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CEFAZOLINAK24 PHARMACEUTICALS

K24 PHARMACEUTICALS Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Cefazolina sodica 1,05 g pari a Cefazolina 1 g.
ECCIPIENTI:
Fiala solvente: Lidocaina cloridrato 20 mg, acqua per preparazioni iniettabili q.b.a 4ml.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibatterico del gruppo delle cefalosporine.
INDICAZIONI:
La cefazolina e` indicata nel trattamento delle seguenti infezioni sostenute da germisensibili: infezioni respiratorie, infezioni otorinolaringoiatriche, infezioni epatobiliari, infezioni
genito-urinarie; infezioni della pelle, dei tessuti molli, delle ossa e delle articolazioni, infezioniostetrico-ginecologiche, infezioni dell`occhio, peritoniti, setticemie, endocarditi batteriche. Profilassi perioperatoria. La somministrazione di cefazolina a scopo profilattico prima, durante edopo l`intervento chirurgico puo` ridurre l`incidenza di alcune infezioni post-chirurgiche sia in pazienti sottoposti ad interventi a rischio di potenziale contaminazione batterica, sia in pazienti sot-toposti ad interventi in cui l`infezione potrebbe costituire un grave rischio.
CONTROINDICAZIONI:
La cefazolina e` controindicata nei pazienti che abbiano manifestato in pre-cedenza allergia alle cefalosporine o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, come penicillina e altri antibiotici beta-Iattamici. La fiala solvente annessa alla confezionecontiene lidocaina, pertanto il prodotto e` controindicato in caso di ipersensibilita` alla lidocaina e agli anestetici locali di tipo amidico. Controindicato nei prematuri e neonati al di sotto di 1 me-se. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Reazioni di ipersensibilita`. Orticaria, prurito, eruzioni cutanee (maculopapulari,eritematose o morbilliformi), febbre e brividi, reazioni simil malattia da siero (febbre, orticaria, artralgia, edema e linfoadenopatia), eosinofilia, artralgia, edema, eritema, prurito anale e geni-tale, angioedema, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, dermatite esfoliativa. Raramente sono state riportate reazioni anafilattiche: gravi reazioniacute e generalizzate caratterizzate da dispnea, spesso seguita da collasso cardiovascolare o da shock, manifestazioni cutanee (essenzialmente prurito ed orticaria con o senza angioedema)e gastrointestinali (nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea). Reazioni di ipersensibilita` si verificano con maggiore frequenza nei pazienti con una storia di allergia, in parti-colare verso la penicillina. Effetti ematologici. Nel 3% ed oltre, dei pazienti trattati con una cefalosporina e` riscontrabile un test di Coombs, diretto ed indiretto, positivo. Raramente, e informa lieve e transitoria, neutropenia, trombocitemia o trombocitopenia e leucopenia. Raramente sono state riferite anemia e agranulocitosi, cosi` come anemia aplastica, pancitopenia,anemia emolitica ed emorragia. Effetti epatici . Aumento di transaminasi (AST/SGOT, ALT/ SGPT), fosfatasi alcalina, lattico deidrogenasi (LDH), gamma-glutamil-transpeptidasi (GGTP) obilirubina e disfunzioni epatiche, compresa la colestasi. Questi effetti sono generalmente lievi e scompaiono con la sospensione della terapia. Effetti renali. Occasionalmente, aumento transi-torio di azotemia e creatininemia. Raramente, insufficienza renale acuta associata a nefrite interstiziale. Effetti gastrointestinali . Gli effetti indesiderati di piu` frequente riscontro doposomministrazione orale di cefalosporine sono: nausea, vomito, diarrea e candidiasi orale (mughetto). Generalmente sono lievi e transitori ma raramente possono essere tali da richiedere lasospensione del farmaco. Altri effetti osservati sono: dolore addominale, tenesmo, dispepsia, glossite e pirosi gastrica. Durante e dopo I`antibiotico-terapia puo` manifestarsi la sintomatologiadella colite pseudomembranosa. Gli effetti gastrointestinali delle cefalosporine possono verificarsi anche dopo somministrazione intramuscolare. Raramente, durante il trattamento con ce-falosporine o dopo la sua sospensione, e` stata riferita la comparsa di colite pseudomembranosa causata da clostridi antibiotico-resistenti produttori di tossine (es. C. dif-ficile); alcuni casi letali sono stati riportati. Effetti locali. Reazioni locali sono piuttosto comuni con alcune cefalosporine: dolore, indurimento dei tessuti e dolorabilita` dopo somministrazioneintramuscolare. Effetti neurologici. Dopo somministrazione intramuscolare e` possibile la comparsa di vertigini, cefalea, malessere, stanchezza. Altri. Raramente, dolore in corrispondenzadella sede dell`iniezione dopo somministrazione intramuscolare, alcune volte con edema indurativo. Flebiti in corrispondenza della sede dell`iniezione. Prurito in sede genitale ed anale, mo-niliasi e vaginite.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Prima di iniziare la terapia con Cefazolina K24 Pharmaceuticals occorreaccertare che il paziente non abbia avuto in precedenza reazioni di ipersensibilita` verso la cefazolina, cefalosporine, penicillina, altri antibiotici beta-lattamici o altri farmaci. E` verosimile l`esi-stenza di un`allergia crociata parziale tra le cefalosporine e le penicilline. E` stato riferito di pazienti che hanno avuto reazioni gravi (inclusa I`anafilassi) ad entrambe queste classi di far-maci. E` stato accertato, infatti, che pazienti allergici alla penicillina possono essere allergici ad altri antibiotici beta-lattamici comprese le cefalosporine. Inoltre occorre accertare che il pazien-te non abbia avuto in precedenza reazioni di ipersensibilita` verso la lidocaina o gli altri anestetici locali di tipo amidico. Inoltre, per quanto rari, sono stati segnalati casi di pazienti che hanno pre-sentato gravi reazioni di tipo anafilattico, specialmente dopo somministrazione di medicinali iniettabili. Se dovessero verificarsi reazioni allergiche alla cefazolina, la somministrazione delfarmaco deve essere interrotta ed il paziente deve essere trattato con farmaci appropriati (ad es. adrenalina ed altre amine pressorie, antistaminici o corticosteroidi). Le cefalosporine do-vrebbero essere usate con cautela nei pazienti con una storia di malattie gastrointestinali ed in particolare di colite. La terapia antibatterica puo` provocare lo sviluppo di germi non sensibili e,raramente, un`alterazione della normale flora del colon con possibile selezione di clostridi responsabili di colite pseudomembranosa. E` importante considerare questa patologia nella dia-gnosi differenziale dei pazienti che presentano diarrea dopo l`uso di un antibiotico. Colite pseudomembranosa e` stata riportata durante terapia con quasi tutti gli antibiotici ad ampiospettro (inclusi i macrolidi, le penicilline semisintetiche e le cefalosporine); e` quindi importante considerarne la diagnosi in pazienti che hanno diarrea durante antibiotico-terapia. La colite puo`variare da lieve a grave con rischio di morte del paziente. Le dovute misure di trattamento devono essere adottate nei casi di gravita` moderata o severa. Nelle forme di media e grave entita`il trattamento di elezione e` rappresentato dalla vancomicina per uso orale integrato dalla somministrazione di fluidi, elettroliti e proteine. Casi lievi di colite pseudomembranosa possono re-gredire con l`interruzione del trattamento. L`uso contemporaneo di farmaci che favoriscono la stasi fecale deve essere assolutamente evitato. In corso di trattamento con cefalosporine sonostate segnalate positivita` dei test di Coombs (sia diretto che indiretto); cio` puo` verificarsi anche in neonati le cui madri hanno ricevuto cefalosporine prima del parto. Attenzione: la fiala solventeda 3ml e 4ml annessa alle confezioni da 500mg e 1g, contenente lo 0.5% di lidocaina cloridrato, e` riservata al solo uso intramuscolare. In pazienti con bassa escrezione urinaria dovuta ad in-sufficienza renale, il dosaggio giornaliero di cefazolina deve essere opportunamente ridotto. Nei pazienti con sospetta patologia renale, in particolare, un`attenta valutazione della funzione rena-le, clinica e di laboratorio, deve essere condotta prima e durante la terapia con cefalosporine. Gli effetti nefrotossici sono piu` probabili nei pazienti di eta` superiore a 50 anni, in quelli con pre-cedenti patologie renali e nel caso di concomitanti somministrazioni di altri farmaci nefrotossici. Si sconsiglia la somministrazione intratecale di cefazolina. A seguito di somministrazione intra-tecale di cefazolina sono stati riportati casi gravi di tossicita` a livello del sistema nervoso centrale, incluse convulsioni. In caso di infezioni, il microrganismo responsabile dovrebbe sempreessere isolato e la terapia antibatterica dovrebbe essere basata su test di sensibilita` condotti su campioni raccolti prima dell`inizio della terapia. La sensibilita` alla cefazolina deve essere con-fermata con metodi standardizzati (dischi per antibiogramma contenenti 30 ug di principio attivo -Test di Kirby Bauer). La terapia con cefazolina puo` comunque essere iniziata in attesa deirisultati di queste analisi. Prima di impiegare Cefazolina K24 Pharmaceuticals in associazione con altri antibiotici, dovrebbero essere attentamente valutati le relative interazioni, controindica-zioni, avvertenze, precauzioni ed effetti indesiderati. La somministrazione delle cefalosporine puo` interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio causando falsa positivita` della glico-suria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici. Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positivita` dei test di Coombs (talora false).U
SO IN GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO. Non esistono studi adeguati e ben controllati effettuati sudonne gravide per cui questo farmaco, durante la gravidanza, dovrebbe essere usato solo in
casi di effettiva necessita`. La somministrazione di cefazolina prima dell`intervento di parto ce-sareo determina livelli ematici nel cordone ombelicale variabili da 1/4 a 1/3 delle concentrazioni ematiche presenti nella madre. La cefazolina non sembra capace di procurare effetti collateralisul feto. In ogni caso la cefazolina puo` essere somministrata soltanto dopo la legatura del cordone ombelicale. La cefazolina e` presente in concentrazioni bassissime nel latte materno; e`bene comunque usare cautela nel somministrare la cefazolina a donne in allattamento. E
FFETTI SULLA GUIDA E SULL`USO DI MACCHINE. Non sono descritti effetti sulla capacita` di guidare o sull`usodi macchine.
INTERAZIONI:
La concomitante somministrazione di Probenecid puo` ridurre l`escrezione renaledelle cefalosporine, i cui livelli ematici risulterebbero percio` aumentati e persisterebbero piu` a lungo. Una reazione falsamente positiva per la glicosuria puo` verificarsi impiegando le soluzionidi Benedict o di Fehling, o con le compresse di Clinitest; cio` non si verifica con i test enzimatici, come il Clinistix(R) ed il Tes-tape(R) (cartina per la determinazione della glicosuria). Farmaci ne-frotossici: l`uso concomitante di farmaci nefrotossici come aminoglicosidi, colistina, polimixina B o vancomicina puo` aumentare il rischio di nefrotossicita` con alcune cefalosporine e proba-bilmente dovrebbe essere evitato, se possibile. Alcool: non sono stati riportati effetti disulfiramsimili in pazienti che hanno assunto alcool durante il trattamento con cefazolina. Altri antibatte-rici: studi in vitro indicano che aminoglicosidi, penicilline o cloramfenicolo possono avere un effetto additivo o sinergico sull`attivita` antibatterica delle cefalosporine verso alcuni microrga-nismi.
POSOLOGIA:
ADULTI. Il dosaggio usuale di cefazolina e` di 1-3 g/die, da suddividere in 2-3 som-ministrazioni uguali a seconda del tipo e della gravita` dell`infezione, come riportato nella seguente tabella:Tipo di infezione Dose Frequenza Polmonite pneumococcica 500 mg ogni 12 oreInfezioni lievi causate da ceppi sensibili di cocchi Gram-positivi500 mg ogni 8 ore Infezioni acute e non complicatedel tratto urinario 1 g ogni 12 ore
Infezioni da moderate a gravi 0,5 - 1 g ogni 6-8 ore Infezioni molto gravi, con pericolodi vita (es. endocarditi e setticemie)*1 - 1,5 g ogni 6 ore
*in casi eccezionali sono state utilizzate dosi di cefazolina fino a 12 g/die. BAMBINI. Il dosaggiototale giornaliero consigliato e` di 25-50 mg/kg di peso corporeo, da suddividere in 3-4 somministrazioni uguali; cio` risulta efficace nel trattamento della maggior parte delle infezioni lievi omoderatamente gravi. Il dosaggio totale giornaliero puo` essere aumentato fino a 100 mg/kg di peso corporeo nelle infezioni gravi. Non essendo nota la sicurezza di impiego nei prematuri e nei neonati di eta` inferiore a 1 mese, non si raccomanda la somministrazione di cefazolina inquesti pazienti. A
GGIUSTAMENTO DELLA POSOLOGIA IN PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE. Nei pazienticon insufficienza renale le dosi vanno opportunamente ridotte in funzione del grado di compromissione renale, come riportato nella seguente tabella:Insufficienza Clearance Creatininemia Dosaggio Intervallo di
renale Creatinina (mg %) somministrazio-ne
(ml/min.)ADULTI lieve >= 55 <= 1,5 dosi piene 6 - 8 h moderata 35 - 54 1,6 - 3,0 dosi piene >= 8 h marcata 11 - 34 3,1 - 4,5 50% dose 12 hgrave <= 10 >= 4,6 50% dose 18 - 24 h
BAMBINI lieve - moderata40 - 70 60% dose 12 hmoderata 20 - 39 25% dose 12 h
grave 5 - 19 10% dose 24 hN.B. Nelle infezioni di particolare gravita` si consiglia una dose di carico appropriata prima di procedere alla riduzione dei dosaggi come sopra riportato. USO IN PAZIENTI IN EMODIALISI PERITONEALE. In pazienti sottoposti a dialisi peritoneale (2L/h) le concentrazione ematiche di cefazolinasono risultate in media di 10 e 30 mg/ml dopo istillazione per 24 ore di una soluzione dializzante
contenente, rispettivamente, 50mg/L e 150mg/L del farmaco. I picchi ematici sono stati di 29mg/ml (da 13 a 44 mg/ml) con 50 mg/L ( 3 pazienti) e di 72 mg/ml (26 a 142 mg/ml) con 150 mg/L (6 pazienti). La somministrazione intraperitoneale di cefazolina e` generalmente ben tollerata. USO NELLA PROFILASSI PERIOPERATORIA. Per prevenire le infezioni post-chirurgiche in inter-venti a rischio di potenziale contaminazione batterica, il dosaggio raccomandato e
`:
- 1 g EV o
IM somministrato da 30 a 60 minuti prima dell`intervento; - per interventi lunghi (es. 2 ore o piu`), 0,5-1 g EV o IM durante l`intervento (da modificare in accordo con la durata dell`operazio-ne); - 0,5-1 g EV o IM ogni 6-8 ore per 24 ore dopo I` operazione. E` importante che: (1) la dose
iniziale venga somministrata da mezz`ora ad un`ora prima dell`inizio dell`intervento per garantire adeguati livelli ematici e tissutali dell`antibiotico al momento dell`incisione; (2) se e` molto pro-babile l`esposizione ad agenti patogeni, la cefazolina venga somministrata ad intervalli regolari
durante l`intervento, per garantire livelli ematici costanti; (3) l`impiego di cefazolina a scopo profilattico termini entro 24 ore dalla fine dell`intervento; (4) negli interventi chirurgici dove il pro-dursi dell`infezione puo` risultare particolarmente devastante (es. operazioni a cuore aperto,
impianti di artroprotesi), la profilassi con cefazolina possa continuare per 3-5 giorni dopo l`intervento.
MODALITA` DI SOMMINISTRAZIONE:
Una volta ricostituita la soluzione, la cefazolina puo` essere sommi-nistrata per via intramuscolare ed endovenosa. I dosaggi totali giornalieri sono gli stessi per entrambe le vie di somministrazione. S OMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE. La cefazolina va ricostituita sciogliendo il contenuto del flacone con la fiala solvente (3ml o 4ml) annessa allaconfezione, oppure con cloruro di sodio allo 0,9% in acqua per preparazioni iniettabili o acqua
per preparazioni iniettabili, come illustrato nella tabella sottostante; agitare bene fino a completa dissoluzione. La soluzione va utilizzata immediatamente dopo la ricostituzione. Schema di di-luizione:
Flacone Volume di solvente Volume approssimativoConcentrazione
da aggiungere della soluzione Media500 mg 2 ml 2,2 ml 225 mg/ml 1g* 2,5 ml 3 ml 350 mg/ml* Se non si utilizza la fiala solvente (3 ml o 4 ml) annessa alla confezione, il flacone da 1g deve essere ricostituito solo con acqua per preparazioni iniettabili. Attenzione: la fiala solvente da 3 ml e 4 ml annessa alle confezioni da 500 mg e 1 g, contenente lo 0.5% di lidocaina cloridrato,e` riservata al solo uso intramuscolare. S
OMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA. Le soluzioni di cefazolina,ricostituite utilizzando la fiala solvente 10 ml (contenente acqua per preparazioni iniettabili) annessa alla confezione, possono essere somministrate per infusione endovenosa continua o in-termittente. Infusione endovenosa continua . Le soluzioni gia` ricostituite devono essere ulteriormente diluite in almeno 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili ed infuse lentamente in un periodo di 3-5 minuti direttamente in vena o mediante cannula. Non impiegare mai menodi 3 minuti per completare l`infusione. Infusione endovenosa intermittente. La cefazolina puo`
essere somministrata insieme ad altri liquidi usati per il programma di supporto emodinamico, oppure utilizzando un flacone separato. Le soluzioni gia` ricostituite di cefazolina da 500 mg o1 g devono essere ulteriormente diluite in 50-100 ml di una delle seguenti soluzioni: - Cloruro
di sodio allo 0,9% per iniezioni; - Destrosio al 5% o al 10% per iniezioni; - Destrosio al 5% in Ringer lattato per iniezioni; - Destrosio al 5% e Cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni (puo` es-sere usato anche Destrosio al 5% e Cloruro di sodio allo 0,45% o allo 0,2% per iniezioni); - Ringer lattato per iniezioni; - Zucchero invertito al 5% o al10% in acqua sterile per iniezioni; - Ringer per iniezioni; - Normosol-M in D5-W; - Ionosol B con Destrosio al 5%; - Plasma-Lyte con De-strosio al 5%. Le soluzioni per uso endovenoso preparate estemporaneamente possono essere
conservate al riparo della luce e a bassa temperatura; in tali condizioni esse possono essere usate non oltre le 48 ore dalla preparazione. Per l`uso endovenoso o per infusione lenta, il pro-dotto va somministrato ogni 6 ore.
SOVRADOSAGGIO:
Segni e sintomi. Segni e sintomi di tossicita` per sovradosaggio di cefazolina pos-sono includere: dolore, infiammazione e flebite nel sito di iniezione, senso di mancamento, parestesie, cefalea. Il sovradosaggio con alcune cefalosporine puo` scatenare convulsioni,particolarmente in pazienti con insufficienza renale nei quali puo` verificarsi un accumulo del farmaco. Alterazioni dei parametri di laboratorio: aumento della creatininemia, dell`azotemia, deglienzimi epatici e della bilirubina, positivita` al test di Coombs, trombocitosi, tromboci-topenia, eosinofilia, leucopenia ed allungamento del tempo di protrombina. Trattamento. Nel trattamentodel sovradosaggio, considerare sempre la possibilita` che possa trattarsi di sovradosaggi multipli, di interazione tra farmaci o di una particolare farmacocinetica nel paziente. Se insorgonoconvulsioni, interrompere immediatamente la somministrazione del farmaco e, se clinicamente indicato, effettuare una terapia anticonvulsivante. Garantire la pervieta` delle vie aeree del pazien-te e sostenere la ventilazione e la perfusione. Monitorare attentamente e mantenere, entro limiti accettabili, i segni vitali del paziente, I`emogasanalisi, gli elettroliti sierici, etc. In casi di gravesovradosaggio, specialmente nel paziente con insufficienza renale, puo` essere utile l`impiego combinato dell`emodialisi e dell`emoperfusione, dopo il fallimento di terapie piu` conservative.Non esistono, comunque, dati certi a supporto dell`efficacia di tale approccio terapeutico.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Il prodotto va conservato nella confezione originale al ri-paro dalla luce.
STABILITA`:
Dopo la ricostituzione del prodotto, la soluzione e` stabile per 24 ore a temperatura am-biente e per 96 ore se conservata in frigorifero (4-o-8-oC). Nelle soluzioni si puo` formare un deposito cristallino: per riottenere la soluzione limpida riscaldare la fiala nel cavo della mano o inacqua tiepida. E` buona norma utilizzare la soluzione immediatamente dopo la ricostituzione.


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