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PANTECTA


PANTECTA

1)
DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA` MEDICINALE:
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PANTECTA (pantoprazolo).
2) COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN PRINCIPI ATTIVI ED
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ECCIPIENTI:
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Una compressa gastro-resistente contiene: Pantoprazolo sodico
sesquidrato 45,1 mg (equivalente a pantoprazolo 40 mg).
3)
FORMA FARMACEUTICA:
------------------
Compresse gastro-resistenti per uso orale.
4)
INFORMAZIONI CLINICHE:
---------------------
4.1)
INDICAZIONI TERAPEUTICHE:
Ulcera duodenale - ulcera gastrica - esofagite da reflusso di
grado moderato e severo. Nota: Pantoprazolo non e` indicato per il
trattamento di disturbi gastrointestinali lievi come si puo`
verificare nella dispepsia nervosa. Prima della terapia, e`
necessario escludere l`eventuale natura maligna di una ulcera
gastrica o di una malattia esofagea dato che il trattamento con
pantoprazolo puo`, alleviando la sintomatologia, ritardare la
diagnosi. La diagnosi di esofagite da reflusso dovrebbe essere
confermata dall`esame endoscopico.
4.2)
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE:
Posologia consigliata: In genere, una compresa gastro-resistente
di Pantecta al giorno. Nota: Non si dovrebbe superare la dose
giornaliera di 40 mg di pantoprazolo nei pazienti piu` anziani o
nei pazienti con ridotta funzionalita` renale. Istruzioni
generali: Le compresse gastro-resistenti di Pantecta non devono
essere masticate o frantumate, ma vanno deglutite intere con un
po` di acqua al mattino prima o durante la colazione. Nella
maggior parte dei pazienti la risoluzione della sintomatologia si
verifica rapidamente. Nell`ulcerca duodenale, la cicatrizzazione
della lesione ulcerosa si ottiene generalmente entro 2 settimane
dall`inizio del trattamento. Se tale periodo non e` sufficiente,
la guarigione si verifica, nella quasi totalita` dei casi, dopo
altre 2 settimane di terapia. Nell`ulcerca gastrica e
nell`esofagite da reflusso, la durata del trattamento richiesto
per la cicatrizzazione e` in genere di 4 settimane. Se tale
periodo non e` sufficiente, la guarigione si ottiene, nella quasi
totalita` dei casi, prolungando la terapia per altre 4 settimane.
La durata di un ciclo di terapia con Pantecta non dovrebbe
superare le 8 settimane, poiche` non si ha sufficiente esperienza
con trattamenti a lungo termine nell`uomo.
4.3)
CONTROINDICAZIONI:
Pantoprazolo non deve essere generalmente impiegato: in pazienti
con funzionalita` epatica compromessa, in casi di ipersensibilita`
individuale accertata verso uno dei suoi componenti. In gravidanza
e durante l`allattamento, pantoprazolo dovrebbe essere utilizzato
solo a seguito di precisa indicazione del medico, non essendo fino
ad oggi disponibili dati sulla sua sicurezza d`impiego in queste
condizioni nell`uomo. Gli studi nell`animale non hanno evidenziato
effetti teratogeni o tossici per il feto. In uno studio
sull`animale, si e` rilevata l`escrezione nel latte materno di
piccole quantita` della dose somministrata. Non sono disponibili
al momento esperienze cliniche sull`uso di pantoprazolo nei
bambini.
4.4)
SPECIALI PRECAUZIONI D`USO:
Nessuna.
4.5)
INTERAZIONI CON ALTRI FARMACI E ALTRE INTERAZIONI:
Alterazioni dell`assorbimento si potrebbero osservare nel caso di
assunzione concomitante di farmaci, il cui assorbimento e` pH-
dipendente, come ad esempio ketoconazolo. Pantoprazolo e`
metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo
P450. Un`interazione con altri farmaci metabolizzati attraverso lo
stesso sistema enzimatico non puo` essere esclusa. Tuttavia, in
tests specifici, non si sono osservate interazioni clinicamente
significative con alcuni di questi farmaci, precisamente diazepam,
nifedipina, warfarin, teofillina, fenitoina, digossina e un
contraccettivo orale. Inoltre non si sono evidenziate interazioni
con antiacidi somministrati contemporaneamente.
4.6)
USO IN GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO:
Vedi punto 4.3 Controindicazioni.
4.7)
EFFETTI SULLA GUIDA E SULL`USO DI MACCHINE:
Non sono noti effetti sulla capacita` di guida e sull`uso di
macchine.
4.8)
EFFETTI INDESIDERATI:
Il trattamento con pantoprazolo puo` occasionalmente provocare
cefalea o diarrea. Sono stati riportati rari casi di nausea,
dolore all`addome superiore, flatulenza, rash cutaneo, prurito e
vertigini. Sono riportati edema, febbre, insorgenza di depressione
e disturbi visivi (offuscamento della visione) in casi isolati.
4.9)
SOVRADOSAGGIO:
Non sono noti sintomi da sovradosaggio nell`uomo. La
somministrazione di dosi fino a 240 mg per via endovenosa e` stata
ben tollerata. In caso di intossicazione il trattamento e`
sintomatico. L`emodialisi non influenza l`esposizione al farmaco.
5)
PROPRIETA` FARMACOLOGICHE:
-------------------------
5.1)
PROPRIETA` FARMACODINAMICHE:
Pantoprazolo e` un inibitore della pompa protonica, cioe` inibisce
in maniera specifica, dose-dipendente, la H+, K+ -ATPasi gastrica,
enzima responsabile della secrezione acida a livello delle cellule
parietali dello stomaco. La sostanza, un benzimidazolo sostituito,
si concentra dopo l`assorbimento nell`ambiente acido delle cellule
parietali, dove viene convertita nella forma attiva, una
sulfenamide ciclica, in grado di legarsi alla H+, K+ -ATPasi,
inibendo cosi` la pompa protonica ed inducendo una soppressione
efficace, di lunga durata, della secrezione acida gastrica sia
basale che stimolata. Dal momento che pantoprazolo agisce a
livello della via finale comune della secrezione acida, il farmaco
e` in grado di inibire la secrezione di acido cloridrico
indipendentemente dal tipo di stimolo secretorio (acetilcolina,
istamina, gastrina). La somministrazione di pantoprazolo per via
endovenosa o orale inibisce la secrezione acida gastrica dopo
stimolo con pentagastrina. Dopo somministrazione orale di 40 mg,
l`inibizione era del 51 per cento al giorno 1 e dell`85 per cento
al giorno 7. L`acidita` intragastrica delle 24 h era ridotta del
37 per cento e del 98 per cento, rispettivamente. La peculiare
selettivita` d`azione di pantoprazolo deriva dal fatto che il
farmaco esplica pienamente il suo effetto solo in ambiente
fortemente acido (pH&lt3.0), rimanendo invece in massima parte
inattivo a valori di pH piu` elevati. Per tale motivo, il completo
effetto farmacologico e, dunque, terapeutico si ottiene solo a
livello delle cellule parietali acido-secernenti dello stomaco.
Attraverso un meccanismo di feedback, tale effetto diminuisce
nella stessa misura con cui la secrezione acida viene inibita. I
livelli di gastrinemia a digiuno aumentavano durante il
trattamento con pantoprazolo ma nella maggioranza dei casi non
superavano i limiti superiori della norma. Al termine di un ciclo
di trattamento orale i valori mediani di gastrinemia diminuivano
di nuovo in modo netto. L`aumentata secrezione di gastrina indotta
dalla inibizione della secrezione acida puo` portare ad un aumento
del numero di cellule ECL a livello della mucosa gastrica.
5.2)
PROPRIETA` FARMACOCINETICHE:
Farmacocinetica generale: Pantoprazolo viene assorbito
rapidamente, ottenendosi concentrazioni plasmatiche massimali gia`
dopo una singola dose orale di 40 mg. Le massime concentrazioni
seriche (intorno a 2-3 microg/ml) vengono raggiunte, in media, 2.5
ore dopo somministrazione, e tali valori rimangono costanti dopo
somministrazioni ripetute. Il volume di distribuzione e` di circa
0.15 L/kg, la clearance intorno a 0,1 L/h/kg. L`emivita della fase
terminale della curva concentrazione plasmatica/tempo e` di circa
1 ora. Si sono osservati alcuni casi di rallentata eliminazione
del farmaco. A causa della attivazione specifica delle cellule
parietali, l`emivita di eliminazione non correla con la durata
d`azione (inibizione della secrezione acida) che e` molto
superiore. Le caratteristiche farmacocinetiche non si modificano
dopo somministrazione singola o ripetuta. Nell`intervallo di dosi
tra 10 e 80 mg, le cinetiche plasmatiche di pantoprazolo sono
praticamente lineari dopo somministrazione sia orale che
endovenosa. Il legame di pantoprazolo alle proteine seriche e` di
circa il 98 per cento. La sostanze viene metabolizzata quasi
esclusivamente a livello epatico. L`eliminazione renale
rappresenta la principale via di escrezione (circa 80 per cento)
dei metaboliti di pantoprazolo, il rimanente viene escreto con le
feci. Il principale metabolita, sia nel siero che nelle urine, e`
il demetilpantoprazolo, che viene sulfoconiugato. L`emivita del
metabolita principale (circa 1,5 h) non e` molto piu` elevata di
quella di pantoprazolo.
BIODISPONIBILITA`:
Pantoprazolo e`
completamente assorbito dopo somministrazione orale. La
biodisponibilita` assoluta delle compresse e` circa il 77 per
cento. La assunzione concomitante di cibo non influenza AUC,
massima concentrazione serica e, quindi, la biodisponibilit`a.
Solo la variabilita` del lag-time sara` aumentata dalla
contemporanea assunzione di cibo. CARATTERISTICHE IN
PAZIENTI/
GRUPPI PARTICOLARI:
Non si richiede una riduzione del
dosaggio in pazienti con ridotta funzionalita` renale (compresi
pazienti in dialisi). L`emivita di pantoprazolo e` breve come si
osserva nei soggetti sani. Pantoprazolo e` scarsamente
dializzabile. Sebbene l`emivita del principale metabolita sia
moderatamente aumentata (2-3 h), l`escrezione e` nomdimento rapida
e dunque non si verifica accumulo. Sebbene nei pazienti con
cirrosi epatica (classe A e B secondo Child), l`emivita aumenti
fino a 7-9 ore ed i valori di AUC siano di 5-7 volte maggiori, le
concentrazioni seriche massimali del farmaco sono solo
modestamente aumentate (circa 1.5 volte) rispetto ai soggetti
sani. Un leggero aumento dei valori di AUC e Cmax che si osserva
nei volontari anziani rispetto al gruppo dei volontari piu`
giovani e` anch`esso clinicamente non rilevante. Il passaggio
transplacentare, studiato nel ratto, aumenta con il progredire
della gestione. Di conseguenza, la concentrazione fetale di
pantoprazolo aumenta subito prima della nascita indipendentemente
dalla via di somministrazione. Nel ratto, non piu` dello 0,02 per
cento della dose somministrata viene escreta nel latte materno.
Nella specie umana, non sono disponibili dati sull`escrezione nel
latte materno.
5.3)
TOSSICOLOGIA:
Tossicita` acuta: Negli studi di tossicita` acuta nel topo, i
valori di DL50 riscontrati erano 370 mg/kg dopo somministrazione
e.v. ed intorno a 700 mg/kg dopo somministrazione p.o. Nel ratto
tali valori erano, rispettivamente, intorno a 240 mg/kg dopo
somministrazione e.v. e 900 mg/kg p.o. Tossicita` cronica: Nella
tabella allegata (Tab.1) vengono riassunti gli studi di tossicita`
cronica effettuati. Ipergastrinemia e alterazioni morfologiche
della mucosa gastrica (iperplasia delle cellule ECL) si sono
osservate nel corso di studi di tossicita` per somministrazioni
ripetute fino a 12 mesi nel ratto e nel cane. la maggior parte
degli effetti era reversibile ed ascrivibile unicamente all`azione
del farmaco, cioe` alla soppressione della secrezione acida. In
studi a lungo termine su ratto e cane si e` osservato un aumento
nel peso dello stomaco e del fegato, reversibile con la
sospensione del trattamento. Dopo somministrazione cronica di
pantoprazolo nel ratto per 1 e 2 anni si sono osservate ipertrofia
cellulare epatica e nefropatia. Nello studio a 12 mesi nel ratto,
si e` riscontrato un carcinoide gastrico solitario. L`aumento di
peso del fegato dopo somministrazione di dosi altamente tossiche
era da considerarsi conseguenza dell`induzione di enzimi per la
metabolizzazione del farmaco. L`attivazione della tiroide
osservata in 2 esperimenti sul ratto e` dovuta alla rapida
metabolizzante degli ormoni tiroidei nel fegato, ed e` stata
anche descritta in termini analoghi per altri farmaci.
Modificazioni della funzione tiroidea ed una associata minore
degradazione del colesterolo sono state descritte in studi a 1
anno nel ratto e nel cane. L`ipertrofia tiroidea e l`aumento dei
livelli di colesterolo sono reversibili. In studi condotti nel
cane, si e` osservato un edema polmonare specie-specifico. Il
metabolita animale-specifico responsabile dell`insorgenza di edema
non e` stato riscontrato nell`uomo. Carcinogenicita
`:
In uno
studio di carcinogenesi a 2 anni nel ratto - che per questo
animale corrisponde al trattamento per tutta la vita - sono stati
evidenziati tumori neuroendocrini. Inoltre, nello stomaco dei
ratti, si sono trovati papillomi a cellule squamose. Il meccanismo
con cui i derivati benzimidazolici inducono la formazione di
carcinoidi gastrici e` stato accuratamente studiato, portando alla
conclusione che si tratti di una reazione secondaria allo spiccato
aumento della gstrinemia che si verifica nel ratto nel corso del
trattamento cronico. Inoltre, nel ratto, le cellule ECL nella
mucosa ghiandolare dello stomaco sono molto piu` numerose che
nell`uomo, cosicche` puo` attivarsi un numero piu` elevato di
cellule responsive agli aumentati livelli di gastrina. Neoplasie
delle cellule ECL non sono state osservate nello studio a lungo
termine nel topo (24 mesi) ne` in studi cronici nel cane. In studi
a 2 anni si e` osservato un aumento del numero di alterazioni
neoplastiche a livello epatico nel ratto e nel topo femmina,
interpretato come dovuto alla elevata metabolizzazione di
pantoprazolo nel fegato. Si puo` escludere che pantoprazolo abbia
potenziale genotossico poiche` studi di mutagenicita` non hanno
indicato alcuna interazione di pantoprazolo con il DNA cellulare e
le neoplasie epatiche si sono manifestate solo a dosaggi elevati.
Tests di trasformazione cellulare ed uno studio di DNA-binding
escludono che il DNA abbia un ruolo nella formazione di tumori.
Tali composti non genotossici non presentano rischio di
carcinogenicita` per l`uomo. Un leggero aumento di alterazioni
neoplastiche della tiroide e` stato osservato nel gruppo di ratti
trattati con la dose piu` alta. L`insorgenza di tali neoplasie e`
associata alle modificazioni, indotte da pantoprazolo, nel
catabolismo della tiroxina a livello epatico nel ratto. Nell`uomo
non si sono osservate variazioni degli ormoni tiroidei, T3 e T4, e
del TSH nelle prime due settimane di trattamento. tale fenomeno,
osservato nel ratto ad alte dosi, non e` percio` rilevante per
l`uomo. Mutagenicita
`:
Dagli studi di mutagenicita` non si sono
evidenziati effetti mutageni in vivo o in vitro. Riproduzione: Gli
studi effettuati non hanno dimostrato nessuna influenza negativa
sulla fertilita` ne` effetti teratogeni. Nell`uomo non ci sono
dati sull`uso del farmaco in gravidanza. Dosi superiori a 15
mg/kg/die nel ratto hanno portato ad un ritardato sviluppo
scheletrico.
6)
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE:
--------------------------
6.1)
ECCIPIENTI:
Una compressa gastro-resistente contiene: principio attivo:
pantoprazolo sodico sesquidrato 45,1 mg (equivalente a
pantoprazolo 40 mg). Eccipienti: sodio carbonato anidro, mannitolo
(=0.0036 BU), polivinilpirrolidone insolubile,
polivinilpirrolidone K90, calcio stearato,
idrossipropilmetilcellulosa 2910, polivinilpirrolidone K25,
titanio biossido E 171, ossido di ferro giallo E 172, glicole
propilenico, acido poli (etilacrilato, metacrilico
1:
1),
polisorbato 80, sodio laurilsolfato, trietilcitrato.
6.2)
INCOMPATIBILITA`:
Nessuna.
6.3)
DURATA DI STABILITA`:
3 anni a confezionamento integro.
6.4)
SPECIALI PRECAUZIONI PER LA CONSERVAZIONE:
Nessuna.
6.5) CONTENITORE,
CONFEZIONE E PREZZO:
Flaconi (di politene). Confezione da 14 compresse
gastroresistenti. prezzo L. 48.100.
6.6)
SPECIALI ISTRUZIONI D`USO:
Le compresse gastro-resistenti di Pantecta non devono essere
masticate o frantumate ma vanno deglutite intere con un po` di
acqua al mattino prima o durante la colazione.
6.7) TABELLA DI APPARTENENZA EX D.P.R. 309/
90:
Non pertinente.
6.8)
REGIME DI FORNITURA:
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
7) NOME, RAGIONE E SEDE SOCIALE DEL TITOLARE DELL`A.I.C.:
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Ravizza Farmaceutici Spa - Via Europa, 35 - 20053 Muggio` (Milano)
8) A.I.C.:
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N. 031834017.
9)
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE:
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08/05/1996.
10) DATA DI REVISIONE (PARZIALE)
DEL TESTO:
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