidive. Nella fase attiva di grado severo, puo`
essere consigliabile l`associazione con trattamento cortisonico.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` ad uno dei componenti o sostanze strettamente correlate dalpunto di vista chimico. Ipersensibilita` ai salicilati. Eta` Pediatrica. Ultime settimane di gravidanza.
Allattamento. Grave insufficienza renale o epatica.
EFFETTI INDESIDERATI:
Gli effetti collaterali riportati piu` frequentemente sono diarrea (3%), nausea(3%), dolore addominale (3%), cefalea (3%), vomito (1%) ed eruzioni cutanee (1%). Occasionalmente possono verificarsi reazioni di ipersensibilita`. Raramente (0,1%) sono stati segnalatimio e pericardite, pancreatite; piu` raramente (0,01%) alopecia, alterazioni degli enzimi epatici, epatite, nefropatie (incluse nefrite interstiziale e sindrome nefrosica), mialgie, otalgie, leucope-nia, trombocitopenia, anemia, reazioni allergiche polmonari.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Pentasa deve essere usato con cautela in pazienti allergici alla sulfasa-lazina. Usare particolare cautela nei pazienti con alterata funzionalita` epatica e renale. Nefrotossicita` indotta da mesalazina dovrebbe essere sospettata nei pazienti che sviluppino unadisfunzione renale in corso di trattamento. La funzionalita` renale dovrebbe essere controllata periodicamente (es.creatinemia) specialmente durante le prime fasi del trattamento. Sono statesegnalate raramente reazioni di ipersensibilita` cardiaca alla mesalazina (mio e pericardite) e gravi discrasie ematiche. In tal caso, il trattamento deve essere sospeso.
AVVERTENZE SPECIALI:
In pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sonoportatori di una stenosi pilorica, si potra` talora avere una liberazione di mesalazina gia` nello stomaco, con una conseguente irritazione gastrica ed una perdita di efficacia del farmaco. Recidi-ve della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione della terapia che durante trattamento di mantenimento inadeguato. L`eventuale comparsa di reazionidi ipersensibilita` comporta l`immediata sospensione della terapia.
USO IN GRAVIDANZA:
Pentasa deve essere usato con cautela durante la gravidanza o l`allattamentoe solo nel caso che i potenziali benefici superino, a giudizio del medico, i possibili rischi. La mesalazina supera la barriera placentare ma gli scarsi dati disponibili non permettono di valu-tare gli eventuali effetti negativi. Nessun effetto teratogeno e` stato osservato negli animali. La mesalazina viene secreta nel latte ad una concentrazione molto inferiore a quella del sanguematerno mentre l`acetil mesalazina compare in concentrazioni analoghe. Non sono stati segnalati effetti indesiderati in neonati allattati da madri in terapia con Pentasa, anche se i dati sonoscarsi.
INTERAZIONI:
Non sono disponibili dati sull`interazione di Pentasa con altri farmaci.
POSOLOGIA:
La posologia va adattata al singolo paziente in base alla gravita` della malattia. COLITE ULCEROSA. Trattamento acuto: fino a 3-4 g di mesalazina al giorno, suddivisi in 2-3 sommini-strazioni. Trattamento di mantenimento: si consiglia di iniziare con 1500 mg di mesalazina al
giorno, suddivisi in 3 somministrazioni. M ORBO DI CROHN. Trattamento acuto: fino a 3-4 g dimesalazina al giorno, suddivisi in 2-3 somministrazioni. Trattamento di mantenimento: si consiglia di iniziare con 3 g di mesalazina al giorno, suddivisi in 3 somministrazioni. Le compressepossono essere prese durante o poco dopo il pasto. E` possibile anche rompere le compresse o lasciarle disintegrare in un bicchiere o su un cucchiaio con acqua. Pentasa puo` essere presocon acqua o yogurt.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono stati segnalati episodi di sovradosaggio nell`uomo. Nell`animale dosiorali fino a 5 g/Kg (nel maiale) o intravenose fino a 920 mg/Kg (nel ratto) non si sono mostrate letali. In caso di sovradosaggio e` necessario un trattameno sintomatico in ambiente ospedalie-ro. Ricorrere al lavaggio gastrico ed alla infusione venosa di soluzioni elettrolitiche. Non e` noto un antidoto specifico. E` opportuno un attento monitoraggio della funzionalita` renale.


©MedicineLab.net