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CEFOTAXIMEIBI

I.B.I.GIOVANNI LORENZINI SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Cefotaxime sodico 1,048 g corrispondenti ad 1 g di cefotaxime.
ECCIPIENTI:
Fiala solvente: lidocaina cloridrato 40 mg, acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 4ml.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibiotico betalattamico.
INDICAZIONI:
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta ori-gine da germi Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti
ai piu` comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare, nei pa-zienti defedati e/o immunodepressi. E` indicato inoltre nella profilassi delle infezioni chirurgiche.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` alle cefalosporine o ad altre sostanze strettamente correlatedal punto di vista chimico. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l`allattamento. Cefotaxime IBI ricostituito con solvente contenente lidocaina non deve mai essere utilizzato: pervia endovenosa; nei bambini di eta` inferiore ai 30 mesi; nei pazienti con anamnesi positiva di ipersensibilita` alla lidocaina e ad altri anestetici locali di tipo amidico o al cefotaxime sodico; neipazienti con disturbi del ritmo; nei pazienti con scompenso cardiaco grave.
EFFETTI INDESIDERATI:
Con le cefalosporine gli effetti indesiderati sono essenzialmente limitati a di-sturbi gastrointestinali, e occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilita`. La possibilita` di comparsa di questi ultimi e` maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni diipersensibilita` ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno ed orticaria. In corso di terapia con cefotaxime sono state segnalate le seguenti reazioni: Gastrointe-stinali: anoressia, glossite, nausea, vomito, diarrea, pirosi gastrica, e dolori addominali. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate e` stato messo in relazione con l`impiego di diverseclassi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilita` di colite pseudomembranosa. Nel caso che l`indagine coloscopica ne confermi la diagnosi, l`antibiotico in uso deve es-sere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati. Allergiche: anafilassi, lieve orticaria o rashcutaneo, prurito, artralgia e febbre da farmaci; Ematologiche: variazioni di alcuni parametri di laboratorio: transitoria neutropenia, leucopenia, granulocitopenia, trombocitopenia, eosinofiliae, molto raramente, agranulocitosi. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine. Epatiche: aumento transitorio delle transaminasi sieriche(SGOT, SGPT), della fosfatasi alcalina e della bilirubina totale. Renali: transitorio aumento dell`azoto ureico e delle concentrazioni sieriche di creatinina. Locali: la somministrazione endo-venosa ha causato flebite e tromboflebite e la somministrazione intramuscolare ha causato dolore, indurimento e fragilita` nella sede di iniezione. Altre reazioni segnalate sono state: cefalea,vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna ed aumento dei livelli sierici di latticodeidrogenasi. Sono stati segnalati casidi anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine. Raramente questi fenomeni collaterali sono stati cosi` intensi da richiedere l`interruzione della terapia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Cefotaxime IBI deve essere prescritto con cautela in individui conanamnesi positiva per malattie gastrointestinali, particolarmente colite. Poiche` la diminuzione
della funzionalita` renale influisce in maniera relativamente modesta sulla farmacocinetica delcefotaxime, la riduzione della dose e` necessaria solo in caso di marcata insufficienza renale. Nei pazienti con clearance della creatinina minore di 5 ml/min la dose di mantenimento va di-mezzata. L`uso contemporaneo di farmaci nefrotossici richiede assiduo controllo della funzionalita` renale.L`uso prolungato di antibiotici puo` favorire lo sviluppo di microorganismi nonsensibili. In tale evenienza, adottare le opportune misure terapeutiche. Nella primissima infanzia Cefotaxime IBI va somministrato in caso di effettiva necessita` e sotto il diretto controllo medico.In gravidanza Cefotaxime IBI va somministrato in caso di effettiva necessita` e sotto il diretto controllo del medico. Il cefotaxime passa nel latte materno; pertanto e` necessario decidere seinterrompere l`allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l`importanza del farmaco per la madre. L`irritazione dei tessuti nel punto di iniezione endovenosa e` rara;essa puo` essere evitata iniettando il farmaco molto lentamente (3-5 minuti). Nei pazienti sottoposti a dieta iposodica e` opportuno precisare che il contenuto in sodio del farmaco e` di 2,09mmol/grammo.
AVVERTENZE SPECIALI:
Prima di iniziare la terapia con Cefotaxime IBI e` necessaria accurata anamnesial fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilita` a cefotaxime, cefalosporine, penicillina od altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicita` crociatafra penicillina e cefalosporine. Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa anafilassi) ad entrambi i farmaci. Cefotaxime IBI deve essere pertanto, somministrato con cautela aquei pazienti che hanno presentato reazioni d`ipersensibilita` di tipo 1 alla penicillina. Ai pazienti che hanno presentato forme d`allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautelagli antibiotici, compreso il cefotaxime. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire trattamento idoneo (amine vasopressorie, antiistaminici, corticosteroidi) o, inpresenza di anafilassi, immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all`uso di ce-falosporine (ed altri antibiotici a largo spettro); e` importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Il trattamento con antibiotici a largospettro altera la normale flora del colon e cio` puo` consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta da Clostridium difficile e` la causa principale dellacolite associata alla terapia antibiotica. Casi lievi di colite possono regredire con l`interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quandosi manifestano casi di colite di media o grave entita`. Se la colite non regredisce con l`interruzione del trattamento o se e` grave, bisogna somministrare vancomicina per os, che rappresental`antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile. Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbi-ca e tale evenienza e` maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro piu` beta-lat-tamine. Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positivita` dei tests di Coombs (talvolta false).
INTERAZIONI:
Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato,con antibiotici e con altri farmaci. L`impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione
che "in vitro" da` origine ad effetto sinergico od almeno additivo, puo` essere indicato in infezioniparticolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi e` raccomandato il controllo costante della funzionalita` renale. In corso d`infezioneda Pseudomonas aeruginosa puo` essere indicato associare a Cefotaxime IBI un altro antibiotico anch`esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno. La somministrazione dialte dosi di Cefotaxime IBI, contemporaneamente a saluretici ad alta efficacia (furosemide), non ha finora dimostrato di influenzare la funzionalita` renale. A scopo cautelativo si ricorda tuttaviache la funzionalita` renale puo` essere compromessa dalla contemporanea somministrazione di alte dosi di cefalosporine e saluretici efficaci. Il probenecid, somministrato per os e per brevetempo prima o contemporaneamente al Cefotaxime IBI usualmente rallenta il tasso di escrezione dell`antibiotico e dei suoi metaboliti e determina concentrazioni plasmatiche del farmaco edei suoi metaboliti piu` alte e piu` prolungate. Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per os. La somministrazionedelle cefalosporine puo` interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita` della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling, "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici.
POSOLOGIA:
La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo d`infezione,della sua gravita`, del grado di sensibilita` dell`agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente. La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta te-rapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.
ADULTI:
la posologia di base e` di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrareper via intramuscolare o endovenosa e se necessario puo` essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l`intervallo tra le som-ministrazioni a 8-6 ore. Per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi piu` basse, si ricorre all`iniezione diretta da eseguire in 3-5 minuti (nel caso sia gia` in corso in-fusione venosa si puo` pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell`ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura). Alle dosi piu` elevate il cefotaxime puo` essere sommini-strato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infu-sione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasmaexpander (Emagel o destrani). Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni disodio bicarbonato. Allorche` si ricorra alla via endovenosa, e` comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando il cefotaxime direttamente in vena. Pazienti particolarmente sensibilipossono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l`impiego, fino a 2 volte al giorno, di un solvente contenente lidocaina cloridrato so-luzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazioneendovasale. B
AMBINI AL DI SOTTO DEI 12 ANNI:
si possono somministrare 50-100 mg/kg da sud-dividere in 2-4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di
vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza. Nel prema-turo la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalita` renale non e` ancora pienamente sviluppata. Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato neibambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
Prelevare mediante siringa il contenuto della fiala solvente e versarlonel flaconcino di polvere. A solubilizzazione completa prelevare il contenuto del flaconcino e
procedere con l`iniezione. Attenzione: la soluzione per uso intramuscolare non deve mai essereimpiegata per la somministrazione endovenosa. Si consiglia di usare sempre soluzioni preparate al momento, anche se il farmaco una volta sciolto in acqua puo` essere conservato in fri-gorifero fino a 24 ore. La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravita`, del grado di sensibilita` dell`agente patogeno, delle condizioni e delpeso corporeo del paziente. La durata del trattamento con Cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giornidopo lo sfebbramento. Il prodotto sciolto, fin dall`inizio, si presenta di tonalita` gialla, cio` non pregiudica l`efficacia e la tollerabilita` del farmaco. Si raccomanda di non miscelare il cefotaximecon soluzioni di sodio bicarbonato, con antibiotici e con altri farmaci.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono note sindromi da sovradosaggio.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare a temperatura inferiore a 25-oC ed al riparodalla luce.
STABILITA`:
Si consiglia di impiegare sempre soluzioni preparate estemporaneamente. Il prodottoricostituito (solubilizzazione del flacone con il contenuto della fiala solvente) puo` essere conservato in frigorifero a +2 / + 8 -oC per 24 ore (al riparo dalla luce). Le soluzioni allestite inclusoquelle diluite con tecnica asettica con soluzioni perfusionali restano chimicamente stabili per 24 ore a temperatura ambiente, ma in ottemperanza alle buone norme di pratica farmaceutica si raccomanda di utilizzare le soluzioni, laddove e` possibile, entro 3 ore dalla loro costituzione.


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