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OCTREOSCAN

BYKGULDEN ITALIA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Contenuto del flacone 4920/
A:
111In come InCl3 122 MBq/1,1 ml all`ora/datadi calibrazione. Soluzione del precursore: Indio (
111In) cloruro in HCl 0,02N, contenente FeCl3.
Contenuto del flacone 4920/
B:
pentetreotide 10 mcg. Altri componenti: citrato trisodico, acidocitrico, inositolo acido gentisico. Dopo ricostituzione e marcatura la soluzione contiene 111 In
pentetreotide
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Prodotto diagnostico radioattivo. OctreoScan viene fornito indue flaconi che non possono essere utilizzati separatamente: flacone A contenente la soluzione
del precursore (e opportunamente protetto dalla schermatura in piombo) e flacone B contenen-te la polvere per preparazioni iniettabili. I due flaconi sono confezionati in un contenitore in banda stagnata.
INDICAZIONI:
Il 111In pentetreotide si lega specificamente ai recettori per la somatostatina.L`OctreoScan trova indicazione come coadiuvante nella diagnosi e nel trattamento dei tumori
neuroendocrini gastro-enteropancreatici (GEP) e nei carcinoidi che possiedono recettori, inquanto ne facilita la localizzazione. I tumori privi di recettori non vengono visualizzati. In un certo numero di pazienti affetti da GEP o tumori carcinoidi, la densita` recettoriale e` insufficiente perpermetterne la visualizzazione con OctreoScan. Da notare che in quasi il 50% dei pazienti affetti da insulinoma il tumore non puo` essere visualizzato.
CONTROINDICAZIONI:
Non si conoscono controindicazioni specifiche.
EFFETTI INDESIDERATI:
Effetti collaterali attribuibili alla somministrazione di OctreoScan sono rari. Nonsono stati osservati effetti specifici. I sintomi riportati sono riferibili a reazioni vasovagali di tipo
anafilattoide. L`interruzione di terapia con octreotide, come fase preparatoria per la scintigrafia,puo` provocare severi effetti collaterali, in genere del tipo di un ritorno dei sintomi precedenti l`inizio della terapia. Per il singolo paziente l`esposizione alle radiazioni ionizzanti dev`essere giusti-ficabile sulla base dei prevedibili benefici. L`attivita` somministrata dev`essere tale che la dose di radiazioni risultante sia la piu` bassa possibile entro limiti ragionevoli, tenendo presente l`esigen-za d`ottenere il risultato diagnostico previsto. L`esposizione alle radiazioni ionizzanti e` collegata all`induzione del cancro ed e` potenziale causa di sviluppo di difetti ereditari. Per indagini diagno-stiche di medicina nucleare i dati attualmente disponibili indicano che tali reazioni avverse hanno una bassa incidenza per limitata dose di radiazioni a cui si e` sottoposti. Per la maggior partedegli esami diagnostici che utilizzano procedure di medicina nucleare la dose di radiazione emessa (EDE) e` inferiore a 20 mSv. Tuttavia quando si effettua uno studio SPECT con questoprodotto tale livello potrebbe essere superato. La EDE in un individuo di 70 kg con funzionalita` renale normale e` al massimo 26 mSv. Una dose piu` elevata potrebbe essere giustificata da par-ticolari situazioni cliniche.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
A causa del rischio potenziale delle radiazioni ionizzanti, 111In pentetre-otide non dovrebbe essere usato in pazienti al di sotto dei 18 anni d`eta`, a meno che l`informazione diagnostica attesa non superi l`eventuale rischio dovuto alle radiazioni. In pazienti che nonsoffrono di diarrea e` necessario somministrare un lassativo per differenziare gli accumuli di attivita` statica, nelle lesioni dell`apparato intestinale o adiacenti ad esso, dagli accumuli mobili delcontenuto intestinale. In pazienti con insufficienza renale grave la somministrazione di 111In pentetreotide non e` consigliabile perche` la funzionalita` assente o ridotta della principale viad`escrezione potrebbe comportare una maggiore esposizione alla dose di radiazione (EDE 1,9E01 mSv/MBq). La somministrazione dovrebbe essere presa in considerazione soltanto quandoil possibile rischio da essa derivante venga giudicato inferiore al potenziale valore diagnostico. Scintigrammi interpretabili possono essere ottenuti in seguito ad emodialisi durante la qualel`elevata attivita` di fondo puo` essere almeno parzialmente eliminata. Prima della dialisi le immagini non danno indicazioni diagnostiche a causa dell`attivita` in circolo. Dopo la dialisi e` stata os-servata una captazione superiore alla norma nel fegato, nella milza, nello apparato intestinale e un`attivita` superiore alla normale nel circolo sanguigno. 111In pentetreotide non legato ai recet-tori, e
111In non legato a peptidi vengono rapidamente eliminati attraverso i reni. Per migliorare
il processo di escrezione, al fine di ridurre sia il segnale di fondo sia la dose di radiazioni a caricodei reni e della vescica, e` necessaria un` abbondante assunzione di liquidi per 2 o 3 giorni dopo
la somministrazione. In pazienti diabetici, che assumono elevate dosi di insulina, la sommini-strazione di pentetreotide potrebbe causare ipoglicemia paradossa dovuta ad una temporanea inibizione della secrezione di glucagone. Per i pazienti in terapia con octreotide si raccomandadi sospendere temporaneamente questa terapia per evitare il possibile blocco dei recettori per la somatostatina. Questa raccomandazione viene data su base empirica dato che non e` statadimostrata l`assoluta necessita` di questa misura. In alcuni pazienti la sospensione della terapia potrebbe non essere tollerata e puo` causare effetti "rebound". Questo e` soprattutto il caso dipazienti con insulinoma, nei quali si deve tener conto del pericolo di ipoglicemia improvvisa e dei pazienti affetti da sindrome carcinoide. Se il clinico responsabile del trattamento terapeuticodel paziente ritiene la sospensione tollerabile, si consiglia un periodo di sospensione della terapia di tre giorni. La scintigrafia positiva con 111In pentetreotide rispecchia la presenza di aumen-tata densita` di recettori tissutali per la somatostatina piuttosto che una patologia maligna. Inoltre la captazione positiva non e` specifica dei tumori GEP e carcinoidi. Si puo` avere un aumentodella densita` di recettori per la somatostatina anche nelle seguenti condizioni patologiche: tumori causati da tessuto derivato embriologicamente dalla cresta neurale (paragangliomi, carci-nomi midollari tiroidei, neuroblastomi, feocromocitomi), tumori dell`ipofisi, neoplasmi endocrini dei polmoni (carcinoma a piccole cellule), meningiomi, carcinomi della mammella, patologielinfoproliferative (morbo di Hodgkin, linfomi non-Hodgkin) e dev`essere considerata la possibilita` di fissazione in zone di concentrazione di linfociti (infiammazioni subacute). I radiofarmacidevono essere utilizzati esclusivamente da personale qualificato in possesso di regolare autorizzazione per l`uso e la manipolazione di radionuclidi. Questo radiofarmaco dev`essere preso inconsegna, usato e somministrato solamente da personale autorizzato in strutture sanitarie abilitate. Il ricevimento, la conservazione, l`uso, il trasporto e lo smaltimento sono soggetti ai re-golamenti ed/o alle autorizzazioni delle autorita` sanitarie locali. I prodotti radiofarmaceutici devono essere preparati ed utilizzati secondo modalita` che soddisfino sia i requisiti di sicurezzaradiologica sia quelli di qualita` farmaceutica. Devono essere adottate idonee misure asettiche che rispondano ai requisiti delle norme di buona fabbricazione (NBF) per le sostanze farmaceu-tiche.
USO IN GRAVIDANZA:
Non sono disponibili dati derivati da studi sugli animali o sull`uomo per valutareil possibile rischio durante la gravidanza o l`allattamento. Quando si renda necessario somministrare un radiofarmaco ad una donna in eta` fertile si devono sempre assumere informazionisu una potenziale gravidanza. Tutte le donne che presentino amenorrea devono essere considerate incinte salvo prova contraria. In presenza di dubbi sulla gravidanza della paziente e` im-portante che l`esposizione alle radiazioni sia la minore possibile, compatibilmente con l`acquisizione delle informazioni cliniche desiderate. Dovrebbero inoltre essere prese in consi-derazione tecniche alternative che non comportino radiazioni ionizzanti. Le procedure con radionuclidi eseguite su donne incinte comportano anche una dose di radiazioni al feto. In corsodi gravidanza devono essere condotti esclusivamente gli accertamenti ritenuti indispensabili nei
casi in cui i benefici previsti superino i rischi cui vanno incontro la madre ed il feto. Prima disomministrare radiofarmaci ad una madre che allatta al seno si deve prendere in considerazione la possibilita` di procrastinare l`esame fino al termine dell`allattamento e la verifica che sia statafatta la scelta piu` idonea del radiofarmaco, tenendo conto della escrezione di attivita` nel latte materno. Se la somministrazione viene considerata necessaria l`allattamento al seno dev`esseresospeso ed il latte gettato. L`allattamento puo` essere ripreso quando il livello nel latte non comporti una dose di radiazione per il neonato superiore ad 1 mSv.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Non ha effetti sulla capacita` di guidare veicoli o usare mac-chinari.
INTERAZIONI:
A tutt`oggi non sono state riscontrate interazioni con altri farmaci. Per evitare pos-sibili incompatibilita` non miscelare il prodotto da iniettare con altre soluzioni.
POSOLOGIA:
La dose per la scintigrafia planare e` 110 MBq in un`unica iniezione endovenosa. Oc-corre, per evitare deposizione perivasale di attivita`, somministrare con cautela. Per la tomografia ad emissione di singoli fotoni la dose dipende dall`attrezzatura disponibile. In genere, puo`essere sufficiente una dose di 110-220 MBq in un`unica iniezione endovenosa. Non e` necessario adottare alcun dosaggio specifico per i pazienti anziani. Per quanto riguarda la sommini-strazione in pediatria l`esperienza e` limitata, tuttavia quando si ritiene necessaria la somministrazione ad un bambino, la quantita` di attivita` somministrata dev`essere ridotta in baseai calcoli standard del peso corporeo o della superficie corporea. Un approccio di tipo pratico consiste nell`adottare le indicazioni del Gruppo di ricerca pediatrico dell`Associazione Europeadi Medicina Nucleare. 3kg = 0,1 4kg = 0,14 6kg = 0,23 8kg = 0,23 10kg = 0,2712kg = 0,32 14kg = 0,36 16kg = 0,4 18kg = 0.44 20kg = 0,46 22kg = 0,50 24kg = 0,53 26kg = 0,56 28kg = 0,58 30kg = 0,6232kg = 0,65 34kg = 0,68 36kg = 0,71 38kg = 0,73 40kg = 0,76 42kg = 0,78 44kg = 0,80 46kg = 0,82 48kg = 0,85 50kg = 0,8852-54kg = 0,90 56-58kg = 0,92 60-62kg = 0,96 64-66 kg = 0,98 68kg = 0,99 La scintigrafia dev`essere eseguita circa 24 ore dopo la somministrazione. Quando dopo 24 oreviene osservata attivita` nell`addome che non puo` essere interpretata con sicurezza come captazione del tumore o attivita` nel contenuto intestinale, la scintigrafia dev`essere ripetuta dopo 48ore. In alcuni casi la scintigrafia dopo 4 ore da` risultati accettabili. Nella milza, nel fegato, nei reni e nella vescica si ha una captazione fisiologica. Nella maggior parte dei pazienti sono visibilila tiroide, l`ipofisi e l`intestino.
SOVRADOSAGGIO:
La forma farmaceutica (iniezione monodose) rende improbabile un sovradosag-gio accidentale. L`eliminazione renale di
111In pentetreotide, non legato a recettori, e di 111In non
legato a peptidi puo` essere aumentata mediante somministrazione di liquidi.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
I flaconi A e B devono essere conservati a 15-25-oC (tem-peratura ambiente). La soluzione iniettabile pronta per l`uso dev`essere conservata a 15-25-oC
(temperatura ambiente) per il periodo di stabilita` previsto.
STABILITA`:
Il flacone A e, di conseguenza quello B, di OctreoScan scadono 24 ore dopo l`ora/datadi calibrazione del
111In. Ora/data di calibrazione ed ora/data di scadenza vengono entrambe indicate sull`etichetta della schermatura (contenitore sigillato) e sui documenti che accompagnano le singole consegne. Dopo ricostituzione e marcatura la soluzione dev`essere utilizzata entro6 ore.


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