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CARBOPLATINODBL

FAULDING FARMACEUTICI Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Carboplatino.
ECCIPIENTI:
Acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Composto del platino, antineoplastico ed immunomodulatore.
INDICAZIONI:
Trattamento del carcinoma ovarico, trattamento del teratoma, trattamento del car-cinoma del polmone a piccole cellule.
CONTROINDICAZIONI:
Intolleranza o ipersensibilita` verso i componenti del prodotto ed altri farma-ci contenenti platino. Pazienti affetti da mielosoppressione e/o gravi disfunzioni renali. Gravidanza. Generalmente controindicato durante l`allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI:
La mielosoppressione rappresenta la tossicita` dose-limitante del carboplatino.E` generalmente reversibile e non cumulativa quando il carboplatino viene utilizzato come unico
agente, seguendo le frequenze di somministrazione consigliate. Gli effetti collaterali a carico deidiversi apparati finora rilevati nel corso di studi possono essere cosi` riassunti: Sistema emopoietico: leucopenia si puo` avere nel 55% dei pazienti trattati, trombocitopenia nel 32% e ane-mia nel 59%. Il 20% circa dei pazienti ha dovuto subire trasfusioni. Sistema gastrointestinale: nausea associata a vomito si puo` avere nel 53% dei pazienti trattati, solo nausea nel 25%, diar-rea nel 6%, costipazione nel 3%. La nausea e il vomito si presentano generalmente solo dopo 6-12 ore dalla somministrazione di carboplatino e scompaiono entro 24 ore. Essi sono imme-diatamente controllati (o possono essere prevenuti) mediante il ricorso ad antiemetici. Sistema renale: nel 25% dei pazienti si puo` osservare una diminuzione della clearance della creatinina;aumenti dell`acido urico nel 25% dei pazienti, dell`azotemia nel 16% dei pazienti e della creatinina plasmatica nel 7% dei pazienti. Biochimico: diminuzioni nei livelli plasmatici di magnesio(37%), potassio (16%) e, raramente, calcio (5%). Tali modifiche non sono state cosi` gravi da causare sintomi clinici. Neurotossicita
`:
lieve neuropatia periferica e` stata riscontrata nel 6% deipazienti. Le parestesie presenti prima del trattamento, soprattutto se provocate dal cisplatino, possono persistere o aggravarsi durante la terapia al carboplatino. Ototossicita
`:
nel 15% dei pa-zienti e` presente una diminuzione subclinica dell`acutezza auditiva nella gamma di alta frequenza (4000-8000 Hz), stabilita mediante audiogramma, ed ototossicita` clinica, manifestatageneralmente sotto forma di ronzio auricolare (1%). Nei pazienti che hanno sviluppato una perdita di udito in seguito alla terapia con cisplatino, tale menomazione puo` persistere o peggiora-re. Sistema epatico: aumenti dei valori della fosfatasi alcalina sono stati osservati piu` frequentemente (30% dei pazienti) rispetto alle modificazioni di SGOT, SGPT e della bilirubine-mia totale (15% e 4% dei pazienti). Reazioni allergiche: in meno del 2% dei pazienti sono state riscontrate reazioni simili a quelle osservate con il cisplatino, vale a dire: rush cutaneo, febbree prurito. In alcuni casi non era presente alcuna reattivita` incrociata. Altre reazioni: alterazioni del gusto (1%), alopecia (2%), sindrome simile all`influenza (1%), reazione nel punto dell`inie-zione (1%). In meno del 5% dei pazienti trattati sono stati osservati effetti indesiderati a livello respiratorio, cardiovascolare, delle mucose, genito-urinario, cutaneo e muscolo-scheletrico.Sebbene in meno dell`1% dei pazienti trattati si sia verificata morte dovuta a motivi cardiovascolari (scompenso cardiaco, embolia, danno cerebro-vascolare), non e` stato stabilito se questafosse direttamente correlata alla chemioterapia piuttosto che alle condizioni generali del paziente. Raramente e` stata osservata sindrome emolitico-uremica.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Il carboplatino deve essere somministrato soltanto sotto il controllo diun medico qualificato, esperto nell`uso di agenti chemioterapici. Servizi di diagnosi e cura devono essere immediatamente disponibili per l`adozione di eventuali procedure di emergenza epossibili complicazioni. Prima, durante e dopo la terapia occorre valutare i parametri della funzionalita` renale e quelli ematologici, particolarmente le piastrine, i globuli bianchi ed i valori diemoglobina. Generalmente, i cicli di carboplatino non devono essere ripetuti prima che siano trascorse 4 settimane dal ciclo precedente, accertandosi che sia stato raggiunto il punto dimassima depressione nel conteggio globulare e che sia avvenuto un recupero ad un livello soddisfacente. Il conteggio globulare periferico e i test di funzionalita` renale devono essere control-lati attentamente. I conteggi globulari devono essere effettuati prima dell`inizio della terapia con carboplatino e, successivamente, ad intervalli settimanali. Oltre a consentire di tenere sottocontrollo la tossicita`, tali esami permettono di aiutare a stabilire il punto di massima depressione e il recupero dei parametri ematologici, e di ottenere un valido supporto per le successivemodifiche del dosaggio. I livelli piu` bassi di globuli bianchi e piastrine vengono generalmente riscontrati rispettivamente tra il 14-o e il 28-o giorno e il 14-o e il 21-o giorno dalla terapia iniziale.Una riduzione piu` pronunciata delle piastrine si osserva in pazienti sottoposti precedentemente a chemioterapia mielodepressiva estensiva rispetto ai pazienti non sottoposti a tale trattamento.Qualora il livello dei globuli bianchi scenda al di sotto di 2000 globuli/mm
3 o le piastrine siano
meno di 50,000/mm3 occorrera` prendere in considerazione il rinvio della terapia con carbopla-tino fino ad un evidente recupero del midollo osseo, che avviene generalmente in 5-6 settimane.
Possono risultare necessarie trasfusioni. La tossicita` renale non costituisce generalmente mo-tivo di limitazione della dose. L`idratazione pre- e post-trattamento non e` necessaria. Tuttavia, il 25% circa dei pazienti denuncia una diminuzione della eliminazione della creatinina e, piu` ra-ramente, un aumento della creatinina plasmatica e dell`azotemia. La compromissione della funzionalita` renale e` piu` probabile in seguito a terapia con cisplatino ed in generale a chemioterapia.La neurotossicita`, sotto forma di parestesia, di rallentamento dei riflessi del tendine profondo, viene riscontrata piu` frequentemente in pazienti sottoposti in precedenza a trattamento con ci-splatino. L`ototossicita` e` cumulativa e la frequenza e la gravita` dei disturbi dell`udito aumentano a seguito di somministrazione di dosi elevate e/o ripetute di carboplatino, oppure dopo tratta-mento con cisplatino. Le valutazioni neurologiche e la misurazione dell`udito devono essere eseguite con regolarita`. Non utilizzare strumenti contenenti alluminio.
AVVERTENZE SPECIALI:
La mielosoppressione in seguito al trattamento con Carboplatino e` stretta-mente legata all`eliminazione renale del farmaco. Pertanto, in pazienti aventi una funzione renale
anomala o sottoposti ad una terapia concomitante con farmaci nefrotossici, la mielosoppres-sione, ed in particolare la trombocitopenia, puo` risultare piu` grave e prolungata. La comparsa, la gravita` e il prolungarsi della tossicita` saranno probabilmente maggiori in pazienti che, gia` sot-toposti ad una cura estensiva per la loro malattia, presentano condizioni deficitarie e in pazienti anziani. Prima, durante e dopo la terapia occorre valutare i parametri della funzionalita` renale.Tra i parametri ematologici devono essere tenuti sotto controllo durante e dopo la terapia le piastrine, i globuli bianchi e l`emoglobina. L`abbinamento della terapia con altri farmaci mielosop-pressivi puo` richiedere variazione della posologia e/o dei tempi di somministrazione, allo scopo di ridurre al minimo gli effetti negativi. Mutagenicita
`:
Studi condotti sull`animale hanno dimostra-to che il carboplatino ha effetti mutageni e teratogeni. In particolare, il carboplatino si e` rivelato mutagenico per le cellule mammarie. Pertanto, le pazienti devono essere informate riguardo alpotenziale mutagenico del farmaco e devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e, per un periodo di tempo adeguato, anche dopo la sospensione della terapia. Ilpotenziale carcinogenetico del carboplatino non e` stato stabilito, tuttavia sostanze con meccanismo d`azione simile hanno dimostrato di essere carcinogenetiche.
E FFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E DI UTILIZZARE MACCHINARI:
non sono noti dati al riguardo. Tuttavia, gli effetti collaterali
del carboplatino, in particolare il vomito e la mielosoppressione, non consentono generalmenteuna normale vita di relazione e di lavoro durante la terapia.
USO IN GRAVIDANZA:
Il carboplatino ha dimostrato di essere embriotossico e mutageno, pertanto ilsuo uso e` controindicato in gravidanza e le donne potenzialmente feconde devono utilizzare metodi contraccettivi adeguati. Il passaggio del carboplatino nel latte materno non e` stato accer-tato. Per evitare possibili effetti dannosi per il neonato, occorre decidere se rinunciare all`allattamento al seno iniziando la terapia o, viceversa proseguire l`allattamento evitando lasomministrazione del farmaco.
INTERAZIONI:
La terapia concomitante con altri farmaci nefrotossici (p.es. aminoglicosidi) puo`aumentare o aggravare la tossicita` dovuta alle modifiche indotte dal carboplatino nell`eliminazione renale. E` pertanto opportuno evitare tali associazioni. La terapia combinata con altri far-maci mielosoppressivi puo` rendere necessarie variazioni posologiche e/o dei tempi di somministrazione del carboplatino, al fine di evitare la comparsa di effetti tossici cumulativi. Ilcarboplatino interagisce con l`alluminio formando un precipitato nero. Pertanto, per la preparazione o la somministrazione del farmaco, non si devono utilizzare aghi, siringhe, cateteri o setdi somministrazione endovenosa contenenti parti in alluminio che possono entrare in contatto con il carboplatino.
POSOLOGIA:
La dose consigliata di Carboplatino in adulti non sottoposti in precedenza a tratta-mento e aventi una funzione renale normale e` di 400 mg/mq, somministrata mediante un`unica
infusione endovenosa in 15-60 minuti. La terapia non deve essere ripetuta fino a che non sianotrascorse quattro settimane dal precedente ciclo di carboplatino. In base alle circostanze cliniche, la dose iniziale puo` dover essere ridotta del 20-25% in pazienti che presentino fattori dirischio, quali una precedente terapia mielosoppressiva ed una condizione fisiologica debilitata. Si consiglia di procedere alla determinazione del punto di massima depressione ematologicamediante conteggi globulari settimanali, per stabilire il dosaggio futuro e la programmazione della somministrazione di Carboplatino. Insufficienza renale: i pazienti affetti da insufficienza re-nale possono necessitare di una riduzione del dosaggio di carboplatino. In tali circostanze, i punti di massima depressione ematologica e la funzione renale dovranno essere controllati co-stantemente. La posologia consigliata per pazienti affetti da disfunzione renale basata sull`eliminazione della creatinina e` la seguente:Eliminazione della creatinina Dose di carboplatino > 40 ml/min 400 mg/mq20-39 ml/min 250 mg/mq 0-19 ml/min 150 mg/mqUso nei bambini: non sono disponibili dati sufficienti per stabilire le dosi di carboplatino in campo pediatrico. Pertanto l`uso del farmaco nei bambini e nei lattanti non e` consigliato. Terapia di associazione: il carboplatino e` stato utilizzato in associazione ad altri agenti antineoplastici. Intali casi il dosaggio varia in funzione del protocollo clinico seguito. In particolare, l`abbinamento
con altri farmaci mielosoppressivi puo` richiedere variazioni della posologia e/o dei tempi di somministrazione, allo scopo di ridurre al minimo gli effetti indesiderati. Gli aggiustamenti di do-saggio devono essere effettuati in base allo schema di trattamento adottato e ai risultati dei controlli ematologici. U TILIZZAZIONE DEL CARBOPLATINO IN SOLUZIONE. Le soluzioni di carboplatino possono essere ulteriormente diluite in Glucosio Infusione Endovenosa 5% o Sodio Cloruro In-fusione Endovenosa 0,9%. C
ONSIGLI PER LA MANIPOLAZIONE. Il carboplatino deve essere preparatoper la somministrazione soltanto da professionisti che siano stati addestrati al suo uso. Il personale che esegue tali operazioni deve essere adeguatamente protetto da vestiti, guanti e scher-mo per gli occhi. Si consiglia al personale in stato interessante di non manipolare agenti chemioterapici. In caso di contatto con la pelle o con gli occhi, la zona interessata deve essere lavata abbondantemente con acqua o con una normale soluzione salina. Per curare la momen-tanea irritazione della pelle e` possibile utilizzare una crema blanda. In caso di contatto con gli
occhi, si consiglia di consultare il Medico.
SOVRADOSAGGIO:
Durante le sperimentazioni cliniche non si sono verificati casi di sovradosaggio.Qualora cio` avvenisse, il paziente puo` dover essere protetto dalle complicazioni legate alla mielosoppressione ed ai danni renali ed epatici.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Conservare a temperatura non superiore ai 25-oC. Tenereal riparo dalla luce.
STABILITA`:
La specialita` non contiene agenti antimicrobici. Al fine di ridurre i rischi di contaminazione microbiologica, la soluzione, quando aperta, deve essere utilizzata il piu` presto possibile.


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