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EMOPREMARIN

WYETHLEDERLE SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Estrogeni coniugati naturali espressi come solfato doppio di estrone e sodiomg 20.
ECCIPIENTI:
Lattosio, sodio citrato, simeticone. Fiala di diluente sterile: alcool benzilico al 2%,acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antiemorragico
INDICAZIONI:
Profilassi e terapia delle emorragie capillari spontanee o chirurgiche.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` gia` note verso i componenti; soggetti con comprovata e gra-ve alterazione della funzionalita` epatica. Neoplasie estrogeno dipendenti, accertate o sospette,
come il carcinoma dell`endometrio. Carcinoma mammario accertato o sospetto, ad eccezionedei casi non suscettibili di intervento chirurgico o di terapia radiante in donne in post-menopausa da almeno 5 anni. Manifestazioni vascolari trombotiche in atto o pregresse (tromboflebiti,trombosi retinica, coronarica, cerebrale, embolia polmonare, ecc.). Emorragie genitali anomale o non diagnosticate. Gravidanza accertata o presunta. Pazienti con affezioni croniche dellemammelle o anomalie mammografiche, a meno che il medico non giudichi indispensabile la cura. Otosclerosi. Per la presenza di alcool benzilico il prodotto non deve essere somministratoai bambini al di sotto dei 2 anni.
EFFETTI INDESIDERATI:
Sono stati riportati rari casi di nausea, vomito, vampate di calore, per la mag-gior parte dovuti ad iniezione troppo rapida. Altri effetti:Tromboembolia venosa, embolia polmonare, pancreatite.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Deve essere usato per terapie di breve termine. Il controllo dell`emorra-gia capillare con Emopremarin in situazioni di pronto soccorso non esclude la necessita` di determinarne la causa, quando possibile. In caso di metrorragie abnormi dovute a sbilanciormonali, quando queste siano state interrotte, deve essere compiuto un completo esame clinico con speciale riguardo alle pelvi ed alle mammelle. Il mancato controllo della metrorragia odelle sue ricorrenze costituisce indicazione per una revisione della cavita` uterina. L`uso di Emopremarin non esclude altre appropriate misure terapeutiche. Gli estrogeni possono ridurre la tol-leranza al glucosio per cui nei diabetici e` necessario adottare le opportune misure precauzionali. La terapia estrogenica puo` essere associata a massivi aumenti dei trigliceridi nel plasma con-ducendo a pancreatiti o ad altre complicazioni in pazienti con difetti familiari del metabolismo lipoproteico. I prodotti contenenti estrogeni, modificano numerosi tests di funzionalita` epaticaed endocrinologica e alcuni fattori e parametri ematologici e dell`emostasi (es. prova della BSF, aumento della TBG, aumento dell`adesivita` piastrinica, della protrombina, dei fattori VII, VIII, IX,X, modificazione dell`assetto lipidico del plasma, ecc.). I risultati di tali tests non devono essere ritenuti attendibili se non dopo 2-4 mesi dalla sospensione di terapie estrogeniche prolungate.
AVVERTENZE:
L`infusione di Emopremarin insieme ad altre sostanze e` normalmente da sconsiglia-re. In situazioni di pronto soccorso tuttavia, quando l`infusione e` gia` iniziata, puo` essere necessario iniettare Emopremarin nella parte distale del tubo di raccordo vicino all`ago; in questo caso, la soluzione e` compatibile. In alcuni studi epidemiologici, donne in terapia estrogeno-so-stitutiva sola o combinata con progestinici, hanno mostrato un`aumentato rischio di tromboflebite e/o malattia tromboembolica, benche` non sia stato definitivamente stabilito un rapporto causale con la terapia estrogenica. Il medico deve essere consapevole della possibilita` di di-sturbi trombotici (comprendenti tromboflebite, trombosi della retina, embolia cerebrale e polmonare) durante la terapia ormonale sostitutiva ed essere attento alle primissime manifestazioni di questi disturbi (emicrania o cefalea intensa, turbe della coscienza o della mo-tilita` volontaria, afasia, turbe del visus, dispnea, ecc.). Se uno qualsiasi di questi si manifestasse o vi fosse il sospetto, la terapia ormonale sostitutiva deve essere immediatamente interrotta.
USO IN GRAVIDANZA:
L`impiego di specialita` contenenti estrogeni non deve essere consentito in gra-vidanza; nell`eta` feconda il loro uso deve essere preceduto da un test di gravidanza. Piccole dosi
di estrogeni passano nel latte materno, per cui tali prodotti devono essere usati solo in casi dieffettiva necessita` durante l`allattamento.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Non risultano riportati episodi specifici; tenere pero` presentequanto riportato tra gli effetti indesiderati.
INTERAZIONI:
Compatibilita` della soluzione: Emopremarin e` compatibile in soluzioni saline nor-mali, di destrosio o di levulosio e destrosio. Non e` invece compatibile con idrolizzati proteici, acido ascorbico o con ogni soluzione a pH acido. Per quanto riguarda le modificazioni di testsdi laboratorio, vedasi tra le precauzioni (5.4). L`attivita` degli estrogeni puo` risultare ridotta durante l`uso concomitante di farmaci induttori dell`attivita` microsomiale epatica, come barbiturici,carbamazepina, fenilbutazone, fenitoina, piramidone e rifampicina. E` stato suggerito che gli estrogeni possono ridurre il metabolismo epatico ed alterare i legami proteici sierici dei corti-costeroidi; pertanto ne puo` risultare un aumento od un eccesso dell`attivita` dei corticosteroidi stessi. Gli estrogeni possono diminuire l`azione degli anticoaugulanti orali.
POSOLOGIA:
Nella terapia delle emorragie spontanee e delle emorragie post-operatorie: una fialaendovena o intramuscolo, immediatamente seguita, in caso di mancato arresto dell`emorragia,
da una seconda fiala dopo 3-4 ore, ed eventualmente una terza fiala dopo altre 3-4 ore. Nellaprofilassi delle emorragie pre-operatorie e post-operatorie: una fiala endovena o intramuscolo, un`ora prima dell`inizio dell`intervento e nel periodo immediatamente post-operatorio. Sciogliereil contenuto del flacone con il contenuto della fiala acclusa agitando moderatamente. Adottare le consuete misure precauzionali per le somministrazioni endovenose; iniettare endovena len-tamente per prevenire vampate di calore. Nei bambini, somministrare per via endovenosa o intramuscolare, in dosi suddivise (usare pero` tutto il diluente per ricostituire il farmaco).
SOVRADOSAGGIO:
Sono stati riportati numerosi episodi di ingestione da parte di bambini di larghedosi di contraccettivi orali contenenti estrogeni, che indicano come non vi sia insorgenza di episodi tossici gravi, eccetto nausea e vomito. Un iperdosaggio di estrogeni puo` infatti causarenausea, e nelle donne, una metrorragia da sospensione.


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