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ETOPOSIDETEVA

TEVA PHARMA ITALIA Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Etoposide
ECCIPIENTI:
Acido citrico anidro, polisorbato 80, etanolo assoluto, polietilenglicole 300.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Citostatici, derivati della Podofillotossina.
INDICAZIONI:
Etoposide e` un farmaco antineoplastico da utilizzare da solo o in associazione adaltri farmaci antineoplastici. Secondo i dati attualmente disponibili, l`etoposide e` indicato nella
terapia dei carcinomi polmonari a piccole cellule e dei carcinomi del testicolo non seminoma-tosi resistenti. Uso pediatrico: nei bambini la sicurezza e l`efficacia del farmaco non sono state accertate.
CONTROINDICAZIONI:
Controindicato nei pazienti con gravi alterazioni epatiche e/o renali e nei pa-zienti che abbiano manifestato ipersensibilita` al prodotto, alla podofillotossina, ai derivati della
podofillotossina o a qualsiasi altro componente del preparato. Non somministrare etoposide periniezione intracavitaria.
EFFETTI INDESIDERATI:
Ematologici: la tossicita` dose limitante di etoposide e` determinata dall`effettomielosoppressivo, caratterizzato soprattutto da leucopenia e trombocitopenia (leucopenia nel 60 - 91% dei pazienti, leucopenia grave [<1000/ul] nel 7 - 17% dei pazienti, trombocitopenianel 28 - 41% dei pazienti, trombocitopenia grave [<50.000/ul] nel 4 - 20% dei pazienti). L`anemia si puo` manifestare in circa il 40% dei pazienti. Il nadir della conta leucocitaria si manifestain media tra i 7 e i 14 giorni dal trattamento, mentre quello delle piastrine e` tra il nono e il sedicesimo giorno dalla somministrazione del farmaco. Di norma il recupero della funzionalita` delmidollo osseo e` completo dopo 21 giorni. Alopecia: l`alopecia si verifica nel 66% dei pazienti circa ed e` reversibile dopo la conclusione della terapia. Sintomi gastrointestinali: nausea e vo-mito sono i principali effetti tossici a livello gastrointestinale e si verificano in circa il 30-40% dei pazienti. Gli antiemetici sono utili per controllare tali effetti. Raramente si manifestano doloriaddominali, anoressia e diarrea. Si possono verificare anche mucosite ed esofagite. Raramente si sono osservati casi di stipsi. Altri effetti tossici: un`infusione eccessivamente rapida puo` cau-sare ipotensione che puo` essere controllata rallentando la velocita` d`infusione stessa. Nello 0,7 - 2% dei pazienti a seguito della somministrazione d`etoposide sono state riportate reazioni si-milanafilattiche associate a febbre, brividi, tachicardia, broncospasmo, dispnea e ipotensione. Reazioni similanafilattiche possono insorgere dopo la prima somministrazione d`etoposide pervia endovenosa. Tali reazioni rispondono alla sospensione della terapia e alla somministrazione di adrenalina, di antistaminici e di glicorticosteroidi. Sono stati riportati rari casi d`apnea con ri-pristino spontaneo della respirazione dopo sospensione della terapia. Nei bambini trattati con dosi superiori a quelle raccomandate sono stati riportati con maggiore frequenza casi di reazio-ni similanafilattiche. Sono stati osservati anche casi di eritema, edema facciale e della lingua, tosse, sudorazione, cianosi, laringospasmo ed ipertensione. Di norma la pressione arteriosa ri-torna ai valori normali entro poche ore dalla sospensione della terapia. L`etoposide concentrato per infusione contiene polisorbato 80. Nei neonati prematuri e` stata riportata una sindrome po-tenzialmente letale con insufficienza epatica e renale, riduzione della funzionalita` polmonare, trombocitopenia e ascite in associazione alla somministrazione di un preparato iniettabile abase di vitamina E contenente polisorbato 80. E` stato dimostrato che l`etoposide raggiunge elevate concentrazioni a livello epatico e renale quindi si possono manifestare segni di accumuloin caso d`insufficienza funzionale di tali organi. A seguito della somministrazione d`etoposide, sono stati riferiti febbre, eruzioni cutanee, orticaria, pigmentazione, prurito, disfagia e cecita`corticale transitoria. Nell`1 - 6% circa dei pazienti sono stati osservati casi di stomatite. Nello 0 - 3% dei pazienti si sono manifestate alterazioni epatiche. Dosi elevate d`etoposide possonocausare un incremento della bilirubina, SGOT e fosfatasi alcalina. Sono stati riferiti casi isolati d`aritmia e infarto miocardico, tuttavia non e` stata accertata una relazione causale con l`etopo-side. Lo 0,7% dei pazienti puo` manifestare neuropatie periferiche aggravate dalla terapia combinata con vincristina. Lo 0-3% dei pazienti ha riportato disturbi a carico del sistema nervosocentrale (spossatezza e sonnolenza). In un unico caso sono stati riferiti eritema e prurito nell`area della radiazione dopo radioterapia e a seguito della somministrazione d`etoposide.Sono anche stati riportati due casi di sindrome di Stevens Johnson sebbene non sia stata accertata una relazione causale con l`etoposide. Durante il trattamento con etoposide puo` mani-festarsi iperuricemia per la rapida distruzione delle cellule maligne. In rari casi e` stata osservata flebite in conseguenza dell`iniezione a bolo d`etoposide. Per evitare tale effetto indesiderato ese-guire l`infusione endovenosa in 30 - 60 minuti. Occasionalmente, a seguito di stravaso, si manifestano irritazione dei tessuti molli e stati infiammatori.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Se, prima di iniziare il trattamento con etoposide, il paziente e` stato sot-toposto a radioterapia e/o a chemioterapia, deve intercorrere un intervallo di tempo adeguato
per consentire il recupero della funzionalita` midollare. Se la conta leucocitaria e` inferiore a2.000/mm
3, sospendere il trattamento fino a quando gli elementi ematici circolanti non siano
ritornati a livelli accettabili (piastrine superiori a 100.000/mm3, leucociti superiori a 4.000/mm3)il che di norma si verifica entro 10 giorni. Monitorare il conteggio delle cellule ematiche e la funzionalita` epatica. Le infezioni batteriche intercorrenti devono essere sottoposte a trattamentoprima della somministrazione d`etoposide. Pazienti di sesso maschile: l`etoposide puo` avere effetti genotossici. Si consiglia quindi ai pazienti di sesso maschile in trattamento con etoposidedi evitare la procreazione per la durata del trattamento e nei sei mesi successivi alla sua sospensione ed eventualmente di ricorrere ad una consulenza per la crioconservazione dello sper-ma prima di iniziare la cura, in quanto l`etoposide puo` causare infertilita`.
AVVERTENZE SPECIALI:
La somministrazione d`etoposide va eseguita da personale esperto nelle tera-pie antineoplastiche. Quando si somministra etoposide per via endovenosa, occorre evitare scrupolosamente lo stravaso del preparato. GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO. Non e` stata accertatal`innocuita` del farmaco durante la gravidanza. Negli studi preclinici sui topi, l`etoposide e` risultato teratogeno a dosaggi equivalenti a quelli utilizzati nella prassi clinica. Etoposide quindi nondeve essere utilizzato nelle donne in gravidanza. Nel caso in cui si dovesse valutare la possibilita` di somministrare il farmaco in gravidanza, la paziente deve essere informata del rischio poten-ziale per il feto. Alle donne in eta` fertile deve essere consigliato di evitare una gravidanza durante il trattamento con etoposide. Non somministrare etoposide durante l`allattamento. EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E SULL`USO DI MACCHINE. Dopo la somministrazione d`etoposide possono in-sorgere nausea, vomito e reazioni acute d`ipersensibilita` associati ad un calo della pressione
arteriosa con conseguente compromissione della capacita` di guidare e usare macchinari.
INTERAZIONI:
La somministrazione contemporanea di farmaci mielosoppressivi, quali ciclofo-sfammide, BCNU, CCNU, 5-fluorouracile, vinblastina, adriamicina e cisplatino puo` aumentare
l`effetto sulla funzionalita` del midollo osseo dell`etoposide e/o dei farmaci somministrati in as-sociazione. In vitro, il legame alle proteine plasmatiche e` del 97%. Il fenilbutazone, il salicilato di sodio e l`aspirina possono modificare il legame dell`etoposide alle proteine plasmatiche. Eto-poside puo` spostare i derivati cumarinici (warfarin) dal legame con le proteine plasmatiche aumentandone l`effetto anticoagulante (dato riportato in un unico caso). Sperimentalmente e` stataconfermata una resistenza crociata, fra antracicline ed etoposide. Il manifestarsi di leucemia acuta, con o senza una fase pre-leucemica, e` stata riportata in rari casi di pazienti trattati con
etoposide in associazione ad altri farmaci antiblastici, quali bleomicina, cisplatino, ifosfamide,metotressato.
POSOLOGIA:
Preparato per somministrazione endovenosa. Per tutte le indicazioni, e` consigliatala dose di 60-120 mg/m
2/die di etoposide concentrato per infusione endovenosa, per cinque
giorni consecutivi. La dose massima per ciclo e` di 650 mg/m2. Poiche` l`etoposide ha un effettomielosoppressivo, deve intercorrere un intervallo di 21 giorni tra i cicli successivi. In ogni caso
la somministrazione di cicli successivi d`etoposide non deve essere effettuata fino a quando ilquadro ematico non sia soddisfacente rispetto all`eventuale presenza di mielosoppressione. In caso di terapia combinata, il dosaggio d`etoposide deve essere adeguato allo schema terapeu-tico utilizzato. La dose prescritta d`etoposide concentrato deve essere diluita con destrosio al 5% o con soluzione fisiologica allo 0,9% in modo che la concentrazione finale del farmaco siadi 0,2 mg/ml. L`etoposide deve essere somministrato per infusione endovenosa della durata non inferiore a 30 minuti e non superiore a due ore. La durata del trattamento con etoposidedeve essere stabilita dal medico in base alla patologia, all`eventuale somministrazione in regime combinato e alla situazione terapeutica individuale. La somministrazione d`etoposide deve es-sere sospesa in caso di mancata risposta o quando si manifestasse una progressione della malattia o in presenza di fenomeni di tossicita` intollerabili. Prestare particolare attenzione durantela somministrazione per evitare lo stravaso del preparato. Negli anziani: non e` necessario un aggiustamento del dosaggio. Nei pazienti con funzionalita` renale ridotta si deve procedere adun aggiustamento del dosaggio. Nei pazienti con ridotta funzionalita` epatica, la clearance e l`emivita plasmatica rimangono invariate.
SOVRADOSAGGIO:
Il sovradosaggio puo` provocare grave mielosoppressione entro una - due setti-mane. Non esiste un antidoto specifico. Dosi totali di 2,4 - 3,5 g/m
2 d`etoposide, somministrate
per via endovenosa in un periodo di 3 giorni hanno provocato mucosite e mielotossicita`. Aci-dosi metabolica e grave tossicita` epatica sono state riferite a seguito della somministrazione di
dosi piu` elevate rispetto a quelle consigliate.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare a una temperatura inferiore a 25-o C.
STABILITA`:
Uso di dosi multiple. Etoposide concentrato per infusioni si mantiene stabile fino a 72ore (3 giorni) a 25-oC dopo perforazione del tappo di gomma. Dopo diluizione. E` stato dimostrato che l`infusione conserva la propria stabilita` chimico-fisica fino a 120 ore a 25-o C. Tuttavia, tenendo conto delle valutazioni microbiologiche, si consiglia di preparare l`infusione a livellodella farmacia ospedaliera e di usarla entro le 8 ore successive.


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