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BIAFERONE

KEDRION SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Interferone naturale di tipo alfa da leucociti umani normali.
ECCIPIENTI:
Stabilizzanti: Soluzione fisiologica tamponata a pH 7,2 con tampone fosfato 0.15 Mq.b. a 1 ml
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Interferon alfa naturale da leucociti umani normali ad attivita`antivirale, immunomodulante, anti proliferativa.
INDICAZIONI:
a) Neoplasie del sistema linfatico ed emopoietico: Leucemia a cellule capellute(Tricoleucemia). Mieloma multiplo
:
terapia di mantenimento per i pazienti in remissione obiettiva della malattia dopo trattamento di induzione. Linfoma non Hodgkin: nel linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica come integrazione della chemioterapia con doxorubicina, ciclo-fosfamide, teniposide e prednisolone. Micosi fungoide. Leucemia mieloide cronica. b) Neoplasie solide: Sarcoma di Kaposi nei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) senza storia di infezioni opportunistiche. Sensibile giovamento e` stato riscontrato in una parte di pazienti affetti da carcinoma renale e melanoma maligno. c) Malattie virali: Epatite
B :
trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attiva B che presentano markers di replicazione virale, ad esempio positivi per HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg. Epatite cronica nonA non-
B :
riduzione a breve termine dell`attivita` della malattia in pazienti adulti con epatite cronica attiva non-A non-B con elevati enzimi epatici e senza scompenso epatico. Non sono dimo-strati benefici a lungo termine sui quadri clinico ed istologico. Condilomatosi acuminata.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` accertata all`interferon alfa o a qualsiasi componente la spe-cialita`. Preesistenza di grave malattia cardiaca. Grave disfunzione renale o epatica. Epilessia e/ o compromissione della funzionalita` del sistema nervoso centrale (S.N.C.). Epatite cronica con cirrosi avanzata e scompenso epatico. Epatite cronica in pazienti in trattamento o che sono stati trattati recentemente con agenti immunosoppressori, con l`esclusione di una recente interruzio-ne di un trattamento a breve termine con corticosteroidi. Epatite autoimmune. Malattia tiroidea
preesistente non controllabile con terapia convenzionale.
EFFETTI INDESIDERATI:
L`interferon alfa e` una sostanza biologicamente molto attiva e puo` causare ef-fetti collaterali che sono comunque dose correlati e reversibili, poiche` si attenuano non appena
viene ridotta la dose o interrotto il trattamento. Una sintomatologia similinfluenzale con febbre, brividi, cefalea, mialgie e astenia e` quasi costante durante i primi giorni di terapia e solitamentesi attenua nei giorni successivi. Talvolta si puo` avere perdita dell`appetito e nausea, meno frequentemente vomito e diarrea. Alcuni pazienti presentano un`astenia persistente che in alcuni casi puo` richiedere l`interruzione del trattamento. L`interferon alfa ha un effetto mielodepressivo,particolarmente sulla serie granulocitaria, ma con terapie a dosi relativamente ridotte (3-6 milioni U.I. al giorno) tale effetto raramente richiede l`interruzione del trattamento. In alcuni soggetti con malattie cardiovascolari sono state segnalate ipotensione ed aritmie in seguito alla terapia con interferon; si richiede quindi cautela nel trattamento di questi pazienti. In pochi pazienti trat-tati con alte dosi di interferon alfa sono stati descritti disturbi del S.N.C. (sonnolenza, confusione, atassia), talvolta associati ad alterazioni elettroencefalografiche, completamente reversibili con la sospensione del trattamento. Ulteriori effetti indesiderati sono rappresentati da modificazioni della funzionalita` epatica, lieve alopecia, secchezza della pelle, eritema e rash cutaneo.Sono state segnalate anche reazioni della pelle nel punto di iniezione. Contrariamente a quanto
osservato nei pazienti trattati con interferon ricombinanti, non e` mai stata segnalata la comparsa di anticorpi neutralizzanti nei pazienti trattati con interferon alfa da leucociti normali.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Deve essere raccomandato ai pazienti di non cambiare il tipo di interfe-ron senza il parere del medico, poiche` la posologia potrebbe essere diversa. La sintomatologia
similinfluenzale, che rappresenta la piu` comune reazione collaterale osservata durante il tratta-mento con interferon alfa, puo` essere parzialmente controllata con il paracetamolo. E` stato notato inoltre che la somministrazione del farmaco prima di coricarsi riduce l`insorgenza degli effetti indesiderati. E` opportuno che i pazienti siano ben idratati, specialmente durante la prima fase del trattamento. Pazienti trattati con interferone alfa per epatite cronica non-A non-B pos-sono raramente sviluppare disfunzioni tiroidee, con ipotiroidismo o ipertiroidismo. Negli studi
clinici meno dell`1% (4/426) dei pazienti ha sviluppato anomalie tiroidee. Queste alterazioni sono risultate controllabili dalle terapie convenzionali per le disfunzioni tiroidee. Il meccanismo con cui l`interferone alfa puo` alterare l`equilibrio tiroideo e` sconosciuto. Prima di iniziare la tera-pia con Biaferone per il trattamento dell`epatite cronica non-A non-B, devono essere valutati i
livelli serici dell`ormone tireotropo (TSH). Ogni anormalita` tiroidea riscontrata deve essere trattata con terapia convenzionale. Il trattamento con Biaferone puo` essere iniziato se i livelli di TSH possono essere mantenuti normali dalla terapia. Se durante il ciclo di terapia con Biaferone unpaziente sviluppa sintomi indicativi di disfunzione tiroidea, devono essere valutati i livelli di TSH.
In presenza di disfunzione tiroidea il trattamento con Biaferone puo` essere continuato se i livelli di TSH possono essere mantenuti normali con la terapia. La disfunzione tiroidea comparsa durante il trattamento non e` reversibile con l`interruzione della terapia con Biaferone. Sicurezza edefficacia dell`interferon alfa non sono stati stabiliti nei pazienti di eta` inferiore ai 18 anni.
AVVERTENZE:
I pazienti dovrebbero essere informati oltre che dei benefici anche degli effetti collaterali legati alla terapia. Le iniezioni intramuscolari vanno praticate nella regione glutea o deltoidea, alternando successivamente le sedi di inoculazione. Durante il trattamento e` necessarioeseguire periodici controlli della funzionalita` emopoietica, epatica e dell`equilibrio elettrolitico.
Tali controlli vanno eseguiti prima di iniziare il trattamento e ad intervalli regolari durante la terapia (vedere esami di laboratorio). I pazienti cardiopatici, in particolare se con anamnesi di infarto miocardico recente e/o aritmia pregressa o comunque in atto, devono essere accuratamente seguiti e sottoposti a controlli elettrocardiografici prima e durante la terapia. In presenza di alterazioni emocoagulatorie e mielodepressione il prodotto va usato con cautela.Se e` presente trombocitopenia con valori di piastrine inferiori a 50.000/mm
3 e` da preferire la
somministrazione sottocutanea. Le manifestazioni a carico del S.N.C. possono assumere un carattere di maggiore significativita` nei pazienti anziani trattati a dosi elevate. Questa sintomatologia e` in genere rapidamente reversibile; solo in pochi casi la completa risoluzione dei sintomi puo` richiedere tempi piu` lunghi (sino a 3 settimane). Per tutto il periodo in cui persistono le manifestazioni a carico del S.N.C. i pazienti vanno attentamente controllati e, se ritenuto neces-sario, il trattamento con interferon alfa va interrotto. La contemporanea somministrazione di farmaci sintomatici (ipnotici, sedativi, narcotici) va attuata con cautela. Benche` non siano stati osservati fenomeni gravi di ipersensibilita` acuta all`interferon alfa (orticaria, angioedema, broncocostrizione, anafilassi) nell`eventualita` di una loro comparsa puo` essere necessario interrompere immediatamente la somministrazione del farmaco ed instaurare un`adeguata terapia medica. In alcuni pazienti sono stati rilevati rash cutanei transitori, che peraltro non hanno ri-chiesto l`interruzione del trattamento. In pazienti con epatite cronica B, casi di aumento delle
transaminasi seguiti da sieroconversione sono descritti fino a 3 mesi dalla fine del trattamento. In alcuni pazienti con condilomatosi acuminata la risposta clinica si puo` osservare entro un mese dalla fine del trattamento.
AVVERTENZE SPECIALI:
L`efficacia in pazienti con epatite cronica attiva B e coinfezione da virusdell`immunodeficienza umana (HIV) non e` stata dimostrata. E
SAMI DI LABORATORIO :
vengono rac-comandati i seguenti esami per tutti i pazienti in terapia con interferon alfa per via parenterale
prima di iniziare il trattamento e quindi ad intervalli regolari
:
Test ematologici standard, com-preso esame emocromocitometrico completo e differenziato e conteggio delle piastrine. Esami ematochimici degli elettroliti e della funzionalita` epatica e renale. EFFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E SULL`USO DI MACCHINE. Ai dosaggi di 3 milioni U.I. al giorno non sono stati segnalati effetti sul Sistema Nervoso Centrale tali da influenzare la capacita` di guidare l`auto e nell`uso di mac-chine. Tuttavia si ritiene opportuno valutare questo aspetto caso per caso e a seconda delle reattivita` soggettive al farmaco. U SO DURANTE LA GRAVIDANZA E L`ALLATTAMENTO. Non sono staticondotti studi controllati su donne in gravidanza. Biaferone deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i benefici attesi possono giustificare i potenziali rischi per il feto. In studicon interferone nei primati non umani sono state osservate anomalie del ciclo mestruale. Sono stati riportati, in donne trattate con interferone da leucociti umani, diminuzioni delle concentra-zioni sieriche di estradiolo e progesterone. Le donne fertili debbono mettere in atto misure contraccettive durante il trattamento con Biaferone. Biaferone deve essere usato con prudenza negliuomini fertili. Non e` noto se il farmaco venga escreto con il latte materno. Comunque studi nei topi hanno mostrato che gli interferoni del topo vengono escreti nel latte. Una decisione circal`eventuale sospensione dell`allattamento o del farmaco deve essere presa in base all`importanza della terapia per la madre.
INTERAZIONI:
Il trattamento determina una ridotta clearance ed un allungamento dell`emivita pla-smatica della teofillina.
POSOLOGIA:
Gli schemi terapeutici di seguito riportati per ciascuna situazione patologica fannoriferimento all`ampia sperimentazione clinica condotta con interferon alfa. I dosaggi e le vie di somministrazione vanno comunque adattati alla risposta individuale. Per tutte le indicazioni Bia-ferone puo` essere somministrato sia per via intramuscolare che sottocutanea. L
EUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE (TRICOLEUCEMIA): il trattamento e` indicato in pazienti di eta` non inferiore ai 18anni. Il dosaggio raccomandato e` di 3 milioni U.I. per via intramuscolare o sottocutanea 3 volte
alla settimana. Prima di iniziare il trattamento e` consigliabile controllare nel sangue periferico il tasso di emoglobina ed il numero di piastrine, di granulociti e di cellule capellute. Il conteggiodelle cellule capellute va eseguito anche nel midollo osseo. Questi parametri, controllati periodicamente, consentono di valutare la risposta al trattamento. Poiche` la normalizzazione com-pleta dei parametri immunologici puo` richiedere alcuni mesi di terapia, il dosaggio deve essere mantenuto per almeno 6 mesi prima di decidere una eventuale sospensione del farmaco permancata risposta al trattamento. In caso di risposta positiva e` opportuno proseguire la terapia finche` si continuano ad osservare nuovi miglioramenti del quadro ematologico e poi, dopo chequest`ultimo si e` stabilizzato, per ulteriori 3 mesi. Non e` stata ancora stabilita l`opportunita` di prolungare il trattamento oltre questo periodo.
MIELOMA MULTIPLO:
il trattamento va iniziato conuna dose di 3 milioni U.I. somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita` individuale, fino a rag-giungere un massimo di 6-12 milioni U.I. 3 volte la settimana. Questo schema terapeutico va mantenuto indefinitamente, a meno che la malattia progredisca rapidamente o insorgano gravifenomeni di intolleranza. L
INFOMI NON HODGKIN:
il dosaggio consigliato e` di 5 milioni U.I. sommi-nistrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte alla settimana per la durata di 18 mesi.
MICOSI FUNGOIDE:
il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intra-muscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita` individuale, fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni U.I. al giorno. Dopo 3 mesi si puo`attuare una terapia di mantenimento con 6-12 milioni di Unita` somministrate 3 volte la settimana.
LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA:
il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giornoper via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita` individuale, fino a raggiungere un massimo di 9 milioni U.I. al giorno. Una volta ot-tenuto il controllo dei globuli bianchi il dosaggio puo` essere somministrato 3 volte la settimana. Questo schema posologico puo` essere mantenuto indefinitamente a meno che la malattia pro-gredisca rapidamente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza. S
ARCOMA DI KAPOSI NEI PAZIENTI CON AIDS:
il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolareo sottocutanea. Tale dose va aumentata progressivamente, in base alla tollerabilita` individuale,
fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni U.I. al giorno. Dopo 2 mesi si puo` attuare unaterapia di mantenimento con 9-12 milioni U.I. 3 volte la settimana. C
ARCINOMA RENALE:
il tratta-mento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea.
Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita` individuale, fino a raggiungere6-9 milioni U.I. al giorno. Dopo 3 mesi si puo` attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di Unita` somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi. Nota: lo stes-so schema puo` essere seguito associando l`impiego di vinblastina alla dose di 0,1 mg/Kg endovena ogni 21 giorni.
MELANOMA MALIGNO:
il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioniU.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita` individuale, fino a raggiungere 6-9 milioni U.I al giorno. Dopo 3 mesi sipuo` attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di Unita` somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi.
EPATITE CRONICA ATTIVA B:
il miglior schema di tratta-mento non e` stato tuttora stabilito. Il dosaggio e` usualmente compreso tra 2,5 e 5 milioni U.I./ m2 di superficie corporea somministrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la setti-mana per un periodo da quattro a sei mesi. Se i markers di replicazione virale o HBeAg non dovessero diminuire dopo un mese di terapia, la dose puo` essere aumentata. Il dosaggio puo`essere ulteriormente modificato in rapporto alla tollerabilita` individuale. Se non sara` osservato alcun miglioramento dopo tre o quattro mesi di trattamento, dovra` essere presa in considera-zione l`interruzione della terapia. Lo schema terapeutico soprariportato e` applicabile anche nei casi di Epatite B cronica Delta positiva. EPATITE CRONICA NON-A NON-
B:
la dose ottimale e la du-rata della terapia non sono tuttora stabilite. La dose indicata e` di 3 milioni U.I. somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana per un periodo massimo di sei mesi.La maggior parte dei pazienti che rispondono alla terapia mostrano un miglioramento dei livelli di transaminasi entro 16 settimane. Nei pazienti che non rispondono dopo 16 settimane di trattamento, dovra` essere presa in considerazione l`interruzione della terapia con Biaferone. L`espe-rienza relativa in materia di ripetizione del trattamento e` limitata. C
ONDILOMATOSI ACUMINATA:
iltrattamento puo` essere effettuato sia per via generale (sottocutanea o intramuscolare) che intralesionale. In determinati casi, soprattutto per lesioni numerose ed estese, puo` essere oppor-tuno associare le due modalita` di somministrazione. Per il trattamento intralesionale si introduce con un ago sottile una dose compresa, a seconda delle dimensioni della lesione, tra0,1 e 1 milione di U.I. alla base di ciascuna lesione, valutando il numero di lesioni da trattare in modo che la dose totale somministrata in una singola seduta non sia superiore a 3 milioni U.I.Ciascun ciclo di trattamento richiede 3 somministrazioni alla settimana per almeno 3 settimane. Il miglioramento si verifica generalmente a distanza di 4-6 settimane dall`inizio del primo ciclodi trattamento. In alcuni casi puo` essere utile praticare un secondo ciclo di trattamento utilizzando gli stessi dosaggi.
VARIAZIONE DEGLI SCHEMI POSOLOGICI PROPOSTI:
nel caso insorgano gravieffetti collaterali gli schemi posologici devono essere modificati o il trattamento deve essere temporaneamente sospeso.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono mai stati riportati casi di sovradosaggio con interferon alfa.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Il prodotto deve essere conservato a temperatura fra +2-oe +8-oC al riparo dalla luce. La fiala, una volta aperta, deve essere usata immediatamente. Non
usare il prodotto se si presenta torbido o con depositi.


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