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DAPAROX


DAPAROX
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1)
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE:
----------------------------
DAPAROX 20 mg compresse rivestite con film
2)
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA:
---------------------------------------
Ogni compressa rivestita con film contiene paroxetina mesilato
equivalente a 20 mg di paroxetina base.
Per gli eccipienti, si veda il Punto 6.1.
3)
FORMA FARMACEUTICA:
------------------
Compressa rivestita con film.
Compresse rotonde di colore giallo, rivestite con film, recanti su
un lato a rilievo il codice "POT 20" e con linea di divisione su
entrambi i lati.
4)
INFORMAZIONI CLINICHE:
---------------------
4.1)
INDICAZIONI TERAPEUTICHE:
Episodi depressivi maggiori (da moderati a gravi secondo l`ICD
10).
Disturbi ossessivo-compulsivi.
Disturbi da attacchi di panico con o senza agorafobia.
Fobia sociale.
4.2)
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE:

DEPRESSIONE:
la dose iniziale consigliata e` di 20 mg al giorno.
In caso di necessita`, il dosaggio puo` essere aumentato
gradualmente con incrementi di 10 mg ad intervalli di almeno due
settimane fino ad un massimo di 50 mg/die in base alla risposta
del paziente.
DISTURBI OSSESSIVO-
COMPULSIVI:
la dose consigliata e` di 40 mg al
giorno partendo da una dose iniziale di 20 mg/die. In caso di
necessita`, il dosaggio puo` essere aumentato gradualmente con
incrementi di 10 mg ad intervalli di almeno due settimane, fino ad
un massimo di 60 mg al giorno in base alla risposta del paziente.
DISTURBI DA ATTACCHI DI PANICO:
la dose consigliata e` di 40 mg al
giorno partendo da una dose iniziale di 10 mg/die. In caso di
necessita`, il dosaggio puo` essere aumentato gradualmente con
incrementi di 10 mg ad intervalli di almeno due settimane, fino ad
un massimo di 60 mg al giorno in base alla risposta del paziente.
Per ridurre al minimo il potenziale peggioramento della
sintomatologia da panico durante il trattamento iniziale di questo
disturbo e` raccomandato un basso dosaggio iniziale.
FOBIA SOCIALE:
la dose consigliata e` di 20 mg al giorno. In caso
di necessita`, il dosaggio puo` essere aumentato gradualmente con
incrementi di 10 mg ad intervalli di almeno due settimane fino ad
un massimo di 50 mg al giorno in base alla risposta del paziente.
La paroxetina dovrebbe essere assunta in un`unica dose al mattino
a colazione. Le compresse dovrebbero essere deglutite con un
liquido piuttosto che masticate.
Anziani: la dose iniziale consigliata per gli anziani e` la stessa
che per gli adulti. In caso di necessita`, il dosaggio puo` essere
aumentato gradualmente con incrementi di 10 mg ad intervalli di
almeno due settimane fino ad un massimo di 40 mg al giorno.
Bambini ed adolescenti: l`uso della paroxetina in bambini ed
adolescenti di eta` inferiore a 18 anni non e` consigliato poiche`
non sono state ancora stabilite la sicurezza e l`efficacia.
Pazienti con insufficienza renale o epatica: nei soggetti con
insufficienza renale grave (clearance della creatinina minore 30
ml/min) oppure con insufficienza epatica grave, e` possibile che
si verifichi un aumento delle concentrazioni plasmatiche.
Pertanto, per ciascuna indicazione devono essere usati dosaggi
inferiori a quelli raccomandati.
Durata del trattamento:
I pazienti devono essere trattati per un periodo sufficiente ad
assicurare la remissione dei sintomi; tale periodo puo` essere di
diversi mesi per la depressione e puo` anche protrarsi piu` a
lungo per i disturbi ossessivo-compulsivi e per i disturbi da
attacchi di panico. Il trattamento deve continuare per almeno 3
mesi (generalmente 6 mesi) dopo che e` stata ottenuta la risposta
clinica.
Fobie sociali:
In questa indicazione, gli studi clinici vs placebo hanno
dimostrato l`efficacia della paroxetina con un trattamento di 3
mesi. Non e` stata dimostrata l`efficacia a lungo termine.
In caso di interruzione del trattamento, si raccomanda di ridurre
gradualmente le dosi per evitare reazioni da sospensione del
trattamento (si vedano i Punti 4.4 e 4.8).
4.3)
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` verso la paroxetina od i suoi eccipienti.
Somministrazione concomitante di paroxetina in pazienti che
ricevono inibitori non selettivi irreversibili delle
monoaminossidasi (MAO). In caso di passaggio dalla terapia con un
inibitore delle MAO alla terapia con paroxetina o viceversa, e`
necessario un periodo di WASH-OUT di almeno 2 settimane (si vedano
i Punti 4.4 e 4.5).
4.4)
SPECIALI AVVERTENZE E PRECAUZIONI PER L`USO:
E` controindicato l`uso concomitante di paroxetina e di inibitori
delle MAO non selettivi irreversibili. Questa associazine puo`
indurre reazioni gravi e a volte fatali (sindrome
serotoninergica).
La paroxetina non deve essere somministrata prima di 2 settimane
dopo al sospensione del trattamento con gli inibitori delle MAO
non selettivi irreversibili. Successivamente, il trattamento con
paroxetina deve essere iniziato con particolare cautela ed il
dosaggio deve essere aumentato gradualmente fino al raggiungimento
della risposta ottimale.
Il trattamento con gli inibitori delle MAO non selettivi
irreversibili non deve essere iniziato prima che siano trascorse
almeno 2 settimane dopo la sospensione del trattamento con
paroxetina.
Somministrare gli inibitori delle MAO A-selettivi in concomitanza
con paroxetina soltanto in caso di assoluta necessita`.
Particolari precauzioni sono necessarie in caso di
somministrazione contemporanea di questi due farmaci (ad esempio,
stretto monitoraggio dei pazienti, ospedalizzazione durante
l`inizio della terapia in associazione ed inizio del trattamento
alle dosi minime raccomandate).
In relazione agli inibitori delle MAO B-selettivi (selegilina), il
rischio di una sindrome serotoninergica alle dosi raccomandate di
paroxetina e selegilina e` piu` basso rispetto al rischio che
potrebbe insorgere con gli inibitori delle MAO non selettivi e A-
selettivi. Tuttavia, la somministrazione concomitante di
selegillina e di paroxetina deve essere riservata ai casi di
assoluta necessita` e si rivela assolutamente necessario adottare
una particolare cautela (si veda anche il Punto 4.5).
La paroxetina non deve essere usata in associazione con i
precurosori della serotonina (L-triptofano, ossitriptano) a causa
del rischio di sindrome serotoninergica (si veda anche il Punto
4.5).
Nel trattamento della depressione, e` possibile che insorga il
rischio di suicidio, in particolare nella fase iniziale del
trattamento a causa dell`intervallo tra l`inizio del trattamento
ed il miglioramento clinico: come con tutti gli antidepressivi,
l`effetto terapeutico completo puo` non manifestarsi prima di 3-4
settimane. Pertanto, all`inizio del trattamento e` necessario
tenere i pazienti sotto stretta sorveglianza. La prescrizione di
paroxetina dovrebbe essere fatta per la quantita` minima
necessaria, al fine di ridurre il rischio di sovradosaggio.
Reazioni da sospensione del farmaco sono state riferite in
associazione con gli inibitori selettivi del re-uptake della
serotonina (SSRI). I sintomi includono senso di stordimento,
disturbi sensoriali (ad esempio, parestesia), turbe del sonno,
cefalea, nausea, ansia e sudorazione. Evitare la sospensione
brusca del trattamento.
In alcuni pazienti e` stata osservata una sindrome serotoninergica
che puo` rivelarsi potenzialmente letale. In tal caso,
interrompere il trattamento ed instaurare idonee misure di
supporto.
Come con altri antidepressivi, la paroxetina deve essere usata con
cautela nei pazienti con storia di mania. Sono stati riferiti
psicosi e viraggi del tono dell`umore verso una fase maniacale. In
tal caso, puo` essere necessaria la sospensione del trattamento.
La paroxetina deve essere somministrata con cautela ai pazienti
con epilessia, precedenti epilettici o anamnesi di convulsioni. Il
trattamento con paroxetina deve essere sospeso in caso di
insorgenza di epilessia o di sviluppo di convulsioni.
In caso di funzionalita` renale o epatica gravemente compromesse,
utilizzare un dosaggio inferiore a quello raccomandato.
Considerare la sospensione del trattamento con paroxetina in caso
di protratto innalzamento dei parametri della funzionalita`
epatica.
Adottare cautela nel trattamento di pazienti con patologia
cardiovascolare.
Raramente e` stata riferita iponatremia, in prevalenza negli
anziani e si e` risolta generalmente con l`interruzione del
trattamento.
In rari casi, la paroxetina causa midriasi e deve essere quindi
usata con particolare cuatela nei pazienti con glaucoma ad angolo
stretto.
Sul trattamento concomitante di paroxetina e di ECT (terapia
elettroconvulsivante), sono disponibili soltanto esperienze
limitate.
Si sospetta che gli SSRI possano aumentare la tendenza al
sanguinamento a seguito dell`inibizione del re-uptake della
serotonina nelle piastrine. Adottare una particolare cautela nei
pazienti con manifestazioni precoci di sanguinamento e durante il
trattamento concomitante con farmaci che aumentano il rischio di
sanguinamento, ad esempio anticoagulanti e farmaci che influiscono
sulla funzionalita` piastrinica (ad esempio, Farmaci
Antinfiammatori Non Steroidei (FANS), acido acetilsalicilico,
ticlopidina, dipiridamolo) a causa della possibilita` di
interazione (Si veda il Punto 4.5).
La paroxetina non deve essere somministrata in associazione con
gli antidepressivi triciclici o con altri farmaci che agiscono sul
sistema nervoso centrale (SNC), se non in caso di assoluta
necessita` (si veda il Punto 4.5).
La paroxetina deve essere somministrata con cautela nei pazienti
in terapia con neurolettici poiche` e` stata gia` riferita
l`insorgenza di sintomi tipici della sindrome maligna da
neurolettici.
Non vi sono prove che la paroxetina potenzi gli effetti
dell`alcool. Tuttavia, come con altri farmaci che agiscono sul
SNC, il consumo di alcool deve essere evitato.
Gli effetti indesiderati possono essere piu` comuni durante l`uso
concomitante della paroxetina e di alcuni preparati a base di erbe
contenenti l`erba di S. Giovanni (HYPERICUM PERFORATUM). Quindi,
la paroxetina non deve essere assunta in associazione con i
preparati a base di erba di S. Giovanni.
L`uso della paroxetina non e` consigliato nei bambini e negli
adolescenti di eta` inferiore a 18 anni, poiche` la sua efficacia
e la sua sicurezza non sono state ancora sufficientemente
studiate.
Generalmente, tutti i farmaci attivi sul SNC devono essere usati
con particolare cautela nei pazienti con storia nota di abuso di
farmaci poiche` e` impossibile prevederne il comportamento
individuale relativo all`assunzione di farmaci.
4.5) INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI E ALTRE FORME DI
INTERAZIONE:

ASSOCIAZIONI CONTROINDICATE:
L`associazione con gli inibitori delle MAO non selettivi e`
controindicata; tra l`interruzione del trattamento con gli
inibitori non selettivi delle monoaminossidasi (MAO) e l`inizio
del trattamento con paroxetina, e viceversa, e` necessario un
periodo di WASH-OUT di almeno 2 settimane.
ASSOCIAZIONI NON CONSIGLIATE:
Evitare la concomitante somministrazione con gli inibitori delle
MAO A- o B-selettivi se non in caso di assoluta necessita`. Se
l`associazione si rende comunque necessaria, potenziare il
monitoraggio clinico (si veda anche il Punto 4.4).
L`associazione con destrometorfano deve essere evitata a causa del
rischio di una sindrome serotoninergica poiche` il destrometorfano
inibisce debolmente l`uptake della serotonina. Inoltre, la
paroxetina ed il destrometorfano vengono entrambi metabolizzati
attraverso il citocromo P450 (CYP) 2D6 ed e` quindi possibile
un`inibizione competitiva reciproca del loro metabolismo.
ALTRE ASSOCIAZIONI:
E` possibile un`interazione farmacodinamica tra la paroxetina e
gli anticoagulanti orali. L`uso concomitante della paroxetina e
degli anticoagulanti orali potrebbe aumentare l`attivita`
anticoagulante ed il rischio di emorragia. Di conseguenza, la
paroxetina deve essere somministrata con estrema cautela a quei
pazienti in trattamento con anticoagulanti. Il livello di INR
(risultato del test di protrombina registrato secondo l`INR -
Rapporto Normalizzato Internazionale) deve essere controllato con
maggiore frequenza e, se necessario, il dosaggio degli
anticoagulanti orali deve essere aggiustato.
La paroxetina inibisce l`isoenzima CYP2D6 e puo` quindi inibire il
metabolismo dei farmaci metabolizzati da questo enzima, ad esempio
alcuni antidepressivi triciclici (clomipramina, desipramina,
nortriptilina, imipramina, amitriptilina), i neurolettici del tipo
delle fenotiazine (ad esempio, perfenazina e tioridazina), gli
antiaritmici di tipo 1C (ad esempio, flecainide, encainide e
propafenone) e altri SSRI (fluoxetina).
Adottare particolare cautela in caso di somministrazione
concomitante di questi farmaci e di paroxetina.
Il metabolismo e la farmacocinetica della paroxetina possono
essere modificati dall`inibizione oppure dall`inducazione degli
enzimi che metabolizzano il farmaco.
La somministrazione concomitante di cimetidina e di paroxetina
potrebbe aumentare le concentrazioni plasmatiche di paroxetina
attraverso le inibizioni del metabolismo della paroxetina mediato
da CYP a opera della cimetidina. Si possono rendere necessarie
dosi piu` basse di paroxetina.
La somministrazione concomitante di prociclidina e di paroxetina
puo` aumentare la concentrazione plasmatica della prociclidina; se
si verificano effetti anticolinergici, ridurre il dosaggio della
prociclidina.
Come con altri SSRI, la somministrazione concomitante di
paroxetina e di sostanze serotoninergiche (ad esempio, inibitori
delle MAO, L-triptofano) puo` causare una sindrome
serotoninergica. I sintomi possono essere irrequietezza,
confusione, sudorazione, allucinazioni, iper reflessia, mioclono,
brividi di freddo, tachicardia, tremore, nausea e diarrea.
La somministrazione concomitante di triptani (almotriptan,
frovatriptan, naratriptan, rizatriptan, sumatriptan, zolmitriptan)
aumenta il rischio di ipertensione e di vasocostrizione delle
coronarie, per sommazione dei loro effetti serotoninergici.
Il rischio della somministrazione della paroxetina in associazione
con altre sostanze attive sul SNC non e` stato valutato
sistematicamente. In caso di somministrazione concomitante, e`
quindi necessario prestare una particolare attenzione.
Adottare altresi` cautela durante la somministrazione
concomitante di paroxetina e di litio a causa del rischio di
insorgenza di una lieve sindrome serotoninergica.
Per l`associazione con i farmaci Antinfiammatori Non Steroidei e
con l`acido acetilsalicilico si veda il Punto 4.4.
Gli effetti indesiderati possono essere piu` comuni in caso di uso
concomitante di paroxetina e di preparati contenenti l`erba di San
Giovanni (HYPERICUM PERFORATUM) (si veda il Punto 4.4).
4.6)
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO:
Non sono disponibili dati esaurienti sull`uso della paroxetina in
gravidanza. Gli studi sugli animali hanno dimostrato una
tossicita` a livello riproduttivo (si veda il Punto 5.3). Il
potenziale rischio per l`uomo non e` noto. La paroxetina non deve
essere utilizzata durante la gravidanza se non nei casi di
assoluta necessita`.
La paroxetina passa nel latte materno in piccolissime quantita`.
Le concentrazioni plasmatiche nei lattanti la cui madre aveva
assunto dosi di 10-50 mg al giorno di paroxetina si sono rivelate
inferiori al limite di rilevazione (minore 2 ng/ml) nella maggior
parte dei casi e inferiori al limite di dosabilita` (minore 4
ng/ml) nel resto dei soggetti. In questi bambini non sono stati
osservati effetti della sostanza. Tuttavia, la paroxetina non deve
essere somministrata durante l`allattamento se non nei casi in cui
il beneficio superi il possibile rischio per il bambino.
4.7)
EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E DI USARE MACCHINARI:
L`esperienza clinica con la paroxetina non ha mostrato alcun
effetto negativo sulle funzioni cognitive e psicometriche.
Tuttavia, i pazienti devono essere informati sulla necessita` di
adottare particolare cautela durante la guida di veicoli o l`uso
di macchinari.
4.8)
EFFETTI INDESIDERATI:

DISTURBI EMATOLOGICI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Trombocitopenia
RARI (MINORE 1/1000): Sanguinamento anomalo (soprattutto ecchimosi
o porpora)
MOLTO RARI (minore 1/10.000), INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI
DISTURBI DEL SISTEMA NERVOSO:
COMUNI (MAGGIORE 1/100): insonnia, Agitazione, irrequietezza,
Senso di stordimento, parestesia, sonnolenza, tremore, astenia,
disfunzioni sessuali incluse disfunzione dell`eiaculazione, calo
della libido, impotenza ed anorgasmie, secchezza delle fauci,
tendenza alla sudorazione, cefalee, vertigini.
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Sindrome maligna da
neurolettici iperprolattinemia/sintomi galattoree-simil, ipertonie
RARI (MINORE 1/1000): Sintomi extrapiramidali, confusione,
convulsioni.
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI OFTALMICI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Midriasi
RARI (MINORE 1/1000): Glaucoma acuto
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI DELL`UDITO:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Tinnito
RARI (MINORE 1/1000):
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI CARDIOVASCOLARI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100): Palpitazioni, ipotensione posturale,
vasodilatazione
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Tachicardia sinusale
RARI (MINORE 1/1000):
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI RESPIRATORI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100):
RARI (MINORE 1/1000):
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:
Fibrosi
polmonare
DISTURBI GASTROINTESTINALI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100): Nausee, vomito, diarrea, dispepsia,
stipsi, diminuzione dell`appetito, flatulenza
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100):
RARI (MINORE 1/1000):
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI EPATICI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Elevazione transitoria
degli enzimi epatici
RARI (MINORE 1/1000): Eventi epatici (ad es., epatite, talvolta
associata ad ittero e/o insufficienza epatica
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI DELLA CUTE E DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Prurito, rash e
reazioni allergiche
RARI (MINORE 1/1000): Orticaria fotosensibilita`
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:
Eritema
nodoso edema di Quincke
DISTURBI RENALI ED URINARI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100):
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100): Ritenzione urinaria,
edema (periferico e facciale)
RARI (MINORE 1/1000): Iponatremia
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:

DISTURBI GENERALI:
COMUNI (MAGGIORE 1/100): Incremento ponderale
NON COMUNI (MAGGIORE 1/1000, MINORE 1/100):
RARI (MINORE 1/1000):
MOLTO RARI (MINORE 1/10000)
INCLUSE SINGOLE SEGNALAZIONI:
Nonostante la possibilita` di reazioni da sospensione del farmaco
al momento dell`interruzione del trattamento, i riscontri
preclinici e clinici disponibili non indicano che gli SSRI causino
dipendenza.
I sintomi riferiti attribuibili alle reazioni da sospensione sono:
senso di stordimento, disturbi sensoriali (ad esempio,
parestesia), turbe del sonno, cefalea, nausea, ansia e
sudorazione. Le reazioni da sospensione sono in gran parte lievi e
auto-limitanti e possono durare una o due settimane. In caso di
sospensione del trattamento, la dose dovrebbe essere ridotta
gradualmente.
Come indicato nella tabella sopra riportata, sono stati riferiti
casi eccezionali di aumento degli enzimi epatici e di epatite
acuta, raramente grave. In caso di rilevazione di parametri
anomali della funzionalita` epatica, sospendere il trattamento.
4.9)
SOVRADOSAGGIO:
I sintomi di sovradosaggio comprendono nausea, vomito, tremore,
pupille dilatate, secchezza delle fauci e irritabilita`. Non sono
stati riferiti casi di coma o di convulsioni a seguito di un
sovradosaggio con paroxetina somministrata da sola.
Poiche` non si conosce alcun antidoto specifico per la paroxetina,
e` indicato il trattamento sintomatico.
Lo svuotamento gastrico dopo ingestione orale puo` essere ottenuto
con somministrazioni ripetute di carbone attivo 20-30 g ogni 4-6
ore a seguito di sovradosaggio. Il trattamento si basa sulle
misure generali sintomatiche e di supporto, tra cui il garantire
la pervieta` delle vie aeree, il monitoraggio della funzionalita`
neurologica e cardiaca e dei segni vitali fino al ripristino dei
normali valori.
Sono stati riferiti casi di sovradosaggio fino a 2000 mg di
paroxetina (da sola od in associazione con altre sostanze). Sono
stati riferiti sintomi come sedazione, sudorazione, edema facciale
e nausea. Generalmente, la guarigione avviene senza particolari
problemi. In rarissimi casi, e` stato riferito un esito fatale e,
in generale, la paroxetina era stata assunta insieme ad altri
farmaci.
5)
PROPRIETA` FARMACOLOGICHE:
-------------------------
5.1)
PROPRIETA` FARMACODINAMICHE:
Classificazione
ATC:
N06A B05.
Inibitore del re-uptake della serotonina (antidepressivo).
Si ritiene che l`azione antidepressiva della paroxetina sia
connessa con il potenziamento dell`attivita` serotoninergica nel
sistema nervoso centrale, risultante dall`inibizione della
ricaptazione neuronale della serotonina (5-HT).
Anche gli studi IN VITRO sugli animali suggeriscono che la
paroxetina e` un inibitore potente ed altamente selettivo della
ricaptazione neuronale della serotonina e che produce effetti solo
molto deboli sulla ricaptazione neuronale della noradrenalina e
della dopamina.
5.2)
PROPRIETA` FARMACOCINETICHE:
La paroxetina e` assorbita quasi completamente dal trattato
gastrointestinale e solo l`1% del farmaco viene escreto
immodificato nelle feci. Tuttavia, la biodisponibilita` assoluta
della paroxetina e` ridotta notevolmente dal metabolismo epatico
di primo passaggio. L`effetto di primo passaggio diminuisce con
l`aumento della dose, indicando una saturazione del metabolismo di
primo passaggio. L`assorbimento non e` metabolismo di primo
passaggio. L`assorbimento non e` modificato dall`assunzione di
cibo, di latte o di antiacidi. Il tempo per il raggiungimento del
picco di concentrazione plasmatica (tmax) varia da 2 ad 8 ore, con
una media di circa 6 ore.
Le concentrazioni della paroxetina allo STEADY STATE sono
raggiunte entro 1-2 settimane dopo l`inizio della terapia. Dopo il
raggiungimento dello STEADY STATE, non si evidenzia ulteriore
accumulo del farmaco.
La paroxetina si distribuisce in tutto l`organismo, compreso il
SNC e solo l`1% resta nel plasma dopo l`equilibrio di
distribuzione. Circa il 95% della paroxetina e` legato alle
proteine plasmatiche.
La paroxetina viene largamente metabolizzata dopo somministrazione
orale. La paroxetina viene metabolizzata in massima parte
dall`enzima polimorfo CYP 2D6 e risulta un potente inibitore di
questo enzima. I principali metaboliti sono prodotti polari e
coniugati di reazioni di ossidazione e di metilazione e vengono
rapidamente eliminati. I metaboliti sono inattivi e vengono
escreti principalmente per via renale (fino al 64%).
L`emivita di eliminazione (t1/2) della paroxetina dopo una singola
dose di 20 mg e` di circa 16-21 ore, sebbene in letteratura sia
stato riferito un RANGE piu` ampio, oscillante da 3-65 ore.
Nei soggetti anziani, sono stati osservati livelli plasmatici di
paroxetina 2-3 volte piu` elevati rispetto a quelli dei soggetti
adulti. Negli anziani, l`eliminazione potrebbe essere piu` lenta.
In soggetti con insufficienza renale ed epatica si e` constatato
un aumento delle concentrazioni plasmatiche. Nell`insufficienza
renale grave (clearance della creatinina minore 30 ml/min), l`AUC
e la Cmax medie sono aumentate di circa 3,5 e 2,3 volte a seguito
di dosi singole di paroxetina. I pazienti con insufficienza renale
moderata (clearance della creatinina di 30-60 ml/min) hanno
presentato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di ben 2
volte. L`emivita di eliminazione si e` mostrata significativamente
prolungata nei soggetti con insufficienza renale grave (30 vs. 17
ore verso i controlli).
Nei pazienti con cirrosi alcoolica, dopo una somministrazione di
14 giorni, e` stato osservato un aumento di 2 volte della AUC
normalizzata per la dose e nelle concentrazioni residue (si veda
il Punto 4.2).
5.3)
DATI PRECLINICI DI SICUREZZA:
Gli studi convenzionali di genotossicita` e di cancerogenicita`
non hanno rivelato rischi particolari per l`uomo.
Negli studi di tossicita` ripetuta sul ratto, e` stata osservata
fosfolipidosi in diversi organi; tuttavia tale alterazione non e`
stata osservata nei primati.
L`accumulo di fosfolipidi negli animali sperimentali e` stato
osservato dopo somministrazione di diverse ammine lipofile. La
rilevanza per l`uomo non e` nota.
Negli studi di tossicita` riproduttiva, e` stata osservata una
riduzione della fertilita` maschile e della sopravvivenza post-
natale.
6)
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE:
--------------------------
6.1)
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI:

NUCLEO:
Calcio fosfato dibasico anidro, sodio amido glicolato, magnesio
stearato.
RIVESTIMENTO:
Ipromellosa, idrossipropilcellulosa, titanio diossido (E171),
ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso (E172).
6.2)
INCOMPATIBILITA`:
Non pertinente.
6.3)
PERIODO DI VALIDITA`:
3 anni.
6.4)
SPECIALI PRECAUZIONI PER LA CONSERVAZIONE:
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
6.5)
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE:
10, 14, 20, 28, 30, 50, 56, 60 o 100 compresse in:
blister di PVC/PE/PVDC/Al
blister di Al/Al
6.6)
ISTRUZIONI PER L`IMPIEGO E LA MANIPOLAZIONE:
Nessuna istruzione particolare.
7)
TITOLARE DELL`AUTORIZZAZIONE ALL`IMMISSIONE IN COMMERCIO:
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Synthon BV - Microweg 22 - 6545 CM Nijmegen - Olanda
8)
NUMERO DELL`AUTORIZZAZIONE ALL`IMMISSIONE IN COMMERCIO:
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Blister di PVC/PE/PVDC/Al:
Scatola da 10 compresse AIC 035444013/M
Scatola da 14 compresse AIC 035444025/M
Scatola da 20 compresse AIC 035444114/M
Scatola da 28 compresse AIC 035444037/M
Scatola da 30 compresse AIC 035444049/M
Scatola da 50 compresse AIC 035444126/M
Scatola da 56 compresse AIC 035444138/M
Scatola da 60 compresse AIC 035444052/M
Scatola da 100 compresse AIC 035444140/M
Blister di Al/Al:
Scatola da 10 compresse AIC 035444064/M
Scatola da 14 compresse AIC 035444076/M
Scatola da 20 compresse AIC 035444153/M
Scatola da 28 compresse AIC 035444088/M
Scatola da 30 compresse AIC 035444090/M
Scatola da 50 compresse AIC 035444165/M
Scatola da 56 compresse AIC 035444177/M
Scatola da 60 compresse AIC 035444102/M
Scatola da 100 compresse AIC 035444189/M
9) DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/
RINNOVO DELL`AUTORIZZAZIONE:
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08/08/2002
10) DATA DI (PARZIALE)
REVISIONE DEL TESTO:
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08/08/2002
(GIOFIL GENNAIO 2003)


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