A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Home > M > MITOMYCINC





MITOMYCINC

KYOWA ITALIANA FARMAC. Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Mitomicina C.
ECCIPIENTI:
Cloruro di sodio.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibiotico citotossico con attivita` antineoplastica. A livello deitessuti agisce come agente alchilante inibendo la replicazione cellulare.
INDICAZIONI:
La mitomicina C e` raccomandata per la terapia di alcuni tipi di neoplasie sia da so-la, sia associata con altri farmaci o dopo che il protocollo terapeutico di elezione ha fallito. Il farmaco e` stato impiegato con successo nel tentativo di migliorare la sintomatologia soggettivaed oggettiva di un gran numero di neoplasie, compresi i carcinomi gastrici, pancreatici, uterini e della mammella; l`adenocarcinoma polmonare; la carcinosi peritoneale; i tumori del colon,della vescica, del retto e della cute. Inoltre e` stato impiegato con qualche successo nei sarcomi, negli epatocarcinomi, nelle leucemie acute e croniche e nel morbo di Hodgkin.
CONTROINDICAZIONI:
La mitomicina C non dovrebbe essere somministrata a pazienti gravide odonne che allattano. Non e` noto se la mitomicina C puo` compromettere la fertilita`. L`impiego
della mitomicina C e` controindicato nei pazienti che hanno in precedenza dimostrato ipersensi-bilita` al farmaco o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico e nei pazienti con trombocitopenia, coagulopatie o un`aumentata tendenza ad emorragie secondaria ad altre cau-se.
EFFETTI INDESIDERATI:
La principale manifestazione tossica della mitomicina C e` la mielodepressione,particolarmente trombocitopenia e leucopenia. Solitamente la mielodepressione raggiunge il massimo circa quattro settimane dopo il trattamento e l`effetto tossico e` cumulativo, con un ri-schio aumentato dopo ogni ciclo terapeutico. Questo non dovrebbe essere ripetuto finche` la conta leucocitaria non e` superiore a 4000/ml e quella piastrinica a 75.000/ml. Se la neoplasiacontinua a progredire dopo due cicli terapeutici, il farmaco deve essere sospeso dato che le possibilita` di risposta sono in tal caso assai scarse. Sono state segnalate occasionalmente gra-vi manifestazioni nefrotossiche, quali ad esempio sindrome uremica-emolitica o proteinuria, dopo il trattamento; le prove di funzionalita` renale dovrebbero essere eseguite prima dell`iniziodella terapia e ripetute dopo ogni ciclo. Sono possibili manifestazioni di tossicita` polmonare, quali polmonite interstiziale e fibrosi polmonare. Anoressia, nausea, vomito, alopecia e males-sere generale sono talvolta stati segnalati immediatamente dopo il trattamento, ma sono abitualmente lievi e di breve durata. Per via endovescicale possono comparire sintomi di modestaentita`, quali cistiti, ematuria e rush cutaneo. Lesioni ulcerative locali e processi infiammatori cellulari possono essere causati dallo stravaso del farmaco durante l`esecuzione dell`endove-nosa: si raccomanda la massima attenzione durante la somministrazione.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
La iniezione endovenosa di mitomicina C deve essere effettuata con lamassima attenzione, particolarmente quando si prepara la soluzione e si scelgono la sede e il metodo dell`iniezione, che va effettuata nel modo piu` lento possibile poiche` in rare occasioni sipossono manifestare dolori vascolari e tromboflebite. L`infusione deve essere effettuata con la maggiore cautela possibile. Se la soluzione di mitomicina C e` somministrata fuori vena si puo`avere indurimento o necrosi nella sede dell`iniezione. In caso di stravaso di mitomicina C si raccomanda di infiltrare immediatamente l`area interessata con 5 ml di una soluzione di sodio bi-carbonato all`8,4% e con la successiva iniezione di 4 mg di desametasone. Inoltre possono essere somministrati per via parenterale 200 mg di vitamina B6 cosi` da favorire la rigenerazionedei tessuti danneggiati. Chi pratica l`iniezione endovenosa di mitomicina C deve evitare che la soluzione venga a contatto con la propria cute.
AVVERTENZE:
La mitomicina C dovrebbe essere somministrata sotto la supervisione di un medico-chemioterapista. I pazienti devono essere accuratamente controllati durante ogni ciclo terapeutico, facendo particolare attenzione all`emocromo, piastrine incluse. La mitomicina C va impie-gata con grande cautela nei pazienti: in mediocri condizioni generali; sottoposti a grave intervento chirurgico; epato- e nefropatici. Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali, ha dimostrato proprieta` cancerogena negli animali in particolari condizionisperimentali. La comparsa di reazioni di ipersensibilita` comporta l`immediata interruzione del
trattamento.
INTERAZIONI:
Farmaci citostatici, CAF, fenilbutazone, fenitoina, pirazolinici = aumento della tos-sicita` della mitomicina C (mielodepressione); adriamicina = aumento della tossicita` dell`adriamicina (cardiotossicita`); l`inattivazione epatica della mitomicina C e` potenziata da: vit. B2 B6 C;cisteina, inosina, ATP, TPNH, DPN; sodio iposolfito. Il prodotto non e` stabile in soluzioni acide oppure contenenti sostanze con gruppi SH, come cisteina e cistina.
POSOLOGIA:
Mitomycin-C puo` essere impiegato sia per via sistemica (endovenosa) che per usolocale. La dose deve essere adattata in relazione all`eta` e alle condizioni generali del paziente.
Somministrazione per via sistemica (endovenosa): la dose abituale e` compresa tra i 4 e i 15mg/m
2 a intervalli di 1-6 settimane, in relazione anche ad un eventuale impiego in polichemioterapia e alla crasi ematica. E` spesso richiesta una dose totale di mitomicina C compresa tra40 e 80 mg/m
2 per ottenere una risposta soddisfacente quando il farmaco e` impiegato in mono
o in polichemioterapia. Puo` essere impiegata una dose superiore se la mitomicina C e` impie-gata da sola. Il farmaco puo` anche essere somministrato quotidianamente (1-2 mg/die). Per le
iniezioni endovenose il prodotto va disciolto in acqua sterile per preparazioni iniettabili (circa 5ml per la preparazione "da 2 mg", 20 ml per la preparazione "da 10 mg" e 80 ml per la preparazione "da 40 mg"). Se la somministrazione viene effettuata per infusione endovenosa il pro-dotto puo` anche essere disciolto in soluzione glucosata al 20%. Somministrazione locale: infusione intraarteriosa (2-4 mg ogni giorno, oppure 10-30 mg in bolo unico); Infusione in cavopleurico e peritoneale (2-10 mg/die); Infusione endovescicale (vengono instillati in vescica attraverso un catetere uretrale 10-40 mg di mitomicina C una, due o anche tre volte alla settimanao ogni due o quattro settimane, per un totale di 15-20 instillazioni, sia per la terapia dei tumori vescicali che nella profilassi di recidive delle neoplasie vescicali).
SOVRADOSAGGIO:
Non sono conosciuti casi di iperdosaggio. Come per tutti i farmaci si consiglia,nel dubbio, la sospensione della terapia.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Il Mitomycin-C va conservato a temperatura inferiore ai30-oC ed al riparo dalla luce diretta. Dopo che la mitomicina C e` stata posta in soluzione con acqua sterile per preparazioni iniettabili, e` preferibile impiegare il farmaco entro 6 ore. Se e` ne-cessario conservare la soluzione, questa va mantenuta al riparo dalla luce e ad una temperatura compresa fra 2-o e 6-oC; in questo modo il prodotto e` stabile per un periodo di 6 giorni. Se ag-giunta a liquidi per infusione, la soluzione risultante va impiegata immediatamente. Il prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato, ha un periodo di validita` non inferiore a4 anni dalla data di fabbricazione.


©MedicineLab.net