A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Home > C > CARBOPLATINOPHARMACIA





CARBOPLATINOPHARMACIA

PHARMACIA & UPJOHN SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Carboplatino.
ECCIPIENTI:
Acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antineoplastico-composti del platino.
INDICAZIONI:
Trattamento del carcinoma epiteliale dell`ovaio in fase avanzata.
CONTROINDICAZIONI:
E` controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale pre-esistente;nei pazienti con elevato grado di mielosoppressione; nei casi di ipersensibilita` al carboplatino o
ai farmaci contenenti platino; durante la gravidanza e l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
Mielosoppressione: la tossicita` ematologica rappresenta il tipo piu` comune ditossicita` dose-limitante; il 55% dei pazienti in trattamento presenta leucopenia, il 62% trombocitopenia ed il 59% anemia. Quando il carboplatino viene somministrato come terapia singola,solitamente la tossicita` non e` comulativa ed e` reversibile, anche se, nei casi gravi, puo` rendersi necessario effettuare trasfusioni. Nefrotossicita
`:
si manifesta sotto forma di riduzione della cle-arance della creatinina, aumenti dei livelli sierici di creatinina e dei livelli ematici di azotemia e di acido urico. Effetti gastrointestinali: nausea e vomito. Questi effetti possono manifestarsi 6-12 ore dopo la somministrazione del carboplatino e solitamente scompaiono entro 24 ore. Farmaci antiemetici possono essere utilizzati per tenere sotto adeguato controllo questi sintomi.Durante la terapia con il carboplatino, sono stati riportati casi di diarrea e stipsi. Epatotossicita
`:
sono stati riportati casi di alterazione dei tests di funzionalita` epatica nel 30% circa dei pazienti.Queste alterazioni sono generalmente di natura transitoria e regrediscono spontaneamente. Ototossicita
`:
si manifesta sotto forma di tinnito e perdita dell`udito alle frequenze piu` elevate neipazienti trattati con alte dosi. Alterazioni dell`udito possono persistere o peggiorare a seguito di terapia con il carboplatino. Reazioni allergiche: si manifestano sotto forma di rash eritematoso;possono verificarsi febbre e prurito (in meno del 2% dei pazienti). Neurotossicita
`:
nella maggior parte dei pazienti, la neurotossicita` si manifesta prevalentemente come parestesia e riduzionedei riflessi tendinei profondi. Le parestesie presenti prima di iniziare il trattamento con il carboplatino (in particolare se correlate a precedente uso di cisplatino) possono aggravarsi in corsodi terapia con il carboplatino. Alterazioni degli elettroliti: sono stati riportati casi di diminuzione dei valori di magnesio, potassio e calcio; tali casi non sono tuttavia di gravita` tale da produrresintomi. Altri: alopecia (2%), sintomi influenzali (1%) e reazioni al sito di iniezione (<1%). In meno del 5% dei pazienti trattati sono stati osservati effetti collaterali a livello respiratorio, car-diovascolare, delle mucose, genitourinario, cutaneo e muscoloscheletrico. Sebbene in meno dell`1% dei pazienti trattati si sia verificata morte dovuta a motivi cardiovascolari (scompensocardiaco, embolia, danno cerebro-vascolare) non e` stato stabilito se questa fosse direttamente correlata alla chemioterapia piuttosto che alle condizioni generali del paziente. Raramente e` sta-ta osservata sindrome emolitico-uremica.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Il carboplatino deve essere somministrato solamente sotto la costantesupervisione di medici esperti in terapie con agenti citotossici e solamente nei casi in cui i potenziali benefici della terapia con il carboplatino siano superiori ai possibili rischi.
AVVERTENZE SPECIALI:
Il trattamento deve avvenire in centri specializzati ed opportunamente attrez-zati per un adeguato controllo/gestione delle complicanze, in caso si verificassero. M
IELOSOPPRESSIONE:
la mielosoppressione associata all`uso del carboplatino e` strettamente correlata allaclearance renale. Pertanto i pazienti con alterazione della funzionalita` renale sono piu` soggetti
alla mielosoppressione. Inoltre, la mielosoppressione, particolarmente la trombocitopenia (ri-duzione delle piastrine) sara` piu` grave nei pazienti che sono in trattamento concomitante con altri farmaci nefrotossici quali gli antibiotici aminoglucosidici. E` piu` probabile che gli effetti tos-sici si protraggano per un periodo superiore e siano piu` gravi nei pazienti precedentemente sottoposti a cicli di chemioterapia, nei pazienti anziani o debilitati. In questi casi, possono rendersinecessarie riduzioni del dosaggio. Il nadir relativo alle piastrine si verifica solitamente tra la 14
e la 21a giornata in seguito al trattamento iniziale; il nadir relativo ai globuli bianchi si verifica aigiorni 14-28. La conta minima per le piastrine deve essere di 50.000/mm
3 e per i globuli bianchi
di 2.000/mm3. Nel caso i livelli dovessero scendere al di sotto di tali valori, la terapia deve venireinterrotta fino ad un recupero dei livelli normali, solitamente per 5-6 settimane. Nei casi gravi
puo` rendersi necessaria una terapia trasfusionale di supporto. E` percio` importante che il con-trollo della funzionalita` renale ed i controlli ematici (incluso globuli bianchi, piastrine ed emoglobina) vengano effettuati prima, durante e dopo il trattamento con il carboplatino. Al fine diassicurarsi che il nadir delle cellule ematiche si e` verificato, in condizioni normali i cicli di trattamento con il carboplatino devono essere effettuati non piu` di una volta al mese.
NEFROTOSSICITA`:
la nefrotossicita` generalmente non e` dose-limitante. Al contrario della terapia con ilcisplatino, non e` necessario effettuare idratazione pre e post-trattamento, benche` in alcuni pazienti si possa verificare una diminuzione della clearance della creatinina. Nei pazienti affetti danefrotossicita` conseguente a chemioterapia, un`alterazione della funzionalita` renale viene notata piu` frequentemente.
NEUROTOSSICITA`:
durante e dopo la terapia con il carboplatino vanno effet-tuati regolari controlli neurologici e dell`udito. O
TOTOSSICITA`:
l`ototossicita` e` cumulativa e la fre-quenza e la gravita` dei disturbi dell`udito aumentano a seguito di somministrazione di alte dosi
e dosi ripetute di carboplatino, oppure dopo trattamento con il cisplatino, farmaco anch`essoototossico. Si consiglia di effettuare controlli dell`udito durante il trattamento. M
UTAGENICITA` EC ARCINOGENICITA`:
studi condotti sull`animale hanno dimostrato che il carboplatino ha effetti mu-tageni e teratogeni. Il potenziale carcinogenetico del carboplatino non e` stato stabilito, tuttavia
sostanze con meccanismo d`azione simile hanno dimostrato di essere carcinogeniche. Lasomministrazione del carboplatino a dosaggi superiori a quelli consigliati, in pazienti con insufficienza renale, puo` raramente causare disturbi della vista, inclusa perdita della vista stessa.Dopo alcune settimane dall`interruzione del trattamento, normalmente, si ha il recupero totale della vista. Gli effetti individuali associati alla somministrazione del carboplatino, particolarmen-te l`emesi e la mielodepressione, non consentono generalmente una normale vita di relazione o di lavoro durante la terapia. USO IN CASO DI GRAVIDANZA E DI ALLATTAMENTO. Il carboplatino ha di-mostrato di essere embriotossico e mutageno e se ne sconsiglia l`uso nelle donne gravide. Le donne in eta` fertile devono utilizzare adeguati metodi contraccettivi durante il trattamento e perun sufficiente periodo di tempo dopo la fine della terapia con il carboplatino. Se la terapia con il carboplatino viene effettuata durante la gravidanza, o la paziente rimane gravida durante la te-rapia, la paziente deve essere avvertita dei potenziali rischi per il feto. Non essendo stato accertato se il carboplatino venga escreto attraverso il latte materno, durante la terapia l`allattamentoal seno deve essere interrotto.
INTERAZIONI:
La combinazione di terapie con il carboplatino ed altri composti mielosoppressivipuo` rendere necessario un aggiustamento del dosaggio al fine di evitare effetti tossici cumulativi. Poiche` il carboplatino puo` determinare alterazione della funzionalita` renale, si consiglia dievitarne la somministrazione a pazienti in trattamento con antibiotici aminoglucosidici o altri farmaci nefrotossici. Il carboplatino interagisce con l`alluminio, formando un precipitato nero.Aghi, siringhe, cateteri o set per somministrazione E.V. che contengano alluminio, non devono essere utilizzati per la somministrazione del carboplatino.
POSOLOGIA:
La dose raccomandata per pazienti adulti non trattati precedentemente (con funzio-nalita` renale normale) e` di 400 mg/m
2 in una singola dose, tramite infusione endovenosa della
durata di 15-60 minuti. Ulteriori cicli non dovrebbero essere ripetuti prima di quattro settimane.Nei pazienti che presentano fattori di rischio come precedenti trattamenti mielosoppressivi o nei
pazienti anziani, e` consigliabile una riduzione del dosaggio iniziale pari al 20-25%. Si consigliadi determinare il nadir ematologico con controlli settimanali della crasi ematica al fine di effettuare i successivi adeguamenti di dosaggio.
P AZIENTI CON FUNZIONALITA` RENALE COMPROMESSA:
poiche` il carboplatino viene escreto per via renale ed e` nefrotossico, il dosaggio ottimale deve essere determinato in base a frequenti controlli del nadir ematologico e della funzionalita` renale.La posologia consigliata nei pazienti con un`alterata funzionalita` renale, basata sulla clearance creatininica e` la seguente:Clearance creatininica Dose di carboplatino > 40 ml/min 400 mg/m2 20 - 39 ml/min 250 mg/m20 - 19 ml/min 150 mg/m
USO IN PEDIATRIA:
non sono disponibili sufficienti dati per stabilire le dosi del carboplatino in cam-po pediatrico. T
ERAPIA DI ASSOCIAZIONE:
il carboplatino e` stato utilizzato in associazione ad altriagenti antineoplastici e il dosaggio varia in funzione del protocollo clinico seguito. Gli aggiustamenti di dosaggio devono essere effettuati in base allo schema di trattamento adottato e ai risultati ottenuti dai controlli ematologici.
ISTRUZIONI PER L`USO E LA MANIPOLAZIONE:
Il carboplatino e` un farmaco citotossico; devono quindi es-sere prese appropriate misure di sicurezza durante l`uso. Deve essere maneggiato da personale
addestrato, in un`area appositamente designata (preferibilmente in una cappa a flusso laminareadeguata per trattare composti citotossici). Il personale dovra` indossare guanti di protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle e mucose, l`area interessata deve es-sere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone. Si raccomanda che farmaci citotossici, quale il carboplatino, non vengano maneggiati da personale femminile in stato digravidanza. Si raccomanda l`uso di siringhe Luer-Lock. E` preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare la pressione e la possibile formazione di gas. Gli oggetti utilizzati per la prepa-razione di soluzioni di Carboplatino o adibiti alla raccolta di rifiuti corporei, devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1100-oC. P ROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI VERSAMENTO DELLA SOLUZIONE. In caso di versamento della soluzione, e` neces-sario limitare l`accesso nell`area interessata. Il personale dovra` indossare due paia di guanti
(gomma latex), una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza. Li-mitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). E` possibile utilizzare anche: acido solforico3M, potassio permanganato 0,3M (
2:
1) o ipoclorito di sodio al 5%. Il materiale assorbente utilizzato ed eventuali altri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillatied etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante in modo chiaro la seguente dicitura: "rifiuti citotossici daincenerire a 1100-oC". I rifiuti devono essere inceneriti a 1100-oC per almeno 1 secondo. Ripulire l`area dove si e` verificato il versamento con abbondante acqua.
SOVRADOSAGGIO:
Possono rendersi necessari opportuni interventi terapeutici in caso di complica-zioni relative a mielosoppressione e disfunzione renale ed epatica. Possono insorgere diarrea
ed alopecia. Poiche`, inoltre, l`uso di dosaggi del carboplatino, superiori a quelli raccomandati e`stato associato a perdita della vista, e` indispensabile effettuare un calcolo accurato della posologia.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Deve essere conservato in frigorifero a temperatura com-presa fra +2-o e +8-oC. Non congelare. Proteggere dalla luce. Il prodotto non contiene conservanti o agenti batteriostatici; i flaconi devono quindi essere utilizzati una sola volta e gli eventualiresidui di prodotto devono essere eliminati dopo l`uso.


©MedicineLab.net