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MANDOKEF

ELILILLY ITALIA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Cefamandolo nafato, eq. a cefamandolo 0,5 - 1 - 2 g.
ECCIPIENTI:
Carbonato di sodio anidro. Fiala solvente (solo flaconi 500 mg - 1 g)
:
soluzione dilidocaina cloridrato 0,5%.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibatterico per uso sistemico (cefalosporine).
INDICAZIONI:
Trattamento delle infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da mi-crorganismi Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai
piu` comuni antibiotici, in particolare nei pazienti defedati e/o immunodepressi. Cefamandolopuo` essere usato in associazione con un aminoglicosidico in alcuni casi di sepsi confermata o sospetta sostenuta da microrganismi Gram-positivi o Gram-negativi, o in pazienti con altre in-fezioni gravi il cui agente etiologico non sia ancora stato identificato.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` accertata verso il prodotto od uno dei componenti o alle ce-falosporine.
EFFETTI INDESIDERATI:
Manifestazioni gastrointestinali Sintomi di colite pseudomembranosa posso-no comparire sia durante che dopo il trattamento antibiotico. Rari episodi di nausea e vomito. Manifestazioni di ipersensibilita` Sono state riferite eruzione maculopapulare (reazione allergicacutanea), orticaria, eosinofilia e febbre da farmaco. Tali reazioni possono piu` verosimilmente avvenire in pazienti con storia di allergia, specie a penicillina. Raramente e` stata riportata trom-bocitopenia. Si e` verificata neutropenia, specie nel corso di lunghi trattamenti. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine. Alterazioni a caricodel fegato Sono state notate elevazioni transitorie dei livelli ematici delle SGOT, SGPT e della fosfatasi alcalina. Alterazioni a carico dei reni E` stata riferita diminuzione della clearance dellacreatinina in pazienti con precedente insufficienza renale. Aumenti transitori dell`azoto ureico sono stati occasionalmente osservati con cefamandolo, come per altre cefalosporine; la lorofrequenza aumenta nei pazienti al di sopra dei 50 anni di eta`. In alcuni di tali casi si era verificato anche un leggero aumento della creatinina sierica. Manifestazioni locali Raramente e` stato ri-ferito dolore dopo iniezione intramuscolare. Raramente si e` verificata tromboflebite dopo somministrazione per via endovenosa.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Prima di iniziare la terapia con cefamandolo devono essere effettuati te-sts microbiologici in vitro, allo scopo di isolare e identificare gli organismi causali e determinare
la loro sensibilita` al cefamandolo. La terapia puo` essere iniziata prima che siano noti i risultatidegli studi di sensibilita`; tuttavia non appena questi sono disponibili, la terapia antibiotica deve essere adattata conformemente ad essi. Prima di iniziare la terapia con cefamandolo, e` neces-sario indagare se il paziente abbia avuto in precedenza reazioni di ipersensibilita` a cefalosporine, penicilline o ad altri farmaci. Sebbene cefamandolo produca raramente alterazioni dellafunzionalita` renale, e` consigliabile controllare la stessa, specialmente in pazienti gravi che ricevono dosaggi elevati. Come per gli altri antibiotici a largo spettro, e` stata riportata raramenteipoprotrombinemia con o senza emorragie, prontamente risolta con la somministrazione di Vitamina K. Questi episodi si sono verificati generalmente nei pazienti anziani, debilitati o altrimen-ti compromessi con scarsa riserva di Vitamina K. La profilassi con Vitamina K puo` essere indicata in tali pazienti specialmente quando sono sottoposti ad interventi chirurgici e a steriliz-zazione intestinale. Gli antibiotici a largo spettro devono essere prescritti con cautela ai soggetti con pregresse malattie gastrointestinali, particolarmente colite. C ARCINOGENESI, MUTAGENESI ED ALTERAZIONI DELLA FERTILITA`. Studi sulla riproduzione eseguiti nei ratti somministrando dosi di ce-famandolo di 500 o 1000 mg/kg al giorno non hanno messo in evidenza ne` compromissione
della fertilita` ne` danni al feto.
AVVERTENZE SPECIALI:
Deve essere somministrato con cautela a pazienti sensibili alla penicillina edin coloro che hanno avuto manifestazioni di allergia, specie a farmaci. Reazioni acute e gravi di
ipersensibilita` possono richiedere la somministrazione di adrenalina e/o altre misure di emer-genza. Nei neonati si sono verificati fenomeni di accumulo a seguito della somministrazione di antibiotici cefalosporinici (con conseguente prolungamento dell`emivita del farmaco). La cefa-losporina di III generazione, come altre beta-lattamine, puo` indurre resistenza microbica, e tale possibilita` e` maggiore nei confronti di organismi opportunisti, specialmente enterobatteriaceee Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e, probabilmente, associando fra loro piu` betalattamine. Virtualmente casi di colite pseudomembranosa si sono verificati con tutti gli antibio-tici ad ampio spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine); di conseguenza e` importante considerare tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea in corso diterapia con antibiotici. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. In genere, forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono favorevolmente alla semplice interruzione deltrattamento. Le forme moderate o gravi richiedono provvedimenti terapeutici appropriati. Nel caso in cui la colite non migliori con l`interruzione della terapia o risulti di particolare gravita`, ilfarmaco di scelta e` la Vancomicina per via orale. Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positivita` dei tests di Coombs (talora false). L`uso prolungato di cefaman-dolo puo` dare luogo a sviluppo di organismi non sensibili. L`osservazione del paziente e` essenziale. Se si verifica superinfezione durante la terapia, deve essere instaurato un appropriatotrattamento. I pazienti con alterazioni della coagulazione del sangue (trombocitopenia, trombopatia, ecc.) sono maggiormente soggetti a rischio di emorragie e di tromboembolie. In questipazienti e` opportuno effettuare il test di Quick ogni 2-3 giorni e somministrare Vitamina K (10 mg per settimana). Il cefamandolo non ha effetti sulla capacita` di guidare e sull`uso di macchi-nari.
USO IN PEDIATRIA:
Cefamandolo e` stato utilizzato con efficacia in questi pazienti, ma non e` statastabilita la sicurezza di questo farmaco nei prematuri e nei neonati di eta` inferiore ad un mese. Per questo motivo il cefamandolo puo` essere somministrato ai neonati solo in caso di effettiva necessita` e sotto il diretto controllo del medico.
USO IN GRAVIDANZA:
Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. Poiche`studi sulla riproduzione effettuati negli animali non sono sempre predittivi di quanto possa verificarsi negli esseri umani, il farmaco va impiegato nelle donne in stato di gravidanza solo incaso di effettiva necessita` e sotto il diretto controllo del medico. Deve essere somministrato con cautela alle donne che allattano.
INTERAZIONI:
E` stata riferita tossicita` renale durante la somministrazione concomitante di ami-noglicosidi e cefalosporine. Possono essere somministrate le dosi raccomandate di entrambi
gli antibiotici, tenendo presente la gravita` dell`infezione e la condizione del paziente. In pochi pa-zienti sotto terapia con Mandokef dopo ingestione di etanolo (alcool etilico), si sono verificati nausea, vomito, instabilita` vasomotoria con ipotensione e vasodilatazione periferica. Una rea-zione falsamente positiva per il glucosio puo` aver luogo nelle urine con la soluzione di Benedict o di Fehling o con Clinitest(R) tavolette, ma non con Tes-Tape(R). Si puo` avere un test falsamentepositivo per la proteinuria utilizzando esami di denaturazione e precipitazione acida.
ADULTI:
la dose consigliata varia da 500 mg a 1 g ogni 4-8 ore. Nelle infezioni gravi possonoessere somministrate dosi di 1 g a intervalli di 4-6 ore. Nelle infezioni potenzialmente mortali o dovute a organismi meno sensibili possono essere necessarie dosi fino a 2 g ogni 4 ore (cioe` 12 g al giorno).
PRIMA INFANZIA E BAMBINI:
la somministrazione di 50-100 mg/kg al giorno in dosi
frazionate ogni 4-8 ore si e` dimostrata efficace nella maggioranza delle infezioni sensibili a ce-famandolo. Questo dosaggio puo` essere aumentato fino a una dose totale giornaliera di 150 mg/kg (da non superare la dose massima per l`adulto) nelle infezioni gravi.
N OTA:
come per laterapia antibiotica in generale, la somministrazione di cefamandolo deve essere continuata per un minimo di 48-72 ore dopo che il paziente diviene asintomatico e dopo che si sia ottenuta l`evidenza di eradicazione batterica; si raccomanda un minimo di 10 giorni di terapia nelle infe-zioni causate da streptococchi beta-emolitici di gruppo A, allo scopo di proteggere contro il rischio di febbre reumatica o di glomerulonefrite; controlli frequenti batteriologici e clinici sono necessari durante la terapia di infezioni croniche del tratto urinario e possono essere necessariper alcuni mesi dopo il completamento della terapia; infezioni persistenti possono richiedere
trattamenti per alcune settimane e non devono essere usate dosi inferiori a quelle indicate.
FUNZIONE RENALE ALTERATA:
quando la funzione renale e` alterata deve essere impiegato un dosaggioridotto e devono essere controllati accuratamente i livelli sierici. Dopo una dose iniziale di 1-2
g (a seconda della gravita` della infezione) deve essere aggiustato il dosaggio di mantenimento (vedi tabella):
Tali dosi devono essere determinate tenendo presente il grado di insufficienza renale, la gravita`dell`infezione e la sensibilita` dell`organismo causale. Quando sono noti solo i valori della creatinina sierica, puo` essere utilizzata la seguente formula (basata su sesso, peso ed eta` del pa-ziente) per convertire tali valori in quelli della clearance della creatinina.
Peso (Kg) x (140 - eta`) Maschi: ----------------------------------------- 72 x creatininemia (mg/100 ml)
Peso (Kg) x (140 - eta`)Femmine:0.9 x --------------------------------------------
72 x creatininemia (mg/100 ml)
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
Puo` essere somministrato endovena o per iniezione intramuscolareprofonda in una grossa massa muscolare (come i glutei o la zona laterale della coscia), per minimizzare il dolore. SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE La fiala di solvente annessa alle confezioni da 0,250 - 0,5 e 1 g contiene una soluzione allo 0,5% di lidocaina ed e` per esclusivo usointramuscolare. Ogni grammo di cefamandolo puo` essere somministrato anche per via intramuscolare disciolto con almeno 3 ml di uno dei seguenti solventi: acqua sterile per iniezioni, soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni. Agitare bene fino a completa soluzione.S
OMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA La via endovenosa puo` essere preferibile nei pazienti con setti-cemia batterica, ascessi parenchimali localizzati (come ad esempio ascessi intra-addominali),
peritonite od altre infezioni gravi o potenzialmente mortali, specie se complicate da condizionidi deficit immunitario nel paziente. Nei pazienti con funzione renale normale il dosaggio endovenoso per tali infezioni e` di 3-12 g di cefamandolo al giorno. In situazioni come la setticemia batterica possono essere somministrati inizialmente 6-12 g al giorno per alcuni giorni per viaendovenosa; il dosaggio puo` essere quindi gradualmente ridotto a seconda della risposta clinica e dei risultati di laboratorio. Se e` indicata una terapia di associazione con cefamandolo e un aminoglicosidico, ciascun antibiotico deve essere somministrato separatamente. Non mesco-lare un aminoglicosidico con cefamandolo nella stessa fleboclisi. La soluzione isotonica puo`
essere ottenuta aggiungendo 22 ml di acqua sterile per iniezioni ogni grammo di cefamandolo.La scelta di una soluzione salina, contenente destrosio o contenente elettroliti ed il volumeche deve essere utilizzato e` consigliata dal trattamento con liquidi ed elettroliti che deve essere
di volta in volta effettuato. Nell`impiego endovenoso l`antibiotico deve essere sciolto in acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica o glucosata al 5%. SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA DIRETTA INTERMITTENTE Ogni grammo di cefamandolo deve essere disciolto con 10 ml di ac-qua sterile per iniezioni, destrosio al 5% per iniezioni o soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%
per iniezioni. Iniettare lentamente la soluzione in vena in un periodo di tempo di 3-5 minuti oiniettare nel tubo di una fleboclisi, quando il paziente riceve le seguenti soluzioni per infusione parenterale: soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% per iniezioni; soluzione di destrosio al 10% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% e soluzionedi cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% e soluzione di cloruro di
sodio allo 0,45% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% e soluzione di cloruro di sodio allo 0,2% per iniezioni; sodio lattato per iniezioni. S OMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA INTERMITTENTE CON TUBO A Y Puo` essere utilizzata mentre vengono somministrati altri liquidi per via endovenosa. E`preferibile in questo caso, durante l`infusione della soluzione contenente cefamandolo, interrompere l`altra somministrazione. Impiegando questa tecnica bisogna prestare molta attenzioneal volume della soluzione contenente cefamandolo che deve essere iniettata, cosi` che la dose calcolata possa essere infusa. Quando si impiega il tubo a Y, aggiungere 100 ml del solvente appropriato al flaconcino da 1 o 2 g. Diluire con circa 20 ml di acqua sterile per iniezioni pergrammo, per evitare una soluzione ipotonica. I
NFUSIONE ENDOVENOSA CONTINUA Ogni grammo dicefamandolo deve essere disciolto con 10 ml di acqua sterile per iniezioni. Una quantita` adeguata della soluzione risultante puo` essere aggiunta ad un flacone per endovena contenente unadelle seguenti soluzioni: soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% per iniezioni; soluzione di destrosio al 10% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% e soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% e solu-zione di cloruro di sodio allo 0,45% per iniezioni; soluzione di destrosio al 5% e soluzione di
cloruro di sodio allo 0,2% per iniezioni; lattato sodico per iniezioni.
SOVRADOSAGGIO:
La somministrazione di dosi eccessive di cefalosporine per uso parenterale puo`causare convulsioni, specie nei pazienti con compromissione renale. Nel caso in cui sopravvengano crisi convulsive, il farmaco deve essere rapidamente sospeso. Puo` essere instauratauna terapia anticonvulsiva, se e` clinicamente indicato. E` possibile ricorrere all`emodialisi nei casi di sovradosaggi estremamente elevati.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Dopo diluizione, Mandokef 500 mg, 1g e 2g possono es-sere conservati per 24 ore in frigorifero (fra +2-o e +8-oC) o per 12 ore a temperatura ambiente
Clearance della creatinina (ml/min/1.73 m2)
Funzione renale Infezioni potenzialmente
mortali Dosaggi massimi
Infezioni Meno gravi
>80 Normale 2 g ogni 4 ore 1-2 g ogni 6 ore 80-50 LeggeraInsufficienza 1,5 g ogni 4 oreoppure 2 g ogni 6 ore 0,75-1,5 gogni 6 ore
50-25 Moderatainsufficienza 1,5 g ogni 6 oreoppure 2 g ogni 8 ore 0,75-1,5 gogni 8 ore 25-10 ForteInsufficienza 1 g ogni 6 oreoppure 1,25 g ogni 8 ore 0,5-1 gogni 8 ore 10-2 GraveInsufficienza 0,67 g ogni 8 oreoppure 1 g ogni 12 ore 0,5-0,75 gogni 12 ore < 2 Nulla 0,5 g ogni 8 oreoppure 0,75 g ogni 12 ore 0,25-0,5 gogni 12 ore
(inferiore ai 30-oC). Durante la conservazione a temperatura ambiente, si sviluppa nel flaconedopo la ricostituzione anidride carbonica. Tale pressione puo` essere eliminata prima di aspirare il contenuto del flacone o puo` essere utilizzata per facilitare l`aspirazione, se il flacone viene ca-povolto sull`ago della siringa ed il contenuto viene lasciato fluire nella siringa. Soluzioni di cefamandolo in acqua sterile per iniezioni, destrosio al 5% per iniezioni o soluzione di cloruro disodio allo 0,9% per iniezioni, che vengono immediatamente congelate dopo la ricostituzione con i contenitori originali, sono stabili fino a 6 mesi se tenute a -20-oC. Se il prodotto viene scal-dato (fino ad un massimo di 37-oC) occorre evitare di scaldarlo una volta che sia scongelato completamente. Una volta scongelate, le soluzioni non possono essere ricongelate.


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