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OSSITOCINABIL

BIOLOGICI ITALIA LABORAT.Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Ossitocina 5 U.I.
ECCIPIENTI:
Clorbutanolo, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Ormone ipofisario.
INDICAZIONI:
Induzione medica del travaglio di parto (in casi di gravidanza oltre il termine, di rot-tura prematura delle membrane, di pre-eclampsia). Casi selezionati di inerzia uterina primaria e
secondaria. Emorragie post-partum (in queste indicazioni va preferita la Metilergometrina, cheha una maggior durata di azione).
CONTROINDICAZIONI:
Inerzia uterina ipertonica, fattori di ostruzione meccanica al parto (spropor-zione cefalo-pelvica, presentazioni anomale). Eccessiva distensione dell`utero (ad es. nelle gravidanze multiple, nelle pazienti con parita` superiore a 4, polydramnios, nelle pluripare anziane),pregresso taglio cesareo, od altri interventi chirurgici sull`utero, ed ogni qualvolta ci sia una pronunciata predisposizione alla rottura dell`utero. Tossiemia grave, predisposizione all`embolismodel liquido amniotico (morte fetale intrauterina, abruptio placentae), contrazioni ipertoniche, placenta previa. Ipersensibilita` gia` nota al prodotto.
EFFETTI INDESIDERATI:
L`impiego di ossitocina puo` determinare effetti gravissimi per la madre e per ilfeto specie nei casi di ipersensibilita` e di sovradosaggio. Tenere inoltre presente la notevole variabilita` individuale della sensibilita` uterina all`ormone. In seguito all`uso prolungato e di alte dosidi ossitocina per infusione endovenosa, o per un`infusione troppo rapida, puo` raramente manifestarsi un effetto antidiuretico che puo` essere causa di un transitorio eccesso di ritenzione idri-ca con cefalea, anoressia, vomito e dolore addominale, sonnolenza, stato di incoscienza, stato convulsivo epilettiforme, abbassamento del tasso sierico degli elettroliti. Per eliminare questidisturbi legati al sovraccarico di liquidi e` necessario restringerne al massimo l`introduzione, promuovere la diuresi e correggere per quanto possibile lo squilibrio elettrolitico. Le convulsionipossono essere controllate con l`uso appropriato di barbiturici. Sono state riportate, inoltre, reazioni anafilattiche, emorragie post-partum, ematoma pelvico.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
L`induzione del parto mediante ossitocina deve essere attuata soloquando e` strettamente indicata per ragioni mediche piuttosto che per convenienza, e in ambienti
ospedalieri idoneamente attrezzati dove le pazienti possono essere mantenute sotto la costanteosservazione di personale medico specializzato. Quando il prodotto viene usato nell`atonia e nell`emorragia post-partum deve essere esclusa dal medico la presenza di una gravidanza ge-mellare. L`ossitocina, quando e` somministrata per l`induzione od il rinforzo del travaglio di parto, deve essere somministrata solo per infusione endovenosa goccia a goccia, e non per via intra-muscolare. E` opportuno un attento controllo della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca fetale, e se possibile anche della tocometria, per poter meglio adattare il dosaggio allerisposte individuali. In pazienti con disturbi cardiovascolari va ridotto al minimo il volume della soluzione di infusione, utilizzando una soluzione piu` concentrata per non sovraccaricare il cir-colo.
INTERAZIONI:
L`Ossitocina non dovrebbe essere somministrata contemporaneamente ad altriossitocici anche se per via orale o nasale. Le prostaglandine possono potenziare l`effetto dell`ossitocina; si raccomanda pertanto un attento controllo in caso di somministrazione simul-tanea.
POSOLOGIA:
INDUZIONE DEL TRAVAGLIO DI PARTO,
INERZIA UTERINA PRIMARIA E SECONDARIA:
infusioneendovenosa goccia a goccia di una soluzione glucosata (es. destrosio al 5%) contenente 1 U.I. di ossitocina ogni 100 ml. Per assicurarsi di un uniforme mescolamento della soluzione si con-siglia di rivoltare il flacone delle fleboclisi almeno una volta prima dell`uso.La velocita` iniziale di infusione di 1-4 mU/min = 0,1 - 0,4 ml/min (2-8 gocce/min) della soluzione puo` essere gra-dualmente aumentata fino all`ottenimento del risultato voluto (massima velocita` di infusione = 20 mU/min = 2 ml/min = 40 gocce al minuto) purche` la frequenza cardiaca fetale e la frequen-za e durata delle contrazioni uterine siano scrupolosamente controllate. L`infusione di ossitocina andrebbe subito sospesa qualora compaiano contrazioni uterine eccessive o sofferenzafetale. Qualora non si siano prodotte contrazioni regolari dopo l`infusione di 500 ml di soluzione ( = 5 U.I. di ossitocina), il tentativo di indurre il travaglio di parto andrebbe interrotto; in generelo si puo` ripetere il giorno seguente. L`uso prolungato nell`inerzia uterina e` controindicato. Un`occasionale involontaria infusione paravenosa di ossitocina non e` dannosa. E MORRAGIE POST-
PARTUM:
5-10 U.I. i.m. o 5 U.I. per via endovenosa lenta.
SOVRADOSAGGIO:
Specie in seguito a sovradosaggio sono state anche osservate contrazioni ec-cessive e premature con pericolo di rottura d`utero e di asfissia, bradicardia ed aritmia fetali,
colorazione di meconio del liquido amniotico, contrazioni ipertoniche, ritenzione placentare,inerzia uterina post-partum.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare il medicinale a temperatura non superiore a+ 22-oC, nel confezionamento integro al riparo dalla luce.


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