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LARGACTIL

AVENTISPHARMA SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Compresse: clorpromazina cloridrato 28 - 112 mg pari a clorpromazina 25 -100 mg. Fiale: clorpromazina cloridrato 55,71 mg pari a Clorpromazina 50 mg. Gocce orali:
ogni flacone contiene: clorpromazina cloridrato 445 mg pari a clorpromazina 400 mg.
ECCIPIENTI:
Compresse: amido di mais, lattosio, cellulosa microcristallina, magnesio stearato,silice colloidale anidra, zeina, olio di ricino, titanio biossido, E 172. Fiale: sodio cloruro, sodio
solfito eptaidrato; sodio citrato: potassio metabisolfito; acqua per preparazioni iniettabili. Gocceorali: saccarosio: glicerolo; acido citrico anidro: alcool;
E 150:
ammonio glicirrizinato; menta essenza; acqua depurata.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Psicolettici antipsicotici.
INDICAZIONI:
Trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e della mania. Psicosi tossiche(amfetamine, LSD, cocaina etc.). Sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Disturbi
d`ansia se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con ansiolitici tipici. Depressione se ac-compagnata da agitazione e delirio, per lo piu` in associazione con antidepressivi. Vomito e singhiozzo incoercibile. Trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con analgesici stupefacenti. Medicazione preanestetica.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` verso i componenti o verso altre sostanze strettamente cor-relate dal punto di vista chimico. Stati comatosi specie quelli causati da sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (alcool, barbiturici, oppiacei, etc.); pazienti con sospettoo riconosciuto danno cerebrale sottocorticale; gravi stati di depressione; discrasie ematiche; affezioni epatiche e renali. Il prodotto non e` indicato nella prima infanzia. Feocromocitoma, mia-stenia grave e epilessia non trattata. Allattamento al seno. li` rischio di effetti dannosi a carico del feto a seguito di somministrazione della clorpromazina non e` escluso; pertanto l`uso del Lar-gactil in gravidanza e` da riservare, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessita`. Le fiale di Largactil contengono potassio metabisoifito e sodio solfito; tali sostanze possono provocarein soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.
EFFETTI INDESIDERATI:
Sistema nervoso centrale: con l`uso di fenotiazine possono verificarsi, speciedurante le prime settimane di terapia, sedazione e sonnolenza che per lo piu` scompaiono con
la prosecuzione della cura o con una opportuna riduzione del dosaggio. Altri effetti comporta-mentali che si sono manifestati con varia frequenza sono insonnia, irrequietezza, ansia, euforia, agitazione psicomotoria, depressione dell`umore o aggravamento dei sintomi psicotici. All`atti-vita` anticolinergica delle fenotiazine e` dovuta l`eventuale comparsa di secchezza delle fauci, midriasi, turbe della visione, stipsi, ritenzione urinaria, ed altri segni di ridotta attivita`parasimpatica. Sono inoltre possibili convulsioni e modificazioni della temperatura corporea. Un aumento significativo e non altrimenti spiegabile della temperatura corporea puo` essere do-vuto ad intolleranza verso il prodotto; in tal caso e` necessario interrompere la terapia. Per la depressione del centro della tosse possono verificarsi affezioni ab ingestis. Reazioni di tipoextrapiramidale sono comuni durante il trattamento con fenotiazine. Esse sono ordinariamente rappresentate da distonie muscolari, acatisia, sindromi pseudo-parkinsoniane e discinesie per-sistenti tardive. Le distonie e l`acatisia sono piu` frequenti nei bambini, mentre i segni di parkinsonismo prevalgono negli anziani soprattutto se portatori di lesioni organiche cerebrali. Ledistonie comprendono spasmi dei muscoli del collo e del tronco fino al torcicollo e all`opistotono, crisi oculogire, trisma, protrusione della lingua e spasmi carpo-podalici. Queste reazionicompaiono molto precocemente e scompaiono entro 24-48 ore dalla sospensione della terapia. Molto raramente le distonie possono determinare laringespasmo associato a cianosi easfissia. L`acatisia e` caratterizzata da irrequietezza motoria e talora da insonnia. Piu` frequente nei primi giorni di terapia, puo` comparire anche tardivamente. I disturbi spesso regredisconospontaneamente; in caso contrario possono essere ben controllati riducendo il dosaggio o associando un anticolinergico anti-parkinson. Le sindromi pseudo-parkinsoniane (acinesia. rigi-dita`, tremore a riposo. etc.) sono per lo piu` sensibili ai farmaci specifici nei casi persistenti puo` essere necessaria la riduzione del dosaggio o la sospensione del trattamento. Le discinesie per-sistenti tardive si manifestano per lo piu` durante terapia a lungo termine e con alti dosaggi, anche nel periodo successivo alla sospensione del farmaco. Sono colpiti con maggiore frequenzagli anziani e le donne. Esse si manifestano con movimenti ritmici involontari della lingua. delle labbra e del volto. piu` raramente delle estremita` e sono generalmente precedute da tini movi-menti vermicolari della lingua. La sospensione della terapia puo` impedire lo sviluppo nella sintomatologia, della quale non si conosce tuttavia una terapia specifica. La riduzione periodicadel dosaggio dei neurolettici se clinicamente possibile puo` aiutare a riconoscere precocemente l`insorgenza di discinesia tardiva. Molto raramente puo` comparire distonia tardiva non associatacon la discinesia tardiva. E caratterizzata da movimenti coreici o movimenti distonici ad insorgenza ritardata, spesso persistente e puo` potenzialmente divenire irreversibile. Apparato car-diovascolare: ipotensione, tachicardia. vertigini. manifestazioni sincopali. sono abbastanza comuni in pazienti che assumono fenotiazine. Poiche` sono piu` frequenti e gravi per via parenterale. l`iniezione deve essere eseguita in clinostatismo mantenendo il paziente in tale posizioneda 30 a 60 minuti. Gli effetti ipotensivi sono piu` evidenti nei soggetti con feocromocitoma e insufficienza della mitrale. Sono possibili alterazioni del tracciato. elettrocardiografico. Possonocomparire aritmie cardiache quali: aritmie atriali. blocco A-V, tachicardia ventricolare e fibrillazione ventricolare, probabilmente correlate al dosaggio. Apparato emopoietico: gli effetti sullacrasi ematica sono piuttosto rari, ma gravi. Essi comprendono leucopenia. agranulocitosi, trombocitopenia. porpora, anemia emolitica ed anemia aplastica. Cute: sono possibili reazionidi ipersensibilita` (generale o da contatto) e fotosensibilita`. che per lo piu` sono rappresentate da eritemi, orticaria, eczemi, dermatiti esfoliative. Nelle terapie a lungo termine sono state segna-late pigmentazioni brune specie nelle zone fotoesposte. Sistema endocrino ed effetti sul metabolismo: le fenotiazine possono provocare iperprolattinemia, riduzione degli estrogeni, delprogesterone e delle gonadotropine ipofisarie. Come conseguenza possono comparire nelle donne ingrossamento e tensione mammaria, lattazione abnorme, amenorrea e nell`uomo gine-comastia e riduzione del volume testicolare, impotenza. Altri effetti possibili sono un aumento del peso corporeo. edema periferico, iperglicemia e glicosuria. Reazioni d`ipersensibilita
`:
oltrea quelle cutanee ed ematologiche si puo verificare con varia frequenza un ittero colesfatico. clinicamente simile ad una epatite infettiva e caratterizzato da iperbilirubinemia, ipedransamina-semia. aumento della fosfatasi alcalina ed eosinofilia. In caso di segni o sintomi di sofferenza epatica la terapia deve essere immediatamente sospesa. Altre reazioni di ipersensibilita` sono rappresentate da edema laringeo o angioneurotico. laringospasmo. broncospasmo. reazionianafilattiche, sindromi tipo lupus eritematoso sistemico. Occhio: in caso di terapia protratta e`
stata segnalata la comparsa nella cornea e nel cristallino di materiale particellare di natura nondeterminata che in certi pazienti ha determinato deficit visivo. Retinopatia pigmentaria. Poiche` sembra che i danni oculari siano in relazione con il dosaggio e la durata della terapia si sugge-risce che i pazienti in trattamento con alte dosi o da lungo tempo siano controllati periodicamente. Altro: Sindrome Neurolettica Maligna. Danno epatico e renale. Come con tutte le
fenotiazine in pazienti in trattamento prolungato con clorpromazina si puo` sviluppare "polmonitesilente".
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Come con tutti i neurolettici i pazienti trattati con clorpromazina devonoessere tenuti sotto diretto controllo medico. Per le sue proprieta` farmacologiche il prodotto deve essere usato con particolare cautela negli anziani, nei soggetti portatori di affezioni cardiova-scolari, malattie polmonari acute e croniche, glaucoma, ipertrofia prostatica ed altre malattie stenosanti dell`apparato digerente ed urinario e Morbo di Parkinson. In caso di ipotensione, nonutilizzare adrenalina, che puo` determinare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa. Dosi protratte nel tempo determinano un aumento del livello plasmatico della prolattina conpossibili effetti sugli organi bersaglio. I prodotti contenenti fenotiazine debbono pertanto essere usati con le opportune attenzioni nelle donne con neoplasie mammarie. Durante la terapia, spe-cie se prolungata o ad alte dosi, bisogna tenere sempre presente l`evenienza di effetti collaterali a carico del SNC, del fegato, del midollo osseo, dell`occhio e dell`apparato cardiovascolare ede` quindi necessario eseguire periodici controlli cIinici e di laboratorio. In particolare, dal momento che con i derivati fenotiazinici sono state descritte alterazioni della crasi ematica e` con-sigliabile durante la terapia cronica con Largactil eseguire periodicamente un esame emocromocitometrico, cosi` come sono opportuni ripetuti controlli della funzione renale ed epa-tica. I pazienti trattati con alte dosi di clorpromazina e che devono essere sottoposti ad interventi operatori, abbisognano di dosaggi inferiori di anestetici e di farmaci depressori del sistema ner-voso centrale. Gli effetti sulla crasi ematica debbono essere particolarmente seguiti tra la quarta e la dodicesima settimana. L`esordio di una discrasia puo` essere tuttavia improvviso e quindila comparsa di manifestazioni infiammatorie a carico della bocca e delle prime vie aeree deve essere seguita immediatamente da opportuni controlli ematologici. Le fenotiazine aumentanolo stato di rigidita` muscolare in individui affetti da morbo di Parkinson o forme simili o da altri disturbi motori; esse possono inoltre abbassare la soglia convulsiva e facilitare la comparsa dicrisi epilettiche. I pazienti in trattamento con fenotiazine debbono evitare l`eccessiva esposizione alla luce solare, ricorrendo, se necessario, all`uso di speciali creme protettive. Usare concautela in soggetti esposti a temperature particolarmente alte o basse in quanto le fenotiazine possono compromettere gli ordinari meccanismi di termoregolazione.
AVVERTENZE SPECIALI:
Poiche` i fenotiazinici inducono sedazione e sonnolenza di cio` si deve tenereconto nei soggetti che conducono autoveicoli o altri macchinari o che svolgono lavori pericolosi. Speciale attenzione richiede l`impiego ditale sostanza nei bambini soprattutto durante unamalattia infettiva o in caso di intervento chirurgico o di vaccinazione, in quanto in tali condizioni e` stata riscontrata una piu` elevata incidenza di reazioni extrapiramidali. L`effetto antiemetico deifenotiazinici puo` mascherare i segni d`iperdosaggio di altri farmaci o puo` rendere piu` difficile la diagnosi di concomitanti affezioni specie del tratto digerente o del SNC come l`ostruzione inte-stinale, i tumori cerebrali, la sindrome di Reye. Per questo motivo tali sostanze debbono essere usate con prudenza in associazione ad antiblastici che a dosi tossiche possono provocare vo-mito. Poiche` il rischio di discinesie persistenti tardive e` stato correlato con la durata della terapia, il trattamento cronico con neurolettici deve essere riservato a quei pazienti con affezioniche rispondano al farmaco e per i quali non e` possibile una appropriata terapia alternativa. Le dosi e la durata del trattamento dovrebbero essere quelle minime per ottenere una soddisfacen-te, risposta clinica. Se compaiono segni o sintomi della discinesia tardiva nel corso della terapia sospendere la somministrazione. In generale le fenotiazine non producono dipendenza psichi-ca. Tuttavia, a seguito di brusca interruzione, possono comparire nausea, vomito, vertigini, tremori, irrequietezza motoria. Speciale attenzione va posta ai pazienti con depressione psichicaovvero durante la fase maniacale delle psicosi cicliche per la possibilita` di un rapido cambiamento del tono dell`umore verso la depressione. In corso di trattamento con farmaci antipsico-tici e` stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna. Manifestazioni cliniche ditale sindrome sono: iperpiressia, rigidita` musco-lare, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarita` del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie) alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupo-re e al coma. Il trattamento della SNM consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione di farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell`istituire una terapiasintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l`ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento conantipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato. In corso di terapia si informi il proprio medico nel caso si accerti uno stato di gravidanza: occorre altresi` consultano qualorasi desideri procedere all`allattamento materno o si voglia iniziare una gravidanza. Nelle pazienti che allattano, occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamentoo viceversa. proseguire l`allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
INTERAZIONI:
L`associazione con altri psicofarmaci richiede speciale cautela e vigilanza da partedel medico per evitare inattesi e indesiderati effetti da interazione. Tenuto conto delle loro proprieta` fondamentali, le fenotiazine possono variamente interferire con numerosi gruppi di far-maci. Tra questi: S
OSTANZE CHE DEPRIMONO IL SNC:
barbiturici, ansiolitici, ipnotici, anestetici,antistaminici, analgesici oppiacei. In caso di associazione evitare dosaggi elevati e controllare
accuratamente il paziente per evitare un`eccessiva sedazione o depressione centrale.
ANTICONVULSIVANTI:
per il noto effetto delle fenotiazine sulla soglia convulsiva, nei soggetti epilettici puo`rendersi necessario un aggiustamento della terapia specifica. li` rispettivo dosaggio dei farmaci
in caso di associazione deve essere accuratamente determinato essendo possibile, fra l`aitro,che le fenotiazine riducano il metabolismo della fenilidantoina, accentuandone la tossicita`, e che i barbiturici, al pari di altri induttori enzimatici a livello microsomiale, possano accentuare ilmetabolismo delle fenotiazine. L
ITIO:
sebbene raramente, l`associazione con fenotiazine ha de-terminato un`encefalopatia acuta. Se presente febbre di natura non determinata insieme ad effetti indesiderati di natura extrapiramidale, la somministrazione del litio e del Largactil deveessere sospesa. Il Litio puo` ridurre la concentrazione della Clorpromazina nel plasma e puo` inoltre aumentare il rischio di reazioni di tipo extrapiramidale. E` segnalato un caso di fibrillazioneventricolare in seguito alla sospensione del Litio nel corso di una terapia in associazione con la Clorpromazina.
ANTIIPERTENSIVI:
l`interazione con farmaci antiipertensivi comporta un aumentodell`effetto ipotensivo; tuttavia le fenotiazine possono antagonizzare gli effetti della guanetidina e farmaci simili.
ANTICOLINERGICI:
cautela richiede l`associazione di fenotiazine e farmaci para-simpaticolitici che puo` favorire la comparsa di caratteristici effetti collaterali. Gli anticolinergici possono ridurre l`azione antipsicotica del Largactil.
F ARMACI AD ATTIVITA` LEUCOPENIZZANTE:
per ilsinergico effetto depressivo sulla crasi ematica le fenotiazine non debbono essere associate a fenilbutazone, derivati tiouracilici ed altri farmaci potenzialmente mielotossici. Metrizamide: talesostanza aumenta il rischio di convulsioni da fenotiazina. E` necessario quindi sospendere la terapia almeno 48 ore prima di un esame mielografico e la somministrazione non deve essereripresa prima di 24 ore dall`esecuzione di questo. A
LCOOL:
e` sconsigliabile l`assunzione di alcooldurante la terapia in quanto puo` facilitare gli effetti collaterali centrali da fenotiazine. L
ISURIDE,
P ERGOLIDE E LEVODOPA:
gli effetti di tali sostanze sono specificatamente antagonizzati dalle feno-tiazine; di cio` si tenga conto nei soggetti con morbo di Parkinson. A
NTIACIDI:
evitare l`ingestionedel prodotto assieme ad antiacidi o ad altre sostanze che possano ridurre l`assorbimento delle
fenotiazine.
INTERAZIONE CON I TESTS DI LABORATORIO:
i metaboliti urinari delle fenotiazine possonoimpartire una colorazione scura alle urine e dare false risposte positive ai tests dell`amilasi,
dell`urobilinogeno. delle uroporfirine, dei ponfobilinogeni e dell`acido 5-idrossi-indolacetico.Nelle donne in trattamento con fenotiazine sono stati seqnalati falsi positivi ai tests di gravidanza.
ANTIDIABETICI:
poiche la clorpromazina puo` causare iperglicemia il dosaggio degli ipoglice-mizzanti orali o dell`insulina deve essere accuratamente determinato. A
NTIARITMICI:
i neuroletticipossono indurre alterazioni del tracciato E.C.G. come il prolungamento dell`intervallo Q.T devono quindi essere usati con cautela nei pazienti che assumono farmaci come gli antiaritmiciche hanno effetti simili. A
NTIDEPRESSIVI:
l`associazione di fenotiazine e antidepressivi triciclici ac-centua gli effetti antimuscarinici. D
EFEROSSAMINA:
la somministrazione della deferossamina edella proclorperazina ha determinano una encefalopatia metabolica transitoria. E` possibile che
tale situazione possa verificarsi anche con la clorpromazina. poiche` questa mostra molte delleattivita` farmacologiche della proclorperazina.
POSOLOGIA:
Il dosaggio della clorpromazina deve essere strettamente individualizzato in rappor-to all`eta` del paziente, alla natura e alla gravita` dell`affezione, alla risposta terapeutica e alla tollerabilita` del farmaco. E sempre consigliabile iniziare con dosaggi bassi, aumentandoprogressivamente le dosi. Usualmente l`intervallo terapeutico e` di 6-8 ore. Nell`impiego parenterale non superare i 25 mg nelle prime 24 ore salvo nei casi in cui cio` sia strettamente indi-spensabile a giudizio dello specialista. A titolo ai esempio si forniscono i seguenti schemi di massima. DISORDINI PSICHIATRICI. in genere nei pazienti ambulatoriali e con sintomi di lieve o me-dia gravita` sono necessari 25-75 mg per os suddivisi nel corso cella giornata. Il dosaggio puo` essere quindi aumentato fino od ottenere l`effetto terapeutico desiderato. Successivamenteesso puo` essere gradualmente ridotto fino a determinare la dose di mantenimento. In caso di necessita` il trattamento puo` essere iniziato per via i.m. con 25 mg, che puo` essere eventual-mente ripetuto se necessario. Passare quindi alla via orale. Nei pazienti ospedalizzati possono essere necessarie, sia per os che per via im. dosi sensibilmente superiori a seconda del giudiziodello specialista. Nei bambini il dosaggio consigliato e` di 1 mg/kg/die ripetuto. se necessario, 2-3 volte al giorno.
VOMITO:
25-50 mg per via i.m. ripetuti, eventualmente, 2-3 volte al giorno.Ottenuto l`effetto terapeutico la terapia, se necessaria, deve essere continuata per via orale. S
INGHIOZZO INCOERCIBILE:
25-50 mg, 2-3 volte al giorno.
NELLA MEDICAZIONE PREANESTETICA:
25-50 mgper os o 12.5-25 mg per via i.m. qualche ora prima dell`intervento. In caso di somministrazione
intramuscolare diluire il contenuto di una fiala con soluzione fisiologica sterile fino a portare lasoluzione a 5-6 ml. Per la somministrazione endovenosa diluire il contenuto di una fiala nel liquido usato per la fleboclisi. In ogni caso passare appena possibile alla via orale. Nel trattamen-to di pazienti anziani fa posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra` valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Largactilavvertire immediatamente il proprio medico o recarsi al piu` vicino ospedale. Esaltazione degli
effetti indesiderati: instaurare idonea terapia antiparkinson, miorilassante e/o antistaminica. Inassenza di un antidoto specifico si deve praticare la lavanda gastrica: in caso di grave ipotensione, stendere il paziente in posizione supina con la testa inclinata in basso e somministrarecon precauzione plasma expanders: eventualmente fenilefrina o noradrenalina per infusione venosa lenta e con particolare cautela, in quanto il Largactil puo` modificare la normale risposta.Non usare mai adrenalina. Istituire un trattamento sintomatico della depressione del sistema nervoso come nei casi di intossicazione acuta da barbiturici, compresa fisioterapia e trattamen-to con antibiotici per prevenire le broncopolmoniti. L`emodialisi non e` efficace. Quando la temperatura corporea scende a livelli particolarmente bassi, possono comparire aritmie cardiache.Si deve esercitare una particolare sorveglianza per controllare fenomeni di distensione dell`intestino e della vescica.


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