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DECADRON

MERCKSHARP & DOHME SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Desametasone.
ECCIPIENTI:
Amido di mais, calcio fosfato dibasico diidrato, lattosio monoidrato, magnesio ste-arato, E142 verde acido brillante BS (solo compresse 0,75 mg).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Corticosteroide (o glicocorticoide), un preparato ormonale.
INDICAZIONI:
FORME ALLERGICHE. Controllo delle allergie o degli stati allergici invalidanti che nonrispondono ad adeguati tentativi con la terapia convenzionale: rinite allergica stagionale o perenne; asma bronchiale (incluso lo stato asmatico); dermatite da contatto; dermatite atopica;malattie da siero; edema angioneurotico; orticaria. M
ALATTIE REUMATICHE. Come terapia supple-mentare per un breve periodo di tempo durante un episodio acuto o nella riacutizzazione delle
forme seguenti: artrite psoriasica; artrite reumatoide, inclusa l`artrite reumatoide giovanile (incasi particolari puo` essere necessaria una terapia di mantenimento a basse dosi); spondilite anchilosante; borsite acuta e subacuta; tenosinovite acuta aspecifica; artrite gottosa acuta. MALATTIE DERMATOLOGICHE. Pemfigo; dermatite bollosa erpetiforme; eritema polimorfo grave (sin-drome di Stevens-Johnson); dermatite esfoliativa; micosi fungoide; psoriasi grave.
OFTALMOLOGIA. Gravi processi allergici e infiammatori acuti e cronici a carico dell`occhio e an-nessi, quali: congiuntivite allergica; cheratite; ulcera marginale corneale allergica; herpes zoster oftalmico; irite e iridociclite; corioretinite; infiammazione del segmento anteriore; uveite poste-riore diffusa e coroidite; neurite oftalmica; neurite retrobulbare; oftalmia simpatica. M
ALATTIE ENDOCRINE. Insufficienza corticosurrenale primaria o secondaria (i farmaci di prima scelta sonol`idrocortisone o il cortisone; farmaci analoghi di sintesi possono essere impiegati, quando sia
possibile, in associazione a mineralcorticoidi; in pediatria l`apporto supplementare di mineral-corticoidi e` di particolare importanza). Iperplasia surrenalica congenita. Tiroidite non suppurativa. MALATTIE DELL`APPARATO RESPIRATORIO. Sarcoidosi; sindrome di Loeffler non trattabile conaltri mezzi; berilliosi; tubercolosi polmonare fulminante o disseminata, in associazione all`appropriata chemioterapia antitubercolare; enfisema polmonare, nei casi in cui il broncospasmoo l`edema bronchiale svolgano un ruolo significativo; fibrosi polmonare interstiziale diffusa (sindrome di Hamman-Rich). MALATTIE EMATOLOGICHE. Trombocitopenia idiopatica e secondaria ne-gli adulti; anemia emolitica acquisita (autoimmune); eritroblastopenia; anemia ipoplastica congenita (eritroide). MALATTIE NEOPLASTICHE. Per il trattamento palliativo di leucemie e linfominegli adulti; leucemia acuta nei bambini. S
TATI EDEMATOSI. Per provocare la diuresi o la remis-sione della proteinuria nella sindrome nefrotica senza uremia, del tipo idiopatico o dovuta a
lupus eritematoso. In associazione ai diuretici, per indurre la diuresi; cirrosi epatica con asciterefrattaria; scompenso cardiaco congestizio refrattario. Edema cerebrale: puo` essere impiegato nel trattamento dei pazienti con edema cerebrale di varia eziologia. Nei pazienti con edema ce-rebrale dovuto a tumori cerebrali primari o metastatici la somministrazione orale del Decadron puo` risultare utile. Il farmaco puo` inoltre essere impiegato per la preparazione all`intervento chi-rurgico nei pazienti con ipertensione endocranica secondaria a tumori cerebrali; come palliativo nei pazienti con neoplasie cerebrali inoperabili o recidive; nel trattamento dell`edema cerebraleconseguente a interventi di neurochirurgia. Anche certi pazienti con edema cerebrale dovuto a lesioni craniche o a pseudotumori cerebrali possono trarre vantaggio dalla terapia orale con De-cadron. L`impiego del farmaco nell`edema cerebrale non esclude la necessita` di un`attenta valutazione neurochirurgica e di trattamenti radicali, quali interventi neurochirurgici, o di altreterapie specifiche. M
ALATTIE GASTROINTESTINALI. Durante periodi critici come coadiuvante nella:colite ulcerosa; enterite regionale; sprue refrattaria. V
ARIE. Meningite tubercolare con blocco su-baracnoideo o ostruente in associazione all`appropriata terapia antitubercolare. Reazioni infiammatorie conseguenti a interventi di chirurgia dentale. Nella riacutizzazione o per la terapiadi mantenimento in casi selezionati di lupus eritematoso sistemico; endocardite reumatica acuta. PER LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELL`IPERFUNZIONE CORTICOSURRENALE.
CONTROINDICAZIONI:
Infezioni micotiche sistemiche.
EFFETTI COLLATERALI:
DISTURBI IDRICI ED ELETTROLITICI:
ritenzione sodica; ritenzione idrica; scompenso cardiaco congestizio nei soggetti predisposti; deplezione di potassio; alcalosi ipokalemi-ca; ipertensione. M
USCOLOSCHELETRICI:
astenia muscolare; miopatia da steroidi; riduzione dellamassa muscolare; osteoporosi; fratture vertebrali da compressione; necrosi asettica della testa
del femore e dell `omero; fratture spontanee delle ossa lunghe.
GASTROINTESTINALI:
ulcera pep-tica con possibile perforazione ed emorragia; pancreatite; distensione addominale; esofagite ulcerosa.
D ERMATOLOGICI:
ritardata guarigione delle ferite; cute sottile e fragile; petecchie edecchimosi; eritema facciale; aumento della traspirazione; puo` sopprimere le risposte ai test cutanei.
NEUROLOGICI:
convulsioni; aumento della pressione endocranica con papilledema (pseudotumore cerebrale), generalmente dopo il trattamento; vertigini; cefalea.
E NDOCRINOLOGICI:
anomalie mestruali; insorgenza di stato cushingoide; arresto della crescita nei bambini; insufficienza corticosurrenale e ipofisaria secondaria, specie durante periodi di stress dovuti a trau-mi, interventi chirurgici o malattie gravi; ridotta tolleranza ai carboidrati; manifestazioni del diabete mellito latente; aumentato fabbisogno di insulina o di ipoglicemizzanti orali nei pazienti diabetici.
OFTALMOLOGICI:
cataratta subcapsulare posteriore; aumento della pressione intraocu-lare; glaucoma; esoftalmo. M
ETABOLICI:
catabolismo proteico con bilancio azotato negativo percui nei trattamenti prolungati la reazione di proteine deve essere adeguatamente aumentata.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
E` opportuno impiegare la posologia minima necessaria per il controllodella malattia, attuando una graduale riduzione posologica non appena questa sia possibile. Posologie medie o alte di idrocortisone o di cortisone possono provocare un aumento della pres-sione sanguigna, ritenzione idrica salina, o eccessiva deplezione di potassio. Tali effetti hanno minori probabilita` di verificarsi con i derivati sintetici, a meno che questi vengano somministratiad alte posologie. Possono rendersi necessari un regime povero di sale ed extra-apporti di potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l`escrezione del calcio. Nei pazienti sotto terapia corti-costeroidea esposti a notevole stress e` indicato un aumento posologico dei corticosteroidi a rapida azione, prima, durante e dopo la situazione di stress. Un`insufficienza corticosurrenalesecondaria indotta dal farmaco potra` essere ridotta al minimo riducendo gradualmente la posologia. Questo tipo di insufficienza relativa puo` tuttavia persistere per qualche mese dopo lasospensione della terapia: in qualsiasi situazione di stress che si verificasse durante questo periodo, e` quindi opportuno reistituire la terapia ormonale. Se il paziente e` gia` sotto trattamentosteroideo, puo` rendersi necessario un aumento della posologia. Dato che la secrezione dei mineralcorticoidi potrebbe essere inadeguata, e` opportuna la contemporanea somministrazione disali e/o di un mineralcorticoide. In corso di terapia corticosteroidea i pazienti non dovrebbero essere vaccinati contro il vaiolo. Altre procedure immunitarie non dovrebbero essere attuate neipazienti trattati con corticosteroidi, specie se ad alte dosi, dato il pericolo di complicanze neurologiche e di una mancata risposta anticorpale. In presenza di ipoprotrombinemia l`acido ace-tilsalicilico dovrebbere essere impiegato con cautela in corso di terapia corticosteroidea. Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi puo` aumentare. L`im-piego del Decadron compresse nella tubercolosi in atto dovrebbe essere limitato ai casi di tubercolosi fulminante o disseminata nei quali il corticosteroide viene usato per il trattamento
della malattia in associazione a un appropriato regime antitubercolare. Quando i corticosteroidisono indicati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina; e` necessario un rigoroso controllo, dato che puo` verificarsi una riattivazione della malattia. In corsodi terapia corticosteroidea prolungata, questi pazienti dovrebbero essere sottoposti a una chemioprofilassi. Gli steroidi dovrebbero essere impiegati con cautela in presenza di: colite ulcero-sa aspecifica con pericolo di perforazione; ascessi o altre infezioni piogeniche; diverticolite; anastomosi intestinali recenti; ulcera gastrica in atto o latente; insufficienza renale; ipertensio-ne; osteoporosi; miastenia grave. Sono stati descritti casi di embolia causata da emboli di tessuto adiposo quale possibile complicanza di un ipercortisonismo. I corticosteroidi devonoessere impiegati con cautela nei pazienti con herpes simplex oftalmico, dato il possibile rischio di ulcerazione e perforazione corneale. Nei pazienti ipotiroidei e in quelli cirrotici gli effetti deicorticosteroidi risultano piu` marcati. I corticosteroidi possono mascherare i sintomi dell`infezione e durante il loro impiego possono manifestarsi infezioni sovrapposte. In corso di terapia cor-ticosteroidea si puo` osservare una ridotta resistenza alle infezioni e la tendenza, da parte dei processi infettivi, a non localizzarsi. Durante il trattamento con corticosteroidi possono mani-festarsi alterazioni psichiche che possono andare dall`euforia, insonnia, variazioni dell`umore, alterazioni della personalita`, depressione grave, a manifestazioni psicotiche vere e proprie.Quando presenti, la instabilita` psichica e le tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi. L`impiego prolungato dei corticosteroidi puo` causare cataratta subcapsulareposteriore, glaucoma con possibile lesione dei nervi ottici, e puo` favorire l`instaurarsi di infezioni oculari secondarie dovute a funghi o a virus. I bambini e i ragazzi sottoposti a terapia cor-ticosteroidea prolungata dovrebbero essere controllati accuratamente per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo. In alcuni pazienti gli steroidi possono aumentare o ridurre la mobilita` e ilnumero degli spermatozoi. La difenilidantoina puo` indurre un aumento nel metabolismo e nella clearance dei corticosteroidi; puo` di conseguenza essere necessario aumentare la posologiadello steroide.
USO IN GRAVIDANZA:
Non disponendo ancora di studi adeguati sui corticosteroidi in relazione allariproduzione umana, l`impiego di questi farmaci nelle donne in gravidanza, nelle madri che allattano o nelle donne in eta` feconda richiede che vengano accuratamente vagliati i possibili ri-schi e vantaggi derivanti dal farmaco per la madre e per l`embrione o il feto. I bambini nati da madri che in corso di gravidanza siano stati trattate con dosi considerevoli di corticosteroidi do-vrebbero essere sottoposti ad accurati controlli atti ad accertare eventuali segni di iposurrenalismo.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
La sostanza non interferisce sulla capacita` di guidare esull`uso di macchine.
INTERAZIONI:
La difenilidantoina, il fenobarbitale, l`efedrina e la rifampicina possono aumentarela clearance dei corticosteroidi con diminuiti livelli ematici e diminuita attivita` fisiologica; cio` richiede un aggiustamento del dosaggio corticosteroideo. Queste interazioni possono interferirecon i test di soppressione del Desametasone, che dovrebbero essere interpretati con cautela durante la somministrazione di questi farmaci. Il tempo di protrombina dovrebbe essere con-trollato frequentemente nei pazienti che ricevono corticosteroidi e anticoagulanti cumarinici nello stesso tempo, poiche` in alcuni casi i corticosteroidi hanno alterato la risposta a questi an-ticoagulanti. Alcuni studi hanno mostrato che l`effetto provocato di solito dall`aggiunta dei corticosteroidi e` l`inibizione della risposta ai composti cumarinici, sebbene ci siano stati alcunirapporti contrastanti che indicavano un potenziamento. Quando i corticosteroidi vengono somministrati contemporaneamente a diuretici depletori di potassio, i pazienti devono essere con-trollati attentamente per lo sviluppo di ipokaliemia.
POSOLOGIA:
La terapia deve essere condotta secondo i seguenti principi generali: La posologiadeve essere adattata ai singoli casi, a seconda della gravita` della malattia e della risposta individuale. La gravita`, la prognosi, la prevedibile durata della malattia e la risposta del paziente alfarmaco sono fattori determinanti ai fini della posologia. (Per i bambini le dosi consigliate devono essere in genere ridotte: la scelta della posologia deve essere tuttavia dettata piu` dalla gra-vita` del caso che dall`eta` o dal peso corporeo). La terapia ormonale e` un complemento e non una sostituzione della terapia convenzionale che, quando indicata, deve essere istituita. Quan-do il farmaco e` stato somministrato per un periodo di tempo superiore a qualche giorno, la riduzione della posologia o la sospensione del trattamento devono essere attuate gradualmente.Il costante controllo del paziente dopo la sospensione della terapia corticosteroidea e` di essenziale importanza, poiche` si puo` osservare l`improvvisa ricomparsa di gravi sintomi della malattiaper la quale il paziente era stato trattato. Nelle forme acute in cui sia necessario un effetto immediato, si possono somministrare dosi elevate, che per un breve periodo di tempo possonoessere indispensabili. Nelle forme croniche che richiedono una terapia a lunga scadenza, e` opportuno impiegare la posologia minima sufficiente per determinare un sollievo adeguato ma nonnecessariamente completo. Qualora si ritenga essenziale somministrare il farmaco a una posologia elevata per periodi di tempo prolungati, i pazienti devono essere sottoposti a rigorosicontrolli per poter rilevare ogni sintomo che possa rendere necessaria la riduzione della posologia o la sospensione del trattamento ormonale. Le malattie croniche sono soggette a periodidi remissione spontanea. Durante tali periodi la somministrazione dei corticosteroidi dovrebbe essere sospesa gradualmente. In corso di terapia prolungata e` opportuno effettuare a regolariintervalli gli abituali esami di laboratorio quali analisi delle urine, la determinazione della glicemia due ore dopo un pasto, il controllo della pressione sanguigna e del peso corporeo e l`esameradiologico del torace. Quando si impiegano posologie elevate e` inoltre consigliabile controllare periodicamente i livelli di potassio serico. Esami radiologici dell`apparato gastrointestinale su-periore dovrebbero essere praticati in corso di trattamenti prolungati nei pazienti con anamnesi di ulcera peptica o in presenza di disturbi gastrici. Regolando adeguatamente la posologia, sipuo` passare dalla somministrazione di qualsiasi altro glicocorticoide alla somministrazione del Decadron. Le seguenti equivalenze (milligrammo per milligrammo) facilitano il passaggio da al-tri glicocorticoidi al Decadron: Tabella 1 Decadron: 0,75 mgMetilprednisolone e triamcinolone: 4 mg Prednisolone e prednisone: 5 mgIdrocortisone: 20 mg Cortisone: 25 mg Milligrammo per milligrammo, il desametasone e` praticamente equivalente al betametazone, daquattro a sei volte piu` potente del metilprednisolone e del triamcinolone, da sei a otto volte piu`
potente del prednisone e del prednisolone, da 25 a 30 volte piu` potente dell`idrocortisone, e cir-ca 35 volte piu` potente del cortisone. A parita` di dosi antiinfiammatorie, il desametasone e` quasi completamente esente dagli effetti di ritenzione sodica dell`idrocortisone ed e` molto simile, sotto questo aspetto, ai derivati idrocortisonici. NELLE MALATTIE CRONICHE NORMALMENTE NON LETALI,comprendenti le malattie endocrine e le forme reumatiche croniche, gli stati edematosi, le malattie respiratorie e gastrointestinali, certe malattie dermatologiche ed ematologiche, iniziare con basse dosi (da 0,5 a 1 mg al giorno), aumentando gradualmente la posologia fino a raggiungerela dose minima efficace sufficiente per indurre il grado desiderato di sollievo sintomatologico.
La posologia puo` essere suddivisa in due, tre o quattro dosi giornaliere. Ottenuto un adeguato controllo dei sintomi la posologia di mantenimento dovrebbe comportare la dose minima necessaria per consentire un sufficiente sollievo senza eccessivi effetti ormonali. Una volta stabi-lita la posologia di mantenimento ottimale, indipendentemente dalla posologia giornaliera iniziale, si ottengono spesso risultati soddisfacenti con un regime di due somministrazioni algiorno.- N
ELL`IPERPLASIA SURRENALICA CONGENITA la posologia giornaliera e` in genere di 0,5-1,5mg.-Nelle malattie acute non letali, comprendenti gli stati allergici, le malattie oftalmiche, le malattie reumatiche acute e subacute, la posologia varia da 2 a 3 mg al giorno; in alcuni pazientipossono tuttavia essere necessarie dosi piu` elevate. Poiche` queste malattie hanno un decorso ben definito e si risolvono entro un dato periodo di tempo, non e` in genere necessaria una terapia di mantenimento prolungata. TERAPIA ASSOCIATA Nelle allergie acute auto-limitantisi e nelleriacutizzazioni di malattie allergiche croniche (per esempio rinite allergica acuta, attacchi acuti
di asma bronchiale allergica stagionale, orticaria da farmaci, edema angioneurotico e dermatiti da contatto), si consiglia il seguente schema posologico di associazione della terapia paren-terale ed orale: 1-o giorno: una singola iniezione i.m. di 1 ml (4 mg) di Decadron fosfato iniettabile (desametasone fosfato sodico); 2-o giorno: 2 compresse di Decadron (0,5 mg) due volte al giorno; 3-o giorno: 2 compresse di Decadron (0,5 mg) due volte al giorno; 4-o giorno: 1 com-pressa di Decadron (0,5 mg) due volte al giorno; 5-o giorno: 1 compressa di Decadron (0,5 mg)
due volte al giorno; 6-o giorno: 1 compressa di Decadron (0,5 mg) una volta al giorno; 7-o giorno: 1 compressa di Decadron (0,5 mg) una volta al giorno; 8-o giorno: visita di controllo. Schemaposologico (in alternativa al precedente): 1-o giorno: 1 o 2 ml (4 mg/ml) per via i.m. di Decadron
fosfato iniettabile; 2-o giorno: 2 compresse di Decadron (0,75 mg) due volte al giorno; 3-o giorno: 2 compresse di Decadron (0,75 mg) due volte al giorno; 4-o giorno: 1 compressa di Decadron(0,75 mg) due volte al giorno; 5-o giorno: 1 compressa di Decadron (0,75 mg) una volta al giorno; 6-o giorno: 1 compressa di Decadron (0,75 mg) una volta al giorno; 7-o giorno: nessun trattamento; 8-o giorno: visita di controllo. Obiettivo di questo schema e` di offrire una terapiaadeguata durante gli episodi acuti e al tempo stesso di ridurre al minimo il pericolo di iperdosaggio nei casi cronici. In alcuni pazienti puo` essere necessario un ulteriore trattamento, per esempio con steroidi per uso topico, con antiistaminici, con broncodilatatori, o con altri steroidi peruso sistemico. N
ELLE MALATTIE CRONICHE POTENZIALMENTE LETALI quali il lupus eritematoso siste-mico, il pemfigo, la sarcoidosi sintomatica, la posologia iniziale consigliata e` di 2-4,5 mg al
giorno; in alcuni pazienti sono necessarie dosi piu` elevate. Non appena ottenuto un sollievoadeguato, la posologia dovrebbe essere gradualmente ridotta alla dose minima sufficiente per determinare l`effetto terapeutico desiderato. IN CASO DI MALATTIE ACUTE CHE METTANO IN PERICOLO LA VITA DEL PAZIENTE (per esempio endocardite reumatica acuta, attacchi acuti di lupus eritema-toso sistemico, gravi reazioni allergiche, pemfigo, neoplasie), la posologia iniziale varia da 4 a
10 mg al giorno da suddividersi come minimo in quattro dosi; per ottenere un controllo costante, in alcuni pazienti puo` essere necessario aumentare la posologia. Non appena ottenuto il con-trollo, la posologia dovrebbe essere gradualmente ridotta alla dose minima sufficiente per
mantenere costante il sollievo conseguito. Qualora fosse necessario un inizio d` azione estremamente rapido, le prime due o tre dosi di Decadron fosfato iniettabile potranno essere som-ministrate per via intravenosa. Nelle reazioni allergiche gravi il farmaco di prima scelta e`
l`adrenalina. Il Decadron (compresse) e` utile come farmaco di associazione o per la terapia di appoggio. NELL`EDEMA CEREBRALE il Decadron fosfato iniettabile viene generalmente sommini-strato all`inizio alla dose di 10 mg per via i.v. e successivamente alla dose di 4 mg per via i.m.
ogni sei ore fino alla scomparsa dei sintomi dell`edema cerebrale. Si osserva in genere una risposta entro 12-24 ore; il trattamento puo` essere ridotto dopo 2-4 giorni e gradualmente elimi-nato nel corso di 5-7 giorni. Per il trattamento palliativo dei pazienti con tumori ricorrenti o
inoperabili, la posologia di mantenimento deve essere adattata ai singoli casi impiegando il Decadron fosfato iniettabile o il Decadron compresse. Puo` essere adeguata una posologia di 2mg due o tre volte al giorno. E` opportuno impiegare la posologia minima necessaria per il controllo dell`edema cerebrale. Si devono seguire le abituali precauzioni associate alla terapia corticosteroidea. Si deve prendere in considerazione l`eventuale opportunita` di prescrivereantiacidi, anticolinergici e misure dietetiche per prevenire la comparsa di ulcere gastrointestinali
o di emorragie. NELLA SINDROME ADRENOGENITALE dosi giornaliere di 0,5-1,5 mg possono essere sufficienti per il controllo della malattia e per prevenire la ricomparsa di un`anormale secrezionedei 17-chetosteroidi. P
ER LA TERAPIA MASSIVA DI CERTE MALATTIE QUALI LA LEUCEMIA ACUTA, LA SINDROME NEFROTICA E IL PEMFIGO, la posologia consigliata varia da 10 a 15 mg al giorno. I pazienti trattati con posologie cosi elevate devono essere sottoposti a severi controlli, in modo da in-dividuare tempestivamente la comparsa di reazioni gravi.Prova di soppressione con il desametasone 1. Prova per l`accertamento della sindrome di Cushing. Una compressa da 0,5 mg di Decadron ogni sei ore per 48 ore. Determinare i 17-idrossicorticosteroidi in un campione diurina delle 24 ore. Per una maggiore accuratezza somministrare 1,0 mg di Decadron per via
orale alle 11 di sera. Prelevare il sangue per la determinazione del cortisolo plasmatico alle 8 del mattino successivo. 2. Prova diagnostica per differenziare i tumori surrenalici dall`iperplasiasurrenalica. 2 mg di Decadron per via orale ogni 6 ore per 48 ore. Raccogliere le urine delle
24 ore per la determinazione dell`escrezione dei 17-idrossicorticosteroidi.
SOVRADOSAGGIO:
Non ci sono dati sul sovradosaggio.


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