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DEDIOL

RHONEPOULENC RORER SpA
CONCESSIONARIO:
GRUPPO LEPETIT SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Gocce: alfacalcidolo (1alfa-idrossi vitamina D3) 2 mcg/l ml. Capsule: alfacal-cidolo (1alfa-idrossi vitamina D
3) 0,25 mcg.
ECCIPIENTI:
Gocce: glicerolpolietilenglicole ossistearato; acido citrico; sodio citrato; sorbitolo; dl-alfa-tocoferolo; metil-p-idrossibenzoato; etanolo; acqua purificata. Capsule: d-l-alfa-tocofero-lo; olio di sesamo. Rivestimento: gelatina; glicerina; potassio sorbato; biossido di titanio (E171).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Vitamina D.
INDICAZIONI:
Osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno. Ipoparatiroidismo. Rachiti-smo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deticitasa). Rachitismo ed osteomalascia da alterazioni renali dovute al metabolismo della vitamina D. Osteoporosi post-menopausale.
CONTROINDICAZIONI:
Il prodotto non deve essere somministrato durante la gravidanza e nei sog-getti con nota ipersensibilita` individuale ai componenti.
EFFETTI INDESIDERATI:
Nei pazienti con insufficienza renale puo` verificarsi ipercalcemia ed iperfosfo-remia con rischio di calcificazione metastatica a livello dei tessuti molli. Nei pazienti con ipoparatiroidismo e ipofosfatemia, resistente alla vitamina D, e senza insufficienza renale, puo`determinarsi ipercalcemia e ipercalciuria. Questo rischio puo` essere prevenuto sospendendo la somministrazione dell`alfacalcidolo quando la calciuria supera 6 mg/kg/24 h.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Durante tutto il periodo di trattamento sono necessarie determinazioniperiodiche del livello di calcio plasmatici e degli altri parametri necessari. I livelli del calcio plasmatico devono essere misurati ogni settimana ed ogni mese, a seconda dei progressi del pa-ziente. I controlli frequenti sono particolarmente necessari nel primo periodo di trattamento (specie quando il livello di calcio plasmatici e` gia` relativamente atto) ed in seguito quando siverifica la guarigione a livello osseo.
AVVERTENZE:
Se si verifica ipercalcemia, la somministrazione di 1alfa OH D3 deve essere interrottasino alla normalizzazione del calcio plasmatico (circa 1 settimana) e poi si puo` riprendere la terapia con posologia dimezzata. In caso di ipercalcemia grave, si deve anche trattare il pazientecon un diuretico dell`ansa e con fluidi per e.v. o con corticosteroidi. Il rischio di ipercalcemia e` in relazione a vari fattori, come difetti di qualsiasi tipo di mineralizzazione, funzionalita` renale, posologia usata di 1alfa OH D3. Per queste ragioni l`ipercalcemia si verifica con minor proba-bilita` nella osteomalacia e piu` facilmente nell`insufficienza renale. L`ipercalcemia si verifica
quando vi e` un`evidenza biochimica di guarigione delle lesioni ossee (per esempio una normalizzazione del livello plasmatico di fosfatasi alcalina) 5 non viene ridotta correttamente la poso-logia di 1alfa OH D3. Una prolungata ipercalcemia deve essere evitata soprattutto nei casi di
insufficienza renale cronica.
USO IN GRAVIDANZA:
li` prodotto non deve essere somministrato durante la gravidanza. In corso diallattamento il farmaco puo` essere somministrato, nei casi di effettiva necessita`, sotto il diretto
controllo del medico.
INTERAZIONI:
I pazienti in trattamento con barbiturici o altri anticonvulsivanti o con acido acetil-salicilico possono richiedere posologie piu` elevate di 1alfa OH D
3 per ottenere gli stessi effetti.L`alfacalcidolo aumenta l`assorbimento del magnesio per cui, in corso di trattamento concomitante con antiacidi a base di magnesio puo` verificarsi il rischio di ipermagnesiemia.
POSOLOGIA:
Dose iniziale per tutte le indicazioni:
ADULTI:
1 mcg al giorno.
BAMBINI DI PESO SUPERIORE AI 20 KG:
1 mcg al giorno.
BAMBINI DI PESO INFERIORE AI 20 KG:
0,05 mcg/kg/giorno. E` im-portante regolare il dosaggio in accordo con le risposte biochimiche onde evitare l`instaurarvi
di ipercalcemia. I parametri da valutare comprendono i tassi plasmatici di calcio, la fosfatasialcalina, l`ormone paratiroideo, l`escrezione urinaria di calcio, nonche` esami istologici e radiografici. Pazienti con grave disfunzione ossea (eccezione fatta per quelli con insufficienza renale)possono tollerare una posologia piu` elevata senza che compaia ipercalcemia. In ogni caso il mancato rapido aumento del calcio plasmatico in pazienti con osteomalacia non implica la ne-cessita` di aumentare la posologia in quanto il calcio derivante da un aumentato assorbimento intestinale puo` essere incorporato nelle ossa demineralizzate. In tal caso la maggior parte deipazienti rispondera` ad una posologia di 1-3 mcg/die. La posologia deve essere ridotta nelle alterazioni del sistema scheletrico quando vi sia una evidenza biochimica e radiografica di guari-gione e nei pazienti ipoparatiroidei quando si siano raggiunti livelli normali di calcio plasmatico. Le dosi di mantenimento sono generalmente comprese tra 0,25 e i mcg/die. OSTEODISTROFIA DA INSUFFICIENZA RENALE. La maggior parte dei pazienti con osteite fibrosa ed osteomalacia mostra-no miglioramenti sintomatologici rapidi e miglioramenti biochimici, radiologici ed istologici graduali. In questi soggetti il solo effetto indesiderato e` la ipercalcemia, che e` piu` probabile quandovi e` un miglioramento evidente del quadro osseo. Pazienti con livelli di calcio plasmatico relativamente alti possono manifestare un iperparatiroidismo autonomo che spesso non rispondealla terapia con 1alfa OH D3; in questo caso puo` essere opportuno ricorrere ad altre terapie. Prima e durante il trattamento con 1 alfa OH D3 e` opportuno considerare la possibilita` di usaresostanze che si leghino ai fosfati onde prevenire una iperfosfatemia che, soprattutto quando e` associata ad ipocalcemia, aumenta il rischio di calcificazione meisolatica. Poiche` una ipercal-cemia prolungata puo` aggravare la riduzione della funzionalita` renale, e` particolarmente importante tenere costantemente sotto controllo il tasso di calcio plasmatico nei pazienti coninsufficienza rasata cronica. Una ipercalcemia precoce e` piu` probabile in pazienti con iperparatiroidismo autonomo, con osteomalacia istologicamente "pura" dovuta presumibilmente a de-plezione di fosfati od intossicazione da alluminio e nei dializzati soggetti a forti perdite di calcio. IPOPARATIROIDISMO. Al contrario di quanto avviene in risposta alla vitamina D i bassi livelli di cal-cio plasmatico vengono riportati alla norma in tempi relativamente brevi con una posologia di 1alfa OH D3 piu` elevata (3 - 5 mcg) e con somministrazione di calcio possono essere corretteanche forme gravi di ipocalcemia (ad esempio dopo intervento chirurgico esteso sulla tiroide) e la relativa sintomatologia puo` essere eliminata piu` rapidamente. La normocalcemia puo` es-sere mantenuta con una posologia ridotta. O
STEOMALACIA E RACHITISMO IPOFOSFATEMICO RESISTENTE ALLA VITAMINA D. Sono caratterizzati da ipofosfatemia dovuta a difettoso riassorbimentotubulare renale o ad alterato assorbimento intestinale del fosforo. In tali casi alte dosi di vitamina
D od un ulteriore apporto di fosfati possono essere insufficienti. in quanto possono determinareipocalcemia ed iperparatiroidismo. Il trattamento con l alfa OH D3 migliora rapidamente la miopatia, se presente, aumenta la ritenzione del calcio e del fosforo e favorisce la riparazione dellelesioni ossee. In alcuni pazienti puo` essere necessario un trattamento supplementare a base di fosfati. Il rachitismo pseudo-deficitario (D-dipendente) richiede alte dosi di vitamina Dprobabil-mente per un difetto ereditario della produzione di 1,25(OH)
2D3. Invece le dosi terapeutiche di1alfa OH D3 sono sufficienti per la remissione del rachitismo nutrizionale dovuto a carenza di
vitamina D. RACHITISMO ED OSTEOMALACIA DA ALTERAZIONI RENALI DOVUTI AL METABOLISMO DELLA VITAMINA D. Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali possono essere risolti rapidamentecon dosi "fisiologiche" di 1alfa OH D3. Alcune esperienze hanno mostrato che pazienti con osteomalacia da malassorbimento che rispondevano soltanto ad alte dosi di vitamina D per via pa-renterale, ottengono buoni risultati con piccole dosi orali di 1alfa OH D3.
SOVRADOSAGGIO:
Una grave ipercalcamia puo` essere riportata alla norma mediante somministra-zione di un diuretico dell`ansa e soluzioni endovenose o con corticosteroidi.


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