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LUTRELEF

FERRING SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Gonadorelina diacetato per uso parenterale 0,80 mg (pari a 0,73 mg di Go-nadorelina).
ECCIPIENTI:
Flaconcino liofilizzato: mannitolo. Flaconcino solvente: sodio cloruro, acido cloridri-co diluito, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Analogo sintetico dell`ormone ipotalamico naturale liberatoredelle gonadotropine.
INDICAZIONI:
Impiego terapeutico: Ipogonadismo ipogonadotropo femminile: amenorrea primi-tiva e secondaria su base ipotalamica, oligomenorrea, cicli mestruali anovulatori, fase luteale inadeguata; Sindrome dell`ovaio policistico, iperandrogenismi; Ipogonadismo ipogonadotropomaschile, compresi i ritardi puberali. Uso diagnostico: Esplorazione della funzione gonadotropa nelle sindromi ipotalamo - ipofisarie.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` alla Gonadorelina o all`eparina che viene aggiunta estempo-raneamente per la somministrazione endovenosa pulsatile.
EFFETTI INDESIDERATI:
Con l`impiego del prodotto sono stati segnalati raramente cefalea, nausea, do-lori addominali e flush (rossore). Dopo somministrazioni ripetute sono state riportate reazioni di ipersensibilita` (orticaria, broncospasmo, ipotensione). Esiste, in una percentuale limitata dipazienti, la possibilita` di sovrastimolazione ovarica. E` stata segnalata raramente la formazione di anticorpi per somministrazione sottocutanea prolungata. Localmente, nel sito di posiziona-mento dell`ago, si sono riscontrati casi di tromboflebite per somministrazione endovenosa e di ematomi per somministrazione sottocutanea.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
L`impiego di Lutrelef deve essere condotto sotto il controllo di uno spe-cialista Ginecologo o Endocrinologo. Uso diagnostico. Il test con Lutrelef deve essere condotto
in assenza di altri farmaci che possono interferire con la secrezione ipofisaria. Tra questi i pre-parati a base di androgeni, estrogeni, progestinici e glucocorticoidi. Si tenga presente che i livelli di gonadotropine possono essere transitoriamente innalzati dallo spironolattone, dallalevodopa e soppressi da contraccettivi orali e dalla digossina. La risposta al test puo` essere alterata da fenotiazine e da antagonisti della dopamina, che possono elevare i livelli di prolattina.Impiego terapeutico. Nella donna, per una corretta scelta terapeutica, e` consigliabile valutare anche la gravita` dell`amenorrea ipotalamica, integrando i dati derivanti dall`anamnesi e dall`esa-me obiettivo con i dosaggi ormonali necessari eseguiti simultaneamente su tutti i campioni di sangue. Durante il trattamento si consiglia il seguente programma di monitoraggio: Rilievo quo-tidiano della temperatura basale. Ecografia pelvica e/o esami pelvici, ogni 3 - 4 giorni, fino all`ovulazione. A discrezione dello Specialista possono anche essere monitorati i livelli plasma-tici od urinari di estrogeni. Nell`uomo si consiglia, ogni 15 - 30 giorni, il seguente programma di monitoraggio: orchidometria, registrazione dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari,concentrazione plasmatica di testosterone.
AVVERTENZE SPECIALI:
Lutrelef deve essere impiegato sotto il personale controllo del medico specia-lista. U
SO DURANTE LA GRAVIDANZA E L`ALLATTAMENTO. Non vi sono dati che facciano pensare adun rischio teratogeno con Gonadorelina. Il farmaco deve essere comunque evitato durante la
gravidanza e l`allattamento dal momento che il test diagnostico con Gonadorelina non da` risul-tati utilizzabili. Inoltre non sono noti impieghi terapeutici del prodotto in tali periodi in quanto la possibilita` di stimolazione dell`ipofisi e` notevolmente limitata. GRUPPI PARTICOLARI DI PAZIENTI. Laclearance della Gonadorelina risulta ridotta in modo modesto nelle malattie epatiche e marcato nelle malattie renali. GRAVIDANZE MULTIPLE. Tener presente che esiste un rischio limitato di gra-vidanze multiple. A
VVERTENZE DA TENER PRESENTI NELL`IMPIEGO TERAPEUTICO DI LUTRELEF. Nel casodi impiego terapeutico di Lutrelef e` necessario tener presente che: gli aghi devono essere applicati in asepsi; solo per via endovenosa la soluzione di Gonadorelina deve essere eparinizzata,in quanto l`aggiunta di eparina per via sottocutanea puo` determinare la formazione di ematomi; i pazienti devono essere accuratamente informati sulle modalita` di impiego dei microinfusoricomputerizzati e portatili attraverso cui viene fatta la somministrazione pulsatile di Gonadorelina.
EFFETTI SULLA GUIDA E SULL`USO DI MACCHINE:
non noti.
INTERAZIONI:
Non sono note altre interazioni oltre a quelle gia` descritte nelle precauzioni d`uso.
POSOLOGIA:
Lutrelef deve essere sciolto con l`apposito solvente. Lutrelef puo` essere sommini-strato alla concentrazione voluta, sia per via endovenosa che sottocutanea, mediante microinfusori computerizzati e portatili che rendono possibile la somministrazione automatica pulsatiledella dose scelta all`intervallo prefissato fra le somministrazioni. Solamente per somministrazione endovenosa pulsatile aggiungere eparina nella quantita` di 1.000 U.I. alla soluzione rico-stituita. I
MPIEGO TERAPEUTICO. Sia le dosi per pulsazione che gli intervalli fra le pulsazioni sonostabiliti di volta in volta dal medico specialista. In linea generale vengono fornite le seguenti linee
direttive: Intervalli fra le pulsazioni: 60 - 90 minuti quando il farmaco viene somministrato allepazienti di sesso femminile e 90 - 120 minuti quando viene somministrato ai pazienti di sesso maschile. Dose per pulsazione: Pazienti di sesso femminile. La risposta alla somministrazionee` positiva se lo sviluppo dei follicoli ovarici e` >= 10 mm e l`estradiolo plasmatico >= 100 pg/mL. Via endovenosa: Somministrare Gonadorelina 5 ug ev per pulsazione. Se entro 10 giorni nonsi e` avuta risposta aumentare a 10 ug/pulsazione. In caso di mancata risposta dopo 10 giorni di trattamento aumentare a 15 ug/pulsazione. In caso di mancata risposta dopo altri 10 giorniaumentare a 20 ug/pulsazione, proseguendo il trattamento per altri 10 giorni. Via sottocutanea: Iniziare direttamente con la somministrazione di 20 mcg di Gonadorelina per pulsazione. Perentrambe le vie di somministrazione proseguire il trattamento fino all`ovulazione. La durata di trattamento fino all`ovulazione e` di circa 10 - 20 giorni nei soggetti con ipogonadismo ipogona-dotropo, talora piu` prolungata nelle pazienti con policistosi ovarica. Dopo l`ovulazione continuare la somministrazione di Gonadorelina allo stesso regime di dose e frequenza oppuresomministrare hGH 2.000 unita` ogni 3 giorni per 3 volte durante la fase luteale. Il trattamento con Gonadorelina puo` essere proseguito fino alla comparsa delle mestruazioni, vale a dire pertutta la durata del ciclo o fino all`impianto di un ovulo fecondato. Pazienti di sesso maschile. Iniziare il trattamento, di norma, con la dose di 5 - 10 ug/pulsazione per via sottocutanea e, incaso di mancata risposta dopo 90 giorni di terapia, aumentare la dose a 20 ug/pulsazione continuando il trattamento per via sottocutanea per altri 90 giorni. In caso di mancata risposta som-ministrare dosi di 10 - 20 ug/pulsazione per via endovenosa. La durata del trattamento, sia per via sottocutanea che endovenosa, non deve essere inferiore ai 3 mesi. Nel caso di puberta` ri-tardata l`inizio della terapia puo` aver luogo dopo il 15-o anno di eta`. U
SO DIAGNOSTICO. Si consigliadi procedere come segue: 1) Campioni di sangue venoso devono essere prelevati 15 minuti ed
immediatamente prima della somministrazione di Gonadorelina. I valori basali di LH vengonoottenuti facendo una media dei valori di LH determinati nei due campioni. 2) Somministrare un bolo di 100 mcg di Gonadorelina per via sottocutanea od endovenosa. 3) Prelevare campionidi sangue venoso a 15; 30; 45; 60 e 120 minuti dopo la somministrazione. 4) I campioni di sangue devono essere trattati e conservati come raccomandato dai laboratori in cui verra` ese-guita la determinazione del contenuto di LH. La risposta al test viene valutata in base all`incremento massimo di LH espresso in valori assoluti o valori percentuali e al tempo necessario perraggiungere il valore picco. Nella valutazione dei dati ottenuti occorre tener conto della via di
somministrazione adottata, del sesso e dell`eta` del paziente. I pazienti con disfunzione ipofisariae/o ipotalamica, diagnosticata o clinicamente sospetta, hanno mostrato assenza di risposta o risposte subnormali a Gonadorelina.
ISTRUZIONI PER L`USO E LA MANIPOLAZIONE:
ISTRUZIONI PER L`IMPIEGO TERAPEUTICO DI LUTRELEF MEDIANTE MICROINFUSORI COMPUTERIZZATI E PORTATILI. Nell`impiego di microinfusori computerizzati e portatilivengono utilizzati i seguenti componenti presenti nella confezione di Lutrelef: Il flaconcino di liofilizzato di Gonadorelina diacetato 0, 8 mg. Il flaconcino di solvente da 10 mL. La siringa spe-ciale sterile (Componente 1-o), costituita da una fiala in vetro terminante con un raccordo conico luer, da un adattatore in plastica e da un tappo mobile. La siringa speciale, inserita nell`appositomicroinfusore permette, quando il microinfusore e` in funzione, il graduale svuotamento della fiala speciale, con somministrazione pulsatile del farmaco. Il dispositivo tubulare sterile mobile(Componente 2-o), costituito da un tubicino da mL 0,2 in polietilene con le estremita` terminanti con due raccordi a luer lock uniti tra loro con un tappo mobile in polietilene, da usarsi semprenel caso della somministrazione endovenosa e quando necessario nel caso della somministrazione sottocutanea. Con i microinfusori computerizzati e portatili e` possibile, impiegando la so-luzione ricostituita di Lutrelef ad un`unica concentrazione, somministrare il farmaco ai seguenti intervalli di dosaggi e di pulsazioni: dosi: 1 - 50 mcg, con un "passo" di 1 mcg pulsazioni di 5- 240 minuti, con un "passo" di 5 minuti. Il Medico Specialista programmera` pertanto il microinfusore in funzione della dose e dell`intervallo fra le pulsazioni di volta in volta richiesti per i sin-goli pazienti. Nella preparazione della soluzione di Lutrelef e nel suo trasferimento al contenitore occorre operare in condizioni di asepsi evitando ogni contaminazione . Somministrazione en-dovenosa: Procedere come segue: aspirare 3,2 mL di solvente per Lutrelef in una siringa sterile monouso da 5 mL ed iniettarli in un flaconcino di Lutrelef liofilizzato. Aggiungere, con una si-ringa da tubercolina, 0,2 mL di eparina (1.000 U.I.) alla soluzione cosi` ottenuta. Aprire la confezione contenente la siringa speciale e chiudere immediatamente il raccordo conico luer conil tappo mobile che si trova a parte nella stessa confezione della siringa speciale. Avvitare sull`adattatore la custodia in plastica trasparente, munita di aletta per l`appoggio delle dita, for-nita con il microinfusore ed avvitare lo stantuffo, anch`esso fornito con il microinfusore, sulla guarnizione di tenuta. Togliere il tappo mobile, inserire un ago sterile ed aspirare tutta la solu-zione ricostituita. Togliere l`ago ed inserire nuovamente il tappo mobile. Svitare lo stantuffo dalla guarnizione di tenuta e svitare la custodia in plastica trasparente che deve essere conservata,unitamente allo stantuffo, per il successivo impiego. Avvitare la ghiera di bloccaggio del perno del microinfusore fornito con il microinfusore stesso, fino alla testa del perno e quindi svitaredi 1/8 di giro la ghiera stessa. Inserire nella guarnizione di tenuta della siringa speciale il perno del microinfusore. Togliere il tappo mobile e collegare con il luer lock del dispositivo tubularesterile mobile. Inserire la siringa nel microinfusore avvitando fino in fondo l`adattatore. Riempire completamente il dispositivo tubulare mobile, eliminandone cosi` l`aria, con la soluzione presen-te nella siringa speciale mediante attivazione del microinfusore portatile (vedi istruzioni accluse al microinfusore). Disinfettare accuratamente l`area cutanea prescelta per la venopuntura condiverse applicazioni di un disinfettante iodato, tipo Betadine. Asportare dalla cute il disinfettante iodato residuo impiegando batuffoli intrisi di alcool denaturato o altro disinfettante esterno noniodato. Inserire l`agocannula endovenosa a meta` dell`avambraccio per lasciare poi la massima liberta` di movimento ai pazienti. Iniettare nell`agocannula 5 mL di una soluzione eparinizzata(preparata aggiungendo 0,2 mL = 1.000 U.I. di eparina ad un flacone di 100 mL di soluzione fisiologica) per impedire che il sangue coauguli prima che sia completato il montaggio del mi-croinfusore portatile. Se necessario ripetere l`operazione. Avvitare il luer lock del dispositivo tubulare mobile al luer lock dell`agocannula. Stringere accuratamente il raccordo fra dispositivotubulare mobile ed agocannula utilizzando una pinza di Klemmer sterile. Pulire la cute dal sangue eventualmente fuoriuscito. Per evitare il contatto con la cute inserire un piccolo riquadro digarza sterile sotto il raccordo a luer lock. Applicare una pellicola protettiva (tipo Tegaderm) da 6 x 7 cm in corrispondenza del punto di inserimento in vena della cannula. Applicare una pelli-cola protettiva (tipo Tegaderm) da 10 x 12 cm per coprire il raccordo luer lock ed i primi 5 - 6 cm di dispositivo tubulare mobile. Fissare il decorso del dispositivo tubulare mobile lungo ilbraccio utilizzando un normale cerotto. Attivare il microinfusore portatile seguendo le opportune indicazioni. Somministrazione sottocutanea: Avvertenza: Non aggiungere eparina alla soluzionedi Lutrelef ne` somministrare soluzione eparinizzata attraverso l`agocannula butterfly sottocutanea. Procedere come segue: Aspirare 3,2 mL di solvente per Lutrelef in una siringa sterile mo-nouso da 5 mL ed iniettarli in un flaconcino di Lutrelef liofilizzato. Aprire la confezione contenente la siringa speciale e chiudere immediatamente il raccordo conico luer con il tappomobile che si trova a parte nella stessa confezione della siringa speciale. Avvitare sull`adattatore la custodia in plastica trasparente, munita di aletta per l`appoggio delle dita, fornita con il micro-infusore ed avvitare lo stantuffo, anch`esso fornito con il microinfusore, sulla guarnizione di tenuta. Togliere il tappo mobile, inserire un ago sterile ed aspirare tutta la soluzione ricostituita.Togliere l`ago ed inserire nuovamente il tappo mobile. Svitare lo stantuffo dalla guarnizione di tenuta e svitare la custodia in plastica trasparente che deve essere conservata, unitamente allostantuffo, per il successivo impiego. Avvitare la ghiera di bloccaggio del perno del microinfusore fornito con il microinfusore stesso fino alla testa del perno e quindi svitare di 1/8 di giro laghiera stessa. Inserire nella guarnizione di tenuta della siringa speciale il perno del microinfusore. Togliere il tappo mobile e collegare con il luer lock dell`agocannula sottocutanea. Inserirela siringa nel microinfusore avvitando fino in fondo l`adattatore. Riempire completamente l`agocannula, eliminandone cosi` l`aria, con la soluzione presente nella siringa speciale mediante at-tivazione del microinfusore portatile (vedi istruzioni accluse al microinfusore). Qualora il sito di applicazione sottocutanea sia lontano dal microinfusore portatile utilizzare, anche il dispositivotubulare sterile mobile. Disinfettare l`area cutanea prescelta con un batuffolo di cotone intriso di alcool o di altro disinfettante esterno non iodato. Inserire per via sottocutanea l`ago butterfly ol`ago butterfly collegato con il dispositivo tubulare sterile mobile. Applicare una pellicola protettiva (tipo Tegaderm) da 6 x 7 cm sull`area di inserimento dell`ago butterfly. Attivare il micro-infusore portatile seguendo le opportune indicazioni. Nota Bene: occorre cambiare il sito di applicazione sottocutanea dell`ago butterfly ogni 2 - 3 giorni.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono noti casi di sovradosaggio. Qualora cio` si verificasse potrebbe aversiuna maturazione follicolare multipla.
STABILITA`:
La soluzione ricostituita di Lutrelef puo` essere conservata in condizioni di asepsi per30 giorni in frigorifero (fra + 4-oC e + 8 -oC).


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