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MIOLENE

LUSOFARMACO SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Ritodrina cloridrato.
ECCIPIENTI:
Compresse: lattosio, amido di mais, amido di patate, silice precipitata, acido steari-co, talco. Fiale: glicerina, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Beta simpaticomimetico ad azione tocolitica.
INDICAZIONI:
Minaccia d`aborto e di parto prematuro. Prevenzione del parto prematuro.
CONTROINDICAZIONI:
L`impiego del prodotto e` controindicato prima della ventesima settimana digravidanza e nei casi in cui il prolungamento della gravidanza puo` essere pericoloso per la madre o per il feto. Inoltre e` controindicato nei seguenti casi: emorragie vaginali, eclampsia con-clamata e grave preeclampsia, malattie cardiache, ipertensione polmonare, ipertiroidismo, diabete mellito, distacco placentare, preesistenti condizioni cliniche nelle quali influirebbe ne-gativamente un beta mimetico, morte intrauterina del feto, corioamniosite. E` sconsigliato l`impiego della ritodrina durante l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Di norma e` ben tollerato sia dalla madre che dal feto ed alle dosi medie consi-gliate non influenza in maniera significativa il sistema cardiocircolatorio. A dosaggi piu` elevati,
specialmente per via parenterale, possono comparire tachicardia ed ipotensione arteriosa ac-compagnati da nausea, vomito, senso di calore e tremore che, peraltro, scompaiono prontamente sospendendo la terapia o somministrando un beta simpaticolitico.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Raramente in pazienti trattate contemporaneamente con ritodrina e concortisonici si e` verificato edema polmonare. Pertanto e` opportuno che qualora si rendesse necessario associare tali farmaci, la paziente sia ospedalizzata e attentamente sorvegliata. In casodi edema polmonare, interrompere il trattamento ed istituire idonee misure terapeutiche.
AVVERTENZE SPECIALI:
In caso di rottura delle membrane o quando la dilatazione cervicale e` superiorea 4 cm e` difficile ottenere risultati favorevoli con il trattamento. Durante le infusioni venose e` necessario controllare la P.A. e il battito cardiaco materno e fetale, inizialmente ogni 5-15 minutie in seguito, quando le condizioni della paziente si sono stabilizzate, ad intervalli sempre piu` distanziati (15-60 minuti). Per prevenire l`ipotensione, durante l`infusione la paziente deve rima-nere coricata in decubito laterale. In caso di acidosi fetale e` indispensabile il monitoraggio continuo.
INTERAZIONI:
Le fiale sono compatibili con le soluzioni comunemente impiegate per infusionevenosa, quali la soluzione fisiologica e la soluzione glucosata. Associazioni oggetto di precauzioni d`uso: sono stati segnalati casi di edema polmonare nella madre trattata contemporanea-mente con beta mimetici e cortisonici.
POSOLOGIA:
Minaccia d`aborto e di parto prematuro: e` consigliabile attuare la terapia d`attaccomediante infusione venosa continua alla velocita` di 0,05 mg/min aumentabile fino a 0,3 mg/ min, in relazione al risultato ottenuto. E` possibile iniziare la terapia anche con la somministra-zione intramuscolare di 1 fiala da 10 mg ogni 3-6 ore. In ogni caso, una volta ottenuto l`arresto delle contrazioni uterine, e` consigliabile proseguire il trattamento d`attacco per 12-48 ore, pas-sando quindi a quello di mantenimento con la somministrazione orale di 1 compressa ogni 3- 6 ore. Prevenzione del parto prematuro: 1 compressa ogni 4-8 ore. In caso di intervento gine-cologico in corso di gravidanza, oltre al trattamento preventivo, e` consigliabile somministrare durante i 5 giorni successivi 1 fiala per via intramuscolare o 1 compressa ogni 4-8 ore.
SOVRADOSAGGIO:
E` possibile la comparsa di tachicardia ed ipotensione arteriosa che regredisconotenendo la paziente sdraiata in posizione supina laterale e somministrando quale antidoto un
farmaco ad attivita` beta simpaticolitica.


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