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GAMMAGARDS

BAXTER SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Immunoglobuline umane normali per uso endovenoso inattivate mediantetrattamento con solventi e detergenti. Dopo ricostituzione con il solvente contenuto in ciascuna
confezione (Acqua per preparazioni iniettabili) il preparato contiene circa 50 mg/ml di proteine(soluzione al 5%) delle quali almeno il 90% costituito da gammaglobuline. A giudizio del medico il liofilizzato puo` essere ricostituito come soluzione al 10% (100 mg/ml) impiegando la meta` delsolvente incluso nella confezione.
ECCIPIENTI:
Flacone liofilizzato: sodio cloruro; glucosio monidrato; glicina; polietilenglicol; albu-mina umana. Fiala solvente: acqua p.p.i.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Immunoglobulina Umana Normale.
INDICAZIONI:
Gammagard S/D (IgEv) e` indicato per la terapia sostitutiva nelle patologie da im-munodeficienza primitiva o secondaria di anticorpi e per la prevenzione di infezioni associate a
queste patologie. Gammagard S/D (IgEv) e` indicato anche per modificare o controllare la rispo-sta immunitaria in varie patologie quali, ad esempio, la Porpora Trombocitopenica Idiopatica (PTI). SINDROMI DA IMMUNODEFICIENZA PRIMITIVA (IDP) quali, ad esempio: agammaglobulinemia edipogammaglobulinemia congenita; immunodeficienza comune variabile; immunodeficienza combinata grave; Sindrome di Wiskott-Aldrich. P ORPORA TROMBOCITOPENICA IDIOPATICA (PTI),particolarmente le forme acute dei bambini. S
INDROMI DA IMMUNODEFICIENZA SECONDARIA associa-te a: malattie linfoproliferative delle cellule-B quali, ad esempio, Leucemia Linfoide Cronica
(LLC) delle Cellule-B; mieloma multiplo; trapianti allogenici di midollo osseo; neonati a bassopeso corporeo; pazienti chirurgici in fase post-operatoria. S
INDROME DI KAWASAKI. SINDROME DIG UILLAIN-BARRE`.
CONTROINDICAZIONI:
Intolleranza alle immunoglobuline omologhe, particolarmente nei casi mol-to rari di deficienza di IgA o quando il paziente presenta anticorpi anti-IgA. Ipersensibilita` nota
a preparati contenenti immunoglobuline umane o verso i componenti del preparato.
EFFETTI INDESIDERATI:
Possono occasionalmente insorgere reazioni quali brivido, mal di testa; sensodi fatica; mal di schiena; crampi alle gambe; stordimento; febbre, orticaria; rossore, moderato
rialzo della pressione; nausea e vomito e reazioni allergiche. Questi sintomi di norma scompa-iono rallentando o sospendendo temporaneamente l`infusione. Le immunoglobuline possono raramente causare una brusca caduta della pressione e shock anafilattico in pazienti che nonavevano mostrati in precedenza segni di ipersensibilita`.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Gammagard S/D (Immunoglobuline Umane Normali per uso e.v.) deveessere somministrato esclusivamente per via endovenosa. Gammagard S/D viene ricostituito come soluzione contenente 5g di proteine per 100 ml di solvente. In relazione al volume som-ministrato, si ha un aumento del volume del sangue che, per somministrazioni ad elevati dosaggi in periodo relativamente brevi, puo` causare segni e sintomatologia di sovraccarico difluido specialmente in pazienti predisposti quali i bambini piccoli o gli anziani. Eventuali reazioni avverse possono essere correlate alla velocita` di infusione. Seguire le istruzioni circa la velocita`di infusione riportate e monitorare in continuo il paziente durante tutto il periodo di infusione per osservare ogni eventuale sintomo. In caso di insorgenza di eventuali reazioni collaterali ridurrela velocita` di infusione o sospendere l`infusione stessa fino a scomparsa dei sintomi. Se la reazione persiste dopo la sospensione dell`infusione si raccomanda di adottare una idonea terapiacon antistaminici e/o corticosteroidi. Il trattamento di eventuali reazioni anafilattiche o shock anafilattico deve essere effettuato secondo le linee guida stabilite per la terapia dello shock. Ipazienti devono rimanere in osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione. S
ICUREZZA VIRALE:
A seguito di somministrazione di emoderivati non puo` essere escluso del tuttoil rischio di trasmissione di infezioni virali o dovute ad agenti patogeni sinora sconosciuti. Per
ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi viene effettuata la selezione dei donatori e delledonazioni mediante idonee precauzioni ed il processo di produzione include procedimenti di rimozione o di inattivazione di agenti virali. Questo prodotto e` stato preparato da un pool di unita`di plasma individualmente analizzate e trovate non reattive per l`antigene di superficie dell`epatite B (HBsAg) e per gli anticorpi anti-HIV-1 ed anti-HIV-2 e anti-HCV; i livelli di alanino-amino-transferasi (ALT) non sono superiori a due volte i limiti normali. Inoltre il prodotto, durante il procedimento di fabbricazione, e` stato sottoposto a procedimenti efficaci contro i virus con rive-stimento lipidico quali i virus dell`immunodeficienza umana (HIV-1, HIV2) ; dell`epatite B e dell`epatite C (inattivazione mediante un solvente organico-tri(n-butil)fosfato e -detergenti-octo-xinolo-9/polisorbato 80). Il procedimento di produzione del Gammagard S/D si e` anche dimostrato in grado di rimuovere un modello di virus senza rivestimento (Encephalomyocarditisvirus). Infine, gli anticorpi presenti in questo preparato possono conferire una protezione aggiuntiva contro agenti virali.
AVVERTENZE SPECIALI:
La somministrazione di immunoglobuline e.v. ad alto dosaggio puo` determi-nare un aumento della viscosita` plasmatica. In caso di una preesistente iperviscosita` (es. ipergammaglobulinemia, iperfibrinogenemia, anemia falciforme) e/o di malattia vascolareocclusiva, sono stati osservati rari casi di attacchi ischemici transitori o complicanze tromboemboliche. Se necessario, dovrebbero essere prese in considerazione adeguate misure atte aridurre la viscosita` del sangue e/o il grado di dosaggio/infusione prima di procedere con la somministrazione di immunoglobuline e.v.
EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE O DI USARE MACCHINARI:
Non vi e` evidenza che le immunoglobuline possano ridurre la capacita` di guidare o usare macchinari.
USO IN GRAVIDANZA:
Non essendo stati eseguiti studi sulla riproduzione animale, non si conosce seGammagard S/D possa causare danni fetali se somministrato a donne in gravidanza o se possa
influenzare la capacita` riproduttiva. Pertanto, Gammagard S/D deve essere somministrato adonne in gravidanza o che allattano solo in caso di effettiva necessita`. La vasta esperienza clinica con le immunoglobuline dimostra, tuttavia, che effetti dannosi in gravidanza, sul feto o neineonati sono improbabili. Poiche` le immunoglobuline vengono eliminate con il latte materno, esse possono contribuire al trasferimento di anticorpi al neonato.
INTERAZIONI:
La somministrazione di immunoglobuline puo` far diminuire l`efficacia dei vaccinivivi attenuati tipo morbillo, rosolia, parotite, varicella e febbre gialla per un periodo che va da un
minimo di 6 settimane fino a tre mesi dopo l`infusione. A seguito di somministrazione di immu-noglobuline, per il loro ampio spettro di anticorpi, i test di laboratorio possono fornire risultati errati se eseguiti prima di un sufficiente lasso di tempo dopo la somministrazione. Questo pe-riodo dipende dalla quantita` e dalla emivita degli anticorpi somministrati. Gammagard S/D e` preparato a partire da plasma di molti donatori, ciascuno dei quali con titolo anticorpale IgGdiverso e diretto ad un ampio spettro di antigeni. Questi includono antigeni eritrocitari dei quali l`antigene D del fattore Rh e` forse il piu` importate. Benche` i protocolli interni per la liberazionedel prodotto richiedano un titolo anti-D inferiore a 1 in 4, e` possibile che pazienti in trattamento con Gammagard S/D mostrino un test di Coombs diretto positivo associato ad anti-D. Questopuo` piu` facilmente accadere quando si somministrano dosi elevate rispetto al volume del plasma. Le conseguenze di questa reazione non sono state associate ad effetti collaterali, emolisio anemia benche` sia possibile una lievemente ridotta sopravvivenza degli eritrociti per un prematuro sequestro splenico.
POSOLOGIA:
Il dosaggio e gli intervalli fra le somministrazioni dipendono dalla terapia che si de-sidera attuare (profilattica o sostitutiva), dall`emivita in vivo di ciascuno prodotto e dalla patologia e dall`eta` del paziente. Per questi motivi non puo` essere suggerito un dosaggio standard. Ilseguente schema posologico puo` essere seguito, tuttavia, come riferimento. T
RATTAMENTO SOSTITUTIVO IN CASO DI IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE E SECONDARIE:
100-400 mg/Kg di peso corporeoad intervalli di 3-4 settimane al fine di riportare negli intervalli normali i bassi livelli di IgG. La
dose puo` essere portata a 800 mg/kg o essere infusa piu` frequentemente se i livelli ematici diIgG rimangono troppo bassi se il decremento del livello delle IgG e` molto rapido. Per i pazienti immunodepressi in fase di trapianto, le immunoglobuline endovenose vengono generalmenteimpiegate sia prima che dopo l`intervento. Per ogni paziente deve essere stabilito un dosaggio specifico iniziando, generalmente, con 500 mg/kg a settimana seguiti da una dose di manteni-mento di 500 mg/Kg al mese. Se si desidera evitare l`insorgenza clinica di cytomegalovirus (CMV) o di epatite B, devono essere determinati i relativi livelli di anticorpi ed impiegati comepunto di partenza per determinare il dosaggio. Gammagard S/D puo` essere usato prima e dopo trapianto di midollo osseo per la prevenzione di polmoniti associate a CMV. Il dosaggio deveessere adattato individualmente a seconda del rischio e puo` essere di 200-600 mg/kg/mese. Il trattamento della polmonite interstiziale associata a CMV dopo trapianto di midollo osseo al-logenico con Gammagard S/D associato ad un farmaco antivirale-ganciclovir (9-1.3-diidrossi2-propossimetil-guanina o DHPG) puo` essere effettuato come segue: il dosaggio suggerito e`una somministrazione iniziale di Gammagard S/D (fasi di induzione) di 500 mg/kg ogni 2 giorni per un totale di 10 dosi in associazione con ganciclovir. Nella fase di mantenimento, il dosaggiosuggerito e` di 500 mg/kg in associazione con ganciclovir. Il dosaggio raccomandato per la profilassi delle infezioni tardive nei neonati a basso peso e` di 500 mg/kg somministrati entro il 7-ogiorno di vita seguiti da una infusione una settimana dopo e poi ogni 14 giorni per un totale di cinque infusioni o fino a dimissione ospedaliera (qualunque dei due casi avvenga prima). Il do-saggio raccomandato per la prevenzione di infezioni nei pazienti chirurgici in fase post-operatoria e` di 400 mg/kg ogni settimana per un totale di quattro somministrazioni o fino a dimissionedel reparto di cura intensiva (qualunque dei due casi avvenga prima). P
ORPORA TROMBOCITOPENICA IDIOPATICA (PTI): il dosaggio raccomandato e` di 400 mg/kg per cinque giorni consecutivi(in alternativa, la posologia iniziale puo` essere di 1000 mg/kg per due giorni consecutivi). La
necessita` di successive somministrazioni deve essere determinata in base alla risposta clinicaed alla conta delle piastrine (che devono aumentare oltre le 40.000/mm
3).
SINDROME DI KAWASAKI:
il dosaggio raccomandato e` di 1000-2000 mg/kg in una singola infusione ed in associa-zione ad aspirina (come salicilato). S
INDROME DI GUILLAIN-
BARRE`:
il dosaggio raccomandato e` di400 mg/kg/die per cinque giorni consecutivi.
GAMMAGARD S/D (IGIV) RIASSUNTO DELLE INDICAZIONI E DEI DOSAGGI DI RIFERIMENTO
Ogni qualvolta la soluzione o il contenitore lo permettano, i farmaci per uso parenterale devonoessere ispezionati visivamente, prima della somministrazione, per evidenziare particelle o colorazione anomala. Non usare se il prodotto non e` limpido o se presenta un sedimento. Portare ilprodotto a temperatura ambiente o corporea prima dell`uso. Gammagard S/D deve essere somministrato per via endovenosa entro 2 ore dalla ricostituzione con l`appropriato volume di solvente (Acqua per preparazioni iniettabili) fornito in ciascuna confezione. All`inizio si raccomandadi somministrare Gammagard S/D soluzione al 5% (50 mg/ml) mediante infusione endovenosa
alla velocita` di 0.5 ml/kg/ora; se questa velocita` e` ben tollerata dal paziente, puo` essere gradatamente aumentata fino ad un massimo di 8 ml/kg/ora. I pazienti che tollerano bene Gamma-gard S/D in soluzione al 5% possono essere infusi, a giudizio del medico, con il prodotto
ricostituito come soluzione al 10% fino ad una velocita` massima di infusione di 8ml/kg/ora. INIEZIONE (CONFEZIONE DA 0,5 G).Usare una tecnica asettica. Aprire la confezione contente l`ago filtro.Applicare l`ago filtro ad una siringa di plastica sterile, esercitando una leggera torsione per assicurarlo saldamente. Scoprire la punta dell`ago filtro e tirare indietro il pistone per aspirare aria nella siringa. Inserire l`ago filtro nel centro del tappo del flacone contenente la soluzione gia` ri-costituita (vedere sopra), tenendo saldamente il flacone su di una superficie piana. Iniettare
l`aria nel flacone ed aspirare la soluzione nella siringa. Staccare e gettare l`ago filtro. Aprire la confezione contenente il set per infusione; connetterlo alla siringa ed iniettare per via endove-nosa.: I
NFUSIONE (CONFEZIONI DA 2,5; 5 E 10 G) Infondere la soluzione ricostituita con il set sterileda 15 u incluso in ogni confezione.
ISTRUZIONI PER L`USO E LA MANIPOLAZIONE:
RICOSTITUZIONE - USARE UNA TECNICA ASETTICA. Ricostituzionedel prodotto come soluzione al 5%: Portare i flaconi del liofilizzato e del solvente, ancora chiusi, a temperatura ambiente (20-30-oC) mantenendoli a questa temperatura durante la ricostituzionee l`infusione. Rimuovere la parte centrale delle capsule di alluminio da ambedue i flaconcini in
Indicazione Dosaggio Suggerito Intervallo Terapia concomitante Terapia sostitutiva nella PID 100-400 mg/kg Ogni 3-4 settimane Nessuna
Uso terapeutico nella PTI 400 mg/kg oppure 1000 mg/kg Per 5 giorni consecu-tivi a seconda della
risposta clinica e della conta piastrinica
Uso profilattico nella LLC 400 mg/kg Ogni 3 settimane Nessuna Uso profilattico in pazienti con mieloma multiplo 400 mg/kg Ogni 4 settimane Nessuna
Uso profilattico nel tra-pianto allogenico di midollo osseo
200-600 mg/kg Ogni settimana e poi ogni mese Nessuna
Uso terapeutico nel tra-pianto allogenico di midollo osseo
500 mg/kg Ogni 2 giorni nella fase di induzione per
10 dosi in totale. In mantenimento due volte a settimane per 8 dosi in totale
Ganciclovir (DHPG) nelle fasi di induzione e di mantenimento
Uso profilattico nelle infe-zioni tardive nei neonati 500 mg/kg Settimanalmente e poi ogni 14 giorni per 5
dosi in totale o fino a dimissione
Uso profilattico nei pazienti in fase post-operatoria 400 mg/kg Settimanalmente per un massimo di 4 infusioni o fino a dimis-sione da Terapia Intensiva
Uso terapeutico nella Sin-drome di Kawasaki 1000-2000 mg/Kg Nessuno Aspirina come salici-lato Uso terapeutico nella sin-drome di Guillain-Barre` 400 mg/kg/die Per 5 giorni consecu-tivi Nessuna
modo da scoprire la parte centrale del tappo in gomma. Disinfettare il tappo. Rimuovere la pro-tezione da ad una delle estremita` del dispositivo di trasferimento (oppure del doppio ago incluso nella confezione da 0.5 g) evitando di toccare la parte scoperta. Inserire la punta nel centro deltappo del solvente esercitando, nel caso del dispositivo di trasferimento, una leggera torsione per connetterlo saldamente al flacone. Sempre con tecnica asettica, rimuovere la protezionedall`altra estremita` del dispositivo di trasferimento o del doppio ago, tenendo ben fermo il flacone del solvente; tenendo capovolto il flacone del liofilizzato, inserire rapidamente l`estremita`libera del dispositivo di trasferimento o del doppio ago nel centro del tappo del flacone di liofilizzato. Capovolgere l`insieme dei due flaconi ora connessi dal dispositivo di trasferimento o daldoppio ago. Il solvente fluira` nel flacone del liofilizzato. Completato il trasferimento del solvente, separare il flacone del prodotto ormai ricostituito e gettare il flacone del solvente ed il dispositivodi trasferimento o l`ago doppio. Agitare dolcemente o invertire piu` volte il flacone assicurandosi che tutto il prodotto sia completamente disciolto altrimenti parte del principio attivo sara` tratte-nuto dal filtro. Non sbattere. Evitare la formazione di schiuma. Ricostituzione del prodotto come soluzione al 10%: Quando e` richiesta una soluzione al 10%, la ricostituzione deve essereeffettuata con siringa ed ago ipodermico. Seguire le istruzioni dal punto 1 al punto 3 riportate nel paragrafo A). Ricostituire il concentrato con l`appropriato volume di solvente usando unasiringa con ago ipodermico. La quantita` di solvente necessaria per una soluzione al 10% e` la seguente: 5 ml per la confezione da 0.5 g; 25 ml per la confezione da 2.5 g; 48 ml per la con-fezione da 5g e 96 ml per la confezione da 10 g. Principio attivo ed eccipiente saranno presenti in concentrazione doppia rispetto alla soluzione al 5%. Scartare il solvente inutilizzato e gettareil dispositivo di trasferimento o il doppio ago. Agitare dolcemente o invertire piu` volte il flacone assicurandosi che tutto il prodotto sia completamente sciolto altrimenti parte del principio attivosara` trattenuto dal filtro. Non sbattere. Evitare la formazione di schiuma.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Validita
`:
24 mesi a temperatura non superiore ai 25-oC.Dopo ricostituzione il prodotto puo` essere conservato fino ad un massimo di 2 ore; la somministrazione deve essere effettuata immediatamente dopo la ricostituzione, o, al massimo, entro2 ore da questa. Non congelare perche` potrebbe rompersi il flacone del diluente. Non utilizzare oltre la data di scadenza. Scartare la soluzione eventualmente non utilizzata.


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