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PENTACARINAT

RHONEPOULENC RORER SpA
CONCESSIONARIO:
AVENTIS PHARMA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Pentamidina isetionato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Agente antiprotozoario.
INDICAZIONI:
VIA PARENTERALE. Trattamento delle seguenti affezioni: Polmonite da Pneumocystiscarinii in pazienti debilitati o immunode-pressi, come ad esempio in caso di AIDS. La pentamidina isetionato e` in particolare utile nei pazienti allergici ai sulfamidici e nei casi di intolleranzao resistenza al co-trimoxazolo. Leishmaniosi (viscerale e cutanea) compresi i casi resistenti alla terapia con composti pentavalenti dell`antimonio. Tripanosomiasi africana: malattia del sonnoda Trypanosoma gam-biense nella fase precoce. V
IA AEROSOLICA. Prevenzione della Polmoniteda Pneumocystis carinii in pazienti debilitati o immunodepressi, quali ad esempio in caso di
grave deficit immunitario conseguente alla infezione da virus HIV.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` verso i componenti del prodotto o verso altre sostanze cor-relate dal punto di vista chimico. Eta` pediatrica solo per la via aerosolica. Gravidanza e l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Via parenterale. Sono stati riportati casi gravi, talora fatali, di ipotensione, ipo-glicemia, pancreatite e aritmia cardiaca. Altre reazioni a rischio di vita che richiedono un intervento immediato e la sospensione della pentamidina isetionato includono: leucopenia (minoredi 1000/mm
3), trombocitopenia (minore di 20000/mm3) insufficienza renale acuta (creatinina
sierica maggiore di 6 mg/dl), ipocalcemia e tachicardia ventricolare. E` stato riportato un casodi probabile sindrome di Stevens-Johnson. E` stato riportato un caso di shock anafilattico dopo
somministrazione endovenosa. Sono state osservate reazioni meno gravi consistenti in: elevataazotemia (aumento della creatininemia da 2,4 a 6 mg/dl) test della funzionalita` epatica alterati, leucopenia, anemia, trombocitopenia, iperkaliemia, nausea e vomito, ipotensione, vertigini, sin-cope, vampate di calore, ipoglicemia, iperglicemia, rash e alterazioni del gusto. Nel sito dell`iniezione i.m. possono comparire reazioni locali di gravita variabile da fastidio e dolore aindurimento, formazione di ascesso e necrosi muscolare. Sono stati osservati anche aumenti della creatinin-fosfochinasi (CPK) e della lattico deidrogenasi (LDH) sieriche. Via aerosolica. Glieffetti collaterali che possono conseguire alla somministrazione aerosolica della pentamidina sono soprattutto dovuti a fenomeni irritativi locali al livello delle vie respiratorie e consistono piu`frequentemente in tosse, dispnea e broncospasmo che, nella maggior parte dei casi sono efficacemente trattati e successivamente prevenuti con la somministrazione di un broncodilatatorespray. Altri effetti collaterali riportati durante l`impiego della pentamidina per aerosol sono stati rash, febbre, riduzione dell`appetito, bocca amara, astenia, vertigine, nausea e vomito. Alcunicasi di pneumotorace sono stati segnalati in pazienti con pregressi episodi di polmonite da Pneumocystis carinii: sebbene nella maggior parte dei casi non siano stati primariamente attri-buiti alla somministrazione aerosolica della pentamidina, tuttavia una relazione di causalita` con la pentamidina per aerosol non puo` essere esclusa. Casi di ipotensione grave, ipoglicemia, pan-creatite acuta e aritmie cardiache sono stati segnalati in pazienti che ricevevano pentamidina, a volte fatali in caso di somministrazione per via i.m. e e.v. La terapia dovrebbe essere interrottaqualora si sviluppassero sintomi di pancreatite acuta.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
VIA PARENTERALE. Sono stati riportati casi gravi, talora fatali dovuti a gra-ve ipotensione. ipoglicemia, pancreatite acuta e aritmia cardiaca in pazienti trattati con pentamidina isetionato sia per via i.m. che i.v. La pentamidina isetionato va usata con cautela neipazienti epatopatici e nefropatici, iper o ipotesi, con iper o ipoglicemia, ipocalcemia, leucopenia, trombocitopenia o anemia. Dopo somministrazione i.m. o e.v. di una singola dose puo` ma-nifestarsi una improvvisa e grave ipotensione. I valori pressori basali vanno riportati nella norma e le iniezioni vanno praticate a paziente in clinostatismo. La pressione arteriosa deve essere at-tentamente controllata nel corso della somministrazione a intervalli regolari fino al termine del trattamento. Controlli di laboratorio: prima, durante e dopo la terapia vanno eseguiti i seguentiesami: azotemia e creatininemia quotidianamente in corso di terapia; emocromo e conta piastrinica quotidianamente in corso di terapia; glicemia a digiuno quotidianamente in corso di te-rapia e a intervalli regolari dopo il termine del trattamento. Iperglicemia e diabete mellito, con o senza precedente ipoglicemia, sono comparsi anche parecchi mesi dopo la fine del trattamen-to; test della funzionalita` epatica comprendenti: bilirubina, fosfatasi alcalina, aspartato-amino transferasi (AST/SGOT) e alanina amino tran-sferasi (ALT/SGPT). Se i valori basali sono e per-mangono nella norma in corso di terapia, effettuare il test settimanalmente. Se i valori basali risultano elevati e/o aumentano in corso di terapia, proseguire il controllo settimanale, a menoche il paziente non sia contemporaneamente in trattamento con altri farmaci epatotossici, nel qual caso effettuare il controllo ogni 3-5 giorni; calcemia ogni settimana; analisi delle urine edegli elettroliti sierici quotidianamente in corso di terapia; elettrocardiogramma a intervalli regolari. VIA AEROSOLICA. I pazienti sottoposti a profilassi con Pentacarinat possono comunque svi-luppare episodi acuti di PCP. Pertanto pazienti che presentino sintomi di infezione polmonare come la dispnea, febbre, tosse ed altri, dovrebbero essere sottoposti ad accurata visita medicaed a idonei tests diagnostici per la conferma della possibile PCP in fase acuta o la presenza di altri agenti patogeni opportunisti e non. L`uso di Pentacarinat puo` alterare il quadro clinico e ra-diografico della PCP presentando un quadro atipico che puo` far pensare ad una malattia lieve o ad un`infezione focale. Prima di iniziare la profilassi con Pentacarinat occorre accertare che ipazienti non siano affetti da PCP. Infatti la dose raccomandata di Pentacarinat per la prevenzione della PCP e` insufficiente per il suo trattamento in fase acuta. L`inalazione di pentamidina ise-tionato puo` provocare tosse e/o bronco-spasmo, soprattutto nei pazienti asmatici o fumatori. In questo caso e` necessario interrompere momentaneamente la aerosolizzazione e sommini-strare un broncodilatatore spray. Dopo 10 minuti l`inalazione puo` essere ripresa. E opportuno che in questi pazienti le successive sedute di aerosolizzazione vengano sistematicamente pre-cedute, 10 minuti prima del loro inizio, dalla premedicazione con un broncodilatatore. Non e` ancora noto se vi siano, e quali possano essere le conseguenze di un accumulo di pentamidina aseguito di una prolungata somministrazione per via topica bronchiale. Pertanto occorre usare cautela in pazienti con disfunzioni respiratene, con tendenza alla broncocostrizione, ipo o iper-glicemia, disfunzioni renali o epatiche, leucopenia, trombocitopenia o anemia. Tali pazienti in particolare, ed in genere tutti quelli in trattamento, andranno tenuti sotto stretto controllo medicoal fine di rilevare tempestivamente un eventuale peggioramento delle suddette preesistenti patologie o l`insorgenza di altri rilevanti effetti collaterali segnalati a seguito della somministrazioneparenterale di pentamidina fipotensione, ipoglicemia, ipocalcemia, tachicardia ventricolare e sindrome di Stevens-Johnson). Infezioni extrapolmonari da Pneumocystis carinii sono state se-gnalate raramente e quasi sempre riferite a pazienti che avevano una storia di PCP. Quando si visitano pazienti che presentano segni e sintomi non spiegabili dovrebbe essere considerata lapossibilita` di pneumocistosi extraolmonare. Rischi ambientali ed occupazionali: occorre usare cautela per evitare la dispersione di pentamidina nell`ambiente. Un`adeguata ventilazione am-bientale puo` aiutare nel ridurre i rischi di sensibilizzazione da parte del personale sanitario. Il nebulizzatore dovrebbe essere spento quando la mascherina viene allontanata dal viso duranteil trattamento. Inoltre e` bene aerare abbondantemente l`ambiente di terapia per minimizzare il
rischio di trasmissione di altri agenti patogeni respiratori, quali il Mycobacterium tubercolosised il Mycobacterium avium-intra-cellulare, che possono essere emessi da casuali colpi di tosse durante il trattamento.
USO IN GRAVIDANZA:
Non esistono dati sull`innocuita` della pentamidina isetionato in gravidanza. Ilfarmaco non deve essere somministrato in corso di gravidanza se non in caso di assoluta necessita`. L`uso della pentamidina isetionato e` controindicato nelle donne che allattano al senoa meno che il Medico non lo giudichi di assoluta necessita`.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Non sono noti effetti della pentamidina sulla capacita` di gui-dare o usare macchine.
INTERAZIONI:
Via parenterale. Dopo ricostituzione con acqua per preparazioni iniettabili F.U. lapentamidina isetionato non deve essere mischiata con altre soluzioni per iniezioni diverse dalla soluzione glucosata per via e.v. F.U. e dalla soluzione salina allo 0,9% (normale) F.U. Via ae-rosolica. Per la ricostituzione della soluzione per aerosol non deve essere impiegata la soluzione salina (soluzione fisiologica 0,9% F.U.) in quanto il volume ridotto provoca la precipitazionedel principio attivo. Non sono stati effettuati specifici studi di interazione di altri farmaci con Pentacarinat per uso aerosolico. La somministrazione contemporanea con ACE-inibitori e beta-bloccanti puo` aumentare l`incidenza della tosse e della broncocostrizione, soprattutto in soggetti asmatici.
POSOLOGIA:
VIA INIETTABILE. Per adulti, bambini e prima infanzia si consiglia la seguente posolo-gia: Polmonite P. carinii: 4 mg/kg p.c. di pentamidina isetionato al di` per almeno 14 giorni, preferibilmente per infusione venosa lenta. Leishmaniosi viscerale (Kala-azar): 3-4 mg/kg p.c. dipentamidina isetionato a giorni alterni fino a minimo di 10 iniezioni, preferibilmente per via i.m. Se necessario si puo` ripetere un ciclo. Leishmaniosi cutanea: 3-4 mg/kg p.c. 1-2 volte la set-timana per via i.m. fino a risoluzione del caso. Tripanosomiasi: 4 mg/kg p.c. di pentamidina isetionato al di` o a giorni alterni fino a un totale di 7-10 iniezioni. Puo` essere somministrata sia pervia i.m. che per infusione venosa lenta. Negli anziani non sono previste modifiche di dosaggio. In caso di insufficienza renale (clearance della creatinina minore di 10 ml/min): Polmonite daP. carinii: nei casi a rischio di vita 4 mg/kg p.c. una volta al di` per 7-10 giorni e quindi 4 mg/kg p.c. a giorni alterni fino a un ciclo completo di almeno 14 dosi. Nei casi meno gravi 4 mg/kgp.c. a giorni aitemi fino a un ciclo completo di almeno 14 dosi. Nella leishmaniosi e nella tripanosomiasi non sono necessarie riduzioni di dosaggio. In caso di insufficienza epatica non e` pre-visto alcun dosaggio specifico. A
EROSOL. Adulti: la dose consigliata e` di 300 mg una volta ogni4 settimane. La sicurezza e l`efficacia di Pentacarinat per uso aerosolico in pediatria devono essere ancora stabilite.
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
VIA INIETTABILE. La pentamidina isetionato deve sempre essere somministrata a pazienti in clinostatismo, sia per via i.m. profonda che per infusione e.v. lenta. Nondeve essere somministrata mediante bolo endovenoso. Iniezione intramuscolare Fiala da 300
mg: il contenuto deve essere sciolto in 3 ml di acqua per preparazioni iniettabili. La dose necessaria di pentamidina isetionato deve essere somministrata per via i.m. profonda. I NFUSIONE ENDOVENOSA. II contenuto di una fiala da 300 mg deve essere sciolto in 3-5 ml di acqua per pre-parazioni iniettabili F.U. La dose richiesta di pentamidina isetionato deve essere ulteriormente
diluita in 50-250 ml di soluzione glucosata per infusione e.v. F.U. o in soluzione salina allo 0,9%(normale) per iniezione F.U. La soluzione finale di pentamidina isetionato deve essere somministrata per infusione venosa lenta della durata di almeno 60 minuti sotto controllo medico e a paziente sdraiato. AEREOSOL. L`applicazione aerosolica e` stata messa a punto sull`apparecchioRespirgard II di tipo pneumatico, a perdere. Possono tuttavia essere usati altri nebulizzatori,
purche` in grado di erogare la dose di pentamidina in particelle di diametro inferiore a 5 micron e preferibilmente comprese fra 1 e 2 micron, che garantiscono la maggiore distribuzione delfarmaco a livello alveolare. Impiegando erogatori multiuso si deve cambiare il serbatoio e il circuito o si deve procedere alla loro sterilizzazione. Per l`applicazione sciogliere una fiala da 300 mg con 6 ml di acqua per preparazioni iniettabili e introdurre nel serbatoio. Per la ricostituzionedella soluzione non deve essere impiegata la soluzione salina in quanto il volume ridotto provoca la precipitazione del principio attivo. Alla soluzione di pentamidina non vanno miscelati altri farmaci. Il nebulizzatore Respirgard II non va utilizzato per somministrare broncodilatatori. Latotalita` della pentamidina deve essere aerosolizzata e inviata tramite un nebulizzatore dotato di
un boccaglio, che il paziente dovra` tenere in bocca per tutta la durata della nebulizzazione, di solito compresa tra 15 e 30 minuti. Il nebulizzatore deve inoltre essere dotato di un filtro perl`aria di uscita al fine di evitare la dispersione del farmaco nell`ambiente durante l`espirazione.
SOVRADOSAGGIO:
II trattamento e` sintomatico, non sono comunque stati segnalati casi di sovrado-saggio di pentamidina isetionato.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
II prodotto in polvere sterile va conservato a temperaturainferiore a 30-oC. La soluzione ricostituita va conservata fra +2 e +8-oC, ma non e` piu` utilizzabile 24 ore dopo la sua preparazione.
INCOMPATIBILITA`:
La pentamidina isetionato non deve essere mischiata con altre soluzioni per inie-zioni diverse da acqua per preparazioni iniettabili F.U. o soluzione glucosata per iniezioni endovenose F.U. e soluzione salina 0,9% (normale) per preparazioni iniettabili F.U.


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