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DAVEDAX

BRACCO SpA DIV.FARMACEUTICA
PRINCIPIO ATTIVO:
Reboxetina metansulfonato 2,612 - 5,224 mg equivalenti a reboxetina 2 - 4mg
ECCIPIENTI:
Cellulosa microcristallina, calcio idrogeno fosfato diidrato, crospovidone, biossidodi silicio, magnesio stearato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antidepressivo.
INDICAZIONI:
La reboxetina e` indicata nel trattamento acuto della depressione/depressione mag-giore e per il mantenimento del miglioramento clinico nei pazienti che inizialmente hanno
risposto positivamente al trattamento.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` verso uno o piu` componenti la formulazione. Gravidanza eallattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Negli studi clinici la reboxetina e` stata somministrata a circa 1500 pazienti, dicui 200 hanno ricevuto il farmaco per periodi di tempo fino ad 1 anno. Durante gli studi a breve termine, controllati verso placebo, sono stati segnalati eventi avversi nel 69% dei pazienti trattaticon reboxetina (373) e nel 57% dei pazienti trattati con placebo (373). L`insorgenza di effetti collaterali ha causato la sospensione del trattamento nell`8% dei pazienti trattati con reboxetinae nel 7.5% dei pazienti trattati con placebo. Gli eventi avversi, causa di interruzione del trattamento con reboxetina con una frequenza almeno doppia rispetto ai pazienti trattati con placebosono stati: insonnia, aumentata sudorazione, vertigini o ipotensione, parestesia, impotenza, infezioni delle vie urinarie o disuria. Eventi avversi con un rischio significativamente superiore dicomparsa con reboxetina rispetto al placebo sono stati: secchezza delle fauci, stipsi, insonnia, aumentata sudorazione, tachicardia, vertigini, difficolta`/ritenzione urinaria, impotenza. Per valu-tare la tollerabilita` a lungo termine del farmaco, nell`ambito di uno studio controllato sono stati trattati 143 pazienti adulti con reboxetina e 140 con placebo. Sono stati segnalati eventi avversinel 28% dei pazienti trattati con reboxetina e nel 23% di quelli trattati con placebo e nel 4% e nel 1% dei casi rispettivamente hanno provocato la sospensione del trattamento. Ciascun even-to si e` presentato con una frequenza analoga con reboxetina e con placebo. Tra gli eventi avversi rari rilevati nel trattamento a lungo termine, non e` stato segnalato alcun evento diversotra quelli osservati nel trattamento a breve termine. La differenza piu` rilevante tra i due sessi nella frequenza di eventi avversi e` stata la percentuale di difficolta`/ritenzione urinaria, lamentataprincipalmente da pazienti maschi. Negli anziani la frequenza assoluta di eventi avversi come pure dei singoli eventi non e` mai stata superiore a quella riportata sopra. Dopo interruzione bru-sca del trattamento i segni e sintomi riportati sono risultati rari e comunque meno frequenti nei pazienti trattati con reboxetina (4%) rispetto a quelli trattati con placebo (6%). Durante i controllimedici sui pazienti inclusi negli studi e` stato osservato un aumento significativo della frequenza cardiaca. Tale aumento era prevalente nei pazienti adulti.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Negli studi clinici, la reboxetina non e` stata sperimentata in pazienti condisturbi convulsivi e, poiche` sono stati segnalati rari casi di convulsioni durante tali studi, deve
essere somministrata sotto stretto controllo nei soggetti con anamnesi di disturbi convulsivi esi deve interrompere il trattamento in presenza di convulsioni. L`uso concomitante degli inibitori delle monoaminossidasi deve essere evitato in considerazione del rischio potenziale (effetto "ti-raminico") dovuto al loro meccanismo di azione. L`uso concomitante della reboxetina con altri antidepressivi (triciclici, MAO- inibitori, SSRI e litio) non e` stato valutato negli studi clinici.Come con tutti gli antidepressivi, si sono manifestati durante gli studi clinici, alcuni casi di spostamento da disturbo depressivo a fase maniacale/ipomaniacale. Si raccomanda pertanto unattento controllo dei pazienti bipolari. Il rischio di un tentativo di suicidio e` proprio della depressione e potrebbe persistere fino a significativa remissione della malattia: si raccomanda quindiuna stretta sorveglianza dei pazienti all`inizio del trattamento con il farmaco. L`esperienza clinica con reboxetina in pazienti con gravi malattie sistemiche concomitanti e` limitata. Pazienti chepresentano ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica, glaucoma e anamnesi di affezioni cardiache devono essere seguiti attentamente. E` stata osservata ipotensione ortostatica con particolarefrequenza dopo somministrazione di reboxetina a dosi superiori di quelle massime raccomandate. Si deve prestare particolare attenzione alla somministrazione concomitante di reboxetinacon altri farmaci aventi nota azione ipotensiva. L`esperienza clinica con la reboxetina nel trattamento a lungo termine di pazienti anziani e` attualmente limitata. In questa popolazione, e` statariscontrata una diminuzione dei livelli medi di potassio a partire dalla 14a settimana; l`entita` di questa riduzione non supera 0,8 mmoli/l e i livelli di potassio non sono mai scesi al di sotto deilimiti normali.
AVVERTENZE SPECIALI:
EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E SULL`USO DI MACCHINE:
di per se` la reboxetinanon ha attivita` sedativa. Non sono state segnalati disturbi cognitivi o psicomotori durante gli studi clinici effettuati quando il farmaco e` stato somministrato contemporaneamente ad alcool.Comunque come con tutti i farmaci psicoattivi, i pazienti devono usare cautela nell`uso di macchinari e nella guida di veicoli.
U SO IN CASO DI GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO:
nella specie umanal`esperienza e` limitata. Pertanto la somministrazione in gravidanza deve essere evitata. Se si dovesse verificare concepimento durante la terapia, si deve interrompere il trattamento non appe-na la gravidanza venga confermata cosi` da limitare l`esposizione fetale al farmaco.
INTERAZIONI:
A causa dello stretto margine terapeutico della reboxetina, l`eventuale inibizionedella sua metabolizzazione e conseguente eliminazione, puo` costituire un punto critico importante. Poiche` questo effetto non e` stato valutato, Davedax non deve essere somministrato inassociazione con farmaci che, oltre al CYP2D6, inibiscono altri enzimi epatici, tra i quali ricordiamo gli antimicotici azolici, gli antibiotici macrolidi come l`eritromicina e la fluvoxamina. Leinformazioni relative alle potenziali influenze della reboxetina sulla farmacocinetica di altri farmaci e` limitata. I dati in vivo indicano che la glucuronidazione non e` influenzata ne` il CYP3A4e` indotto dalla reboxetina. I dati in vitro mostrano che la reboxetina ad alte concentrazioni inibisce CYP3A4 e CYP2D6. Fino a quando non saranno disponibili altri dati in vitro, la reboxetinadovrebbe essere usata con cautela quando prescritta in concomitanza con farmaci metabolizzati da CYP3A4 o CYP2D6, che hanno uno stretto margine terapeutico, quali gli antiaritmici, glianti-psicotici, gli antidepressivi triciclici o la ciclosporina. Non sono state evidenziate significative interazioni farmacocinetiche reciproche tra reboxetina e lorazepam. Durante la loro co-somministrazione in volontari sani, si e` osservato sonnolenza, da lieve a moderata, ed un aumento della frequenza cardiaca, di breve durata, in posizione ortostatica. La reboxetina nel vo-lontario sano non sembra potenziare l`effetto dell`alcool sulle funzioni cognitive. L`uso concomitante dei MAO inibitori deve essere evitato a causa del potenziale rischio (effetto tira-minico) dovuto al loro meccanismo di azione. L`uso concomitante con altri antidepressivi (triciclici, MAO inibitori SSRI e litio) non e` stato valutato durante gli studi clinici. L`usoconcomitante dei derivati ergotinici potrebbe causare un aumento della pressione sanguigna. L`assunzione di cibo ritarda l`assorbimento della reboxetina, tuttavia senza influenzarne signifi-cativamente l`entita`. Sebbene non siano disponibili dati dagli studi clinici, dovrebbe essere considerata la possibilita` di ipopotassiemia con l`assunzione contemporanea di diuretici cheprovocano perdita di potassio.
POSOLOGIA:
ADULTI:
la dose terapeutica consigliata e` di 4 mg b.i.d. (8 mg/die) somministrati pervia orale. Il trattamento puo` essere iniziato con la dose consigliata. Se dopo 3-4 settimane la risposta clinica non e` completa, la dose somministrata puo` essere aumentata a 10 mg/die. Lamassima dose giornaliera non deve superare 12 mg. La minima dose efficace non e` stata ancora stabilita.
PAZIENTI ANZIANI:
negli studi clinici condotti negli anziani, la reboxetina e` stata som-ministrata alla dose di 2 mg b.i.d. Tuttavia la sicurezza e l`efficacia non sono state valutate verso placebo. Percio`, come per tutti gli antidepressivi non valutati in studi controllati verso placebo,la reboxetina non puo` essere consigliata. B
AMBINI:
la somministrazione nei bambini non e` rac-comandata in quanto in questa popolazione non sono state valutate la sicurezza e l`efficacia.
PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE O EPATICA:
la dose iniziale nei pazienti con insufficienza renaleo epatica dovrebbe essere di 2 mg b.i.d Tale dose potra` essere aumentata sulla base della tollerabilita` del paziente.
SOVRADOSAGGIO:
Gli studi di tossicita` acuta condotti nell`animale mostrano una tossicita` moltobassa caratterizzata da un ampio margine di tollerabilita` rispetto alle dosi farmacologicamente
attive. I segni clinici e le cause di morte erano correlati a stimolazione del Sistema Nervoso Cen-trale (soprattutto sintomi convulsivi). In rari casi durante gli studi clinici, sono state somministrate dosi superiori a quella raccomandata (da 12 a 20 mg/die) per periodi variabili da pochigiorni ad alcune settimane: i disturbi segnalati comprendevano ipotensione posturale, ansia e ipertensione. Gli anziani potrebbero essere particolarmente sensibili al sovradosaggio. Durantegli studi clinici sono stati riportati due casi di sovradosaggio volontario e nessun evento avverso grave. In caso di sovradosaggio si raccomanda di controllare la funzione cardiaca e i segni vi-tali. Potrebbero essere richiesti interventi generali di supporto sintomatico e/o emetici.


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