A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Home > C > CARBAMAZEPINATEVA





CARBAMAZEPINATEVA

TEVA PHARMA ITALIA Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Carbamazepina
ECCIPIENTI:
Lattosio monoidrato, amidoglicolato di sodio (patata), glicerol-etilcellulosa, siliceanidra colloidale, magnesio stearato.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antiepilettici, derivati della carbossamide.
INDICAZIONI:
Epilessia. Adulti: sia come monoterapia che in associazione ad un altro trattamentoantiepilettico; trattamento dell`epilessia parziale: con o senza generalizzazione secondaria; trattamento dell`epilessia generalizzata: convulsioni tonico-cloniche. Bambini: sia come monote-rapia, che in associazione ad un altro trattamento antiepilettico; trattamento dell`epilessia parziale: con o senza generalizzazione secondaria; trattamento dell`epilessia generalizzata:convulsioni tonico-cloniche. La carbamazepina non e` efficace in caso di svenimento e di convulsioni miocloniche. Trattamento delle nevralgie del trigemino e del glossofaringeo. Prevenzio-ne delle recidive in caso di psicosi maniaco-depressiva (specialmente in pazienti che presentino una resistenza relativa al litio quando il litio e` controindicato o in caso di intolleranzaal litio).
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` alla carbamazepina o a farmaci strutturalmente affini (adesempio antidepressivi triciclici) o a qualcuno degli eccipienti. Precedenti di ipoplasia midollare. Anomalie nella conduzione atrioventricolare. Porfiria intermittente acuta. La carbamazepina nondeve essere assunta insieme ad IMAO oppure frapporre un intervallo di 14 giorni dalla sospensione della terapia con IMAO.
EFFETTI INDESIDERATI:
I seguenti effetti indesiderati sembrano dipendere dalla dose assunta, in parti-colare all`inizio della terapia, e possono attenuarsi spontaneamente entro pochi giorni oppure
mediante riduzione temporanea del dosaggio: vertigini, cefalea, atassia, torpore, stanchezza,diplopia, nausea, vomito. Effetti collaterali elencati in base agli organi coinvolti: SNC/Psichiatrico: frequenti: vertigini, sonnolenza, sedazione, torpore, stanchezza, atassia (disturbi atassici ecerebrali), cefalea occasionale, confusione e agitazione in pazienti anziani. Effetti psicologici: occasionali: disturbi depressivi, comportamento aggressivo, difficolta` a pensare, mancanza diimpulsi, allucinazioni, acufeni. Il trattamento con carbamazepina puo` attivare una psicosi latente. Raro: movimenti involontari come tremori, tic o nistagmo. In pazienti anziani o in pazienticon danni cerebrali possono comparire disturbi discinetici quali discinesia orofacciale (movimenti involontari del viso come smorfie) e disturbi coreoatetosici. Casi isolati: disturbi della pa-rola, parestesie, debolezza muscolare, nevrite periferica, paresi delle gambe, disturbo del gusto e iperacusia. La maggior parte di questi effetti scompare nei primi 8-14 giorni di trattamento siaspontaneamente che dopo una riduzione transitoria del dosaggio. Per questa ragione e` necessario iniziare il trattamento con un dosaggio basso che viene poi gradatamente aumentato. Oc-chi: casi isolati: congiuntivite. Raro: disturbi visivi transitori come disturbi dell`accomodazione, diplopia, nistagmo, opacita` del cristallino. Sistema muscolo-scheletrico: casi isolati: artralgia,dolori o crampi muscolari. Pelle e mucose: da occasionali a frequenti: sono state segnalate reazioni cutanee allergiche con o senza febbre, ad esempio orticaria, prurito, casi isolati di alte-razioni della pigmentazione cutanea, acne, sudorazione, irsutismo, dermatite esfoliativa, eritrodermia, sindrome di Lyell, fotosensibilita`, eritema essudativo multiforme e nodoso, sin-drome di Stevens-Johnson, porpora, lupus eritematoso disseminato. Occasionalmente o raramente sono comparse alopecia, diaforesi e vasculite. Sistema sanguigno e linfatico
:
daoccasionale a frequente: alterazioni della crasi ematica, cioe` leucocitosi, eosinofilia, leucopenia e trombocitopenia. Secondo i dati della letteratura, il disturbo piu` frequente e` la leucopenia be-nigna, nel 10% dei casi e` di natura transitoria e nel 2% dei casi e` persistente. Sono stati segnalati casi isolati di alterazione della crasi ematica perfino con pericolo di vita, cioe` agranulocitosi,anemia aplastica e altre forme di anemia (emolitica, megaloblastica), aplasia eritrocitaria pura, porfiria intermittente acuta, reticolocitosi, carenza di acido folico e linfoadenopatia, ingrossa-mento della milza. Tratto gastrointestinale: occasionale: perdita dell`appetito, secchezza delle fauci, nausea, vomito. Raro: diarrea, stitichezza. Casi isolati: dolore addominale, stomatite,gengivite, glossite. Questi effetti di solito scompaiono nei primi 8-14 giorni di trattamento sia spontaneamente che dopo una riduzione transitoria del dosaggio (dosaggio ridotto iniziale).Molto raramente la carbamazepina puo` indurre pancreatite. Fegato e colecisti: frequente: aumento delle gamma-GT (a causa dell`induzione degli enzimi epatici), di solito non clinicamenterilevante. Occasionale: aumento della fosfatasi alcalina, raramente delle transaminasi. Raro: ittero. Casi isolati di epatite (colestatica, epatocellulare, granulomatosa, di tipo misto). Sistemaendocrino e metabolismo: occasionale: ridotta osmolarita` del plasma a causa di un effetto simile a quello dell`ormone antidiuretico (ADH), che determina, in casi isolati, intossicazione daacqua accompagnata da letargia, vomito, cefalea, confusione mentale, anormalita` neurologiche. Casi isolati: aumento dei livelli di colesterolo, compreso il colesterolo HDL, e dei trigliceridi.Carbamazepina puo` aumentare il metabolismo del 25-OH-colecalciferolo che determina una diminuzione di calcio che raramente provoca osteomalacia. Raro: ginecomastia e galattorrea.Test anormali della funzione tiroidea: diminuzione della L-tiroxina (FT4, T4, T3) e aumento di TSH, solitamente senza manifestazioni cliniche. Sono stati segnalati due casi di porfiria acutaintermittente. Tratto respiratorio: casi isolati di reazioni di ipersensibilita` polmonare con febbre, dispnea, polmonite (alveolite), fibrosi polmonare. Tratto urogenitale: raro: alterazione renale, adesempio proteinuria, ematuria, oliguria, casi isolati di insufficienza renale, probabilmente dovuti all`effetto antidiuretico di carbamazepina, inoltre altri disturbi della minzione, come disuria, fre-quenza minzionale e ritenzione di urina. Casi isolati di disfunzione sessuale, come impotenza, diminuzione della libido, alterata fertilita` maschile, nefrite interstiziale e aumento dell`azotemia.Sistema cardiovascolare: casi isolati: bradicardia, aritmie cardiache e peggioramento delle arteriopatie coronariche in particolare in pazienti anziani o in pazienti con noto disturbo della fun-zione cardiaca. Raramente e` stato osservato un blocco A-V in casi isolati con sincope e ipertensione o ipotensione. Dosi elevate di carbamazepina in particolare possono determinareuna caduta della pressione arteriosa. Sono state segnalate tromboflebiti e tromboembolie. Reazioni di ipersensibilita
`:
raro: disturbo da ipersensibilita` multiorganica e ritardata con febbre,eruzioni cutanee, vasculite, gonfiore dei linfonodi, dolore alle articolazioni (artralgia), leucopenia, eosinofilia, ingrossamento del fegato e della milza o alterazione delle prove di funzionalita`epatica che si verificano in diverse associazioni. Possono essere interessati anche altri organi come polmoni, reni, pancreas e muscolatura cardiaca. Sono stati osservati casi isolati di rea-zione allergica acuta generalizzata e di meningite asettica con mioclono ed eosinofilia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Carbamazepina puo` essere utilizzata solo dopo attenta valutazione delrischio/beneficio e con particolare attenzione in caso di: disturbi ematologici; alterazioni del metabolismo del sodio; grave disfunzione cardiaca, epatica e renale; gravidanza e allattamento. Ipazienti affetti da glaucoma devono essere informati circa i possibili rischi associati alla debole azione anticolinergica di carbamazepina. La pressione endo-oculare di questi pazienti deve es-sere controllata regolarmente. Un attento monitoraggio e` richiesto anche in caso di ritenzione urinaria. I pazienti devono essere sottoposti ad esami ematologici e tests di valutazione dellafunzionalita` epatica prima di iniziare il trattamento, una volta al mese nei primi cinque mesi, successivamente 2-4 volte all`anno, o alla comparsa di segni clinici di tossicita`. Spesso durante il
trattamento con carbamazepina si osserva una moderata diminuzione del numero di leucocitio di piastrine ma, solitamente, e` transitoria. La carbamazepina deve essere sospesa in caso di gravi reazioni dermatologiche (compresa la sindrome di Lyell (necrolisi epidermica tossica) ela sindrome di Stevens-Johnson), gravi reazioni da ipersensibilita`, alterazione della funzionalita` epatica o grave modificazione della crasi ematica (leucopenia, trombocitopenia) accompagnatada manifestazioni cliniche. Si deve evitare l`assunzione di alcool, in quanto la carbamazepina ne potenzia l`effetto. L`improvvisa interruzione di carbamazepina puo` scatenare crisi. A secondadei casi, puo` rendersi necessario un trattamento transitorio con un farmaco antiepilettico a rapido effetto.
AVVERTENZE SPECIALI:
Se si verificano reazioni quali febbre, mal di gola, eruzioni cutanee, ulcerazionibuccali, fragilita` capillare, petecchie o emorragie purpuree, nausea, ingiallimento cutaneo e ingrossamento del fegato, si deve consigliare al paziente di consultare immediatamente il medicocurante. E` necessario un attento monitoraggio in caso di pazienti con gravi malattie cardiovascolari o danni renali e nei pazienti anziani. La posologia deve essere adattata su base indivi-duale. La carbamazepina puo` scatenare o esacerbare episodi di assenza, e quindi non deve essere somministrata in pazienti che presentino tali caratteristiche. L`introduzione di un farmacoantiepilettico puo` raramente essere seguita da una recrudescenza delle crisi o dalla comparsa di un nuovo tipo di crisi. Questo e` indipendente da quanto osservabile in alcune forme di epi-lessia. Per quanto riguarda la carbamazepina, le cause di questi aggravamenti possono essere: scelta di un farmaco non adatto alle crisi o alla sindrome epilettica del paziente, modifica di untrattamento antiepilettico concomitante o interazione farmacocinetica con il trattamento stesso, tossicita` o sovradosaggio. In mancanza di altre spiegazioni plausibili, si puo` essere in presenzadi una reazione paradossa. In pazienti anziani dosi elevate di carbamazepina possono comportare l`attivazione di psicosi latenti e possibili agitazione o confusione. La carbamazepina puo` ri-durre l`efficacia dei contraccettivi orali. A causa della presenza di lattosio, questo farmaco e` controindicato nella galattosemia congenita, nella sindrome da malassorbimento di glucosio egalattosio o nell`insufficienza da lattasi.
USO IN GRAVIDANZA:
GRAVIDANZA:
RISCHIO CORRELATO ALL`EPILESSIA E AI FARMACI ANTIEPILETTICI IN GENERALE:
e` stato dimostrato che nei figli di donne epilettiche la prevalenza di malformazioni e` 2-3volte superiore alla percentuale di circa il 3% riscontrata nella popolazione generale. Nelle pazienti sottoposte a trattamento e` stato osservato un aumento di malformazioni in seguito a po-literapia, ma non e` stata ancora chiarita la misura in cui il trattamento e/o la malattia siano rispettivamente responsabili di queste manifestazioni. Le malformazioni piu` frequentemente ri-scontrate sono difetti della fusione labiale e malformazioni cardiovascolari. Rischio legato a carbamazepina: il farmaco si e` dimostrato teratogeno negli animali. Per quanto riguarda le don-ne sottoposte a trattamento con carbamazepina nel primo trimestre di gravidanza nei diversi studi prospettici, il numero e` ancora troppo limitato per stabilire se questo rischio di malforma-zione sia reale. Tuttavia alcuni studi suggeriscono la possibilita` di un aumento delle anomalie della chiusura del tubo neurale (spina bifida, mielomeningocele), malformazioni per le quali e`possibile una diagnosi prenatale. Attenzione: carbamazepina puo` essere utilizzata durante la gravidanza solo dopo attenta valutazione rischio/beneficio. Le donne in eta` feconda devono es-sere avvertite della necessita` di pianificare e monitorare la gravidanza. Se una donna e` gravida o prevede di restare incinta si deve riconsiderare la necessita` del trattamento in caso di epilessiae, se possibile, prescrivere carbamazepina in monoterapia, almeno all`inizio del primo trimestre di gravidanza. Durante la gravidanza non deve essere interrotto il trattamento antiepilettico effi-cace con carbamazepina, poiche` l`aggravamento della malattia e` dannoso sia per la madre che per il feto. Controllo e prevenzione: la prevenzione di anomalie del tubo neurale dovute ad acidofolico in donne gravide trattate con carbamazepina non e` pienamente dimostrata al momento attuale; tuttavia, tenendo conto del fatto che una carenza di acido folico dovuta all`induzione en-zimatica provocata dalla carbamazepina puo` essere un fattore che contribuisce a malformazioni fetali, puo` essere utile assumere l`acido folico prima (due mesi) e durante la gravidanza. Unadiagnosi prenatale specifica puo` essere consigliata anche a donne con un trattamento supplementare di acido folico. Nel neonato: gli induttori enzimatici hanno provocato: Occasionalmen-te: disturbi emorragici che si sono verificati nelle prime 24 ore di vita di un bambino la cui madre e` stata sottoposta a trattamento. La prevenzione mediante vitamina K1 orale somministrata allamadre un mese prima del parto e una dose adattata e somministrata al neonato al momento del parto risultano apparentemente efficaci. Raramente: problemi con il metabolismo fosfocalcicoe la mineralizzazione ossea, che possono essere prevenuti solo mediante un`integrazione di vitamina D durante il terzo trimestre di gravidanza.
ALLATTAMENTO:
carbamazepina e il suo meta-bolita principale, carbamazepina-epossido, sono entrambi presenti nel latte materno in concentrazioni di circa il 25-60% della concentrazione plasmatica totale. L`allattamento al senonon e` controindicato, perche` la quantita` di farmaco ingerita dal lattante e` insufficiente (max. 10%) a provocare effetti farmacologici avversi. Tuttavia, come avviene con tutti i farmaci, i van-taggi dell`allattamento devono essere considerati in base alla possibilita` remota che si verifichi un effetto avverso nel neonato. E` necessario valutare se sospendere l`allattamento o il farmaco,considerando l`importanza del farmaco per la madre. L`allattamento deve essere sospeso se l`aumento di peso del bambino e` insufficiente oppure se appaiono segni di sedazione.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Il prodotto ha una notevole influenza sulla capacita` di reazionedel paziente, specialmente nelle prime fasi di trattamento. L`elevato dosaggio o l`utilizzo di carbamazepina in associazione con altri farmaci ad azione centrale o insieme al consumo di alcoolpossono aumentare tale condizione. E` necessario avvisare i pazienti dei possibili pericoli durante la guida di autoveicoli o l`utilizzo di macchinari.
INTERAZIONI:
Gli IMAO (inibitori della mono-aminoossidasi) sono strutturalmente correlati agliantidepressivi triciclici e quindi non devono essere somministrati contemporaneamente alla
carbamazepina. Gli IMAO devono essere sospesi almeno due settimane prima di iniziare la te-rapia con carbamazepina. Alterazione (diminuzione) dei livelli plasmatici di altri farmaci: carbamazepina e` un forte induttore di numerosi enzimi epatici che metabolizzano i farmaci. Lasomministrazione concomitante di carbamazepina puo` aumentare il metabolismo e quindi diminuire le concentrazioni plasmatiche di vari farmaci che vengono eliminati mediante metabo-lismo. Quindi l`utilizzo concomitante di carbamazepina con le seguenti sostanze puo` richiedere un aggiustamento del dosaggio tale da assicurare la necessaria risposta clinica specialmenteall`inizio o alla sospensione del trattamento con carbamazepina: clobazam, clonazepam, etosuccimide, primidone, tiagabina, acido valproico, lamotrigina, alprazolam, corticosteroidi (adesempio prednisolone, desametasone), ciclosporine, digossina, tetracicline (ad esempio doxiciclina), felodipina, aloperidolo, imipramina ed altri neurolettici, metadone, tramadolo, teofillina,diidropiridina, idrochinidina, chinidina (monitoraggio delle condizioni cliniche, ECG e concentrazione plasmatica); anticoagulanti, come warfarin, fenprocumone, dicumarolo, contraccettiviormonali, fenitoina (anche se talvolta i livelli di fenitoina possono aumentare), progabide, saquinavir (rischio di ridotta efficacia). In donne che assumono contraccettivi orali possono compa-rire improvvisamente emorragie o sanguinamento intermestruali a causa della diminuzione dell`attivita` del contraccettivo. Le pazienti devono assumere un farmaco contenente piu` di 50mcg di estrogeno oppure ricorrere ad un metodo di contraccezione non ormonale alternativo. Effetti di altri farmaci sulla carbamazepina
:
altri induttori enzimatici come fenobarbitone, feni-toina, primidone, felbamato (circa il 25%), acido valproico, teofillina possono diminuire il livello
plasmatico di carbamazepina. Invece il livello plasmatico della carbamazepina-epossido attivopuo` essere aumentato dall`acido valproico, dal felbamato (circa il 50%) e dal primidone. A causa di potenziali interazioni durante la terapia combinata dell`epilessia e` necessario controllare ilivelli plasmatici e regolare la posologia di conseguenza. Aumento della concentrazione plasmatica di carbamazepina: le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina possono essereaumentate dagli inibitori del CYP3A4 (antimicotici azolici, antibiotici macrolidi (ad esempio claritromicina, eritromicina, iosamicina), isoniazide, calcio-antagonisti (ad esempio verapamil, dil-tiazem), acetazolamide, destropropossifene, propossifene, inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), ad esempio citalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina (puo` essere in-dotta una sindrome serotoninica tossica); viloxazina, danazolo, antimicotici di tipo azolico, ad esempio itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo; nicotinamide (a dosi elevate negli adulti) eprobabilmente anche la cimetidina e la desipramina. L`aumento dei livelli plasmatici di carbamazepina puo` determinare i sintomi elencati nel paragrafo "Effetti indesiderati" (ad esempio ver-tigine, stanchezza, andatura instabile, diplopia). Se appaiono questi sintomi controllare il livello plasmatico di carbamazepina e, se necessario, ridurre il dosaggio. Altre interazioni: l`utilizzoconcomitante di carbamazepina e di neurolettici o di metoclopramide puo` aumentare la comparsa di effetti collaterali neurologici. La somministrazione concomitante di litio e carbamaze-pina puo` aumentare gli effetti neurotossici. Possono apparire i seguenti sintomi neurotossici: andatura instabile, atassia, nistagmo orizzontale, aumento dei riflessi muscolari involontari,spasmi muscolari. La carbamazepina puo` aumentare la tossicita` epatica di isoniazide. L`associazione di carbamazepina e diuretici come idroclorotiazide e furosemide puo` provocare ipona-triemia. L`attivita` antidiuretica della desmopressina puo` essere aumentata dal trattamento concomitante con carbamazepina. Sono necessari un monitoraggio biologico e un adegua-mento della posologia di desmopressina. La carbamazepina puo` ridurre l`attivita` di miolitici come il pancuronio, pertanto e` possibile una rapida ripresa dal blocco neuromuscolare. Tenerequindi sotto controllo i pazienti e, se necessario, aumentare la dose di miolitico. I livelli plasmatici di carbamazepina devono essere controllati durante il trattamento concomitante con isotre-tinoina (trattamento dell`acne), in quanto e` stato segnalato che questo farmaco altera in maniera imprevedibile la biodisponibilita` di carbamazepina e del suo metabolita attivo. Sembra che lacarbamazepina aumenti l`eliminazione degli ormoni tiroidei e quindi il fabbisogno ormonale di pazienti ipotiroidei. Pertanto in pazienti in terapia sostitutiva con ormoni tiroidei e` necessarioeseguire un test della tiroide all`inizio e alla sospensione del trattamento con carbamazepina. Puo` essere necessario un aggiustamento del dosaggio dell`ormone tiroideo. L`alcool puo` au-mentare gli effetti collaterali di carbamazepina sul SNC. I pazienti devono quindi astenersi dal consumare alcolici durante il trattamento.
POSOLOGIA:
La posologia deve essere rigorosamente adattata a ciascun paziente a seconda del-la risposta clinica e il farmaco deve essere somministrato in due o tre dosi giornaliere. Le compresse devono essere ingerite con un po` d`acqua durante o dopo i pasti. Il trattamento deveiniziare utilizzando un basso dosaggio ed essere adattato a livello individuale, a seconda del tipo e della gravita` dei sintomi. La dose deve essere poi lentamente aumentata fino ad ottenere ladose di mantenimento ottimale per il paziente. Il dosaggio richiesto da alcuni pazienti puo` differire sostanzialmente da quello iniziale e di mantenimento raccomandati, indicati di seguito, acausa dell`aumento del metabolismo provocato dall`autoinduzione di enzimi epatici o da interazioni farmacologiche durante la terapia combinata. Il farmaco non deve essere somministratoad una concentrazione superiore a 200 mg/die a bambini di eta` inferiore a 3 anni o, piu` generalmente, non deve essere somministrato in dose elevata senza aver studiato prima la tollera-bilita` individuale. In pazienti con gravi malattie cardiovascolari, disfunzione epatica o danno renale e negli anziani, puo` essere sufficiente una dose ridotta.
E PILESSIA:
quando possibile, siconsiglia una monoterapia antiepilettica. Il trattamento antiepilettico deve essere somministrato quotidianamente per un lungo periodo di tempo, che, in alcuni casi, puo` essere indefinito. Lapossibilita` di dividere le compresse da 200 mg, fa si che il trattamento possa essere instaurato progressivamente in un periodo compreso tra 2 e 5 giorni, in modo da poter raggiungere il do-saggio ottimale in circa 2 settimane. Queste compresse non sono adatte a bambini al di sotto dei 6 anni (rischio di aspirazione). Per bambini di eta` inferiore a 6 anni esistono forme farma-ceutiche piu` appropriate. Dose iniziale Dose di mantenimentoAdulti 100-200 mg 400-600 mg
una o due volte al giorno al mattino e alla seraBambini 6-10 anni 100 mg una volta al giorno 100-200 mg al mattino
e 100-400 mg alla sera Bambini 10-15 anni 100 mg una volta al giorno 200-400 mg al mattinoe 400-600 mg alla sera
Le dosi devono essere stabilite in base al controllo delle crisi ed allo sviluppo di un`eventualeintolleranza clinica. I livelli plasmatici sono indicativi per capire se il paziente si trova dentro o fuori il range terapeutico, e per poter cosi` eventualmente spiegare il mancato controllo delle crisi o l`insorgenza di eventi avversi. Cio` puo` risultare particolarmente utile se ci si avvale di una te-rapia combinata. I livelli plasmatici terapeutici di carbamazepina sono tipicamente compresi fra
4 e 13 mcg/l: cio` corrisponde ad una dose di 400-1.200 mg/die. In alcuni pazienti puo` essere necessario aumentare la dose giornaliera complessiva, specialmente se il farmaco viene utiliz-zato insieme ad altri antiepilettici. Puo` essere necessaria una dose giornaliera massima di
1.600-2.000 mg. La prescrizione di carbamazepina richiede un monitoraggio regolare. Quando la carbamazepina sostituisce un altro farmaco o si rende necessario un cambiamento di terapiacon un altro farmaco antiepilettico, tale sostituzione deve procedere gradualmente. N
EVRALGIA DEL TRIGEMINO E DEL GLOSSOFARINGEO:
la posologia iniziale e` di 200-400 mg/die. Il dosaggio deve essere aumentato fino alla scomparsa del dolore. Generalmente e` sufficiente una dose di 600-800 mg/die. La dose massima consentita e` di 1.600 mg/die. Il dosaggio deve essere poi progressivamente ridotto fino a raggiungere quello minimo piu` efficace. Se non si verifica alcuna recidiva di dolore e` possibile sospendere il trattamento dopo alcune settimane.
PSICHIATRIA:
pre-venzione delle recidive di psicosi maniaco-depressive: la posologia iniziale e` di 100-400 mg/
die in dosi frazionate. Le dosi di mantenimento abituali sono di 400-600 mg/die, in dosi frazionate, aumentate gradualmente fino a quando i sintomi non sono controllati, oppure fino a rag-giungere un totale di 800 mg in dosi frazionate. La dose massima consentita e` di 1.600 mg/die.
La prevenzione delle recidive di psicosi maniaco-depressive e` un trattamento a lungo termine. Se in casi eccezionali si utilizza la carbamazepina in associazione con il litio, per la prevenzionedelle recidive di psicosi maniaco-depressive che non possono essere controllate solo con il litio, e` necessario mantenere il livello plasmatico di carbamazepina al di sotto di 8 mcg/ml e il litio ad una bassa dose terapeutica (0,3-0,8 mEq/l), allo scopo di prevenire un`interazione far-macologica. La mancanza di una pronta reazione sembra manifestarsi, in particolare, in presenza di terapia associata al litio.
SOVRADOSAGGIO:
Un sovradosaggio di carbamazepina e` stato riscontrato solo con dosi molto ele-vate (4-20 g). I livelli plasmatici erano sempre superiori a 20 mcg/ml. Un livello plasmatico di
38 mcg/ml non e` stato letale per il paziente. Nella letteratura sono stati riportati casi letali di so-vradosaggio da carbamazepina. Sintomi: segni e sintomi di sovradosaggio interessano il sistema nervoso centrale, il sistema cardiovascolare o il sistema respiratorio. Sistema nervoso
centrale: depressione del SNC, disorientamento, sonnolenza, agitazione, allucinazioni, coma;visione offuscata, disturbo della parola, disartria, nistagmo, atassia, discinesia, inizialmente iperreflessia, in seguito iporeflessia; convulsioni, disturbi psicomotori, mioclono, ipotermia. Si-stema respiratorio: depressione respiratoria, edema polmonare. Sistema cardiovascolare: tachicardia, variazioni della pressione arteriosa (ipotensione e a volte ipertensione), aritmiecardiache, disturbo di conduzione con allargamento del complesso QRS; sincope. Sistema gastrointestinale: vomito, ritardato svuotamento gastrico, ridotta motilita` intestinale. Funzione re-nale: ritenzione di urina, oliguria o anuria; ritenzione di liquidi, intossicazione d`acqua dovuta all`effetto della carbamazepina simile a quello dell`ADH. Test di laboratorio: iponatriemia, possi-bile acidosi metabolica, possibile iperglicemia, aumento della creatinfosfochinasi muscolare. Trattamento dei sintomi: non esiste alcun antidoto specifico per il sovradosaggio di carbama-zepina. Il trattamento dei sintomi dovuti a sovradosaggio varia a seconda delle condizioni del paziente. Cio` comporta il ricovero in ospedale, la misurazione dei livelli plasmatici per confer-mare l`avvelenamento da carbamazepina e per accertare l`entita` del sovradosaggio. Svuotamento gastrico, lavanda gastrica e somministrazione di carbone vegetale attivato. Assistenzamedica di sostegno in unita` di terapia intensiva con monitoraggio cardiaco e accurata correzione dello squilibrio elettrolitico, se necessario. <i<Raccomandazioni speciali: ipotensione:somministrare dopamina o dobutamina e.v. Disturbi del ritmo cardiaco: devono essere trattati caso per caso. Convulsioni: somministrare una benzodiazepina (ad esempio diazepam) o unaltro anticonvulsivante, ad esempio fenobarbitone (con cautela a causa dell`aumento della depressione respiratoria) o paraldeide. Iponatriemia (intossicazione da acqua): restrizione dei li-quidi e infusione endovenosa lenta accurata di NaCl allo 0,9%. Queste misure possono essere utili nel prevenire un danno cerebrale. Raccomandabile l`emoperfusione di carbone vegetale at-tivato. E` stato segnalato che la diuresi forzata, l`emodialisi e la dialisi peritoneale non sono efficaci.


©MedicineLab.net