A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Home > C > CLINDAMICINAIBI





CLINDAMICINAIBI

I.B.I.GIOVANNI LORENZINI SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Una fiala da 4 ml contiene: clindamicina fosfato 712,92 mg equivalenti a 600mg di clindamicina base.
ECCIPIENTI:
Alcol benzilico, sodio idrato, EDTA, acqua p.p.i.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibatterico.
INDICAZIONI:
La clindamicina e` indicata nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da germianaerobi sensibili, nonche` nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da stafilococchi, streptococchi e pneumococchi. Un trattamento con clindamicina, per lo piu` associata ad un anti-biotico aminoglicosidico, puo` essere preso in considerazione come alternativa nella terapia di infezioni ginecologiche e pelviche acute da Clamydia trachomatis quando l`impiego dell`antibio-tico di scelta, la tetraciclina, e` controindicato. Trattamento delle infezioni opportunistiche da Toxoplasma gondii e Pneumocystis carinii in pazienti immunocompromessi.
CONTROINDICAZIONI:
Il farmaco e` controindicato nei pazienti che alla anamnesi dovessero risul-tare ipersensibili alla clindamicina o alla lincomicina o verso gli altri componenti del prodotto.
Per la presenza di alcol benzilico il prodotto non deve essere somministrato ai bambini al di sot-to dei due anni. Non essendone accertata la sicurezza di impiego il prodotto non andra` impiegato nelle donne in gravidanza o durante l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
A seguito di somministrazione di clindamicina sono stati segnalati i seguentieffetti indesiderati. Apparato gastrointestinale: dolore addominale, nausea, vomito e diarrea, ittero ed alterazioni della funzionalita` epatica. Reazioni di ipersensibilita
`:
esantemi maculopapu-losi, orticaria ed esantemi morbilliformi generalizzati (che sono tra le reazioni collaterali piu` frequenti), rari casi di eritema multiforme, alcuni tipo sindrome di Stevens-Johnson e di reazionianafilattoidi. Qualora si verifichi una di questi effetti collaterali la terapia con clindamicina deve essere sospesa; se le reazioni sono gravi trattarle come di consueto (adrenalina, corticosteroi-di, antistaminici). Sistema ematopoietico: si sono verificati casi di neutropenia transitoria (leucopenia), eosinofilia, agranulocitosi e trombocitopenia in cui non era dimostrabile alcunacorrelazione eziologica con la clindamicina. Sistema cardiovascolare: dopo somministrazione endovenosa troppo rapida sono stati riportati rari casi di ipotensione e di arresto cardiocircola-torio. Rene: sebbene non sia stata stabilita una causa diretta e` stata osservata in rare occasioni disfunzione renale con aumento dell`azotemia, oliguria e/o proteinuria. Reazioni locali: irritazio-ne, dolore ed ascessi locali sono stati osservati dopo somministrazione endovenosa: Queste reazioni possono essere evitate praticando le iniezioni intramuscolari profondamente nei gluteied evitando la somministrazione per endovena (somministrare mediante fleboclisi). Cute e mucose: sono stati osservati prurito, rash cutanei, orticaria, vaginiti e rari casi di dermatite esfo-liativa e bollosa.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
La clindamicina fosfato deve essere prescritta con cautela ad individuicon anamnesi positiva per malattie gastrointestinali e particolarmente coliti ed agli individui atopici. Talvolta l`uso di antibiotici puo` provocare lo sviluppo di germi resistenti, in particolare lie-viti. Qualora dovesse manifestarsi una superinfezione intraprendere le misure terapeutiche adeguate. Durante una terapia prolungata si devono effettuare esami periodici della funzionalita`epatica e renale ed esami emocromocitometrici. L`emivita del farmaco e` risultata solo lievemente modificata negli epato-nefro pazienti. Pertanto nelle affezioni epatiche e renali di lieve omedia gravita` non e` necessaria di norma una riduzione della dose che puo` essere richiesta nei casi di grave deterioramento della funzione del fegato e del rene. La clindamicina ha mostratodi possedere proprieta` di blocco neuromuscolare che possono potenziare l`effetto di farmaci specifici per questa azione; particolare cautela va quindi osservata nell`impiego della clindami-cina in associazione a questi farmaci. E` stato dimostrato antagonismo in vitro tra la clindamicina e l`eritromicina che quindi non andrebbero somministrate contemporaneamente. Laclindamicina non deve essere iniettata per via endovenosa sotto forma di bolo non diluito, ma deve essere infusa in un periodo di almeno 10 - 60 minuti. Il paziente deve consultare il propriomedico per essere istruito sulla piu` corretta modalita` di somministrazione del farmaco.
AVVERTENZE SPECIALI:
Il suo impiego deve essere riservato ai pazienti allergici alla penicillina o ai pa-zienti per i quali a giudizio del medico la penicillina non sia indicata. La clindamicina si e` dimostrata efficace nel trattamento di infezioni da stafilococchi resistenti ad altri antibiotici; primadell`impiego e` necessario tuttavia eseguire opportuni test microbiologici al fine di stabilire la sensibilita` in vitro dei germi verso l`antibiotico. Per la possibilita` di coliti prima di prescrivere laclindamicina il medico deve valutare la natura dell`infezione e la possibilita` di impiego di farmaci meno tossici. A seguito della somministrazione di clindamicina fosfato sono stati segnalati casidi diarrea di modesta entita` che possono regredire alla semplice sospensione della terapia. Sono anche stati riportati alcuni casi di diarrea persistente e grave. In concomitanza alla diarreae` stata riscontrata a volte la presenza di sangue e muco nelle feci che in qualche caso e` esitata in colite acuta anche ad esito infausto. Coliti antibiotico dipendenti possono insorgere durantela somministrazione od anche dopo due o tre settimane dalla fine della terapia. Dagli studi e` emerso che una delle cause primarie delle coliti antibiotico dipendenti e` rappresentata da unatossina prodotta dai clostridia. La colite e` usualmente caratterizzata da grave e persistente diarrea con crampi addominali e puo` esservi presenza di sangue e muco nelle feci. La colite se none` diagnosticata e trattata tempestivamente puo` evolvere a peritonite, shock e megacolon tossico. L`esame endoscopico puo` rivelare colite pseudomembranosa. Se esiste un sospetto di co-lite si raccomanda un esame rectosigmoidoscopico. La presenza di colite puo` essere ulteriormente confermata dall`esame colturale delle feci per il Clostridum difficile in un mediaselettivo e dal saggio per la tossina del C. difficile. I casi di colite lieve possono risolversi spontaneamente con l`interruzione della somministrazione di clindamicina. I casi di colite moderatao grave devono essere trattati prontamente con somministrazioni di soluzioni di elettroliti e proteine. Gli antiperistaltici, gli oppiacei e il difenossilato piu` atropina possono prolungare e/o peg-giorare le condizioni. La vancomicina e` risultata efficace nel trattamento delle coliti pseudomembranose antibiotico dipendenti prodotte dal Clostridium difficile. Il dosaggio per gliadulti e` da 500 mg a 2 grammi / die di vancomicina per via orale suddivisa in tre-quattro somministrazioni per un periodo di 7 - 10 giorni. Sono stati descritti alcuni rari casi di tachicardiadopo trattamento con vancomicina. La colestiramina si lega alla tossina in vitro, pero` questa resina si lega anche alla vancomicina. Pertanto nel caso di somministrazione contemporaneadi colestiramina e vancomicina e` consigliabile somministrare ciascun farmaco a orari diversi. I dati finora disponibili mettono in luce che i pazienti anziani e/o gravemente ammalati tolleranomeno bene la diarrea; qualora questi pazienti dovessero essere trattati con clindamicina occorre prestare particolare attenzione alle variazioni della frequenza delle evacuazioni. Non si rag-giungono livelli significativi di clindamicina nel liquido cefalorachidiano, pertanto il farmaco non deve essere impiegato per il trattamento delle meningiti.
INTERAZIONI:
La clindamicina puo` potenziare l`effetto di blocco neuromuscolare dei farmaci spe-cifici per questa azione (per esempio etere, tubocurarina, pancuronio). In vitro e` stato dimostrato un antagonismo fra clindamicina ed eritromicina mentre e` riportata un`azione sinergica conil metronidazolo nei confronti del Bacterioides fragilis. L`associazione con gentamicina puo` determinare occasionalmente un sinergismo e mai un antagonismo. E` stata dimostrata una reat-tivita` crociata fra clindamicina e lincomicina.
POSOLOGIA:
La posologia e la via di somministrazione devono essere determinate dalla gravita`dell`infezione, dalle condizioni del paziente e dalla sensibilita` del microrganismo responsabile.
ADULTI:
somministrazione per via intramuscolare profonda o per fleboclisi. Infezioni gravi dacocchi aerobi gram-positivi e anaerobi piu` sensibili (generalmente non sono inclusi il Bacterioides fragilis, i Peptococchi ed i Clostridi diversi dal Clostridium perfringens)
:
600 - 1200 mg /die suddivisi in due, tre o quattro somministrazioni. Infezioni gravissime: particolarmente quelle dovute ad accertato o sospetto Bacterioides fragilis, peptococchi o Clostridi diversi dai Clostri-dium perfringens: 1200 - 2700 mg / die suddivisi in due, tre o quattro somministrazioni. Questi dosaggi se il caso lo richiede possono essere aumentati fino a 4800 mg / die da somministrareper flebo in quelle infezioni che possono compromettere la vita del paziente. Non somministrare per via intramuscolare dosi singole superiori a 600 mg. Il farmaco puo` essere somministratoper la prima volta mediante fleboclisi rapida e successivamente mediante fleboclisi lenta secondo il seguente schema:Per ottenere concentrazioni iniziare con indi ematiche di clindamicina fleboclisi continuaresuperiori a rapida di con 4 mcg / ml 10 mg/min x 30` 0,75 mg/min5 mcg / ml 15 mg/min x 30` 1,00 mg/min 6 mcg / ml 20 mg/min x 30` 1,25 mg/min Nella malattia infiammatoria pelvica: 900 mg ogni 8 ore per via endovenosa in associazione adun appropriato antibiotico attivo sugli aerobi gram negativi. Continuare la terapia per almeno 4
giorni e comunque per 48 ore dopo che si e` osservato un miglioramento nella paziente. Toxoplasmosi cerebrale in pazienti immunodeficienti ad alto rischio: 600 - 1200 mg di clindamicinaper via endovenosa ogni 6 ore per 2 settimane, proseguire il trattamento con preparazioni per
via orale fino a 8-10 settimane. Polmonite da Pneumocystis carinii in pazienti immunodeficienti ad alto rischio: 600 mg di clindamicina per via endovenosa ogni 6 ore, somministrata per 21giorni, e 15-30 mg di primachina somministrata per os 1 volta al giorno per 21 giorni. B
AMBINI:
al di sopra dei due anni di eta` somministrazione per via intramuscolare profonda o per fleboclisi:
infezioni gravi: 15 - 25 mg/kg/die suddivisi in 3 - 4 somministrazioni. Infezioni gravissime: 25- 40 mg/kg/die suddivisi in 3-4 somministrazioni. Il dosaggio da somministrare ai bambini puo` in alternativa essere valutato in base alla superficie corporea: 350 mg/m2/die per le infezioni gravi e 450 mg/m2/die per le infezioni gravissime. Se si dovesse manifestare una diarrea gravesospendere l`antibiotico. D
ILUIZIONE E VELOCITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
non somministrare per viaintramuscolare dosi singole superiori a 600 mg. La concentrazione di clindamicina nel diluente
per infusione non deve superare 12 mg/ml e la velocita` di infusione non deve superare 30 mgal minuto. La somministrazione di clindamicina mediante fleboclisi va effettuata secondo lo schema seguente: dose diluire in tempo di somministrazione300 mg 50 ml 10 minuti
600 mg 50 ml 20 minuti 900 mg 100 ml 30 minuti1200 mg100 ml40 minuti Si raccomanda di non somministrare piu` di 1200 mg in una singola
infusione della durata di un`ora. Compatibilita`. La Clindamicina fosfato e` risultata fisicamente e chimicamente compatibile per almeno 24 ore in soluzioni iniettabili di destrosio 5 % e clorurodi sodio 0,9 % contenente i seguenti antibiotici nelle concentrazioni comunemente impiegate:
amikacina, aztreonam, cefamandolo, cefazolina, cefotaxima, cefoxitina, ceftazidima, ceftizoxi-ma, gentamicina, netilmicina, piperacillina e tobramicina. Non essendo gli effetti indesiderati dose-correlati, il sovradosaggio e` un problema raro soprattutto se il farmaco viene somministrato secondo quanto indicato.


©MedicineLab.net