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CARVIPRESS25


GENTILI SPA PRINCIPIO ATTIVO:
Carvedilolo.
ECCIPIENTI:
Saccarosio; lattosio monoidrato; polivinilpirrolidone; silice colloidale anidra; crospo-vidone; magnesio stearato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Betabloccanti non associati, bloccanti dei recettori alfa- e beta- adrenergici.
INDICAZIONI:
TRATTAMENTO DELL`IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE:
Il carvedilolo e` indicato per iltrattamento dell`ipertensione arteriosa essenziale. Puo` essere usato da solo o in associazione con altri antipertensivi, specialmente con i diuretici tiazidici. TRATTAMENTO DELL`ANGINA PECTORIS.T
RATTAMENTO DELLO SCOMPENSO CARDIACO:
Il carvedilolo e` indicato per il trattamento dello scom-penso cardiaco, per ridurre la mortalita` e le ospedalizzazioni legate alla malattia, migliorare lo
stato di benessere del paziente e rallentare il progredire della malattia. Il carvedilolo puo` essereusato in aggiunta alle terapie convenzionali, e anche essere usato nei pazienti che non tollerano gli ACE-inibitori o nei pazienti non in trattamento con digitale, idralazina o nitrati.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` individuale accertata verso il prodotto. Il carvedilolo e` con-troindicato nello scompenso cardiaco in Classe IV NYHA (classificazione della "New York Heart
Association") che richieda terapia con inotropi per via endovenosa, nei pazienti con bloccoatrio-ventricolare di 2-o e di 3-o grado, nelle disfunzioni del nodo seno atriale (sick sinus sindrome, compreso blocco seno atriale), nell`asma, nella broncopneumopatia cronica ostruttiva(BPCO) con componente broncospastica, in presenza di alterazioni della funzionalita` epatica clinicamente manifeste, in presenza di bradicardia grave (<50 bpm), di shock cardiogeno, inpresenza di ipotensione grave (pressione sistolica <85 mmHg).
EFFETTI INDESIDERATI:
Gli effetti indesiderati piu` frequentemente osservati sono i seguenti: Sistemanervoso centrale: Molto frequenti: vertigini. Frequenti: mal di testa ed affaticamento che risultano essere generalmente di lieve entita` e vengono lamentati prevalentemente all`inizio del trat-tamento. Infrequenti: umore depresso, disturbi del sonno, parestesia. Sistema cardiovascolare: Frequenti: bradicardia, ipotensione posturale, ipotensione; edema (inclusi: edema generalizza-to, edema periferico, edema dei genitali, edema delle estremita` inferiori, ipervolemia e ritenzione idrica). Infrequenti: blocco atrio-ventricolare, aggravamento dell`insufficienza cardiaca durantel`aumento del dosaggio, angina pectoris, disturbi del circolo periferico (estremita` fredde), aggravamento dei sintomi in pazienti con claudicatio intermittens o fenomeno di Raynaud. Rari:sincope (specialmente nelle fasi iniziali del trattamento). Sistema respiratorio: Frequenti: asma e dispnea in pazienti predisposti. Infrequente: sensazione di occlusione nasale. Sistema gastro-intestinale: Frequenti: malessere e disturbi gastrointestinali con sintomi quali nausea, dolori addominali, diarrea e vomito. Infrequente: stipsi. Ematologia e chimica clinica
:
Frequente:riduzione della piastrinemia. In isolati casi: leucopenia ed alterazione delle transaminasi sieriche. Metabolismo: Frequenti: iperglicemia (in pazienti con preesistente diabete mellito), au-mento di peso e ipercolesterolemia. A causa degli effetti beta-bloccanti del carvedilolo, e` possibile che un diabete mellito latente diventi manifesto, che un diabete manifesto si aggravi,e che la controregolazione glicemica sia inibita. Altri: Frequenti: alterazioni del visus, ridotta lacrimazione, dolore alle estremita`. Infrequenti: insufficienza renale acuta e alterazioni della fun-zionalita` renale in pazienti con malattie vascolari sistemiche e/o funzionalita` renale compromessa; reazioni cutanee (es. esantema allergico, orticaria, prurito e reazioni lichen pla-nus simili). Rari: sono state segnalate impotenza sessuale, irritazione oculare, secchezza delle fauci e disturbi della minzione. La frequenza degli effetti indesiderati non e` dose-dipendente,con l`eccezione delle vertigini, delle alterazioni del visus e della bradicardia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
In pazienti con scompenso cardiaco controllato con digitale, diuretici e/o ACE-inibitori, il carvedilolo dovrebbe essere usato con cautela in quanto sia la digitale sia il carvedilolo rallentano la conduzione atrio-ventricolare. Il carvedilolo dovrebbe essere sommini-strato con cautela ai pazienti con diabete mellito, in quanto gli iniziali segni e sintomi di un`ipoglicemia acuta potrebbero venire mascherati o attenuati. In pazienti diabetici con scompensocardiaco, I`uso del carvedilolo puo` accompagnarsi ad un peggioramento del controllo della glicemia. Nei pazienti diabetici e` pertanto necessario un regolare controllo della glicemia e la te-rapia ipoglicemizzante deve essere aggiustata di conseguenza. Un peggioramento reversibile della funzionalita` renale e` stato osservato durante la terapia con il carvedilolo in pazienti conscompenso cardiaco e con bassa pressione arteriosa (pressione sistolica <100 mmHg), nei pazienti con cardiopatia ischemica, vasculopatie sistemiche e/o con insufficienza renale. In pa-zienti affetti da scompenso cardiaco che presentino tali fattori di rischio, la funzionalita` renale dovrebbe essere tenuta sotto controllo durante le fasi di aumento del dosaggio del carvediloloed il trattamento dovrebbe essere sospeso, oppure il dosaggio ridotto, qualora si osservi un peggioramento della funzionalita` renale. In pazienti con scompenso cardiaco, durante la fase diaggiustamento del dosaggio del carvedilolo, possono osservarsi un peggioramento dell`insufficienza cardiaca o ritenzione idrica. In presenza di segni o sintomi di tali eventualita`, il dosaggiodei diuretici dovrebbe essere aumentato e la dose del carvedilolo non dovrebbe essere incrementata fino a quando non sia stata raggiunta una stabilizzazione della sintomatologia e dei se-gni clinici. Occasionalmente, puo` essere necessario ridurre la dose del carvedilolo o, temporaneamente, sospenderne l`assunzione. Tali episodi non precludono la possibilita` di unasuccessiva efficace personalizzazione del dosaggio. In presenza di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) con componente broncospastica, il carvedilolo dovrebbe essere utilizzatosolo se i pazienti non siano in trattamento con terapia specifica per via orale o inalatoria e se i potenziali rischi sono controbilanciati dai benefici attesi. In pazienti con predisposizione a rea-zioni broncospastiche, possono verificarsi difficolta` e problemi respiratori a seguito di un possibile aumento delle resistenze delle vie aeree. Tali pazienti dovrebbero essere tenuti sottostretto controllo medico durante le fasi iniziali e quelle di aggiustamento del dosaggio del carvedilolo, e qualora venissero osservati fenomeni di broncospasmo la dose del carvedilolo do-vrebbe essere ridotta. Il trattamento con il carvedilolo non dovrebbe essere interrotto bruscamente, specialmente in pazienti con cardiopatia ischemica. In tali pazienti la sospensio-ne del trattamento con il carvedilolo dovrebbe essere graduale e dovrebbe avvenire nel corso di almeno 1 o 2 settimane. Il carvedilolo dovrebbe essere impiegato con cautela in pazienti convasculopatia periferica poiche` i beta-bloccanti possono aggravare i sintomi di un`insufficienza arteriosa. In pazienti affetti da disturbi circolatori periferici (fenomeno di Raynaud) puo` verifi-carsi un aggravamento della sintomatologia. Il carvedilolo, come altri farmaci beta-bloccanti, puo` mascherare i sintomi delle tireotossicosi. Particolare attenzione deve essere prestata per ipazienti che devono subire interventi chirurgici a causa della sinergia tra gli effetti inotropo negativo e ipotensivo del carvedilolo e degli anestetici. Il carvedilolo puo` indurre bradicardia. Il do-saggio del carvedilolo dovrebbe essere ridotto qualora la frequenza cardiaca scenda al di sotto di 55 battiti per minuto. Il carvedilolo dovrebbe essere somministrato con cautela ai pazienti conprecedenti per gravi reazioni di ipersensibilita` ed ai pazienti sottoposti a terapia di desensibilizzazione in quanto i beta-bloccanti possono aumentare sia la sensibilita` agli allergeni sia la gra-vita` di una reazione anafilattica. In pazienti con precedenti per fenomeni psoriasici associati a trattamento con betabloccanti, il carvedilolo dovrebbe essere somministrato solo dopo un`attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. In pazienti nei quali sia necessario utilizzare ilcarvedilolo in associazione a calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, o ad altri farmaci antiaritmici, e` necessario provvedere ad un attento monitoraggio dell`ECG e della pressione ar-teriosa. Il carvedilolo dovrebbe essere utilizzato con cautela in pazienti con ipertensione labile o secondaria fintanto che non siano disponibili ulteriori esperienze cliniche. Nei pazienti con fe-ocromocitoma, il trattamento con un alfa-bloccante dovrebbe essere iniziato prima di utilizzare un qualsiasi agente beta-bloccante. Sebbene il carvedilolo possieda proprieta` farmacologichesia alfa- che beta-bloccanti, non e` disponibile esperienza clinica in tali pazienti. Pertanto, particolare cautela deve essere prestata nel somministrare il carvedilolo ai pazienti per i quali siapossibile sospettare un feocromocitoma. I farmaci dotati di attivita` beta-bloccante non selettiva possono determinare l`insorgenza di dolore toracico nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal.Non sono disponibili dati relativi ad esperienze cliniche con il carvedilolo in questi pazienti, sebbene l`attivita` alfa-bloccante del carvedilolo abbia la potenzialita` di prevenire questi sintomi. Inogni caso occorre prestare attenzione nel somministrare il carvedilolo a pazienti per i quali sia possibile sospettare un`angina di Prinzmetal. I portatori di lenti a contatto devono tener presentel`eventualita` di una ridotta lacrimazione.
USO IN PEDIATRIA:
Non e` disponibile una adeguata esperienza clinica relativa all`utilizzo del carvedi-lolo in corso di gravidanza. Il carvedilolo non dovrebbe essere somministrato durante la gravidanza a meno che i potenziali rischi non siano controbilanciati dai benefici attesi. Negli studipreclinici e` stato dimostrato che il carvedilolo e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. L`allattamento al seno non e` pertanto consigliato durante l`assunzione del carvedilolo.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Sono state osservate risposte individuali variabili da soggettoa soggetto in merito alla diminuzione dell`attenzione ed ai tempi di reazione (ad esempio la capacita` di guidare autoveicoli o di usare macchine operatrici), soprattutto all`inizio od in occasio-ne di modificazione del trattamento con il carvedilolo e in concomitanza con l`assunzione di bevande alcoliche. I pazienti che assumono il carvedilolo dovranno prestare particolare atten-zione durante la guida di autoveicoli o l`uso di macchinari, in quanto potrebbero verificarsi vertigini o sintomi correlati.
INTERAZIONI:
Come osservato per altri farmaci beta-bloccanti, anche il carvedilolo puo` poten-ziare l`azione di altri farmaci dotati di attivita` antiipertensiva (ad esempio antagonisti dei recettori
alfa1) o quella di farmaci che possono determinare ipotensione come effetto secondario inde-siderato. In isolati casi sono stati osservati disturbi della conduzione (raramente con compromissioni emodinamiche) a seguito della somministrazione orale del carvedilolo e diltiazem inassociazione. Pertanto, come per gli altri farmaci beta-bloccanti, in caso di somministrazione in associazione del carvedilolo e calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, o del carve-dilolo ed anti-aritmici di classe I, devono essere previsti ed effettuati un attento controllo dell`ECG e della pressione arteriosa. Tali farmaci non dovrebbero essere somministrati in asso-ciazione per via endovenosa. A seguito della somministrazione in associazione del carvedilolo e digossina in pazienti ipertesi, le concentrazioni minime di digossina allo stato stazionario(``steady state") sono risultate aumentate di circa il 16%. Si raccomanda un attento controllo della digossinemia ogni qual volta venga iniziato, modificato od interrotto il trattamento con ilcarvedilolo. Nel caso si renda necessario interrompere il trattamento del carvedilolo e clonidina utilizzati in associazione, il carvedilolo dovrebbe essere sospeso per primo, diversi giorni primadi iniziare a diminuire gradualmente il dosaggio di clonidina. Gli effetti dell`insulina o degli ipoglicemizzanti orali possono risultare potenziati. I segni e i sintomi di ipoglicemia possono esseremascherati o attenuati (specialmente la tachicardia). E` pertanto raccomandabile un regolare controllo della glicemia. Particolare attenzione va posta sia nei pazienti in trattamento con in-duttori delle ossidasi a funzione mista (ad esempio la rifampicina), poiche` i livelli plasmatici del carvedilolo possono venire ridotti, sia nei pazienti in trattamento con inibitori delle ossidasi afunzione mista (ad esempio la cimetidina), poiche` i livelli plasmatici del carvedilolo possono essere aumentati. Particolare attenzione deve essere prestata durante l`anestesia a causa della si-nergia tra gli effetti inotropo negativo ed ipotensivo del carvedilolo e degli anestetici. Non e` stata studiata la somministrazione del carvedilolo in associazione a farmaci inotropi.
POSOLOGIA:
Le compresse devono essere assunte con una sufficiente quantita` di liquido. None` necessario assumere le compresse con i pasti; tuttavia, nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, il carvedilolo dovrebbe essere somministrato in concomitanza dei pasti per rallentarel`assorbimento e ridurre l`incidenza di effetti posturali quali l`ipotensione ortostatica. I
PERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE:
Adulti: Il dosaggio consigliato per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg unavolta al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio raccomandato e` di 25 mg
una volta al giorno. Se necessario il dosaggio puo` essere gradualmente aumentato ad intervallinon inferiori alle due settimane, fino al raggiungimento della dose massima consigliata di 50 mg al giorno da assumersi in un`unica somministrazione o frazionata in 25 mg due volte al gior-no. Anziani: La dose raccomandata per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg una volta al giorno. Tale dosaggio ha permesso di ottenere un adeguato controllo dei valori pressori in una partedei pazienti. Se la risposta dovesse essere inadeguata, il dosaggio potra` essere aumentato ad intervalli non inferiori alle due settimane fino al raggiungimento della dose massima consigliatadi 50 mg, da assumersi frazionata in 25 mg due volte al giorno. A
NGINA PECTORIS:
Adulti: Il do-saggio raccomandato per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg due volte al giorno per i primi due
giorni. Successivamente, il dosaggio consigliato e` di 25 mg due volte al giorno. Si raccomandadi non superare tale posologia. Anziani: La dose raccomandata per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg due volte al giorno. Successivamente la dose puo` essere aumentata, dopo un intervallo dialmeno due giorni, a 25 mg due volte al giorno (dose massima da non superare). S
COMPENSO CARDIACO:
Il dosaggio deve essere personalizzato ed il paziente deve essere attentamente se-guito dal medico durante tutto il periodo necessario per il raggiungimento del dosaggio adeguato. I pazienti devono sempre essere stabili dal punto di vista clinico e per i pazienti in trattamentocon digitale, diuretici e ACE-inibitori, il dosaggio di tali farmaci dovrebbe essere stabilizzato prima di iniziare il trattamento con il carvedilolo. La dose raccomandata per l`inizio della terapia e`di 3,125 mg due volte al giorno almeno per due settimane. Se tale dosaggio e` ben tollerato, la posologia puo` essere in seguito aumentata, ad intervalli non inferiori alle due settimane, e por-tata prima a 6,25 mg due volte al giorno, poi a 12,5 mg due volte al giorno ed infine a 25 mg due volte al giorno. Il dosaggio dovrebbe essere aumentato fino alla dose piu` alta tollerata dalpaziente. La dose massima raccomandata e` di 25 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeo inferiore a 85 kg e di 50 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeo superiorea 85 kg. Prima di ogni aumento del dosaggio, il paziente dovrebbe essere esaminato dal medico per accertare eventuali segni di peggioramento dell`insufficienza cardiaca o di vasodilatazione.Un temporaneo peggioramento dell`insufficienza cardiaca o la ritenzione idrica dovrebbero essere trattati con un aumento del dosaggio dei diuretici, sebbene occasionalmente possa esserenecessario diminuire la dose del carvedilolo o sospenderne temporaneamente l`assunzione. Nell`eventualita` in cui il trattamento con il carvedilolo venga interrotto per piu` di due settimane,la terapia dovra` essere nuovamente iniziata con l`assunzione di 3,125 mg due volte al giorno e successivamente la posologia dovra` essere aumentata tenendo conto delle precedenti racco-mandazioni. I sintomi di vasodilatazione possono essere inizialmente trattati con una riduzione del dosaggio dei diuretici. Se i sintomi persistono, la dose di ACE-inibitore (se usato) puo` es-sere diminuita e, se ritenuto necessario, si potra` successivamente effettuare una riduzione del
dosaggio del carvedilolo. In tali circostanze, la dose del carvedilolo non dovrebbe essere au-mentata fino a quando i sintomi di peggioramento dell`insufficienza cardiaca o della vasodilatazione non siano stati stabilizzati. La tollerabilita` e l`efficacia del carvedilolo in pazienti al di sottodei 18 anni di eta` non sono state stabilite.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di sovradosaggio si possono verificare grave ipotensione, bradicardia,insufficienza cardiaca, shock cardiogeno ed arresto cardiaco. Si possono inoltre manifestare difficolta` e problemi respiratori, broncospasmo, vomito, alterazioni della coscienza e convulsio-ni generalizzate. In aggiunta ai normali protocolli di intervento, i parametri vitali devono essere monitorati e riportati nella norma, se necessario, in condizioni di terapia intensiva. Possono es-sere utilizzate le seguenti terapie di supporto: in caso di eccessiva bradicardia, somministrazione di atropina (da 0,5 a 2 mg e.v.); in caso di bradicardia resistente alla terapia farmacologicadovrebbe essere iniziato un trattamento con pace-maker; per sostenere la funzione cardiocircolatoria: glucagone (inizialmente da 1 a 10 mg e.v., poi da 2 a 5 mg/h per infusione a lungotermine), dobutamina, isoprenalina, orciprenalina o adrenalina da somministrare in funzione del peso corporeo, dell`effetto ottenuto e sotto costante monitoraggio delle condizioni del sistemacardiocircolatorio; in caso di broncospasmo: beta-simpaticomimetici (per aerosol o, se non efficaci, anche per via e.v.) o aminofillina e.v. In caso di convulsioni e` raccomandata la sommi-nistrazione lenta per via e.v. di diazepam o clonazepam. N
OTA:
In caso di grave intossicazionecon sintomi di shock, il trattamento di supporto con gli antidoti deve essere continuato per un
periodo di tempo sufficientemente lungo, in considerazione della prolungata emivita di elimina-zione e del rilascio del carvedilolo dai compartimenti tissutali. La durata della terapia con antidoti e` correlata all`entita` del sovradosaggio; la terapia e le misure di sostegno dovrebberoessere continuate fino a quando il paziente non si sia stabilizzato.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Le compresse devono essere conservate in luogo asciut-to a temperatura non superiore a 30-oC. Poiche` potrebbero scolorire se esposte alla luce, se ne raccomanda la conservazione nella confezione chiusa.


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