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DIRAHIST

TEOFARMA Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Triamcinolone 1 mg, clorfeniramina maleato 2 mg.
ECCIPIENTI:
Calcio fosfato dibasico, magnesio stearato, eritrosina (E127), indigotina (E132), ti-tanio biossido (E171), gelatina.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Farmaco ad attivita` antistaminico-cortisonica.
INDICAZIONI:
Tutte le malattie allergiche, specialmente se accompagnate da eccessiva liberazio-ne generale o locale di istamina: orticaria, febbre da fieno, rinite vasomotoria, edema angioneurotico, dermatiti e dermatosi allergiche, pruriti, asma bronchiale, porpore allergiche,congiuntiviti ed altre affezioni dell`occhio, emicrania e cefalee di origine allergica. Puo` inoltre, essere utile nelle sensibilizzazioni alimentari e nelle reazioni trasfusionali, da antibiotici o so-stanze chimiche (veleni animali, ad es.) o medicamentose.
CONTROINDICAZIONI:
Assoluta: tubercolosi ed herpes simplex. Infezioni micotiche sistemiche.Ipersensibilita` nota verso i componenti. Relative (valutare i rischi connessi alla terapia con i previsti benefici): ulcera peptica attiva, glomerulonefrite acuta, osteoporosi, tromboflebite, anasto-mosi intestinali recenti, diverticolite, disturbi psichici, infezione locale o sistemica con inclusione delle micosi e delle malattie esantematiche.
EFFETTI INDESIDERATI:
In corso di terapia, specie per trattamenti prolungati, possono manifestarsi al-cuni tra i seguenti casi: alterazioni del bilancio idro-elettrolitico soprattutto ipopotassiemie, che
raramente ed in pazienti particolarmente predisposti, possono arrivare all`ipertensione e alla in-sufficienza cardiaca congestizia; alterazioni muscolo-scheletriche, quali osteoporosi, miopatie, fragilita` ossea; complicazioni a carico dell`apparato gastrointestinale che possono arrivare finoalla comparsa o all`attivazione di ulcera peptica; alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita` della cute; eruzioni su base idiosincrasica; alterazio-ni neurologiche quali vertigini, cefalea e aumento della pressione endocranica; disendocrinie quali irregolarita` mestruali, aspetto simil-cushingoide, disturbi della crescita nei bambini; inter-ferenza con la funzionalita` dell`asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress; diminuita tollerabilita` ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente, nonche`aumentata necessita` di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici; complicazioni oftalmiche quali cataratta posteriore subcapsulare ed aumentata pressione endoculare; negativizzazione del bi-lancio dell`azoto, per cui, nei trattamenti prolungati, la razione di proteine deve essere adeguatamente aumentata e la crescita dei bambini attentamente seguita.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell`associarel`acido acetilsalicilico ai glicocorticoidi. Una preesistente instabilita` emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai glicocorticoidi. Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epa-tica la risposta ai glicocorticoidi puo` essere aumentata. Nei pazienti in terapia con glicocorticoidi sottoposti a particolari stress, e` indispensabile un adattamento della dose in rap-porto all`entita` della condizione stressante.
AVVERTENZE SPECIALI:
Puo` essere impiegato anche in soggetti affetti da processi infettivi acuti o cro-nici, purche` sia messo in atto un adeguato trattamento con antibiotici e/o chemioterapici. I glicocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possonoverificare infezioni ricorrenti. In questi casi va sempre valutata l`opportunita` di istituire una adeguata terapia antibiotica. Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glicocorti-coide puo` essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza puo` persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi in qualsiasi si-tuazione di stress che si manifestasse in questo periodo la terapia ormonica dovrebbe essere ripresa. In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare una alterazio-ne del bilancio elettrolitico, e` opportuno adeguare l`apporto di sodio e potassio. Tutti i glicocorticoidi aumentano l`escrezione di calcio. Poiche` per la presenza dell`antistaminico il prodottopuo` provocare sonnolenza, di cio` devono essere avvertiti coloro che potrebbero condurre veicoli di qualsiasi tipo o attendere ad operazioni richiedenti integrita` del grado di vigilanza. Durantela terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell`umore o della personalita`, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.
USO IN GRAVIDANZA:
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto vasomministrato solo nei casi di effettiva necessita` sotto il diretto controllo del medico.
INTERAZIONI:
Nei pazienti con ipoprotrombinemia, in trattamento con cortisonici, l`impiego di sa-licilati deve essere effettuato sotto controllo e con prudenza. I pazienti sotto terapia con glicocorticoidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti nonvanno intrapresi in pazienti che ricevono glicocorticoidi specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta dell`anticorpale.
POSOLOGIA:
La dose media e` di 1-2 capsule 4 volte al giorno. E` bene tenere presente che laposologia deve essere individualizzata, e che una volta ottenuto il risultato voluto e` possibile
ridurre gradualmente la dose giornaliera fino a raggiungere quella minima che nel singolo casopermette il mantenimento di una situazione soddisfacente. La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica vafatta sempre gradualmente. Nel trattamento prolungato, evitare di sospendere bruscamente la terapia cortisonica.
OMISSIONE DI UNA O PIU` DOSI:
Riprendere il trattamento previsto appena possibile. Nel trattamentoprolungato, evitare di sospendere bruscamente la terapia cortisonica. Prima di sospendere il
trattamento consultare il proprio medico curante.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di sovradosaggio avvertire immediatamente il medico curante.


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