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ENDOBULINS

BAXTER SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Dopo ricostituzione 1 ml della soluzione contiene: immunoglobulina funzio-nalmente intatta 50 mg (Proteine totali 55 mg)
ECCIPIENTI:
Glucosio 50 mg, cloruro di sodio 3 mg
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Concentrato di immunoglobuline G umane polivalenti per usoendovenoso.
INDICAZIONI:
Le immunoglobuline umane ad uso endovenoso sono indicate per la terapia sosti-tutiva e di mantenimento nelle sindromi da deficit immunitario primario e secondario e per la profilassi ed il trattamento delle infezioni associate a tali condizioni. Oltre che nelle immunode-ficienze primarie e secondarie, le immunoglobuline endovena sono state impiegate per modulare la risposta immunologica individuale in varie malattie come per esempio nelle porporetrombocitopeniche idiopatiche. 1) Sindromi da immunodeficienze primitive: ipo-o agammaglobulinemia congenita; immunodeficienza comune variabile; immunodeficienza combinata grave;sindrome di Wiskott-Aldrich. 2) Porpora trombocitopenica idiopatica (ITP) specialmente nelle forme acute nei bambini. 3) Le Ig e.v. sono state inoltre impiegate nelle immunodeficienze se-condarie derivanti dalle seguenti condizioni patologiche: leucemia linfatica cronica; AIDS pediatrico; trapianto di midollo allogenico e altri trapianti; gravi traumi, gravi interventi chirurgici. 4)Terapia delle infezioni batteriche gravi a completamento della terapia antibiotica.
CONTROINDICAZIONI:
Nei pazienti con carenza selettiva di IgA si devono adottare le opportune mi-sure cautelative a causa del rischio, benche` minimo, di reazioni di intolleranza verso le immunoglobuline omologhe. Risposta allergica agli altri componenti.
EFFETTI COLLATERALI:
Sebbene l`Endobulin S/D sia un prodotto purificato per la somministrazioneendovena, non si possono escludere completamente effetti collaterali. La somministrazione di
concentrati di immunoglobuline endovena puo` provocare reazioni di intollerabilita`, quali arrossamento del viso, esantemi, prurito, cefalea, senso di oppressione nel torace, ansia, malessere,ipertermia, brividi, lieve ipertensione, tachicardia, difficolta` respiratorie, dorsalgie. Le reazioni
gravi accompagnate da dispnea improvvisa, nausea, vomito, collasso circolatorio, svenimento e ipertermia sono piu` frequenti nei pazienti con deficit anticorpale. Gli studi clinici hanno dimo-strato che il tasso di reazioni secondarie alla somministrazione dell`Endobulin S/D, peraltro in
maggior parte lievi, e` inferiore all`1%.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Determinate reazioni secondarie gravi possono essere correlate alla ve-locita` di somministrazione. Pertanto e` indispensabile mantenere la velocita` di somministrazione
indicata e monitorare attentamente il paziente per tutta la durata dell`infusione per individuareprecocemente eventuali sintomi. In caso di reazioni secondarie si deve ridurre la velocita` d`infusione o interrompere l`infusione fino a scomparsa di tali reazioni. Qualora le reazioni di intol-lerabilita` perdurino anche dopo aver interrotto l`infusione, e` raccomandabile adottare le idonee misure terapeutiche. La terapia della reazione anafilattica o dello shock e` quella del modernotrattamento dello shock. Nel caso di reazioni anafilattiche o di shock il trattamento deve seguire le regole della moderna terapia dello shock somministrando per via endovenosa antistaminicie/o steroidi e simpatomimetici: e` pertanto consigliabile tenere sempre a portata di mano tali farmaci. Una volta scomparse le reazioni di intollerabilita` lievi, si puo` tentare di riprendere il trat-tamento con soluzioni diluite. La dose deve essere ridotta e se necessario somministrata a intervalli piu` brevi (eventualmente la dose ridotta 2 volte al giorno). Al termine dell`infusione ipazienti devono essere tenuti in osservazione per almeno 20 minuti. Per prevenire reazioni collaterali nei pazienti agammaglobulinemici, soprattutto in quelli che in seguito alla somministra-zione di altri concentrati di immunoglobuline endovena presentano gravi reazioni indesiderate, come pure nei pazienti con carenza selettiva di IgA, sepsi o shock settico si consiglia di iniziareil trattamento con piccole dosi, con soluzioni diluite o a bassa velocita` di infusione. S
CHEMA PER IL TRATTAMENTO INIZIALE DEI PAZIENTI AGAMMAGLOBULINEMICI:
il primo giorno 5 mg/Kg in soluzionediluita dieci volte (5 mg/ml), da somministrare molto lentamente (2 ml/min). Alla comparsa di
reazioni indesiderate ripetere in giornata l`infusione con la stessa dose. Tale regime viene ripe-tuto giornalmente fino a che il paziente sia in grado di tollerare la dose senza alcuna reazione. In tal caso infondere 10 mg/Kg in concentrazione standard (50 mg/ml). Il giorno dopo sommi-nistrare due volte una dose di 50 mg/Kg e il giorno successivo 100 mg/Kg. Se il paziente tollera tali infusioni senza reazioni, il giorno seguente si effettua un`ulteriore somministrazione con laquale si deve raggiungere una dose totale di almeno 600 mg/Kg. Per questa somministrazione e per tutte quelle successive la velocita` di infusione nella prima mezz`ora non deve superare 25mg (0,5 ml)/Kg/h. Se non compaiono reazioni indesiderate la velocita` puo` essere aumentata a 100 - 150 mg (2 -3 ml)/Kg/h per un`ora e successivamente a condizione che venga ben tolle-rata puo` essere portata a 200 mg (4 ml)/Kg/h.
AVVERTENZE SPECIALI:
Questo prodotto e` preparato a partire da sangue o plasma di origine umanache puo` contenere agenti infettivi conosciuti o ad oggi sconosciuti. I procedimenti di produzione applicati nei centri di raccolta, i tests di laboratorio ed il procedimento di frazionamento sonoatti a ridurre il rischio di trasmissione di infezioni virali. Essi comprendono metodiche per lo screening dei donatori, la selezione delle donazioni per il materiale di partenza e la rimozione edinattivazione di agenti virali nel corso della produzione. Gli studi di convalida, le ricerche cliniche e i controlli farmacoepidemiologici hanno dimostrato che questo prodotto, come pure altri pro-dotti ottenuti con procedimenti analoghi o simili, e` sicuro. Cio` nonostante, un rischio teorico di trasmissione virale tramite questo prodotto sussiste.
USO IN GRAVIDANZA:
La sicurezza delle immunoglobuline durante la gravidanza non e` stata oggettodi prove cliniche specifiche e pertanto durante tale periodo il prodotto dev`essere somministrato
con cautela. La pluriennale esperienza clinica condotta con le IVIG e il gran numero di donne ingravidanza che hanno ricevuto tali preparati non indicano alcun effetto dannoso ne` sul decorso della gestazione, ne` sul feto o sul neonato. Le immunoglobuline vengono escrete nel latte ma-terno e contribuiscono al trasferimento di anticorpi protettivi nel neonato.
INTERAZIONI:
Le immunizzazioni attive mediante vaccini con virus vivi attenuati (p.e. anti-mor-billo, anti-parotite o anti-rosolia) dovrebbero essere effettuate dopo che siano trascorsi 6 settimane - 3 mesi dall`ultima somministrazione di Endobulin S/D, potendosi altrimenti pregiudicarel`efficacia della vaccinazione.
POSOLOGIA:
La posologia e gli intervalli tra le infusioni devono essere stabiliti in base all`uso (so-stituzione o terapia), all`emivita in vivo di ciascun prodotto, alla situazione clinica e all`eta` del paziente. Pertanto non puo` essere raccomandato un dosaggio standard. Le dosi sottoindicatesono valori indicativi. Poiche` l`Endobulin S/D contiene 50 mg di IgG funzionalmente intatte per ml, le indicazioni in milligrammi devono essere divise per 50 per calcolare la quantita` corrispon-dente in millilitri. 1) e 3) T
ERAPIA SOSTITUTIVA NELLE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE E SECONDARIE:
100-400 mg/Kg peso corporeo, a intervalli mensili, sono indicati per normalizzare i livelli di IgG anormalmente bassi. La dose puo` essere aumentata fino a 800 mg/Kg o puo` essere somministratacon maggiore frequenza, a seconda se i livelli raggiunti sono insufficienti o la caduta dei livelli stessi risulta eccessivamente rapida. Nei pazienti immunosoppressi sottoposti a trapianto le Ige.v. vengono generalmente somministrate prima e successivamente all`intervento chirurgico. Il dosaggio deve essere indivualizzato in generale vengono somministrate inizilamente dosi di
500 mg/Kg peso corporeo per settimana, seguiti da un mantenimento di 500 mg/kg/mese. Selo scopo del trattamento e` quello di prevenire la comparsa di un`infezione da citomegalovirus (CMV) o un`epatite B, e` opportuno verificare la presenza di adeguati titoli anticorpali versol`agente infettante tali titoli dovrebbero essere usati come guida per l`importazione della terapia. 2)
PORPORA TROMBOCITOPENICA IDIOPATICA:
somministrare 400 mg/Kg per 5 giorni consecutivi, o1000 mg/Kg per 2 giorni consecutivi. Puo` essere somministrata ciclicamente una dose di mantenimento, se clinicamente indicato in base ai livelli delle piastrine.
ISTRUZIONI PER L`USO E LA MANIPOLAZIONE:
SCHEMA PER LA PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE:
il prodotto lio-filizzato si discioglie, nell`arco di pochi minuti, nell`acqua per preparazioni iniettabili F.U. inclusa
nella confezione. Per ottenere un piu` rapido discioglimento si puo` agitare e riscaldare il flaconefino a 37-oC. Prima della somministrazione e` raccomandabile portare la soluzione a temperatura ambiente o corporea. Togliere i dischetti protettivi dal flacone del liofilizzato e da quello del sol-vente e disinfettare i tappi di gomma di entrambi i flaconi. Aprire il contenitore dell`ago di trasferimento (ago a doppia punta) incluso nella confezione mediante rotazione ed inserire l`ago liberonel tappo di gomma del flacone contenente il solvente. Distaccare la parte rimanente del contenitore dall`ago di trasferimento avendo cura di non toccare l`estremita` dell`ago. Capovolgere ilflacone del solvente ed introdurre l`estremita` libera dell`ago di trasferimento, fino a meta` della sua lunghezza, nel tappo di gomma del flacone contenente il liofilizzato. Il solvente sara` auto-maticamente aspirato nel flacone sottovuoto del liofilizzato. Separare il flacone del solvente con l`ago inserito dal flacone contenente il liofilizzato e agitare leggermente quest`ultimo per accele-rare il discioglimento. Dopo il completo discioglimento del liofilizzato, inserire l`ago da sfiato incluso nella confezione; la schiuma eventualmente formatasi si dissolvera` rapidamente. Aspirarela soluzione limpida mediante l`accluso ago filtro (confezioni da 250 mg, 500 mg e 1000 mg) oppure infondere direttamente con l`accluso set da infusione munito di filtro (confezioni da2500 mg, 5000 mg, 7500 mg e 10000 mg). Se non vengono utilizzati ne` l`ago filtro, ne` il set da infusione munito di filtro inclusi nelle confezioni, impiegare dispositivi di somministrazionedotati di filtro per evitare che assieme al preparato vengano somministrate particelle non ancora disciolte (se la soluzione deve essere messa a disposizione rapidamente) oppure particelle digomma del tappo perforato (rischio di microembolie). Qualora si desideri una concentrazione inferiore al 5%, il preparato ricostituito puo` essere diluito con soluzione salina fisiologica. Lasoluzione pronta per l`uso deve essere somministrata immediatamente dopo la ricostituzione. Eventuali residui non devono essere riutilizzati.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono note reazioni indesiderate come conseguenza specifica di sovradosag-gio.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Il prodotto liofilizzato e` valido 2 anni se conservato al ri-paro dalla luce e a temperatura tra +2-oC e +8-oC.
INCOMPATIBILITA`:
L`Endobulin S/D puo` essere somministrato previa diluizione in soluzione salina fi-siologica o in Ringer lattato. Per soluzioni di altro tipo si dovra` procedere ad infusioni separate.


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