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PANZID

VALDALAB.
FARMACEUTICI SPA CONCESSIONARIO:
FARMAC.CABER SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Ceftazidima pentaidrato 1,164 g pari a ceftazidima 1 g
ECCIPIENTI:
Flacone polvere: sodio carbonato anidro. Fiala solvente: acqua p.p.i. 3 ml
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibatterici Beta-Lattamici, cefalosporine.
INDICAZIONI:
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta ori-gine da gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di gram-negativi resistenti ai piu`
comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazientidefedati e/o immunodepressi. Profilassi chirurgica: la somministrazione di Panzid risulta in grado di ridurre l`incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contami-nati o potenzialmente tali. Il Panzid e` il primo antibiotico beta-lattamico che si caratterizza per uno spettro antibatterico molto ampio, un`elevata resistenza alle beta-lattamasi ed una notevoleattivita` in vitro ed in vivo anche sullo Pseudomonas, di norma resistente agli antibiotici betalattamici. Cio` e` dovuto alla presenza contemporanea, nella catena laterale, del gruppo amino-tiazolico, del gruppo propossiminico e del gruppo carbossilico. Spettro antibatterico e meccanismo d`azione. Il Panzid e` un antibiotico a spettro eccezionalmente ampio e ad azionebattericida. Provoca infatti la lisi della cellula batterica per inibizione della sintesi di mucoproteine a livello della parete cellulare. Il suo effetto battericida si manifesta a concentrazioni pari oprossime alle concentrazioni minime inibenti. Il Panzid risulta attivo nei confronti di una vasta gamma di germi gram-positivi e gram-negativi, sia aerobi che anaerobi, compresi ceppi resi-stenti ad antibiotici aminoglicosidici e ad antibiotici beta-lattamici (cefalosporine e penicilline semisintetiche). Nell`impiego clinico trova indicazione solo in infezioni gravi (vedi indicazioni)dovute ai seguenti germi gram-negativi: Pseudomonas aeruginosa, Pseudomonas spp., Serratia spp., Enterobacter spp., Citrobacter spp.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` agli antibiotici della classe delle cefalosporine.
EFFETTI INDESIDERATI:
La Ceftazidima e` generalmente ben tollerata e le reazioni avverse piuttosto in-frequenti; esse includono: reazioni locali: flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa; dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare; reazioni diipersensibilita
`:
rash urticarioidi o maculopapulari, febbre, prurito e, molto raramente, angioedema e reazioni anafilattiche (inclusi broncospasmo e/o ipotensione). Come con altre cefalospo-rine vi sono state rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica; reazioni gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, dolore addomi-nale e, molto raramente, candidiasi del cavo orale o colite; come per altre cefalosporine la colite puo` essere associata alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colitepseudomembranosa; reazioni genito-urinarie: candidiasi, vaginite; reazioni neurologiche: cefalea, vertigini, parestesie e sensazioni di sapore sgradevole. Vi sono state segnalazioni di seque-le neurologiche come tremori, mioclonie, convulsioni ed encefalopatia verificatesi in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio della Ceftazidima non era stato opportunamenteridotto; modificazioni dei parametri di laboratorio: sono state riferite in corso di terapia con Ceftazidima variazioni transitorie di alcuni parametri clinici e di laboratorio: eosinofilia, positivita` altest di Coombs e molto raramente anemia emolitica, trombocitosi, incrementi in uno o piu` parametri di funzionalita` epatica quali SGOT, SGPT, LDH, GGT e fosfatasi alcalina. Come per altrecefalosporine sono stati segnalati occasionalmente incrementi transitori di azotemia, ammoniemia e/o creatinina sierica. Molto raramente sono state osservate leucopenia, neutropenia, agra-nulocitosi, trombocitopenia e linfocitosi.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Prima di iniziare il trattamento con il Panzid accertarsi se il paziente ab-bia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilita` alla Ceftazidima, alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci. Il Panzid, analogamente a tutti gli altri antibiotici beta-lattamici, vasomministrato con cautela in pazienti in cui si sono manifestate reazioni allergiche alla penicillina. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed eventualmente istituire untrattamento idoneo (Adrenalina, antistaminici, corticosteroidi) ed altre opportune misure di emergenza. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all`uso ditutti gli antibiotici a largo spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine); e` importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durantela terapia. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e puo` facilitare la crescita dei clostridi. Glistudi effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e` la principale causa della colite associata all`uso di antibiotici. Forme lievi di colite pseudomembranosarispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e lasomministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casi in cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi la somministrazione di Vancomicina per via orale costi-tuisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. Il Panzid e` escreto per via renale. Per-tanto, come per tutti gli antibiotici eliminati per tale via, in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, si raccomanda di ridurre la dose per evitare le conseguenze cliniche diconcentrazioni ematiche eccessive, quali ad esempio convulsioni o sequele neurologiche. Come per altri antibiotici a largo spettro l`uso prolungato della Ceftazidima puo` favorire l`emer-gere opportunistico di microrganismi o ceppi non sensibili (ad esempio Candida ed Enterococchi) che richiede l`adozione di misure adeguate o l`eventuale interruzione del trattamento. E`pertanto essenziale un assiduo controllo delle condizioni del paziente. Come per altre cefalosporine e penicilline a spettro allargato alcuni ceppi di Enterobacter spp, inizialmente sensibili,possono manifestare resistenza durante la terapia con Ceftazidima. Pertanto nel corso del trattamento di infezioni da Enterobacter spp, se ritenuto clinicamente appropriato, deve essere va-lutata la possibilita` di eseguire successivi test di sensibilita`.
NOTE:
Precauzioni farmaceutiche. I flaconi di Panzid possono sviluppare al loro interno, dopo la ricostituzione, una pressione positiva, dovuta alla liberazione di Anidride carbonica.
USO IN GRAVIDANZA:
Non si sono evidenziati effetti embriotossici o teratogenici con la Ceftazidima,comunque, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita`, sotto il diretto controllo del medico. La Ceftazidima e`escreta in piccole quantita` nel latte materno e deve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.
INTERAZIONI:
L`uso contemporaneo o ravvicinato di farmaci nefrotossici (Kanamicina, Strepto-micina, Colistina, Viomicina, Polimixina, Neomicina, Gentamicina, ecc.) o potenti diuretici (ad
es. Furosemide) e` sconsigliabile e, comunque, richiede assiduo controllo della funzionalita` re-nale. L`esperienza clinica con la Ceftazidima ha dimostrato che questi fenomeni si presentano molto raramente ai dosaggi consigliati. La somministrazione delle cefalosporine puo` interferirecon i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita` della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", basati sulla riduzione del rame, ma non con i metodienzimatici. In circa il 5% dei pazienti sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positivita` talora false dei test di Coombs. Cio` puo` interferire con i test di compatibilita`
del sangue. La Ceftazidima non interferisce con la determinazione della Creatinina nel saggiocon Picrato alcalino. Nel somministrare in concomitanza Ceftazidima e Cloramfenicolo bisogna considerare la possibilita` che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.
POSOLOGIA:
Il Panzid va somministrato per via parenterale (endovenosa o intramuscolare pro-fonda). Il dosaggio varia in rapporto alla gravita` del singolo caso, sensibilita`, sito e tipo di infezione, eta`, funzionalita` renale e secondo il giudizio del medico. VIA INTRAMUSCOLARE. Adulti: 1-3g/die in 2-3 somministrazioni. Nella terapia della riacutizzazione batterica della bronchite cronica , 1-3 g/die in 1-3 somministrazioni. Bambini: 30-100 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Ildosaggio abituale e` di 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni. Quando si richiedano dosaggi piu` elevati, si puo` ricorrere alla via endovenosa. VIA ENDOVENOSA. Adulti: 1-6 g/die. Bambini: 30-100mg/kg/die. Nei casi di particolare gravita` (soggetti immunodepressi, con fibrosi cistica o con meningite) tale posologia puo` essere ulteriormente aumentata fino a 150 mg/kg/die (6 g/die) in3 somministrazioni. Nei pazienti anziani gravi, in considerazione della ridotta clearance della Ceftazidima, il dosaggio massimo giornaliero non dovrebbe di norma superare i 3 g, soprattuttoin quelli di eta` superiore agli 80 anni. Nei pazienti con alterazioni della funzionalita` renale si dovrebbe somministrare una dose iniziale di 1 g ed adottare per il mantenimento il seguente sche-ma posologico: Clearance Creatinina Dose unitaria Intervallo tracretatinina sierica raccomandata le somministrazioni ml/min. (mg/dl) appr.umol/l g ore>50 (< 1,7) < 150 Dosaggio normale Dosaggio normale 50-31 (1,7-2,3) 150-200 1 1230-16 (2,3-4) 200-350 1 24 15-6 (4-5,6) 350-500 0,5 24< 5 (> 5,6) > 500 0,5 48 Nelle infezioni gravi si potra` aumentare del 50% la dose unitaria (riportata in tabella) oppure au-mentare la frequenza di somministrazione: in questi casi andranno controllati i livelli sierici di Ceftazidima i cui valori minimi non dovrebbero superare 40 mg/l. Nei bambini la clearance dellaCreatinina andra` adattata tenendo conto della superficie corporea o del peso corporeo privato dei grassi. P ROFILASSI CHIRURGICA. Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verrannosomministrati, in relazione a tipo, durata e rischio di contaminazione dell`intervento, 1 g i.m. o 1 - 2 g e.v. in dose singola (profilassi "ultra short term") o in dosi ripetute (profilassi "shortterm"). E
MODIALISI. L`emivita sierica durante l`emodialisi varia da 3 a 5 ore. Ai pazienti in dialisie` opportuno ripetere alla fine di ogni trattamento le dosi indicate in tabella. D
IALISI PERITONEALE.La Ceftazidima puo` essere impiegata sia nella dialisi peritoneale che nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). La Ceftazidima puo` essere aggiunta alle soluzioni per dialisi peri-toneale (di solito 125-250 mg ogni due litri di liquido per dialisi). Nei pazienti con insufficienza renale in terapia intensiva sottoposti ad emodialisi o ad emofiltrazione ad alto flusso sommini-strare 1 g al giorno in dose singola o in dosi suddivise. Nel caso di emofiltrazione a basso flusso seguire il dosaggio raccomandato in caso di funzionalita` renale ridotta. PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE. Il Panzid e` confezionato in flaconi contenenti una miscela sterile di Ceftazidima pentaidrato e Carbonato di sodio anidro. Per la preparazione della soluzione per somministrazioneintramuscolare Il contenuto del flacone puo` essere ricostituito aggiungendovi il contenuto della
fiala annessa (Acqua p.p.i.). Per la preparazione della soluzione per somministrazione endove-nosa ricostituire 1 g di prodotto in 10 ml di Acqua per preparazioni iniettabili (la relativa fiala non e` compresa nella confezione).
SOVRADOSAGGIO:
Il sovradosaggio puo` portare a sequele neurologiche tra le quali encefalopatia,convulsioni e coma. I livelli sierici di Ceftazidima sono ridotti dalla dialisi.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Prima della ricostituzione conservare i flaconi al riparodalla luce. La colorazione delle soluzioni puo` variare da giallo pallido a color ambra in funzione della concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione. Il prodotto in so-luzione, dopo ricostituzione con Acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica, glucosata o di Sodio lattato) deve essere usato di norma entro 18 ore seconservato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4-o C.
INCOMPATIBILITA`:
La Ceftazidima puo` essere diluita negli usuali liquidi infusionali, fatta eccezioneper le soluzioni di Sodio bicarbonato nelle quali e` meno stabile. Inoltre la Ceftazidima non deve essere miscelata nello stesso set infusionale o nella siringa con gli aminoglicosidi. Sono statesegnalate formazioni di precipitati addizionando Vancomicina alle soluzioni di Ceftazidima. Qualora si presentasse la necessita` di somministrare sequenzialmente questi due antibiotici e` con-sigliabile far defluire un`adeguata quantita` di liquido infusionale, al fine di ottenere un adeguato lavaggio del set infusionale, tra le due somministrazioni. C OMPATIBILTA`. La Ceftazidima a con-centrazioni comprese tra 1 mg/ml e 40 mg/ml e` compatibile con: sodio cloruro 0,9 %; sodio lattato M/6; soluzione di Hartmann; destrosio 5%; destrosio 5% e sodio cloruro 0,225%; de-strosio 5% e sodio cloruro 0,45%; destrosio 5% e sodio cloruro 0,9%; destrosio 4% e sodio cloruro 0,18%; destrosio 10%; destrano 40 10% in sodio cloruro 0,9%; destrano 40 10% in de-strosio 5%; destrano 70 6% in sodio cloruro 0,9%; destrano 70 6% in destrosio 5%. La Ceftazidima a concentrazioni comprese tra 0,05 mg/ml e 0,25 mg/ml e` compatibile con la soluzionelattato per dialisi intraperitoneale. La Ceftazidima puo` essere ricostituita per uso intramuscolare con Lidocaina cloridrato allo 0,5% o 1%. La Ceftazidima alla concentrazione di 4 mg/ml puo`essere addizionata a: Idrocortisone (Idrocortisone sodio fosfato) 1 mg/ml in Sodio cloruro 0,9% o Destrosio 5%. Cefuroxima (Cefuroxima sodica) 3 mg/ml in Sodio cloruro 0,9%. Cloxacillina(Cloxacillina sodica) 4 mg/ml in Sodio cloruro 0,9%. Eparina 10 UI/ml o 50 UI/ml in Sodio cloruro 0,9%. Potassio cloruro 10 mEq/l o 40 mEq/l in Sodio cloruro 0,9%. Nelle soluzioni cosi`ottenute entrambi i componenti mantengono la propria attivita`. 500 mg di Ceftazidima, ricostituiti con 1,5 ml di acqua per preparazioni iniettabili, possono essere addizionati a soluzioni diMetronidazolo (500 mg/100 ml) ed entrambi mantengono la loro attivita`.


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