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CITOPLATINO

RHONEPOULENC RORER SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Cisplatino
ECCIPIENTI:
Mannitolo, sodio cloruro. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI:
Il Citoplatino ha dimostrato elevata attivita` antitumorale, sia da solo, sia in asso-ciazione ad altri citostatici, in numerosi tipi e sedi di tumori. Sfera genitale: testicolo, ovaio, utero. Collo e testa. Vescica e prostata. Per altri tipi e sedi di tumori (sarcomi, linfomi, metastasidi melanomi, tumori dell`esofago, della tiroide e dei polmoni) esistono dati preliminari ed una casistica limitata trattata prevalentemente con polichemioterapia.
CONTROINDICAZIONI:
Una pregressa reazione allergica al cisplatino o ad altri composti contenentiplatino rappresenta una controindicazione all`impiego del farmaco. Controindicazioni relative
sono: ridotta funzionalita` renale, depressione midollare, disturbi uditivi. Il cisplatino e` mutagenoin batteri e produce alterazioni cromosomiche in cellule coltivate in vitro. Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunodepressori, ha dimostrato proprieta`cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali. Pur non essendoci attualmente informazioni sufficienti, e` comunque possibile che il cisplatino abbia sulla fertilita` maschile efemminile.
EFFETTI INDESIDERATI:
Nefrotossicita`. Recenti studi clinici indicano che una idonea idratazione riducela tossicita` renale immediata del cisplatino. La possibile tossicita` renale dopo cicli ripetuti, richiede uno scrupoloso monitoraggio della funzione renale. La compromissione renale e` svelatada un aumento dell`azotemia, della creatininemia e dell`uricemia, nonche` da una diminuita clearance della creatinina. Sono stati inoltre osservati casi di microematuria. Le lesioni renali sonolocalizzate nei tubuli distali e nei dotti collettori. Tossicita` gastrointestinale. Gran parte dei pazienti trattati con cisplatino lamenta nausea e vomito. I sintomi iniziano di solito entro 1 ora daltrattamento e durano fino a 24 ore. A volte anoressia, nausea e vomito possono persistere piu` a lungo, fino a 1 settimana e talvolta questi sintomi sono cosi` gravi da dover procedere alla so-spensione del trattamento. Mielotossicita`. Il cisplatino puo` provocare una depressione di tutte e tre le serie cellulari. La leucopenia e` dose-dipendente, forse cumulativa ed e` di solito reversi-bile: essa inizia il 6-o e il 26-o giorno dalla somministrazione e regredisce tra il 21-o e il 45-o giorno. Anche la piastrinopenia rappresenta un effetto dose-limitante del cisplatino, ma e` solitamentereversibile: essa inizia tra il 10-o e il 26-o giorno dalla somministrazione e regredisce tra il 28-o e il 45-o giorno. L`anemia (caduta del`emoglobina superiore a 2g/100 ml) che si presenta con unacerta frequenza ed e` un effetto di difficile interpretazione, data la molteplicita` dei fattori che, nel paziente canceroso, possono portare ad anemia. Ototossicita`. Si manifesta con ronzii e perditadell`udito alle frequenze piu` elevate (4000-8000 Hz); e` stata osservata anche dopo una dose singola, ma sembra correlata alla dose totale o alla somministrazione di alte dosi; nei bambiniessa appare particolarmente grave. E` ancora oggetto di discussione se sia reversibile. Neurotossicita`. In alcuni pazienti e` stata segnalata la comparsa di una neuropatia periferica con pa-restesie agli arti superiori e inferiori, tremori. Sono stati anche osservati casi di perdita del gusto e del senso dello spazio. Questi disturbi si sono verificati di solito dopo i cicli ripetuti di terapia.La sintomatologia neurologica e` stata tuttavia osservata anche dopo la somministrazione di una singola dose. Il trattamento con cisplatino deve essere immediatamente sospeso alla comparsadei sintomi sopraindicati. I dati preliminari fanno ritenere che le neuropatie periferiche siano in alcuni pazienti irreversibili. Reazioni di tipo anafilattico. In alcuni casi entro pochi minuti dallasomministrazione endovenosa di cisplatino, si sono verificate reazioni di tipo anafilattico, quali rossore improvviso, edema al volto, broncospasmo, tachicardia, ipotensione. Tali reazionisono controllate con antistaminici, adrenalina e/o corticosteroidi. Iperuricemia. Il cisplatino puo` causare iperuricemia, piu` elevata quando la dose supera i 50 mg/m2, controllabile mediante al-lopurinolo. Ipomagnesiemia. In un certo numero di pazienti e` stata documentata ipomagnesiemia asintomatica; solo in pochissimi casi sono stati rilevati sintomi da ipomagnesiemia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
La tossicita` generale del farmaco ed in particolare la sua nefrotossicita`possono essere ridotte somministrando Citoplatino per infusione anziche` per iniezione endovenosa: anche la iperidratazione del paziente contribuisce a migliorare la tollerabilita`. Citoplatinodeve essere somministrato sotto il controllo del medico specialista in chemioterapia antitumorale esclusivamente in centri specializzati ed opportunamente attrezzati. Prima dell`inizio dellaterapia e ad ogni ciclo e` necessario valutare la funzionalita` renale mediante controlli di creatininemia, azotemia e clearance della creatinina. E` opportuno inoltre controllare la diuresi e al con-centrazione degli elettoliti del siero compresa la magnesiemia. La tossicita` renale si aggrava con il ripetersi dei cicli di trattamento. La funzionalita` renale deve tornare alla norma prima ditornare alla dose successiva. L`uso concomitante di farmaci potenzialmente nefrotossici, come gli antibiotici aminoglicosidi, puo` compromettere gravemente la funzione renale. Dosi elevatepossono essere ototossiche: e` consigliabile valutare la capacita` uditiva prima e ad intervalli regolari durante la terapia. La mielotossicita` e` dose-dipendente
:
e` necessario controllare frequen-temente la crasi ematica mediante conteggio di eritrociti, leucociti e piastrine. La possibile neurotossicita` da cisplatino richiede esami neurologici regolari. Periodicamente occorre con-trollare la funzionalita` epatica. Le reazioni di tipo anafilattico possono essere controllate con antistaminici, adrenalina e/o glicocorticoidi.
USO IN GRAVIDANZA:
Il cisplatino e` controindicato in gravidanza e durante l`allattamento, in quantopossiede attivita` teratogena ed embriotossica in topi Swiss.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Nessuno.
INTERAZIONI:
Dotato di alcune caratteristiche degli alchilanti, il cisplatino non ha pero` dimostratoin clinica resistenza crociata con questo gruppo di sostanze antitumorali. I sinergismi messi in
evidenza sperimentalmente (soprattutto con la ciclofosfamide) hanno trovato conferma clinicanell`efficacia di alcuni tipi di associazioni, in particolare CAP e VAB III (CAP= cisplatino + adriamicina + ciclofosfamide; VAB III= vinblastina + actinomicina - bleomicina + ciclofosfamide+ cisplatino). Non sono intervenuti segni di incompatibilita` a seguito di somministrazione di adrenalina, corticosteroidi e antistaminici, utilizzati in caso di reazioni allergiche, e dopo allopu-rinolo usato per abbassare la concentrazione ematico dell`acido urico.
POSOLOGIA:
Quando Citoplatino viene utilizzato da solo, si consigliano attualmente due schemiterapeutici: 80-100 mg/m
2 in dose unica endovenosa, o in 6 dosi refratte nelle 24 ore, ogni 3-
4 settimane, oppure 15-20 mg/ m2 al giorno per 5 consecutivi per via endovenosa ogni 3-4 set-timane. In pazienti con funzionalita` renale compromessa e con depressione midollare dovranno
essere impiegate dosi ridotte. Quando Citoplatino viene utilizzato in associazione con altri far-maci antitumorali, il dosaggio dovra` essere opportunamente adeguato.
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
Sciogliere il liofilizzato con il relativo solvente e diluire in almeno 500 ml di soluzione fisiologica, somministrato per infusione preferibilmente entro 6-8 ore. Al fine diridurre il rischio di nefrotossicita` il cisplatino va somministrato dopo idratazione del paziente
che puo` essere effettuata la notte precedente l`inizio del trattamento e va protratta in odo da mantenere una diuresi costante fino ad almeno 24 ore dopo la fine della somministrazione. Di-versi autori hanno adottato l`uso simultaneo di iperidratazione e diuresi osmotica indotta con
infusione di mannitolo. La quantita` di liquido perfuso varia ovviamente a seconda del tipo di trattamento. I successivi cicli di terapia con Citoplatino non devono essere effettuati qualora intervengano segni di insufficienza renale (valori di creatininemia superiori a 1,5 mg/100 ml) equando la crasi ematica non sia ad un livello accettabile (piastrine >100.000/mm
3; leucociti
>4.000/mm3).
SOVRADOSAGGIO:
In caso di iperdosaggio aumentano l`incidenza e l`intensita` dei disturbi digestivi ela possibilita` di un danno renale. Occorre praticare iperidratazione facendo ricorso a perfusioni
venose con soluzioni isotoniche di cloruro di sodio, associate eventualmente a perfusioni dimannitolo, al fine di favorire l`eliminazione del prodotto, ridurre il rischio di insorgenza di insufficienza renale, eliminare lo stato di disidratazione provocato dal vomito.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
La soluzione ricostituita non deve essere conservata infrigorifero, perche` il cisplatino puo` cristallizzarsi; conservata a temperatura ordinaria e` stabile
per 20 ore al riparo dalla luce. Il cisplatino e` sensibile alla luce ed al calore.
INCOMPATIBILITA`:
Poiche` il cisplatino a contatto con l`alluminio si degrada, non si devono usare ap-parecchiature contenenti tale metallo.


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