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DIFIX

PROMEDICA Srl
CONCESSIONARIO:
CHIESI FARMACEUTICI SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Calcitriolo
ECCIPIENTI:
Butilidrossianisolo, butilidrossitoluene, trigliceridi a media catena, gelatina, glicerolo,soluzione all`85% di sorbitolo, sorbitani e mannitolo, etil-p-ossibenzoato sale sodico (E 215),
propil-p-ossibenzoato sale sodico (E 217), titanio biossido (E 171), cantaxantina 10% E161(solo cps 0,50 mcg).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Vitamina D attiva.
INDICAZIONI:
Osteodistrofia renale in pazienti con insufficienza renale cronica, in particolare inquelli sottoposti ad emodialisi. Ipoparatiroidismo, di tipo sia idiopatico che chirurgico. Pseudoipoparatiroidismo. Rachitismo ipofosfatemico vitamina D-resistente. Rachitismo familiare vita-mina D pseudo-dipendente. Osteoporosi post-menopausale: la diagnosi differenziale dovra` accuratamente escludere condizioni che presentano sintomatologie a carico dello scheletro si-milari, quali il mieloma multiplo e le osteolisi tumorali, per le quali il trattamento con Difix non e` indicato.
CONTROINDICAZIONI:
Stati di ipercalcemia: sintomi di intossicazione da vitamina D. Ipersensibi-lita` verso i componenti.
EFFETTI INDESIDERATI:
Se la posologia e` conforme alle effettive esigenze individuali, Difix e` ben tol-lerato. In caso contrario, poiche` il prodotto ha un`attivita` D-vitaminica, possono comparire effetti collaterali che risultano analoghi a quelli dell`ipervitaminosi D, cioe` una sindromeipercalcemica oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda della gravita` e durata dell`ipercalcemia). Queste manifestazioni sono di tipo sia acuto che cronico. Le prime includo-no debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari. In fase successiva possono comparire disturbi della minzione, congiuntivite (da cal-cificazione), fotofobia, pancreatite, nefrocalcinosi, nefrolitiasi, rinorrea, prurito, ipertermia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT,calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e, raramente, psicosi.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Poiche` il calcitriolo e` un metabolita attivo finale della vitamina D3, lavitamina D cosi` come i suoi derivati non vanno somministrati durante il trattamento con Difix. Poiche` l`iperdosaggio puo` provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia vadosata almeno due volte la settimana nella fase di aggiustamento della posologia. Una volta stabilita la dose giornaliera ottimale, e` sufficiente un controllo mensile della calcemia. La cadutadei valori della fosfatasi alcalina anticipa in genere la comparsa di ipercalcemia e puo` quindi essere un sintomo premonitore di quest`ultima. Nelle pazienti affette da osteoporosi post-me-nopausale e` indispensabile un controllo accurato della funzionalita` renale e della calcemia prima di iniziare la terapia e ad intervalli regolari nel corso del trattamento con Difix. La sicurezzae l`efficacia nel bambino al di sotto dei 3 anni di eta` non sono ancora state stabilite, pertanto l`uso e` da riservare, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessita`.
AVVERTENZE SPECIALI:
Non sono stati finora segnalati effetti del farmaco sull`uso di macchine e sullacapacita` di guidare.
USO IN GRAVIDANZA:
Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato, nei casi di ef-fettiva necessita`, sotto il diretto controllo del medico. Non si e` ancora accertato se il calcitriolo venga escreto con il latte materno. Come regola generale, l`allattamento al seno dovrebbe es-sere sospeso per il periodo in cui viene attuato un trattamento farmacologico in quanto molti farmaci sono eliminati con il latte.
INTERAZIONI:
Va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale, in quantol`ipercalcemia puo` aggravare in tali pazienti un`aritmia cardiaca. La colestiramina puo` ridurre
l`assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e quindi anche di Difix(R). Il contemporaneoimpiego di anticonvulsivanti con azione di induttori enzimatici (barbiturici, difenilidantoina) puo` determinare una minor efficacia del prodotto e pertanto la necessita` di un incremento della po-sologia. Poiche` influenza il trasporto dei fosfati nell`intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforo-fissatrici va adattata ai valori della fosfatemia(tassi normali: 2-5 mg/100 ml). I farmaci contenenti magnesio non debbono essere somministrati durante il trattamento con Difix(R) onde evitare la comparsa di ipermagnesiemia.
POSOLOGIA:
La dose giornaliera ottimale va stabilita accuratamente in ogni paziente sulla basedei valori della calcemia. O
STEODISTROFIA RENALE:
l`efficacia del trattamento e` condizionata dallacontemporanea assunzione di calcio: nei soggetti adulti l`apporto supplementare di calcio deve
essere di 600-1000 mg al giorno. La dose iniziale raccomandata di Difix e` di 0,25 mcg al gior-no; nei pazienti con calcemia normale o solo leggermente ridotta, sono sufficienti dosi iniziali di 0,25 mcg ogni 2 giorni. Se dopo 2-4 settimane non si osservano miglioramenti del quadroclinico e dei parametri biochimici, la dose di Difix va aumentata di 0,25 mcg al giorno ad intervalli di 2-4 settimane. Durante questo periodo la calcemia va controllata almeno due volte lasettimana e, se si riscontra ipercalcemia, la somministrazione di Difix e quella addizionale di calcio vanno immediatamente sospese sinche` la calcemia rientra in limiti normali. La terapiasara` quindi ripresa con una posologia giornaliera inferiore di 0,25 mcg rispetto alla precedente. La dose giornaliera ottimale di Difix, da stabilire secondo le modalita` prima indicate, e` nellamaggior parte dei pazienti compresa tra 0,5 mcg e 1 mcg. Posologie piu` elevate possono rendersi necessarie in caso di contemporanea somministrazione di barbiturici o di anticonvulsi-vanti. I
POPARATIROIDISMO E RACHITISMO:
la dose raccomandata di Difix e` di 0,25 mcg al giorno,da somministrarsi al mattino. Nel caso non si noti miglioramento nei parametri clinici e biochimici, la dose puo` essere aumentata, ogni 2-4 settimane. Durante questo intervallo, la calcemiava determinata almeno 2 volte la settimana. Nei pazienti con ipoparatiroidismo, si puo` osservare talvolta una sindrome da malassorbimento; in questi casi possono occorrere dosi piu` ele-vate di Difix. O
STEOPOROSI POST-
MENOPAUSALE:
si consiglia di iniziare con la somministrazione di0,5 mcg due volte al giorno e, se i livelli calcemici non presentano variazioni significative, continuare con questo dosaggio. A differenza dell`osteodistrofia renale, e` assolutamente da evitareun apporto supplementare di calcio. Durante il primo mese di terapia, la calcemia va controllata almeno una volta alla settimana. In caso di ipercalcemia ( >=11,5 mg/100 ml), la somministra-zione di Difix
(R) va sospesa sino al ripristino della normocalcemia. A giudizio del medico e` possibile l`associazione con la calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover).I
NFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE:
stabilita la posologia ottimale, e` sufficiente un controllodella calcemia una volta al mese. Nel caso in cui il livello sierico del calcio superi di 1 mg per
100 ml i valori normali (mg 9-11/100 ml) la dose di Difix va ridotta considerevolmente o il trat-tamento va interrotto fino a quando si sia ristabilita la normale calcemia. Per favorire la rapida normalizzazione dei valori del calcio sierico si puo` anche cessare la somministrazione supple-mentare di calcio prevista nel trattamento dell`osteodistrofia renale, dell`ipoparatiroidismo e del rachitismo. Deve pur essere limitato il quantitativo di calcio introdotto con la dieta. Nel periododi ipercalcemia, e` necessario eseguire quotidianamente il controllo dei livelli serici del calcio e del fosforo. Ripristinati i valori normali, il trattamento con Difix puo` essere ripreso con una dosegiornaliera piu` bassa di 0,25 mcg rispetto a quella precedente.
SOVRADOSAGGIO:
L`iperdosaggio di qualsiasi forma di vitamina D determina manifestazioni anchegravi. L`ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di vitamina D o suoi metaboliti puo` anche richiedere terapie d`emergenza. L`ipercalcemia, se cronicizzata potrebbe infatti provocarecalcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. E` percio` necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quellodella fosfatemia (Ca x P) non superi 70. L`esame radiografico delle regioni anatomiche sede di possibili calcificazioni puo` risultare utile per una diagnosi precoce. Poiche` il tempo di emivitadel calcitriolo e` breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con Difix (R), comunque piu` rapidamente che non nel corsodella terapia con vitamina D o suoi metaboliti.


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